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Autore: Harobed_Uchiha    05/10/2008    0 recensioni
La paura mi assale, mi sento mancare l’aria ma devo continuare a camminare, devo trovare una via d’uscita da questo maledetto posto. Cunicoli lunghi e stretti mi circondano, incastrandomi in un labirinto senza uscita.... La mia prima nonsense! spero che vi piaccia...ditemi cosa ne pensate, ci conto! baci Harobed_Uchiha
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La paura mi assale, mi sento mancare l’aria ma devo continuare a camminare, devo trovare una via d’uscita da questo maledetto posto. Cunicoli lunghi e stretti mi circondano, incastrandomi in un labirinto senza uscita. Le caviglie mi sanguinano, ad ogni passo sento una fitta allo stomaco, lì dove sono stata ripetutamente colpita da calci e pugni come se fossi un sacco da box. Più passava il tempo e più il terrore aumentava. Non volevo tornare lì, non volevo tornare dai miei sequestratori! Avrei lottato, avrei graffiato tutto pur di avere la libertà. Decisi di fermarmi per riprendere fiato ma subito, forse la paura mi ha illuso la mente, ho sentito dei passi, mi volsi indietro e vidi un’ombra,forse anch’essa nata dalla irrazionalità mentale del momento,  e corsi di nuovo. Spinta sempre più dalla voglia di uscire, di vedere un piccolo spiraglio di luce, di salvezza. Una porta. Mi fermai a guardarla, a riflettere sul da farsi, cercavo di ragionare razionalmente ma i sentimenti mi offuscarono la mente, e aprì la porta. Quel che vidi fu orrendo. Tutta la stanza era circondata da statue, su ogni parete c’era appesa una testa come se fosse un quadro mentre in fondo alla stanza c’erano due vasche, riempite fino all’orlo con il sangue. Un senso di vomito mi assalì, non potetti resistere. Come può l’uomo spingersi a tanto per una credenza mal fondata? Io non riuscivo a credere a ciò che vedevo, era irrazionale, o meglio: inumano. Le mie gambe iniziarono a muoversi verso le vasche, ma la mia volontà era di voltarmi indietro e correre verso un’altra uscita. Cercavo di far valere la ragione ma fu tutto inutile, la parte più oscura di me era affascinata, incuriosita da quel posto. Ero arrivata dove i miei arti inferiori mi avevano portato, mi rispecchiai su quel liquido. Quel che vidi mi turbò. Sembravo un’altra persona, c’era qualcosa in me che sembrava godere di quella vista, ma nel frattempo c’era un terrore puro sul mio viso. L’odore intenso del sangue m’inebriò talmente tanto da perdere quella piccola razionalità che ero riuscita ad avere. Il conato mi salì di nuovo, ma il mio corpo era davvero debole e svenni, cadendo in una delle vasche. Morì annegata.

Mi alzai dal letto spaventata, sudavo in modo impressionante, il respiro era affannato, il cuore mi batteva forte. Mi sdraiai sul letto, mi misi a ripensare a quella cosa che avevo visto, scoppiai a ridere dicendomi o meglio, convincendomi che quello che avevo visto era solo un sogno, pura immaginazione. Appena mi fui calmata, mi riaddormentai tranquilla. 

  
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