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Autore: Ai_1978    23/09/2014    5 recensioni
…Dreams are my reality…
Chi non ricorda almeno il ritornello della famosa canzone “Reality” di Richard Sanderson che fu colonna sonora del film del 1980 “Il tempo delle Mele”?
Bene, la citazione è voluta perché è proprio di questo che parla questa storia: l’amore tra adolescenti.
Inutile dire che si colloca temporalmente come prequel di “The Eye of the Tiger”
Vista l’età dei protagonisti, anche il rating è cambiato… da “Rosso” ad un più tenue “Arancione”. Tutto molto più soft… ma non per questo meno intenso.
Grazie fin da ora a tutti coloro che mi daranno di nuovo fiducia, leggendo ciò che scrivo.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mito delle Metà'
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CAPITOLO 1:  …7 DICEMBRE
 
Tredici anni e neanche un filo di tette: se non era un’ingiustizia quella!
La maglia rosa cadeva vuota sopra i jeans attillati.
Attillati in teoria. In pratica in quei pantaloni ci navigava.
Quanto detestava la sua odiosissima magrezza e quelle ossa che spuntavano da tutte le parti: la facevano sembrare una bambina.
E lei non voleva sembrare una bambina! Non il giorno della festa di compleanno di Benji.
Si sedette sul letto e si infilò le All Star alte, anch’esse color confetto.
Si guardò nuovamente allo specchio: niente da fare.
Era tutto fuorché sexy.
Non aveva la minima speranza di attirare l’attenzione del bel portiere.
Si pettinò: beh, per fortuna aveva almeno dei bei capelli… lunghi, neri, setosi.
Avvicinò il viso allo specchio: magari un po’ di trucco avrebbe potuto aiutarla. Non troppo: giusto un filo di mascara e un po’ di gloss. Altrimenti zia Maggie non l’avrebbe mai lasciata uscire di casa.
Per lo meno il cielo era stato clemente e il suo viso era completamente sgombero da brufoli… anche se lei avrebbe tanto voluto avere l’acne! Almeno sarebbe stato un segno inconfutabile del fatto che finalmente stava crescendo. Invece il suo corpo continuava ad aumentare solo in altezza. Era ormai un bel po’ più alta di tutte le sue coetanee… aveva praticamente raggiunto Holly che aveva due anni più di lei ed era un maschio.
Un maschio bassino… ma pur sempre un maschio!
Morale della favola: alta, magrissima e tutta occhi.
Pure vestita di rosa.
Un fenicottero.
Bella roba.
-VIV!!! MA SEI PRONTA? DOBBIAMO ANDARE!- La voce delicatissima di suo cugino Oliver la fece sobbalzare.
Vivien afferrò il pacco regalo sulla scrivania e uscì dalla stanza.
 
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-Sei carina oggi… come mai? Vuoi far colpo su qualcuno?-  le chiese scherzoso Holly lungo il tragitto.
-Sfotti, sfotti…- gli rispose Vivien con una punta di odio.
Oliver sapeva benissimo che lei era disperatamente cotta di Benji e non perdeva mai occasione per prenderla in giro.
Da che pulpito poi! Uno che all’età di quindici anni ancora aveva paura ad ammettere di essere irrimediabilmente innamorato di Patty.
-Cosa gli hai regalato?- chiese curioso il cugino.
La ragazzina, rigirandosi il pacchetto tra le mani replicò: - Un paio di guanti da portiere.-.
Lui sgranò gli occhi visibilmente stupito: -Dici sul serio? E come hai fatto a sceglierli? Tu non ne sai niente di calcio.-.
Lei gli fece una linguaccia: - Mi ha aiutato Tommy. Se aspettavo te, stavo fresca!.-
Lui rise e insieme proseguirono camminando per i pochi isolati che li separavano da Villa Price.
 
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-Benvenuti!- li accolse un Benjamin festoso sulla soglia di casa.
Indossava un paio di jeans a cavallo basso e una camicia chiara un po’ sciancrata. Non portava il cappello.
Mamma mia: da urlo.
Vivien fece scorrere rapidamente lo sguardo tra il cugino che le stava a fianco e il portiere che le stava di fronte.
Faticava un pochino a pensare che quelli fossero due esemplari maschi della stessa specie.
Anche volendo sorvolare sull’abbigliamento perfetto di Benji e quello approssimativo di Holly, le differenze erano comunque abissali.
Price era alto, almeno una spanna più di lei, aveva le spalle quadrate, lineamenti quasi perfetti e due occhi grigi che ti toglievano il fiato.
Oliver… beh: era Oliver.
Punto.
Nient’altro da dire.
Entrarono in casa: erano già arrivati quasi tutti. Patty dall’altra parte del salone li vide e li raggiunse.
Con la coda dell’occhio Vivien vide Holly arrossire.
Un caso disperato.
La manager della New Team indossava un grazioso vestito di lana beige che le arrivava sopra il ginocchio e un paio di stivali senza tacco color panna: era maledettamente carina.
L’abito metteva in evidenza la curva del seno e quella dei fianchi: lei sì che era una donna. Non si stupiva affatto che il cugino sbavasse per lei.
Vivien invece si sentiva il brutto anatroccolo.
Furono quasi immediatamente raggiunti da Tom e tutti e quattro si misero a chiacchierare.
Vivien ascoltava poco, si guardava in giro cercando Benji.
Lo vide: era vicino al divano che parlava con una ragazza… e che ragazza! Minigonna nera, stivali col tacco, maglioncino attillato. Gambe da paura, culetto a mandolino e almeno una terza di seno. Un viso da diva del cinema e capelli semplicemente perfetti!
Si sentì morire.
Poi d’improvviso, il SGGK lasciò la sconosciuta e si diresse verso di loro.
-Allora, vi divertite?- chiese allegro agli amici
Poi guardò Vivien. Si chinò verso il viso di lei per guardarla meglio.
La poveretta sentiva le gote infuocate, ma cercò di mantenere un certo contegno.
Poi Benji parlò: - Ma ti sei truccata, piccolina?-.
Piccolina.
Quanto lo odiava quando la chiamava così.
Lei balbettò incerta: - B-beh… sì… un pochino.-
Lui le mise una mano sulla testa le spettinò i capelli: - Stai bene! Sembri quasi una ragazza! Peccato che tutto il resto mi ricordi tremendamente un manico di scopa!- Poi si mise a ridere, beffardo.
Un manico di scopa.
Un’ umiliazione dietro l’altra.
Vivien sentì un nodo salirle in gola.
Trattenne le lacrime per puro miracolo e guardando il ragazzo con odio esclamò: - Levati di torno, brutto idiota!-
Si voltò e si allontanò.
Tom rivolse a  Benji un’occhiataccia e con aria di rimprovero lo redarguì: - Questa però potevi proprio risparmiartela, povera Viv!-.
Poi corse dietro all’amica.
-Ma che caratteraccio! Volevo soltanto prenderla un po’ in giro!- si giustificò Price con Holly e Patty che, a loro volta, lo stavano guardando storto.
 
