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Autore: stateofmind    23/09/2014    2 recensioni
Caroline Forbes era tornata ad essere il centro dei suoi pensieri e, anche se non la vedeva da ormai tanto, troppo tempo, era sempre rimasta parte dei suoi desideri. Uno dei più grandi che l'ibrido aveva avuto in tutti quegli anni di sofferenze, di scontri e di battaglie. Nutriva per lei un sentimento così forte e profondo che a volte ritornava il bambino buono e gentile che era mille anni prima, con tanti sogni e aspirazioni. [...]
Perché si, Klaus Mikaelson aveva un punto debole, e aveva il nome di Caroline Forbes. [...]
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una delle ennesime feste in grande stile di New Orleans era la protagonista della serata di quel quindici novembre. Le strade erano ricche di persone ubriache o semplicemente spensierate e stracolme di illuminazioni colorate. Il cielo pullulava di stelle grandi e luminose. Klaus Mikaelson vagabondava libero e pensieroso sotto i porticati, con un bicchiere di alcool in mano e un sorriso sulle labbra. Si era finalmente liberato di tutto ciò che lo intralciava: streghe maligne, rivali fastidiosi e questioni di famiglia ormai leggendarie. Quasi gli sembrava strano che in due ore non fosse successo ancora nulla. 
Mentre camminava rifletteva sui nuovi progetti che lo attendevano, alle tante scoperte che avrebbe fatto sulle sue origini di licantropo. Poi un pensiero che riteneva accantonato gli tuonò di nuovo in mente. Una vampira bionda, alta, dagli occhi azzurri e terribilmente coraggiosa. Caroline Forbes era tornata ad essere il centro dei suoi pensieri e, anche se non la vedeva da ormai tanto, troppo tempo, era sempre rimasta parte dei suoi desideri. Uno dei più grandi che l'ibrido aveva avuto in tutti quegli anni di sofferenze, di scontri e di battaglie. Nutriva per lei un sentimento così forte e profondo che a volte ritornava il bambino buono e gentile che era mille anni prima, con tanti sogni e aspirazioni.
Improvvisamente quel pensiero sembrò essere reale e la sensazione di essere osservato catturò l'attenzione che Klaus aveva riservato ai ricordi. Alzò lo sguardo e i suoi occhi cerulei incontrarono quelli che erano stati il suo pensiero principale per tanto tempo. Caroline Forbes era lì davanti a lui, con indosso un tubino verde con delle spalline larghe, un paio di tacchi neri e una collana di perle. I capelli biondo platino le ricadevano sulle spalle scoperte e un filo di matita le accentuava l’azzurro degli occhi.
Klaus era rapito dalla sua bellezza, come ogni volta che la guardava o che solo immaginava la forma e i lineamenti del suo volto, e fissò lo sguardo su di lei.
«Beh? Cosa guardi?» chiese la vampira, incrociando le braccia al petto. Klaus sorrise, guardandola negli occhi.
«Mi stupisco di trovarti qui, Caroline. Quale onore.»
Caroline sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
«Io e Tyler ci siamo lasciati» disse fermamente la bionda, ma la sua affermazione non scosse Klaus, il quale era già a conoscenza dell’accaduto.
«Sì, lo so, ma ho l’impressione che se non lo sapessi già non ne rimarrei stupito comunque».
Sorrise e congiunse le mani dietro alla schiena, poi riprese a camminare, affiancato da una Caroline sconvolta ma allo stesso tempo sollevata di non dover dare spiegazioni.
«Mi spieghi come fai a saperlo?» chiese lei, palesemente infastidita.
«Oh Caroline, le notizie girano velocemente, soprattutto tra i vampiri. Insomma, sai come funziona, no?» affermò e la ragazza incrociò di nuovo le braccia al petto. Per qualche secondo non rispose, poi riprese a parlare.
«E’ stato qui, vero? Ne ero sicura. Dovevo sospettarlo!» esclamò. Klaus fece un ghigno. «Cosa ridi tu?»
«Non è stato qui. Ho avuto il…uhm, piacere di incontrarlo nel Bayou. Sai, ha rapito la madre di mia figlia solo per vendicarsi, dato che ho ucciso sua madre. Non è un gesto infantile?»
«Infantile quanto te, sì, decisamente».
Al suon di quelle parole Klaus si accigliò, guardando il profilo della ragazza, la quale camminava dritta davanti a sé, il che significava che era arrabbiata.
«Infantile io? Stai delirando, amore».
«Non sto delirando! Sto solo dicendo che sei una delle persone più cattive, maligne, ipocrite, manipolatri…». 
