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Autore: Prongs_Moony    24/09/2014    2 recensioni
mi chiamo Will Kaylan
ho 16 anni
e fino adesso ho avuto una vita normale.
fino adesso.
la mia vita viene sconvolta dall'arrivo di due cleptomani, un tizio ossessionato dalle bandane, e una mezza capra maniaco/compulsivo dell'ordine.
preparate i pop-corn, qui ci sarà da ridere
ma state attenti
le vostre phobie non sono più al sicuro
[Storia scritta a quattro mani: Moony:Wise girl98; Prongs:Scilotta78]
Genere: Comico, Fluff, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuova generazione di Semidei
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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  DEDICATO A _Littles_ GRAZIE PER IL BANNER
 
La pioggia batteva talmente forte da coprire tutti i melodiosi rumori della natura.
Era come se la terra fosse morta e si sentissero solo i lamenti disperati dei venti e le lacrime dei dannati cadere dal cielo per la perdita di qualcosa.
Era così che pensava il giovane ragazzo seduto nel bus.
I capelli neri ricadevano sugli occhi d’ebano.
Il ragazzo sbuffò quando l’ennesimo ciuffo di capelli ricadde sugli occhi, e finalmente si decise a fare un codino coi suoi capelli troppo lunghi. 
Il bus frenò lentamente. Will diede un'occhiata veloce fuori dal finestrino.
Vide chiaramente il suo migliore amico dai tempi delle medie: il piccolo, povero e immensamente pignolo e precisino, Oak Spucerground. 
Will sbuffò.
Scese dal bus con tutta calma, scatenando le proteste del suo riccioluto amico.
«Sei in ritardo!» esclamò il ragazzo dagli occhi verdi come foresta
«come se fosse la prima volta che perdo il bus» sbuffò contrariato il ragazzo con il codino.
Oak lo guardò male, mentre insieme si dirigevano verso la porta della loro classe e lui cercava di fargli entrare in testa che : il ritardo è male! Bisogna sempre essere puntuali, ben vestiti e carismatici
E mentre il ragazzo dagli occhi color del carbone rideva, non sapeva che quello sarebbe stato l’ultimo suo giorno di vita normale, mortale.
Perché lui era destinato a grandi cose.
Lui era Will Kaylan, futuro salvatore del mondo.
Forse.


«Io pretendo ordine!» sbottò Oak Spucerground rivolto al suo migliore amico Will.
«Amico...» comiciò Will «Sembri mia madre! Datti una calmata!» lo rimbrottò Will.
«Questa camera è un disastro!» continuò Oak.

Effettivamente non era una camera propriamente pulita. Oak e Will si erano dovuti trovare come ogni pomeriggio a casa di quest’ultimo per fare i compiti. Inutile dire, che per il suo amico ( uno dei maggiori sostenitori de: l’ordine prima di tutto) era andato fuori di testa non appena aveva visto lo stato della sua camera da letto…o come aveva precisato lui.. 

«Sembra un porcile Will! Ordine! Per Pan! Ordine! La conosci questa parola?!» sbraitò Oak, infuriato. Continuava a puntare Will con le sue stampelle ogni qualvolta che trovava qualcosa fuori posto. Camminava avanti e indietro per la stanza, alzando lenzuola, sistemando coperte e piegando magliette. Will, invece, era mollemente stravaccato sul suo letto. Che bisogno c'era di riordinare, se tanto dopo avrebbe sporcato di nuovo?

«Oak... Calmati un po', ti va?»

Oak gli lanciò un'occhiata omicida.

«Tra poco andremo in gita, capisci? In gita! Dovrò lavorare il doppio! Oh, Pan! Aiutami tu!» brontolò.

Will, intanto, si legava i capelli in un codino alto. Erano troppo lunghi, quei capelli... Prima o poi li avrebbe tagliati. Ormai non faceva più caso ai momentanei scleri del suo compagno di stanza.

«Dai, almeno per merenda abbiamo tramezzini vegetariani» lo rincuorò Will.
Oak sembrò calmarsi.

«Aiutami a riordinare, almeno!» quasi lo implorò.

«E va bene, Oak» acconsentì il ragazzo dai capelli scuri.

≈ ≈ ≈ ≈

«NON ZPORGETEFI DA FINEZTRINO! NON CANTARE NON PALLARE E, ZOPRATUTTO, NON URLARE!» urlò il professor Stecker, un'omone tedesco tutto muscoli.

