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Autore: Lady Ligeia    05/10/2008    0 recensioni
Una nuova storia della mia classe preferita!
Anche questa volta abbiamo a che fare con una carognetta, ma è di sesso femminile (per par condicio, sapete!^_^).
Ci saranno anche una sua candida amica e un ragazzo, forse un po' troppo sensibile.
Numero di capitoli e finale a sorpresa (non li so ancora nemmeno io)...
Genere: Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il braccialetto di smalto - 4. Eccomi di nuovo, ciao a tutti, con le disgraziate peripezie di Vi D'Aloè e della sua classe. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto, recensito, addirittura aggiunto ai preferiti... in particolare ringrazio Rodelinda, che mi ha consigliato di scaricare Nvu. Provo a usarlo e spero che renda più comprensibile il mio testo, in ogni caso attendo consigli.

E, a proposito... sì, l'articolo davanti ai cognomi delle studentesse o delle prof. è una scelta stilistica, con cui cerco di rendere il modo colloquiale di rivolgersi l'una all'altra - e di (s)parlare l'una dell'altra - di quella classe, in cui l'uso dei nomi di battesimo è molto limitato e indica quasi sempre un rapporto più stretto, di amicizia o di affetto.
Quassù tra le nebbie del nord, inoltre, nel parlato, si usa molto mettere l'articolo davanti ai nomi femminili, anche se grammaticalmente è scorretto.

Buona lettura, e recensite numerosi...
LA Ligeia
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Ora che Gatti e la Codispoti si erano messi insieme, in prima classico B non si parlava d'altro.
E neanche in molte delle altre classi che si affacciavano sul corridoio del terzo piano.

- E' bello sapere che in questa scuola ciascuno è libero di farsi i fatti suoi - aveva commentato la Cariani una mattina, quando persino il professore di storia e filosofia aveva partorito una mezza battuta sull'assenza simultanea dei due piccioncini.
- Cosa c'è, tettona? - l'aveva immediatamente rimbeccata Torrisi. - Ti scoccia non essertelo fatto tu, Gatti? -
La ragazza non si era nemmeno presa la briga di rispondergli. Torrisi era a stento un essere umano, figuriamoci se poteva concedersi il lusso di offenderla.
Veleggiava tranquilla, lei, serena e generosa come una regina, tra pettegolezzi e palpeggiamenti vari, senza negarsi a nessuno che le piacesse e senza prendersela mai. La maggior parte dei suoi compagni non notava di lei altro che la quinta abbondante di reggiseno, o l'impressionante corteggio di maschi che l'attorniava sempre. Su di lei, sulla sua disinvoltura con l'altro sesso, si favoleggiava da tre anni, e la serafica Cariani ci aveva, come si dice, "fatto il callo".
C'era anche chi riteneva che ormai li avesse da tutte le parti, la Cariani, i calli.

- Dì che scoccia a te di non averci mai provato con la Codispoti, va' - aveva buttato là dopo un po', con il suo dolcissimo sorriso pieno di sole.
- Torrisi e Cariani, se non la fate finita di chiacchierare vi interrogo, capito? - sbottò il professore.
- Perché non ti fai lui, Cariani? Magari se gliela dai non ci asciuga più...-
- Perché non te lo fai tu, Torrisi? Tanto, per lui non credo che faccia una gran differenza. -
- Sei una zoccola. -
- E tu uno stronzo. -
- Torrisi e Cariani, fuori interrogati. Tutti e due. In filosofia. -

