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Autore: Mannaro    23/09/2014    2 recensioni
Questa è la mia storia, di come sono entrato in My little pony, di come ho incontrato amici e nemici, di come ho conosciuto persone che ci entrano e ci escono, ma, con capacità da me irraggiungibili. Di come conobbi Fluttershy di persona e mi innamorai di lei, di come conobbi tutta Equestria e di come scoprii cose che non immaginavo nemmeno. Questa è la mia storia, io sono Foxy.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa: Questa è la mia prima fanfic, quindi, non stupitevi se fa un po' pena... Non sono un grande scrittore, amo essere interrogato e mi danno fastidio le verifiche scritte, però, per la gioia degli haters e in generale di quelli che hanno voglia di sfogarsi, ecco una fic sul vassoio.
Premetto anche che: non sono molto intelligente di base (malgrado i miei voti "alti" allo scientifico), e, mi hanno appena operato al xxxxx (segreto d'autore, mi dispiace) e sono sotto effetto di potenti antidolorifici e analgesici; quindi vediamo cosa salta fuori combinando questo dinamico duo.
 
 
Avevo ancora gli occhi chiusi, ma la testa me la sentivo, e faceva pure male. Dalla morbidezza della superfice su cui mi trovavo, dedussi che dovevo essere su un letto, comodo per giunta, ero coperto da un lenzuolo, fino alle caviglie, i piedi sporgevano... è un dettaglio importante... perchè ero nudo.
D'un tratto sentì qualcosa toccarmi in un punto di cui non ricordavo l'esistenza; inizialmente lo presi come un fastidio ma poi sentendo che il contatto aumentava, aprì gli occhi, scostai la coperta che avevo sul petto e mi alzai di scatto, irritato.
“HEY TU, CHE PRO...” ma non feci neanche in tempo a finire la frase che una fitta abissale di dolore lancinante mi raggiunse la testa, chiusi gli occhi cercando di arginare il dolore e mi portai una mano in fronte massaggiandomi le tempie per rilassarmi la mente.
Cercando di riprendere il discorso col mio provocatore, dopo essermi calmato, mentre riaprivo gli occhi, ripetei, con un tono più calmo: “Hey tu, che problemi...” e dopo una piccola pausa dovuta allo stupore “... hai?”.
Non riuscivo a credere a quello che mi trovavo davanti, era un PONY! E che per giunta io avevo già visto in uno show televisivo per bambine, mi piaceva per il contesto dei personaggi, quella in particolare mi spaventava pure, a quanto ricordo quella nuvola rosa, si chiamava Pinkie Pie.
Metà stordito e metà incredulo l'unica cosa che riuscì a dire balbettando fu: “Pin - Pink - Pinkie Pie?!”
Come risposta mi disse: “Ah no, basta indovini” e poi aggiunse rivolto a qualcun'altro “Hey fluttershy! Si è svegliato! Vieni a vedere!”.
Ero finito in My Little Pony! Avevo guardato qualche puntata una volta, ma non ricordavo troppo, sapevo solo i nomi dei personaggi principali, e per cosa erano noti, avevo abbozzato anche un certo gusto, non molto in effetti.
Io afferrato di chi stesse parlando replicai: “Aspetta, hai detto FLUTTERSHY?! QUELLA FLUTTERSHY?!" Pinkie Pie mi rispose con tono retorico: “Perchè? Ce ne sono altre?”.
Dovete sapere che per quanto io me ne ricordi fluttershy era bellissima, dolce, gentile e premurosa, con una voce che avrebbe sciolto i diamanti da quanto era melliflua, era il mio personaggio preferito e non solo non riuscivo a credere di essere in quella situazione, ma, ero imbarazzato per la figura che avrei fatto di fronte a lei: nudo, stanco, col mal di testa; non ero proprio un'adone in effetti.
Appena lei arrivò, per me fu come spostarsi in una sauna, ero rosso, sudato, emozionato fino al midollo, e lei era lì, più bella di quanto me la ricordassi, più snella, con le sue ali sottili ed eleganti e con una criniera che sembrava soffice come una nuvola, e... e... rimasi non solo senza parole, ma anche senza pensieri, tranne lei... Fluttershy.
Appena sentì la sua voce delicata; divenni tutt'orecchi e lei mi disse guardandomi negli occhi, quei suoi occhi color acqua cristallina: “Ti sei svegliato finalmente” fu come mangiare miele “mi hai fatto preoccupare ieri quando ti ho trovato appoggiato alla porta, eri ridotto maluccio, ma ti sei ripreso subito, non avevi ferite profonde, te le ho fasciate e ti ho sistemato sul letto, ti ho lavato lo sporco e ti ho fatto lo shampo alla coda...”.
