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Autore: Oducchan    25/09/2014    1 recensioni
Hiroshi sospira, tornando a sistemarsi gli occhiali su per il naso e aspettando paziente che la mezza rissa che è scoppiata alle sue spalle si acquieti rapidamente così come è insorta.
Il 25 settembre è il compleanno di Kirihara.
Vediamo quante shot riesco a scrivere XD
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kirihara Akaya, Rikkai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Oducchan_OfTheLowerCourt 
Titolo: Paint the candles red
Fandom: Prince of tennis
Personaggi: Kirihara Akaya, Yukimura Seiichi, Sanada Genichirou, Niou Masaharu, Yagyuu Hiroshi, Marui Bunta, Jackal Kuwahara, Yanagi Renji + altri poi ù.ù
Pairing: NN (vedramo nelle prossime shot XD)
Genere:  commedia, comico
Avvisi: NN
Rating: verde
Note:
Oggi è il compleanno di Akaya. Siccome Akaya è il mio bimbo speciale, seguiranno piccole shottine tutte per lui <3
NB: Un "party pooper" è il rovinafeste, un "party popper" è uno sparacoriandoli (che avrei benissimo potuto scrivere in italiano, ma il termine mi fa un filo rabbrividire)
 

Paint the candles red

Part 1] The party pooper

-Smettila di pestarmi i piedi, Jackal!-
-E tu finiscila di tirarmi gomitate, Bunta, mi stai riempiendo un fianco di lividi...-
-Non è colpa mia se lo spazio è stretto e tu sei ingombrante!-
-Senti chi parla. Se magari di decidessi a mangiare meno torte...-
-Ehy, piccioncini! Potete tubare in un altro momento? Altrimenti ci perdiamo il festeggiato-
-Torna a limonarti Yagyuu e non rompere, Niou. E comunque io NON SONO GRASSO, CHIARO?-
-B-Bunta-kun! Non... non stavamo...-
-Ah no? E questi cosa sono? Muscoli?-
-AHIA! QUELLA è LA MIA GAMBA, RAZZA DI STUPIDO!-
-Puri-
Hiroshi sospira, tornando a sistemarsi gli occhiali su per il naso e aspettando paziente che la mezza rissa che è scoppiata alle sue spalle si acquieti rapidamente così come è insorta. Marui cerca di tirare un calcio a Niou, ma lo manca platealmente e finisce per centrare lo stinco destro di Jackal. Il poverino impreca, facendo un mezzo balzo che per poco non lo porta a inciampare nel tavolino su cui troneggia una grossa torta glassata a forma di racchetta, altri dolci di ogni tipo, una pila di pacchetti ben incartati e tre enormi sacchetti di coriandoli e stelle filanti. Niou ghigna, facendo una pernacchia poco cortese al suo compagno di squadra, e Yagyuu ha appena il tempo di notare come il viso di Bunta possa raggiungere la stessa tonalità dei suoi capelli nell’arco di sei nanosecondi netti, prima che si avventi contro il collo dell’altro.
Si ode un appropinquarsi di passi di là della porta di ingresso agli spogliatoi.
-Ragazzi...- e veloce come un fulmine, ignorando il dolore, Jackal si infila un cappellino multicolore sulla capoccia pelata, allungando uno dei sacchetti a Yagyuu –Ragazzi! Ci siamo!- ripete con più energia, acciuffando i due contendenti per le spalle e dando loro una bella scrollata, riportando de facto la quiete tra loro (Bunta riacquista un colorito normale, mentre acchiappa tre rotoli di stelle filanti dopo un’ultima linguaccia all’indirizzo di Masaharu. Il quale ridacchia, divertito, ma si affretta a lasciar perdere altre provocazioni e a rimettersi in posizione, tirando fuori dalle tasche della tuta una trombetta).
I passi si fanno più vicini, e si possono udire anche il suono di un paio di voci che si rincorrono serene. Ottimo, Renji sta conducendo da loro la loro vittima designata. I quattro si acquattano, pronti a colpire. La maniglia si abbassa, l’uscio si schiude, un raggio di luce fa capolino e...
-BUON COMPLEANNO!- trillano tutti assieme, come un coretto perfettamente allenato. Frammenti di carta glitterati volano in tutte le direzioni, filamenti di ogni tinta danzano nell’aria, Niou tira una strombazzata che sicuramente costerà qualche decibel di udito al suo compagno di doppio, e in generale il quartetto si sbraccia per festeggiare con più chiasso ed entusiasmo possibile...
Salvo congelarsi, come dei perfetti polaretti appena usciti dal freezer, quando si ritrovano davanti l’espressione completamente allibita di un Sanada troppo sconvolto dall’accoglienza per mantenere la sua rigida facciata da samurai, e un alquanto perplesso Yukimura, che fissa sconcertato le stelle filanti che gli cascano dai capelli scuri. L’espressione gioviale del quartetto avvizzisce subito, mentre il panico dilaga rapido nei loro cuori.