«Sì, professor Stecker» dissero in coro gli alunni, leggermente impauriti.
«Ausgezeichnet*» li lodò.
«Non fa paura?» domandò Oak a Will.

Will squadrò pigramente il professore di educazione fisica «No» rispose semplicemente. Lui non aveva paura di niente.

Il pulmino partì, i ragazzi della scuola di S. Jessamine erano diretti a Brooklyn. Oak era nervoso come poche volte Will l'aveva visto. Cos'aveva?
Rimasero in silenzio per la maggior parte del viaggio. Oak continuava a mangiarsi le unghi, Will cercava di ignorarlo, osservando il paesaggio muoversi fuori dal finestrino.

«PICCOLE MAMMOLETTE. NOI EZZERE ARRIFATI!» annunciò il professore.

I ragazzi scesero velocemente dal mezzo, impazienti di vedere qualcosa di diverso dalle mura grigie del'Istituto e dal pollo bruciato che servivano alla mensa.

«FOI SEGUIRE ME» ordinò Stecker. Nessuno ebbe il coraggio di protestare.

Cominciarono a camminare per le strade di Brooklyn. Will si sentiva costantemente osservato. Ma ogni volta he si girava trovava solo una donna di classe intenta a portare a spasso il suo cane. Un piccolo, orribile Chiuawa. Oak seguì il suo sguardo.

«Ecco cos'era quella puzza» mormorò, sbiancando.
«Be'» commentò Will «non credo che un cane così piccolo possa puzzare tanto, Oak»

Il ragazzo riccioluto lo spinse in avanti «In testa al gruppo. Andiamo in testa al gruppo» propose, non distogliendo mai lo sguardo dalla donna.

«Oak?» Will sembrava preoccupato per la salute mentale del suo migliore amico «Hai paura dei cani, per caso?»

Eppure il corvino sapeva che non era così. Avvertiva la paura del ragazzo come se fosse sua. E quella sensazione non gli piaceva. Significava certamente guai.
«Quando ti dico “scappa” tu scappi, okay?» disse Oak, preoccupato.
Il cagnolino della donna cominciò ad abbaiare.

«Suvvia, caro» lo rassicurò l'anziana donna «presto mangerai mezzosangue fresco»
Oak deglutì rumorosamente.

«ORA NOI ANDARE ZU BRÜKE* DI BROOKLYN» annunciò Stecker.
«Aumenta il passo, Will» ordinò Oak. Aveva la faccia deformata dalla paura.
«Di cosa hai paura, Oak? Io sento che hai paura di qualcosa»
Oak alzò gli occhi al cielo «Per Pan! Avevo ragione...» fissò il ragazzo «Fai quello che ti dico e basta. Fidati di me»
Il corvino annuì. Cosa gli stava nascondendo Oak Spucerground?

≈ ≈ ≈ ≈ 

La sua vita era appesa; letteralmente.
Il filo della vita si stava accorciando, non era più dorato.
E la paura iniziava a scomparire.
Il mondo non avrebbe retto ancora a lungo la sua assenza


≈ ≈ ≈ ≈ 

Will oramai non riusciva più a capire dove fosse il cielo e dove la terra.
Sentiva in tutti strani sentimenti, captava la tormenta che all’interno delle anime delle persone che attanaglia lo stomaco e la sera non ti fa dormire.
Vedeva in tutti mostri del passato e gli incubi peggiori
Ma soprattutto, vedeva un animale che aveva le sembianze di un leone con sulla schiena una testa di capra e la coda era un serpente.
E questo non era possibile.
Non esistevano animali del genere in natura.
Sentì solo distintamente l’urlo terrorizzato di Oak.

Poi…il buio

≈ ≈ ≈ ≈ 


La protezione è caduta.
Salva tuo padre Mezzosangue.
Salva l’Olimpo


 
WHALE'S CORNER

Moony: Buonqualunquemomentoleggiatequestaschifezza semidei
Prongs:ma come!questa è la storia più bella del fandom *sarcasmo time*
Moony: se..oookay, ora che cosa diciamo?
Prongs:eeeh...speriamo vi piaccia? :3
Moony: al primo che recensisce regalo un pacchetto famiglia di biscotti al cioccolato
Prongs: e agli altri, fornitura di caffe a vitaaaa
Prongs e Moony: alla prossima carissimi *manina che saluta*

 

 
   
 
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