Capitano della 10ª brigata, squadra di ricognizione. Tōshiro Hitsugaya.

28 Marzo XX26, ore 05.54, Soul Society.
Nella Soul Society regnavano la calma e il silenzio più assoluti. La giornata si apriva con un vento fresco, quasi gelido, che soffiava tra le mura del Seireitei, fino ad arrivare agli alloggi della decima divisione.
Un ragazzo dall'uniforme bianca come la neve dormiva, cullato dalla brezza mattutina.
Proprio quella gelida folata di vento gli indicò che era ora di svegliarsi, evitando un ritardo che sarebbe costato caro. Si alzò con uno scatto rendendosi conto dell'orario e andò in bagno a passi veloci e pesanti per prepararsi. Arrivò allo stipite della porta inciampando svariate volte, dopodiché scrutò il suo riflesso nello specchio.
I capelli argentati erano un po' arruffati come soleva e gli occhi turchesi più stanchi e spenti del solito, probabilmente per il fatto che si era svegliato presto e piuttosto bruscamente. 
Il Comandante Generale avevo convocato i capitani nella sala riunioni, molto prima di quando tutti si aspettavano, nonostante tutte le proteste. 
Non era mai successo che li convocasse all'alba, alle sei. Probabilmente doveva essere capitato qualcosa di importante, ma a nessuno importava. 
"Sempre meglio un sonnellino" pensavano tutti, nel profondo della loro mente.
Dopo essersi sistemato la divisa che lo distingueva dalla maggiorparte degli shinigami, si incamminò verso la 1ª brigata, lasciando la tenente a sonnecchiare .
Camminando lentamente, causando un inevitabile ritardo, guardava il cielo con occhi vuoti.
Da quando era entrato in quelle mura custodite da Jidanbou, nessuno gli aveva più dato affetto, ma ormai se n'era fatto una ragione; perciò i suoi occhi dal colore bizzarro non avevano più la sognante luce di una volta.
Arrivò all'imponente portone che separava il Seireitei dalla Brigata Generale. Entrò e, con grande sorpresa, notò che erano presenti solamente Kuchiki, Kenpachi e Unohana, mentre in fondo al largo corridoio siedeva il Comandante. In fondo sapeva che tanti avrebbero ritardato, nonostante lui non avesse fatto grande fatica per arrivare puntuale.
Miracolosamente, dopo qualche minuto la sala iniziò a riempirsi rapidamente. Si sistemarono sparpagliandosi nelle loro solite posizioni. 
"Vi ho convocati per riferirvi che, a causa dei continui attacchi nemici, siamo giunti ad una conclusione". Tutti i capitani si guardano tra loro con aria interrogativa e si levarono mormorii di curiosità. 
Quando riprese il silenzio, il vecchio ricominciò a parlare, lentamente ma con voce chiara.
"Una nuova brigata sarà fondata, l'alleata della decima, un'altra squadra di ricognizione".
Silenzio.
Hitsugaya ruppe il silenzio con la sua voce profonda e un po' rauca, riecheggiando nel salone. 
"Ricevuto". In fondo, era consapevole che la decima, al confronto con le persistenti incursioni avversarie, era in quantità molto limitata, e le perdite di uomini rischiavano di aumentare. 
Sarebbe stata molto d'aiuto una squadra alleata. Seguirono tutti gli altri capitani, approvando senza alcun dubbio.
"Puoi entrare" disse il Comandante, con la sua voce vibrante.
Le ante di legno decorate si aprirono lentamente, la luce accecò un po' tutti. 
Il portone rivelò una figura dai capelli lunghi, dall'espressione decisa.
Visibilmente sorpreso, Hitsugaya esclamò a denti stretti e un po' sorpreso "...Tu!"

Note dell'autrice
Ecco la nuova fanfic... spero che vi piaccia!
Dato che questo è il primo capitolo, non ho molto su cui commentare ^^"
Mi raccomando, recensite facendomi sapere come vi sembra questo capitolo ;)