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Autore: Fluxx    04/10/2008    3 recensioni
E’ tanto difficile da capire che… Che tengo a te… Che ti amo…’ Le parole di Ghish riaffioravano nella mente di Strawberry, non riusciva a non pensarci.
E' una IchigoxKisshu, spero sia di vostro gradimento. Parla del morboso attaccamento che ha Kisshu nei confronti di Ichigo che da una normale cotta si è trasformato in un attaccamento morboso e pian piano, lentamente, in amore.
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era sabaro ed era festa. Erano circa le sette di mattina quando la sveglia suonò.
La camera era illuminata da alcuni raggi di sole che passavano le sottili tende della finestra.
Strawberry si girò alcune volte tra le coperte sentendo quel suono rumoroso e fastidioso della sveglia, allungò una mano e con un colpetto la spense. Era Sabato, era festa e non c’era scuola. Si doveva svegliare presto per andare a lavoro, al Caffè Mew Mew oggi si prospettava una giornata intensa e faticosa.

‘Driiin- Driiin’ Squillò il cellulare.“P-pronto…?” Rispose Strawberry con la voce ancora assonnata e la bocca ancora impastata.
“Strawberry! Dove sei? Saresti dovuta essere qui almeno un’ora fa, minimo…”
”Lory?! U-un’ora fa dici? Cavoli! Che ore sono?”
”Le dieci…”
”Oh NO! Devo aver spento la sveglia ed essermi riaddormentata… Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!” Continuò a ripetere Strawberry.
”Ma dai! Non fa nulla! Mi ha detto Ryan di chiamarti.”
”Ryan? Ryan ti ha detto di chiamarmi?” Chiese incredula.
”Sì, ha detto che sicuramente eri rimasta a dormire così… Mi ha detto di chiamarti e vedere cosa stavi combinando.”
”Ughhh! Ryan è sempre il solito! Sto arrivando, non dire agli altri che ancora dormivo, ti prego!” Scongiurò Strawberry prima di riattaccare.

Si gettò giù dal letto iniziando a correre da una parte all’altra della camera seminando qualsiasi tipo di roba per essa: vestiti, oggetti, libri… Qualsiasi cosa che le capitava sotto mano per trovare ciò che le serviva.
Si tolse velocemente il suo pigiama rosa, si diede una veloce lavata e si mise dei vestiti puliti, una maglietta viola a maniche lunghe, dei pantaloncini molto corti neri, e dei calzettoni lilla fino a poco più di metà coscia.
Prese i nastri facendosi i due codini che era solita a farsi ogni giorno, aprì la porta e si fiondò giù per le scale.
”IO ESCO! BUONA GIORNATA A TUTTI!” Gridò infilandosi velocemente le scarpe e uscendo di casa.

“Uhh, la nostra piccola, ormai la vediamo pochissimo… E’ sempre indaffarata a lavoro e a scuola!!!” Piagnucolò Shintaro, il padre di Strawberry.
“Dai, sta crescendo ed inizia a responsabilizzarsi e a fare qualcosa di concreto anche lei, dovresti esserne felice!” Affermò con un gran sorriso la madre, Sakura.

Strawberry stava correndo per raggiungere più in fretta possibile il Caffè, era sicura che appena sarebbe arrivata avrebbe avuto un altro dei suoi scontri con Mina, per via del suo ritardo.
Quando era quasi arrivata girò l’ultimo angolo, senza vederlo si scontrò contro Mark, cadendo a terra e facendo un bel tonfo. “Ahiahiahi… Dannazione! VUOI GUARDARE DOVE METTI I P…” Smise di lamentarsi e di sbraitare appena alzò lo sguardo e vide che davanti a lui c’era Mark.
“Strawberry! Mi dispiace, scusami. Ti sei fatta male?!” Chiese allungandole la mano per aiutarla a rialzarsi.
Strawberry diventò completamente rossa ed afferrò la sua mano, rialzandosi, dietro Mark riusciva a scorgere il Caffè, stavano per aprire.
”Oh Mark! Scusami, mi dispiace! E che sono in ritardo, molto in ritardo e… Non ci ho fatto caso e ti sono venuta addosso, scusami tanto!” Disse abbassando lo sguardo.
”Non preoccuparti!” Sorrise, “Ero proprio passato al Caffè ma mi avevano detto che ancora non eri arrivata..”
”Eri passato al Caffè? Come mai?”
“Sai, domani non ho gli allenamenti e volevo andare da qualche parte, ancora da stabilire dove… E mi chiedevo se volevi venire con me, ci sono molti posti interessati e dato che siamo quasi in estate, aprono moltissime fiere.”
“Si, sarebbe meraviglioso!” Disse Strawberry ormai completamente persa nei suoi pensieri, la sua immaginazione ormai vagava.
“Certo, poi se vuoi potremmo anche andare semplicemente al cinema.”
“A me va benissimo tutto, basta che sto con t..” Si portò le mani alla bocca e diventò completamente rossa, “Dicevo, basta che si sta in compagnia!” Continuò ridendo imbarazzata come una stupida.
Mark sorrise, “Ok allora, stasera ti chiamo e ci mettiamo d’accordo per bene, buona giornata Strawberry, non affaticarti troppo!” Disse sorridendole dolcemente, poi continuò a camminare, appena voltò l’angolo, qualche attimo dopo essersi accurata che Mark non l’avrebbe sentita, Strawberry fece un gran salto di felicità, “Evviva, evviva!!! Domani uscirò con Mark! Da soli!” Corse gli ultimi metri che la dividevano dal Caffè quasi volando, appena entrò salutò con un gran sorriso tutti, “Sono arrivata!”
Lory si voltò verso di lei sorridendole, Paddy aveva già intuito che qualcosa di bello le era successo, aveva quel gran sorriso che spesso le veniva solo dopo aver avuto qualche bella discussione con Mark.
Pam continuò a fare ciò che stava facendo, Mina invece, senza nemmeno degnarla di uno sguardo, sorseggiò il suo tè, “Sei Di nuovo in ritardo…” La rimproverò.
“Ohhh Mina, per oggi sorvolo, non ho proprio voglia di litigare… Vado a cambiarmiiii…!!” Disse con un sorriso da ebete sul volto mentre uscì dal salone centrale per andarsi a cambiare, “Che faccia tosta!” Mormorò Mina.“Deve aver incontrato Mark! Ne sono sicura!” Disse Paddy convinta.“Dai Paddy, lasciala stare, non facciamoci sempre gli affari degli altri..” Cercò di cambiare argomento Lory,
”Sì, forse è vero… Però io voglio indagare!”“No Paddy, esiste la parola Privacy? Ne sai il significato?”
”Uffaaa Lory!! Sei cattivaaa!”La ragazze lavorarono tutto il giorno, ininterrottamente, avevano molti clienti per via del giorno di festa.
Strawberry serviva i tavoli, li ripuliva, faceva i conti, aiutava in cucina e non sentiva la minima stanchezza, tutto grazie all’invito di Mark. Non riusciva ad aspettare oltre.
Grazie al cielo, dato che avevano aperto presto il Caffè, avrebbero chiuso anche prima, verso le cinque, avrebbrebbero fatto le pulizie generali e poi tutti a casa.

