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Autore: Lori Liesmith    25/09/2014    5 recensioni
Bazzicando su fanfiction.net mi sono ritrovata a leggere una storia così dolce e bella che non potevo non condividerla con voi!
Sperando che vi piacciano le trame dal retrogusto dolceamaro.
Buona lettura.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rose Tyler
Note: Missing Moments, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ok… in genere odio inserire delle note prima della storia ma in questo caso sono necessarie: Come anticipato questa non è una mia fanfiction ma una traduzione della storia “Secret Doors” della bravissima  Shay Briar che trovate su Fanfiction.net.
Se avete contezza della lingua inglese vi consiglio caldamente di leggere l’originale che, come dico sempre, rende meglio!  (https://www.fanfiction.net/s/10649735/1/Secret-Doors)
In caso contrario spero che vi piaccia questa storia davvero dolce per la quale ho pensato valesse la pena passare una settimana e mezzo tra il dizionario e il computer! XD
Buona lettura.
 
 
SECRET DOORS
 
Non era normale che Amelia Pond restasse sola nel TARDIS. Al dire il vero non era mai accaduto prima di allora. C’erano sempre il Dottore che trafficava con la consolle, Rory che la osservava ed anche il continuo girovagare.
L’unico motivo per il quale si trovava da sola era che Rory aveva il turno di notte all’ospedale e il Dottore stava cercando di convincerlo a tornare per un veloce viaggetto nel 1006 che aveva a che fare con una supernova o qualcosa del genere.
Rimasta sola, Amy non volle sprecare il poco tempo che aveva. Nella sua vera prima visita dentro il TARDIS il Dottore aveva scordato di mostrarle quattro stanze. Non le diede mai una spiegazione se non per dirle che non ci sarebbe mai dovuta entrare.
Quella sarebbe potuta essere la sua unica occasione per scoprire cosa si nascondeva dietro quelle porte.
Il TARDIS fu così gentile da posizionare tutte le porte l’una accanto all’altra. Come se volesse che Amy conoscesse la verità o semplicemente la gradisse abbastanza da aiutarla nella sua impresa.
In entrambi i casi Amy si ritenne abbastanza soddisfatta nel costatare che il suo compito si stesse rivelando così facile.
La prima porta che si trovò di fronte era grigia, quasi opaca. Non sembrava nulla di speciale. Amy prese un respiro profondo e l’aprì
La vista davanti a lei la portò quasi alle lacrime. Il luogo sembrava la Terra, come anche il perfetto blu del cielo. Era come un dipinto.
Il pavimento era ricoperto d’erba ad eccezione di un piccolo letto di rose nell’altra estremità della stanza.
A causa di tutta la bellezza in quella stanza le ci volle un momento per realizzare cos’altro c’era: lapidi. Ce n’erano quasi un centinaio, ognuna con dei fiori freschi davanti ad essa.
Guardando meglio sembrava che sotto i fiori vi fossero delle lettere. Ogni tomba sembrava perfettamente curata ed Amy si avvicinò alla prima lapide e lesse cosa vi era inciso:
                                                                                           Donna Temple – Noble
                                                                             La più importante donna dell’universo
                                                                  Tu non puoi ricordare ma l’universo non dimenticherà mai
 
Amy non capì del tutto cosa volesse dire l’incisione. La donna aveva fatto qualcosa di sbagliato? O, cosa molto più plausibile, aveva fatto qualcosa di straordinario come tutte le altre compagne del Dottore? Non era mai stata una persona capace di contenersi, infatti prese subito la lettera sotto i fiori e l’aprì.
La prima cosa che notò furono delle tracce d’acqua, sicuramente lacrime, in alcuni punti del foglio. Questa Donna doveva essere davvero speciale.