Mi ci volle un po per assimilare ed elaborare il concetto , ma dopo aver capito l'ultimo vocabolo da lei detto, la interruppi dicendo: “Aspetta, coda? Hai detto che mi hai fatto lo shampoo alla coda? Ma io non ho una coda”.
Non mi rispose Fluttershy ma fu la nuvola rosa che con tono d'ovvietà mi disse: “Senti, e secondo te con cosa avrei giocato fino al tuo risveglio?!” indicando un batuffolo bianco/grigio che spuntava dalle coperte in mezzo ai miei piedi.
Dissi “No” e alzando il lenzuolo dissi nuovamente “No, no, no, no, no” sperando in una specie di cuscino; ma una volta scoperto, non solo notai con felicità immane che le mie parti intime erano intatte, ma vidi anche con stupore e terrore che quel batuffolo si allargava e si avvicinava sempre di più al mio bacino, fino a collegarsi alla spina dorsale; era una coda tra la fisionomia della volpe e quella del lupo, tendente al grigio.
L'unica reazione che ebbi fu di dimenarmi come per allontanarmi da quella visione, caddi dal letto, non passò neanche un secondo che mi alzai subito in piedi e tenendomi coperto l'inguine con il lenzuolo iniziai a girare su me stesso cercando di prendermi la coda dicendo: “Ho una coda!... Io ho una coda!... HO UNA CODA!!”.
Quando mi fui calmato ed ebbi smesso di agitarmi come un idiota, notai che Fluttershy e Pinkie Pie mi guardavano con l'aria di qualcuno che sta guardando un demente mentre danza, alchè Pinkie Pie disse: “Mi spieghi che problemi hai? Voglio dire, perchè ti fai così? Sembra la prima volta che vedi la tua coda”.
E io replicai: “Perchè in effetti è così!”.
Pinkie: “Visto Fluttershy! Te lo avevo detto che era un completo idiota!”.
Fluttershy: “Non dire così Pinkie! Si può offendere!” e poi rivolta a me “Scusa ma come fai a non averla mai vista, sarà anche dietro la schiena ma ti sarai girato qualche volta”.
Io: “Ti giuro che non l'ho mai avuta, non me la ricordo, è la prima volta che la vedo”.
Pinkie: “Senti almeno ti ricordi come ti chiami o anche lì è tabula rasa?!”
Io: “Certo! Per chi mi hai preso, mi chiamo...” ma mi bloccai sul nome “Mi chiamo...” dopo averci pensato mi si gelò il cuore, l'espressione sul mio volto fu quella di puro shock emotivo, io, non ricordavo chi ero. Non solo, non ricordavo niente di personale, che non fosse empirico (come nozioni e avvenimenti), che non risalisse a pochi minuti prima. Non ricordavo mia madre, mio padre, nessuno, niente che mi desse una mano a trovare la mia identità, non ricordavo neanche da quale parte della terra venissi, potevo essere un inuit come un togolese e non me ne sarei reso conto.
Durante questo mio mind-stop le due pony erano rimaste lì a fissarmi e girandomi verso di loro dissi: “Non lo so... io... io non me lo ricordo, non ricordo nulla” mi sedetti sul letto con il volto abbassato dalla mortificazione e sussurai solo "Non lo so".
In quel momento lacrime amare mi scesero dagli occhi, posso dire con assoluta certezza che quello fu il momento più terribile di tutta la mia vita anche se parte mi è oscura, il peso di tutta la mancanza mi cadde addosso come un macigno, senza identità senza ricordo, mille domande mi attraversavano la mente, miste a singhiozzi e lacrime, ma io non avevo risposte.
Io forse no, ma qualcun'altro le fece per me: “Foxy Random!”
Io: “C-co-cosa?” asciugandomi le lacrime col braccio e guardando verso chi aveva appena parlato.
“Foxy Random!! Sei anche sordo oltre che smemorato? Se non hai un nome te ne do uno io, e ti calza a pennello: hai la coda di una volpe e sei arrivato qui a caso, Foxy Random!” era incredibile come la nuvola rosa che fino a qualche momento prima ricordavo come strana, divertente, ma, incredibilmente fastidiosa (e in un certo senso inquietante), che ora mi fissava con quegli occhi celesti sfoggiando un sorriso con più denti di uno normale, avesse avuto un'idea geniale; da quel momento cambiai opinione riguardo a Pinkie Pie: "Se non hai un nome te ne do uno io".
Non so ancora spiegarmi come ma da quelle parole, per la prima volta mi sentii sollevato, ero FOXY RANDOM, ero qualcuno.
Sorrisi ad entrambe ed esclamai con tono più felice: "Foxy Random? E Foxy Random sia!".



D'accordo, non sono un genio ma qualcosa ammucchio, alla prossima.
Foxy.
   
 
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