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Autore: senzanome_    23/09/2014    0 recensioni
"Cosa devo fare per convincerti e convincermi che siamo talmente sbagliati tu ed io, che solo insieme, possiamo essere giusti."
Senzanome_
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.
 

“Qua c’è un tramonto che t’innamori,
magari di me”
 



E’ tornato  dopo quasi due anni, e guardandolo ho capito che non sarei mai riuscita a dimenticarlo.
Luke Hemmings, così maledettamente presuntuoso ma allo stesso tempo bello, bello da togliere il fiato.
Sì, potrò dire che sia un idiota, un cretino, uno sfigato, uno spregievole disastro, ma, ti giuro, c’ha un cazzo di sorriso che sfigura anche il paradiso.

10 maggio 2014
Un altro noiosissimo giorno di scuola, ero tranquilla mancava veramente poco al suono della campanella per uscire da quell’inferno, quando mi arrivò un messaggio da mia madre dove diceva che Luke sarebbe venuto a casa nostra.  Entrai nel panico, non me lo aspettavo.


Da: Mamma
“Skyla, l’amico di tuo fratello viene oggi a pranzo, quando esci da scuola andate a prenderlo alla stazione, d’accordo?”

A: Mamma
“Quale amico?”


Da: Mamma
“Luke”


Rimasi – come dire?!- paralizzata, non era possibile. Guardai la professoressa di francese che cercava invano di dettarci i compiti per casa, poi il cellulare, poi la professoressa, poi la mia migliore amica, poi il cellulare, no, non poteva essere vero.
***
-Ashton!- strillai, mi stava aspettando vicino al cartello che segnalava le strisce per attraversare. –Vuoi dirmi cosa succede?- domandai
-Andiamo alla stazione a prendere Luke, non ti ha avvertito mamma?- annuii –Allora che c’è?-
-Intendevo dire, ma non avevate litigato?-
-Si, beh, ci siamo visti un paio di giorni fa e abbiamo parlato.-
concluse il discorso così, senza aggiungere niente. Bella storia, sì.
Si accostò la macchina di nostro padre e salimmo, la stazione si trovava a pochi minuti dalla scuola, così non ci mettemmo molto ad arrivare.
E lui era lì in piedi in tutta la sua bellazza –cioè no, lui era lì e basta- Ash scese di macchina e andò a salutarlo :
“Ciao frà, oh frà, stai bene frà? Apposto frà”
Due emeriti idioti insomma.


-Ciao Skyla!- mi salutò, e rimasi impassibile, ritornando con la testa sul cellulare. –Wow, sono passati due anni e questa stronza nemmeno mi saluta!- disse scherzosamente. Ah, io sono la stronza, non di certo tu che te ne sei andato senza dire niente a nessuno, interessante, davvero molto interessante.


***
Era il compleanno di mia sorella e sabato, quindi verso le sette mi sistemai e passai a prendere la mia migliore amica per festeggiare.
Rebekah Wilson, amica dai tempi dei tempi.
In macchina mentre le ruote scorrevano sulla strada, ripercosi ciò che era successo qualche ora prima:
-Ragazzi, è pronto, venite a tavola!- strillò mia madre.
Mi avviai chiedendogli cosa fosse successo mentre io ero in camera al telefono, mi disse che Luke gli aveva chiesto se fossi fidanzata e di quanto fossi cresciuta –Beh, due anni sono tanti se sei nel pieno dell’adolescenza- .

 
Finito di mangiare, uscii fuori in terrazza per fumare una sigaretta –dopo il caffè ci vuole, se sai di cosa sto parlando- si girò verso di me e sgranò gli occhi. Mi raggiunse e dopo qualche minuto se ne uscì dicendo:
-Sei cambiata-
-In che senso?- domandai
-Nel senso che non sei più quella ragazzina timida e insicura che eri tempo fa, e fumi addirittura?-
-Beh?! Anche tu fumi, non venirmi a fare la ramanzina solo perché sei più grande di quattro anni-
sputai
-Non era mia intenzione Skyla, stavo solo chiedendo- disse
-Bene così- conclusi
Non so perché ero così acida, rispondevo per impulsività, solo che mi ribolliva  tutta la merda che avevo passato in quegli anni e non mi andava di ricordarli. Si cambia perché si sceglie di farlo, perché le persone ci spingono a farlo e se non ti fai una corazza, metaforicamente parlando, in questo mondo ti tagliano le ali.
-Tu che mi dici?- chiesi per cercare di rimediare a come mi ero comportata -Los Angeles com’era?-
-Bella da morire-
-Chi io o la città?-
scherzai
Sorrise –Entrambe- abbassai lo sguardo –Comunque ci sarei rimasto per sempre,solo che poi Melanie, la mia ragazza, è voluta tornare-
Già! Ha una ragazza.
-Ah, come va con lei?-
-Ci siamo lasciati stamattina, non la capisco più, non so cosa gli succede-
-Mi dispiace..-
dissi, girandomi verso il panorama che si vedeva dalla terrazza, lui fece lo stesso e poggiò la sua mano sulla mia
-Oh no, tranquilla, sto bene così-
rabbrividii a quel contattato.

 
*


Ciao a tutti!
Ho deciso di scrivere questa storia che per metà è vera, è una sfogo per me, quindi vi piaccia o no,
spero che recesiate (magari non insultatemi, grazie) ahah
Anyway questo è solo il primo capitolo e mi sono messa in testa di finirla questa storia, devo.
Adesso, vi lascio anche perché non c'è molto altro da dire.
A presto xoxo
  
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