“Uhhhh, che stanchezza…” Si lamentò Strawberry, seduta ad un tavolo, dopo la chiusura.
”Già, e pensa che tu sei anche arrivata in ritardo e dobbiamo ancora fare le pulizie.” Le ricordò Mina.
”Uffa… Non ce la faccio più, sono stanchissima…” Continuò Strawberry come se le parole di Mina non le avesse nemmeno sentite, “Però ragazze, non trovate strano che in questo periodo gli alieni non si siano fatti vivi per niente? Pensate che dobbiamo iniziare a preoccuparci?”
”Ma no, vedrai che staranno architettando qualcuna delle loro, se rimaniamo unite non dobbiamo temere nulla.” Intervenne Pam.
”Si…. Forse hai ragione… Comunque mettiamoci all’opera! Puliamo il Caffè così si torna a casa!” Disse Strawberry piena di energie, alzandosi come se la giornata di lavoro non avesse avuto alcun risvolto su di lei.
“Ma come fa?” Chiese Lory, “Io sono stanca morta….”

“Ciao ragazze, a domani!” Si congedarono più tardi, davanti al caffè le cinque ragazze, ognuna prendendo una strada diversa, tranne Paddy e Lory che erano solite a fare la strada insieme.

“Oh Mash! Domani uscirò di nuovo e da sola con Mark! Che bello!” Disse Strawberry mentre tornava a casa a Mash, il suo amico robot.
”Che bello! Che bello!” Ripeté le parole di Strawberry con la sua piccola voce.

Strawberry arrivò a casa in poco tempo, “Sono a casa!!! Ha chiamato qualcuno per me?” Chiese con tono squillante.
”Chi avrebbe dovuto chiamarti?” Domandò il padre con fare minaccioso, Strawberry indietreggiò di qualche passo.
”Ma ovvio caro! Il suo ragazzo!” Rispose la madre al posto di Strawberry,
”I-il m-mio… Ragazzo? G-guarda che ti sbagli mamma!”
”Tu dici?”
Prima che Strawberry potesse rispondere squillò il telefono, i tre si guardarono ed iniziò una corsa per arrivare per primi al telefono. Ovviamente la prima fu Strawberry, con un leggero fiatone rispose, “P-pronto?”
“Ciao Strawberry.”
”M-mark!” La ragazza arrossì lievemente quando vide entrambi i genitori a braccia conserte a fissarla, “E-ehm… Mark, scusami un attimo…” Posò il telefono sul tavolino, si avvicinò ai genitori e li spinse fuori dalla porta, “Andate viaaaa!!!” Disse mentre i genitori opposero resistenza, ovviamente scherzando. Appena riuscì a spingerli fuori, chiuse la porta alle sue spalle.
Si fece scappare un sospiro di sollievo, poi torno al telefono, “Eccomi scusa… Ho avuto un piccolo contrattempo…” Disse ridacchiando.
”Non preoccuparti, allora… Stavo pensando..”
”Sì?”
”Per domani… Dove ti piacerebbe più andare?”
”Non lo so Mark, a me va benissimo dovunque, a te?”
”Ho saputo che c’è una mostra molto simile, come quella che siamo andati a vedere insieme la prima volta, ricordi?”
Nella mente di Strawberry riaffiorarono mille ricordi, la loro prima uscita, l’inizio della sua avventura da Mew Mew, la conoscenza con le ragazze della squadra.
”Ehi Strawberry, ci sei?”
”Oooh!! Si, si, ci sono! Ci sono… Si pensavo che a me và benissimo!”
”Sul serio!”
”Sii!!!”
”Benissimo, allora ci incontriamo alle tre alla stazione?” Propose lui.
”Certo, va benissimo… Allora a domani..”
”A domani, grazie mille d’accompagnarmi.”
”Figurati.”
I due attaccarono, Strawberry non poteva aspettare, non le interessava dove sarebbero andati, le interessava solo stare con il suo Mark.

   
 
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