Caroline non riuscì a finire la frase che Klaus la prese per un braccio e la portò nella sua dimora, precisamente in camera sua. La intimò di stare in silenzio, poi si avvicinò ad un grande velo bianco, lo prese per un’estremità e lo sollevò, scoprendo la miriade di tele che si era curato di dipingere dopo che sua sorella Rebekah aveva lasciato la città.
Caroline si avvicinò, ammirando le varie tele poste una sopra l’altra. Klaus sorrise, poi ne prese una. Raffigurava il crepuscolo. Ricordò che per dipingerlo utilizzò solo pochi colori,  quasi tutti tendenti al blu, al viola e al verde, ma nonostante fossero pochi mescolati assieme diedero un risultato mozzafiato.
«Mi hai portato qui solo per farmi vedere i tuoi dipinti?» chiese lei, sfiorando con l'indice la tela dipinta. Klaus seguì il movimento della sua mano, poi alzò le sopracciglia e sospirò.
«Credo di si...» disse, quasi sottovoce «ti piacciono? Questo» indicò la tela che aveva in mano «l'ho fatto pensando a te, sai? Il crepuscolo mi ricorda molto il colore dei tuoi occhi, ma allo stesso tempo la dolcezza e la fermezza che possiedi. Diciamo che questa tela l'ho dipinta pensando a te.»
Caroline si stupì, poi la prese tra le sue mani e sorrise.
«E' dipinta benissimo» confessò, osservando i lineamenti dei colori «mi stupisce che tu mi veda così bella».
«Oh ma io ti vedo molto più bella di così, Caroline».
La vampira alzò lo sguardo, incontrando quello dell'ibrido, poi fece un lieve sorriso, apprezzando il complimento che le era stato fatto da uno degli uomini più potenti (e, a suo giudizio, più attraenti) di tutto il pianeta. 
«Se il tuo intento era farmi arrossire, beh, ci sei riuscito. E' sicuramente una vittoria per te, dopo averci provato per mesi» disse, poi ripose la tela a terra. Klaus prese il polso della ragazza, poi la guardò e sorrise.
«Ti andrebbe di trascorrere un po' di tempo assieme? Questa festa è così noiosa». 
Caroline sorrise, poi annuì.
«Si, ma solo come...conoscenti?» esclamò, come per avvertire l'ibrido che non era sua intenzione frequentarlo, o almeno così credeva che fosse.
Nonostante ciò Klaus sorrise.
«Certo, solo come conoscenti» ripeté, e tra sé e sé pensò "per ora". Caroline, non ancora del tutto convinta, sorrise di rimando ed entrambi tornarono alla festa. Klaus era palesemente sorpreso di avere accanto quello che per lui era ormai solo un ricordo, e non nascose a se stesso che ne era anche molto felice. Nella sua mente viaggiavano milioni di pensieri: se avesse provato a dichiararsi per l'ennesima volta come sarebbe andata? Come avrebbe reagito Caroline?
Era una delle poche volte in tanti anni di vita che era indeciso su qualcosa. Era una persona abbastanza impulsiva ma, a differenza di tanti altri vampiri, provava rancore, proprio come una persona umana. Era stato accusato moltissime volte di non avere un'umanità solo per il suo risaputo egoismo che la maggior parte delle volte lo rendeva l'antagonista della vicenda, ma in fondo anche lui stesso sapeva che una parte del suo cuore era ancora pronta ad amare e ad apprezzare tutto ciò che la vita è pronta a donarci.
Ad interrompere il fiume di pensieri che straripava nella sua mente fu la voce dolce ma acuta di Caroline.
«Così questa è la tua città?» chiese lei, guardandosi attorno ed ammirando ogni angolo della strada. 
«Esatto. Io, Rebekah ed Elijah ci abbiamo messo anni a renderla una città piena di sogni e fascino, poi beh...l'arrivo di Mikael ha cambiato tutto» confessò, e il tono della sua voce cambiò in un istante, passando da acuto e sicuro a triste.
«Tuo padre?» chiese Caroline. Klaus annuì in risposta. «Se posso essere sincera è una città splendida. Dovresti andarne fiero» ammise. L'ibrido la guardò, poi piegò gli angoli della bocca in un sorriso lievemente accentuato. Caroline non ricambiò, ma alzò lo sguardo in direzione del cielo, ammirando ogni singola stella che giaceva sull'ampio lenzuolo blu che le persone chiamavano notte.