DottoreDonna,
MI dispiace davvero moltissimo. Hai fatto così tanto per l’universo e qual è stata la tua ricompensa? Nulla, nessuna ricompensa per te. Questo è tutto quello che hai ora Non ti sei mai sentita come se ci fosse di più nella vita? Sono andato a trovare Wilf non poco tempo fa. Ha detto che sogni di viaggiare il mondo. Sarà a causa mia? Se così fosse, non so il perché. Perché vorresti fare qualcosa che si ricolleghi a me quando è stata tutta colpa mia? Dovresti odiarmi. Ma non puoi, visto che ignori la mia esistenza.
Voglio il tuo odio, Donna. Voglio che mi sgridi per ogni errore che ho fatto, perché se tu mi sgridassi vorrebbe dire che sai chi sono e questo è tutto ciò che posso chiedere.
Non voglio che mi perdoni, Donna. Voglio che viaggiamo insieme nell’universo, salvando ogni mondo che visitiamo. Voglio che tu abbia una vita degna di essere vissuta.
Non volevo cancellare la tua memoria, Donna. Credimi. Non volevo. Ho pensato ad ogni modo possibile per farti vivere con la mente di un Signore del Tempo. Non ne ho trovati, ma non potevo lasciarti morire. Ho dovuto eliminare i tuoi ricordi con me. Era l’unico modo. Anche senza i ricordi, una grossa traccia dei Signori del Tempo è dentro di te. Mentre una volta ero solo nell’universo, ora posso sentire un altro signore del tempo, tu. Posso sentirti chiamare il mio nome, sentire la parola “Dottore” viaggiare attraverso l’universo.
Mi uccide sentirlo ma, al tempo stesso, mi da forza. Non sono solo.
Sono venuto al tuo matrimonio, sai? Sembravi felice. Sai che la prima volta che ti ho vista indossavi un abito da sposa. Credo che sia appropriato che tu lo indossassi anche quando ti ho vista per l’ultima volta.
Vorrei vederti un’altra volta ma non posso essere così egoista. Se tu mi vedessi potresti ricordare e se tu ricordassi, ti perderei per sempre.
Almeno in questo modo posso fantasticare sul tuo essere per sempre felice. Nei miei sogni tu sarai sempre felice.
Ancora non ho deciso, ma potrei farti visita un’ultima volta. Avrei quest’opportunità mentre stai per morire a casa, da sola. Non temere, avrai una vita lunga e felice, proprio come ho sempre desiderato per te. Potrei arrivare e farti riavere i tuoi ricordi, lasciandoti morire nella consapevolezza che l’universo è salvo grazie a te.
Lo vorresti? Onestamente , penso che ti arrabbieresti moltissimo se non lo facessi.
Voglio solo un momento in cui stare insieme, il Dottore e Donna, proprio come dovrebbe essere.
Il tuo marziano,
il Dottore.

