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Autore: Usagi Terrorist    25/09/2014    2 recensioni
Hijikata passa il suo tempo osservando da lontano Gintoki, quest'ultimo, a sua volta, osserva da lontano Hijikata. Riusciranno questi due testardi e orgogliosi a fare un piccolo passo avanti e ammettere i propri sentimenti?
Ho messo romantico, ma dovrete scavare parecchio per trovare del romanticismo XD
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gintoki Sakata, Toushiro Hijikata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dichiarazione




 
Ogni volta che lo incrocio per strada non posso fare a meno di provare un moto di stizza. Quel tipo con l’aria da cazzone patentato, che se ne va sempre in giro con quella faccia da pesce lesso… soltanto a pensarci mi prudono le mani.
Eppure, se ci si sofferma qualche secondo in più a guardarlo, ci si accorge che non è solo un cazzone, no, affatto: le spalle larghe, il torace ampio, le braccia forti, la postura sempre eretta e il passo sicuro. E’ vero, quella che si porta dietro è solo una stupida spada di legno, ma si ha quasi la sensazione che potrebbe ucciderti con un colpo solo di quella spada, e forse è proprio così.
Ogni volta che lo incrocio per strada non posso fare a meno di provare un moto di stizza… e il desiderio di toccarlo, sfiorarlo anche solo per un istante. E non c’è niente che mi faccia incazzare più di questo; da dove mi vengono questi pensieri da donnetta innamorata?
Non saprei. Una cosa che invece so per certo è che guardarlo di nascosto mentre è assorto a fissare l’orizzonte mi infonde una pace che raramente ho provato altre volte nella mia vita. Io, il demoniaco vicecomandante della Shinsengumi, credo di avere un gran bel problema.
Già, penso di essere fottutamente perso di quel ragazzo.
 
Ogni volta che lo incrocio per strada non posso fare a meno di innervosirmi. Quel tipo, che si fregia del titolo di “demoniaco vicecomandante”, ma non è altro che un rompipalle con la mania per la maionese e le sigarette… soltanto a pensarci mi viene voglia di tirargli una testata.
Eppure, se ci si sofferma qualche secondo in più a guardarlo, ci si accorge che non è solo un rompipalle, già, credo che abbia anche dei lati positivi: lo sguardo fiero, lo sprezzo per il pericolo, la dedizione al dovere. A volte mi ricorda un po’ me, quando ancora ero giovane e ingenuo e credevo davvero di poter salvare la Terra, ma io quella purezza l’ho già persa da tempo.
Ogni volta che lo incrocio per strada non posso fare a meno di innervosirmi… e di desiderare un contatto, anche il più effimero, anche a costo di farmi odiare da lui. Seriamente, devo aver mangiato un parfait scaduto, oppure mi è arrivato troppo glucosio al cervello, non mi spiego in altro modo queste menate da protagonista di shojio manga.
Eppure di una cosa sono sicuro, ovvero, che guardarlo di nascosto mentre con aria assorta fuma l’ennesima sigaretta, appoggiato a un muro a braccia conserte, mi infonde una calma che spesso fingo di avere, ma raramente provo sul serio. Io, il tuttofare Gintoki Sakata, un tempo conosciuto come Demone Bianco, credo di avere un gran bel problema.
Già, penso di essere fottutamente perso di quel ragazzo.
 