La D'Aloè sedeva rigidamente nel suo primo banco da ragazza diligente, ignorando i bigliettini e le occhiate di simpatia della Biolcati al suo fianco. Si interrogò per l'intera prima ora su dove potessero essere finiti Gatti e la Codispoti insieme.
Filavano
da una settimana, suppergiù, ma non c'era ancora nulla di definito, a scuola non tenevano un atteggiamento diverso da prima. Era stata la Codispoti a dare l'annuncio urbi et orbi, negli spogliatoi di educazione fisica, e la voce si era sparsa molto in fretta anche tra i compagni maschi. Il Magnifico ostentava un'aria indifferente, da allora, ma dava lo stesso l'impressione di aver inghiottito un boccone troppo duro e voluminoso per poterlo adeguatamente deglutire. Di ciò, la Biolcati era radiosa, addiritttura, ma appariva anche parecchio preoccupata.
Quanto alla D'Aloè.. non sapeva esattamente quali pesci fosse il caso di prendere, per dir così.
Era contenta per la Codispoti, certo.
E anche per Gatti, se era quello che voleva...
Un po' meno per se stessa, ma del resto, lei che cosa contava, in quella faccenda? Meno di zero. Era soltanto l'amica idiota che, mandata a compiere una missione di importanza vitale, era rimasta invischiata nella medesima rete che avrebbe dovuto tessere. Fine. Game over.

La Codispoti entrò all'inizio della seconda ora, alle nove e dieci. Il professore di storia e filosofia la incrociò sulla soglia dell'aula e la squadrò con espresione arcigna. - Rischiavi di essere interrogata, Codispoti? - l'apostrofò.
- Non ne ho idea, prof - replicò la ragazza, spavalda. Aveva otto in entrambe le materie, quindi poteva permetterselo. - Se non lo sa lei...-
- Motivo del ritardo? -
- Non mi è suonata la sveglia. Ma devo giustificare con la Zamboni, no? Non con lei. -
Stefania Zamboni insegnava storia dell'arte e aveva la seconda ora.
- E chi t'ha chiesto niente - bofonchiò il professore della prima, andandosene.

- Lascialo perdere - esclamò giovalmente la Cariani, non appena fu scomparso lungo il corridoio del terzo piano. - Stamattina ha la luna storta. Ha interrogato me e Torrisi perché parlavamo... e ho preso un sette per un pelo, giusto perché è andato a pescare di chiedermi il Simposio. Dopo scuola corro in parrocchia ad accendere una candela a santa Chiara - aggiunse poi, con entusiasmo. In maniera che poteva apparire quantomeno contraddittoria con la sua esuberante condotta sessuale,
infatti, la Cariani era estremamente religiosa.
- Ah, capisco. Vi, come stai? -
- Sopravvivo. E tu? -
- Io sto bene... Il mio gattino non s'è visto? -
- Nessun gattino in vista - interloquì la Biolcati, dura. - Pensavamo che fosse con te... -
- Eh, sì... bigiata in coppia, vero? Chissà che film vi siete fatte tutte quante alle nostre spalle. Invece non lo vedo da ieri pomeriggio. Buongiorno, Magnifico! Luna storta anche tu come il prof? -
Il Magnifico grugnì qualcosa di inintelligibile e si sprofondò nella lettura di un Men's Health.
La Biolcati lo osservò come avrebbe osservato una forma di vita aliena e tendenzialmente disgustosa, ma si trattenne da qualunque commento.