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A Tom ci volle un bel po’ per convincere Vivien a tornare in salone insieme a tutti gli altri.
-Dai su…_ disse asciugandole le lacrime: - Ti si sta sciogliendo tutto il rimmel!-
Lei tirò su col naso: -Tanto non ho niente da perdere: sono già un cesso!-.
Baker si intenerì ancora di più: - ma cosa dici? Non sei per niente un cesso! Sei la ragazza più carina che conosco…-.
-Ma piantala, Tommy!- replicò acida lei.
-Guarda che dico sul serio. Certo, sei ancora giovane… ma si vede che c’è del potenziale. Tra un paio d’anni sarai la più corteggiata della scuola. Devi solo avere un po’ di pazienza.-.
-Pazienza?- sbottò Vivien: - Io non ce l’ho la pazienza! A me serve essere carina adesso, per piacere a Benji, non tra due o tre anni!! –
Tom, suo malgrado, rise.
-Forza, torna di là con me… così potrai dare il tuo regalo a Benji. Non vorrai riportatelo a casa: hai speso la paghetta di sei mesi per comprare quei guanti!-.
Ah già: il regalo!
Se ne stava quasi dimenticando.
Finì di asciugarsi gli occhi e decise di tornare all’attacco.
 
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-Qualcuno ha visto Benji?- chiese Vivien agli amici tenendo in mano un pacchetto.
L’aveva cercato ovunque, ma proprio non riusciva a trovarlo.
Bruce Harper guardò Paul Diamond con un’occhiata complice, poi con una risatina disse: - L’ho visto salire di sopra poco fa… ma fossi in te non salirei a disturbarlo.-
Harper, Diamond, Carter e Mason si misero a sghignazzare come cretini.
Vivien proprio non ne capiva il motivo: - Ma piantatela, devo soltanto dargli una cosa!-.
E velocemente si mise a salire le scale.
Non sentì Bruce che le urlava: - No Viv, aspetta! Dicevo sul serio…-
Arrivata al primo piano si mosse con sicurezza. Era stata in quella casa talmente tante volte insieme ad Holly che la conosceva a memoria.
Sapeva benissimo che la stanza di Benji era l’ultima porta sulla sinistra, in fondo al corridoio.
In fondo era contenta che lui si fosse isolato dal gruppo per un momento: sarebbe stato molto più bello dargli il regalo a tu per tu.
Arrivò di fronte alla porta e si accorse che l’uscio era lievemente scostato.
Guardò nello spiraglio.
Il suo cuore si fermò.
Benjamin Price era sdraiato a torso nudo sul letto: era bellissimo… ma non era solo. La ragazza, quella con le forme da modella, che aveva visto parlare con lui poco prima gli stava… slacciando i pantaloni, mentre lui le baciava il collo.
Si tirò in dietro di scatto col viso in fiamme e il sangue che le pulsava nelle tempie.
Il pacco che teneva in mano cadde in terra per lo shock.
Si mise una mano sulla bocca per non urlare e corse il più velocemente possibile lungo il corridoio e giù per le scale. Recuperò il piumino e la sciarpa e uscì, senza nemmeno sentire Tom e Holly che le chiedevano dove stesse andando.
 
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Quando Benji uscì dalla stanza vide immediatamente che a terra, di fronte alla sua porta, c’era un pacchetto.
Congedò la ragazza che lo accompagnava dicendo: - Scendi pure, arrivo subito.-
Quando lei se ne fu andata, si chinò a raccogliere quello che aveva tutta l’aria di essere un regalo per lui.
C’era un biglietto in una busta.
Aprì e lesse. Riconobbe immediatamente la scrittura ordinata e graziosa:
Tanti auguri per i tuoi 15 anni, SGGK!
Con affetto,
Viv.”
Sorrise.
Aprì il pacchetto e vide i guanti: erano veramente fantastici e chissà cosa le erano costati!
Ma pensa te… quanto era stata carina. E lui che la prendeva sempre in giro!
La sua piccolina
   
 
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