Anche oggi mi sono fermato a osservarlo da lontano. Ultimamente mi capita spesso, e non ho davvero idea di come fare a smettere. Mi ritrovo a cercare la sua testa bianca in mezzo alla folla, la sua voce limpida in mezzo al caos della città, la sua spada di legno nella violenza delle risse da strada. Credo che ormai sia un chiodo fisso nella mia testa, quell’idiota che probabilmente non ha la minima idea di quanto stia condizionando la mia vita. Ho provato a ubriacarmi, a uscire con delle donne, a lavorare fino allo stremo… ho provato di tutto per smettere di pensare a lui, ma ormai è troppo tardi.
Ho soltanto il desiderio sfrenato di dirgli tutto, e chi se ne frega se poi lui non vorrà più nemmeno vedermi, mi sarei almeno liberato di questo peso opprimente. Si, vorrei tornare alla mia vita di prima. Quando era facile lasciarmi alle spalle le persone di cui mi innamoravo, quando vivevo unicamente per il mio lavoro e non potevo permettermi di mettere a rischio la loro incolumità, o meglio, quando sapevo che sarebbero sempre state relegate in secondo piano.
Eppure per qualche motivo con Gintoki è diverso, lui è forte, non ha bisogno di qualcuno che lo protegga, e non è una donnicciola che vada vezzeggiata continuamente. Forse è per questo che mi sento così attratto da lui.
Anche oggi mi sono fermato a osservarlo da lontano. Seriamente, mi sto trasformando in uno stalker?
Ultimamente esco più spesso, sperando di incrociarlo, bazzico in luoghi poco raccomandabili, sperando di vederlo di sfuggita mentre con i suoi uomini arresta qualche malvivente, mi apposto “casualmente” non lontano da quelli che so essere i suoi luoghi preferiti per fumarsi in pace una sigaretta fra un giro di ronda e l’altro. Ormai è diventato un chiodo fisso nella mia testa, quel frigido che probabilmente ha notato da un pezzo gli sguardi che gli lancio, e starà ridendo di me alle mie spalle. Eppure non posso smettere di pensare a lui, nonostante gli sforzi, nonostante tutte le donne con cui esco: nulla di quello che tento basta a farmelo dimenticare.
Non posso fare a meno di pensare a come sarebbe tutto più facile, se solo mi decidessi a gridargli in faccia quello che provo per lui, a costo di passare sul serio per la protagonista di uno shojio. Fanculo, non mi interessa. Preferirei tornare alla mia vita di prima, ai pomeriggi infiniti passati sul divano di casa a leggere Jump, o a guardare stupidi programmi alla tv, e qualche volta ad ascoltare le storie assurde di gente bisognosa ma senza un soldo in tasca.
Vorrei davvero, ma sento che ormai non mi è più possibile. Sento che l’unico in grado di completarmi sia Hijikata, fiero, forte: un uomo che sa esattamente ciò che vuole dalla vita, e forse proprio per questo
mi attrae tanto.
 
Credo finalmente di aver preso una decisione: questo è il giorno in cui mi dichiarerò. Non mi importa delle conseguenze, sono pronto a tutto, da un rifiuto a un pungo in faccia, accetterò il mio destino e poi sarò libero di voltare pagina e andare avanti.
 
Gintoki e Toshi si fermarono ad alcuni passi uno dall’altro, il primo con la solita aria annoiata, il secondo con la solita sigaretta fra le labbra.
«Yo, vicecomandante, battiamo la fiacca?»
«Non ti permetto di farmi la predica Sakata, l’unico che non fa un cazzo qui sei tu».
«In realtà ti stavo cercando, feticista della maionese».
«E che vorrebbe un tizio con la permanente da me?»
«Volevo solo dirti che mi sono innamorato».
«Che coincidenza, era proprio la stessa cosa che volevo dirti io».
«Oh bene, ora che abbiamo risolto questo piccolo malinteso posso tornarmene a casa a leggere Jump».
«Senti un po’, coglione, smonto alle otto dal mio turno».
«Porta la cena, ritardato».
E così proseguirono per la loro strada, senza degnarsi di un saluto o di qualche altro cenno.
Non serviva: qualsiasi altra cosa sarebbe stata superflua, perché i loro cuori traboccavano già di felicità, anche se ben celata sotto una pesante maschera d’indifferenza. Perché in fondo, erano uomini loro, e in quanto tali avevano un certo orgoglio da mantenere, senza contare che non si erano innamorati di una dolce fanciulla, ma dell’essere più irritante che avessero potuto incontrare.
Quella sera, mentre Gin riordinava la casa e cacciava Shinpaci e Kagura, mentre Toshi si fermava a un take-a-way a ordinare la cena, entrambi erano ben consapevoli che il nuovo rapporto fra loro non avrebbe cambiato nulla: sarebbe sempre stata una lotta per la supremazia, perché nessuno dei due poteva sopportare di lasciarla vinta all’altro.
Quella sera entrambi sapevano di aver trovato un degno compagno, non qualcuno che avrebbe avuto bisogno di essere salvato, ma qualcuno a cui avrebbero affidato la propria vita senza timore.
 
 
 


Dopo una lunga pausa studio ho potuto ricominciare a seguire la serie animata di Gintama che avevo abbandonato e il mio amore per la Gintoki/Hijikata, che si era sopito, è tornato prepotente, perciò mi sono detta che o ci scrivevo su qualcosa o presto avrei sclerato, e così è nata sta roba… Non ha molto senso, ma mi sono immaginata come sarebbe potuta andare fra loro se avessero deciso di dichiararsi, visto che non sono proprio due tipi romantici.
Ebbene, è la prima volta che abbandono il nido sicuro ch’era il fandom di Hetalia, perciò non mi dispiacerebbe ricevere qualche commento costruttivo da chi scrive da più tempo su Gintama, specialmente perché mi piacerebbe riuscire a pubblicare qualcos’altro su questi due ♥
 
 
 
 
 
  
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