Pagheranno caro questo errore.
Il primo a riprendersi è Niou. Si sfila di bocca la trombetta (meglio far cessare i muggiti che essa emette quando non vi soffia con convinzione di causa) e si allunga verso i due nuovi arrivati, trovando l’ardire di spazzolare grossolanamente i coriandoli via dalle spalle del capitano e ―ancor più coraggiosamente― del vicecapitano.
-Pardon, aspettavamo qualcun altro- bofonchia, lottando disperatamente per non scoppiare a ridere. Dovrebbe tenere alla propria pelle molto più di così, si ammonisce.
-Immaginavo, perché altrimenti il vostro calendario sarebbe stato molto fallato- risponde Seiichi, il timbro di voce molto piatto e monocorde, quella tonalità che promette infiniti giri di corsa e terribili punizioni corporali. Bunta cerca di nascondersi dietro a Jackal, timoroso che il loro buchou ne abbia finalmente abbastanza della loro totale mancanza di subordinazione e ordini al suo secondo in comando di schiaffeggiarli tutti a morte. Yukimura, in effetti, fa il gesto di voltarsi verso Sanada; tuttavia, la sua espressione seria si frantuma in una risata fragorosa a vedere la sua completa incredulità.
Genichirou pare riprendersi, a quel suono. Arrossisce ―con sommo stupore di tutti, perché chi mai l’avrebbe detto, che il fukubuchou fosse ancora in grado di assumere certe tonalità epidermiche?― e distoglie lo sguardo, sfilandosi il suo fido cappello e passandosi freneticamente le mani tra i capelli neri per eliminare ogni coriandolo superfluo.
-Che c’è?!?- borbotta, scorbutico come sempre, e Seiichi si permette un ultimo risolino, chiocciando sereno dietro una mano che solleva subito per nascondere la cosa.
-Niente, avevi una faccia troppo ridicola- commenta, candido, e prima che Sanada possa violentemente protestare che no, lui non è ridicolo, né tantomeno carino, Seiichi, so cosa stai pensando!, si affretta a intrufolarsi tra i quattro per farsi dare un altro cappellino.
Sono ancora tutti intenti a tornare a respirare naturalmente e a riorganizzarsi per l’arrivo del vero festeggiato, pertanto non notano subito l’avvicinarsi di altri passi e altre voci, almeno non finché la porta non si spalanca di botto, non centra in pieno la schiena di Sanada togliendogli tutta l’aria dai polmoni, e non lo fa precipitare in avanti contro il tavolo. Bunta urla, Jackal salta via, Yagyuu si lancia per evitare l’inevitabile: ma ormai è tardi ed è tutto inutile, Genichirou frana  brutalmente sul piano abbattendo i vassoi e facendo cadere regali ovunque, le gambe traballanti  cedono eper l’effetto del contrattempo la torta vola, letteralmente, nell’aria.
E atterra in faccia al nuovo arrivato.
Che, grazie al cielo, è proprio Kirihara.
Per qualche istante, piomba il silenzio più assoluto, rotto solo dai lamenti di Sanada per terra (che potrebbe essersi rotto qualche osso, nel marasma, ma a nessuno al momento interessa) e dal lento sgocciolare della panna che cola dalla testa alle spalle di Akaya e poi per terra. Dietro di lui, Yanagi sbatte le palpebre, confuso, e porta le dita a pulirsi gli schizzi di crema che gli sono arrivati ad inzaccherargli la divisa e il volto.
Poi, proprio mentre Akaya cerca di tornare a respirare e a vedere qualcosa, imprecando e togliendosi manciate di pandispagna e cioccolato dagli occhi e dal naso e dalla bocca, Yukimura fa un passo avanti, facendogli esplodere un party popper proprio davanti al viso, e inondando la massa informe di lustrini e coriandoli.
-Buon compleanno, Kirihara-kun!- cinguetta, soave, ignorando la crisi isterica che coglie Marui alla vista della fine fatta dal dolce che ha impiegato così tanto tempo a preparare.
Niente a che vedere con la crisi di pianto che investe il più piccolo della squadra, quando finalmente riesce a togliere una quantità di dolce sufficiente per rendersi conto che i suoi senpai hanno cercato di fargli tutti insieme una sorpresa. Certo, ci vuole una pazienza colossale per farlo smettere, ma mai tanta quanta la fermezza di spirito dall’imporgli che no, non può abbracciare nessuno di loro, non prima di essersi dato una bella ripulita e no, attento, Akaya, stai inciampando IN SANADA GUARDA DOVE METTI I PIEDI e vabbé, è stato bello conoscerti.
   
 
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