«Infatti ne vado fiero, ma lo sarei di più se l'avessi vista crescere. In fondo l'ho lasciata a Marcel per circa cento anni. Ritrovarla così è stata una sorpresa, anche se ne avevo un'immagine simile: luci, divertimento, feste e strane creature come streghe o vampiri».
Caroline abbassò lo sguardo e lo rivolse a Klaus, poi si guardò le mani. Questi non smise mai di guardarla, scrutando ogni suo lineamento ed adorando sempre più le sue labbra e il suo collo. Pensò di essersi innamorato, e gli sembrò così strana come sensazione. Aveva bisogno di parlarle, di tirar fuori ogni suo pensiero. In fondo gliel'aveva già detto che era attratto da lei e ripeterglielo non avrebbe recato alcun danno.
«Caroline» disse, poi si fermò. La vampira seguì il suo movimento, fermandosi accanto a lui, immaginando che aveva qualcosa di importante da dirle, qualcosa che riguardasse il loro strano rapporto. «Se ricordi bene la sera del tuo diploma ti ho già confessato che, beh, per me sei importante e che ti avrei aspettata finché il tuo cuore si fosse liberato da ogni tipo di sentimento nei confronti di Tyler. Non ti nascondo che la notizia che la vostra relazione non ha avuto buon fine mi ha reso felice e...» fece una pausa, poi aprì entrambe le braccia,  avvolte nel suo giacchetto di pelle nero, quasi ad indicare tutto ciò che lo circondava «e voglio proporti di far diventare questa la nostra città, il nostro regno. Voglio renderti regina di New Orleans e regina del mio cuore».
Caroline rimase allibita da quelle parole e si chiese dove l'ibrido le avesse lette o se le avesse preparate durante il percorso. Ma uno spirito di benevolenza le inondò l'anima, mettendo la sua impulsività al primo posto. Piegò le sue labbra rosee in un ampio sorriso, poi abbassò lo sguardo e le sue guance si colorarono di rosso, quel rosso che Klaus tanto amava vederle in viso. 
Perché si, Klaus Mikaelson aveva un punto debole, e aveva il nome di Caroline Forbes.
Quest'ultima ritirò le labbra mordendo il labbro inferiore, poi rialzò lo sguardo e vide Klaus abbassare le braccia e guardarla intensamente, dopodiché flesse la testa leggermente verso destra e annuì, quasi inebriata dalle parole e da quello che sembrava un vero desiderio dell'ibrido. Lui, sorpreso, allargò gli occhi quasi a mostrare la rotondità delle iridi, poi la abbracciò, cingendole la vita con le braccia, e la sollevò da terra. Caroline, ancora in fase di realizzazione, gli cinse il collo. Dopo qualche secondo Klaus la poggiò di nuovo a terra, poi ridendo di gioia la guardò ed entrambi si fecero immediatamente seri. Spostò lo sguardo più volte dai suoi occhi alle sue labbra, poi le premette velocemente alle sue, addolcendo quell'atmosfera pesante che si era formata, rompendo ogni tipo di imbarazzo e di incertezza. Caroline ricambiò il bacio, tenendo ancora le braccia attorno al suo collo, ed aumentò l'intensità, rendendo il tutto ancora più magico e romantico.
Quasi non poteva crederci. Aveva detto di sì, aveva accettato di dividere New Orleans con il vampiro originale più egoista e più ipocrita, ma l'idea le piaceva. In fondo aveva sempre pensato che tra lei e Klaus ci fosse una sorta di affinità.
Così, insieme, ripresero a camminare. Klaus iniziò a spiegarle come funzionava il sistema amministrativo che aveva deciso di adottare, entusiasta dall'idea che la ragazza che tormentava i suoi pensieri da tanto tempo avesse accettato di vivere con lui, mentre Caroline annuiva e rideva a qualche battuta che l'ibrido cercava di fare, felice per la prima volta dopo tempo.
Due vampiri, uguali ma diversi allo stesso tempo, che, uniti dalla passione delle creature che vivevano in loro stessi, avrebbero fatto scintille. Dopotutto la realtà e la scienza sono innegabili: due forze opposte tendono ad attrarsi.



Adoro i Klaroline. Sono adorabili, e sì, mi piace immaginarli come una coppietta felice, ecco perché li ho resi così in questa one shot. Adoro il fatto che Klaus, nonostante dimostri di essere un cattivone, ama così tanto quella ragazza. E' dolcissimo.
Beh, spero vi piaccia, mi sono impegnata molto a scriverla! c:

-stateofmind (ex tomlinsonsbreath)
  
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