- Andiamo a farci un caffè? La Zambò è sempre in ritardo, tanto...-
- Non ne ho una gran voglia, a dire il vero. Mi sono affezionata a questo calorifero...-
- Al diavolo, te e il calorifero. Cos'è, il tuo "oggetto del desiderio"? D'accordo, aspetterò l'intervallo. -
Agile, la Codispoti puntò le mani sull'oggetto del desiderio in questione, senza curarsi del calore ustionante che emanava, e vi si issò a sedere. Piccola com'era, non vi sarebbe riuscita in altro modo. L'amica gli si era, invece, appoggiata contro, aggrondata e goffa come un sacco di patate vuoto per metà. - Come va col Gatti, allora? - domandò, sforzandosi di esibire un brio inesistente.
La Codispoti si fece seria seria. - Non lo so. -
- Come sarebbe a dire, non lo so? Si comporta male? Sarebbe triste, dopo così pochi giorni...-
- Così pochi giorni... - ripeté l'altra, atona. - Devo dirti la verità, Vi... non siamo affatto insieme. -
Due macchie rosso fuoco spiccarono all'improvviso sulle guance rotonde della D'Aloè. - Come dici? -
-
Dico che non siamo insieme, Vi. Gli ho parlato settimana scorsa, ma non credo che succederà. -
- Ah. E perché mai? -
La Codispoti appoggiò la testa sulla spalla dell'amica, con aria sconsolata. - Non lo so, è così indeciso, così insicuro... Se gli piaccio, perché non mi prende neanche per mano? -
- Magari è solo timido...-
- O magari non gli piaccio...-
- Dai, Lu, deve ancora nascere l'uomo a cui non piaci, e lo sai benissimo. Per me è solo che non si fida ancora. -
- E' buffo, sai...- la voce della Codispoti si incrinò in una sfumatura divertita. - Io con i ragazzi ho sempre avuto storie... come dire... fisiche....-
- Ok, ti spieghi benissimo. E Gatti non è il tipo che ti mette le zampe addosso, esatto? -
La Codispoti ridacchiò apertamente. - Beh, non voglio dire che vado con tutti, eh? Non sono mica la Cariani... Dico solo che... ecco, non ho la certezza di piacergli, proprio perché non è... fisico, ecco. -
La D'Aloè annuiva, sempre più rossa in faccia.
- Non credo funzionerà, Viviana... E'... è... è.... umiliante, ecco. -
- Lu, hai idea di quante ragazze sognano un ragazzo che non pensi solo a quello? -
- Ho capito, Vi... ma uno che non ci pensi affatto?! E se fosse gay? -
- Per l'amor del cielo, Lucia, non mettere in giro una voce del genere, se no Luca è rovinato! -
Un lungo silenzio seguì quelle parole. La Codispoti si voltò verso l'amica. Uno sguardo penetrante, di intelligenza quasi tangibile.
- Luca - ripeté.
Cazzo, pensò la D'Aloè. - Sicuro, Luca. Non si chiama forse così, Gatti? -
- Ovvio. Ma da quando lo chiami per nome? -
- Da quando siamo amici, no? -
- Bianchi, l'hai mai chiamato per nome? -
Silenzio ancora più lungo. E la maledetta Zamboni che non arrivava. Dove diavolo si era infilata? Aveva ricevimento all'ora precedente? Era al mercato?
Era al cesso? Era morta?

- Penso di essermene innamorata. -
- E quando contavi di dirmelo? Credevi che non l'avessi capito? -
- E perché non mi hai detto che avevi capito? -
- Ci ho provato... ma tu come l'hai presa? -
- Male, lo ammetto. Il giorno in cui sei andata a pranzo con lui, due settimane fa. Ma praticamente non me ne ero ancora neanche accorta io stessa...-
- Viviana...-
- ...voglio dire, Lu, lo sai, non mi sono mai innamorata, non capivo che cosa stesse succedendo... lui sta diventando l'amico migliore che abbia mai avuto...-
- Viviana...-
- ...Lu, scusami... ti giuro che non lo saprà mai... che non ti ostacolerò mai...-
- VIVIANA, vuoi starmi a sentire o hai intenzione di piangerti addosso fino al giorno del giudizio universale? Non sono affatto arrabbiata, sappilo.  Anzi, penso che forse starebbe meglio con una come te, che non con una come me. -
Una come te.
- Che cosa intendi dire, Lu? Non ti seguo. -
- Che forse non è il tipo giusto per me, tutto qui. -
Una come te.

- Che non è abbastanza per te, forse? Mentre per me che sono una sfigata andrebbe bene, vuoi dire? -
- Vi, ma che cosa ti salta in mente? No! E' solo che ci sono persone che sono adatte per stare insieme, e persone che non lo sono... Potrei provare a dirgli che ti interessa...-
Una come te.
- Lascia perdere, va'. Potrebbe prenderci per idiote... Io che spiano la strada a te e tu che la spiani a me... idee chiare, abbiamo, eh? -
La D'Aloè tornò a sedersi al proprio banco, irritata. Imbarazzo, collera e sollievo si contendevano il suo animo. Le sembrava improvvisamente che qualsiasi animo sarebbe stato troppo piccolo, per tutte quelle sensazioni. Nemmeno si curò di guardare se la sua amica fosse tornata a sedersi.
Una come te.
  
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