Amy guardò le sue lacrime unirsi a quelle del Dottore sul foglio. Sapeva che il suo passato non era stato del tutto felice, ma il suo cuore si spezzò per lui molto più di come non avesse mai fatto prima di leggere quella lettera.
Osservando le altre lapidi intorno a lei realizzò che rappresentavano tutti i suoi compagni. Non li aveva dimenticati. Li aveva amati e persi e ancora riusciva a sorridere. Il Dottore era l’uomo più forte che avesse mai incontrato.
Non volendosi introdurre più in là in quel cimitero, posò velocemente i fiori e la lettera sulla lapide da dove li aveva presi ed uscì dalla stanza.
Però, prima di andarsene, diede un altro sguardo alla sala e sorrise. Non le importava cosa sarebbe accaduto, il Dottore non l’avrebbe dimenticata.
Trattenendo le lacrime, si diresse verso la porta successiva, dipinta con un semplice color marrone. Non c’era nulla di notevole in quell’uscio.
Quando l’aprì, Amy restò abbastanza perplessa.
Sembrava di trovarsi in una sala cinematografica, con un proiettore e tutto il resto.
La ragazza si guardò intorno per alcuni minuti e, non avendo trovato nulla di interessante, attenzionò il grande schermo di fronte a lei. Ciò che vide la fece restare senza fiato.
Nello schermo c’era lei che rideva mentre correva dietro il Dottore a Venezia e Rory che li inseguiva con un grande sorriso sul viso. Lo schermo cambiò e mostrò l’interno del TARDIS , ma non la sala controllo che Amy conosceva. Era gialla e sembrava vi fossero dei coralli intorno. C’erano nove persone nel TARDIS, due di loro sembranti identiche a parte che per il colore del completo, ed uno dei due stava dicendo: “ Ora, allora, voialtri – Sarah, abbassa quello, Mickey, tu tieni quell’altro – voi sapete perché questo TARDIS si agita sempre così tanto? – Rose, quello, là – è progettato per avere sei piloti ed io lo manovro da solo – Martha tieni quella leva – ma non più – Jack, stabilizza quello – ora possiamo fare volare quest’affare - … Jackie, no, no, tu no, non toccare nulla, solo… stai indietro – come si deve!” Tutti risero ed Amy potè vedere l’uomo con il completo marrone, sembrava il Dottore, guardare la ragazza bionda alla sua sinistra con un sorriso che non gli aveva mai visto prima.
Realizzando che quelle dovevano essere le memorie del Dottore trasformate in un film per poterle vedere, Amy uscì velocemente dalla stanza. Se avesse avuto tempo, sarebbe tornata, ma voleva sapere cosa ci fosse nelle ultime due stanze.
La terza porta in cui decise di entrare era quella in cui aveva cercato di accedere quasi un centinaio di volte. La porta era rosa e le parole “Lupo Cattivo” si trovavano incise diagonalmente su di essa.
Una volta aveva visto il Dottore fermarsi di fronte a quella porta e fissarla per almeno un’ora prima di poggiargli la fronte contro ed andare via.
La stanza con la porta rosa era quella che voleva vedere più di tutte le altre; così, dopo una rapida occhiata ai lati del corridoio, entrò.
L’interno la sorprese. Era una camera da letto, gialla e rosa, una scelta di colori che non si sarebbe aspettata. Andando avanti non vide nulla di significantivo ad eccezione che era un disastro. C’era una t-shirt con la union jack stampata sopra, una maglietta gialla, qualche paia di jeans sul pavimento e il letto non era sistemato.
In un angolo della stanza vi era uno zaino rosso, semi-rovesciato. A sinistra si trovava un tavolo con uno specchio. Sul tavolo erano sparpagliati cipria, profumi ed altri cosmetici. Le spazzole buttate su esso come se nessuno avesse mai pensato di dare una pulita.
Naturalmente quella era la tipica stanza di una ragazza. L’unica cosa che la colse di sorpresa fu lo specchio. Era il solo oggetto che mostrava chi fosse la ragazza; infatti c’erano delle foto lungo la cornice. Amy si avvicinò e vide che nella maggior parte di esse vi era una ragazza bionda. In alcune era con un uomo rasato che indossava una giacca di pelle, in altre con il ragazzo dei ricordi con il completo e le converse, mentre in alcune con un moretto con un lungo cappotto della seconda guerra mondiale.
Quella donna, chiunque ella sia, è stata importante per il Dottore. Per quale altro motivo avrebbe tenuto la sua stanza e non quella di qualche altro compagno?
Amy si guardò intorno, cercando di trovare un nome da abbinare a quel volto. Setacciò la stanza più velocemente che poteva ma non trovò nulla che la aiutasse.
La rossa si fermò ed iniziò a pensare se il Dottore l’avesse mai menzionata prima. Sfortunatamente , se l’aveva fatto non lo ricordava.
Il cinema, pensò. La ragazza si trovava nell’ultima scena. Amy tentò di ricordare come l’avesse chiamata il Dottore. Poco dopo ci riuscì: Rose.
Correndo fuori dalla stanza, entrò nella prima. Se ci fosse stato un modo per scoprire chi fosse quella ragazza, forse sarebbe stata una lettera su una lapide.
Guardò tutti i nomi sulle lapidi: Barbara, Susan, Martha, Sarah Jane, Romana, Ian.
Aveva controllato metà delle lapidi quando si fermò improvvisamente. Se quella ragazza era stata così importante, la sua lapide non sarebbe stata come quella di tutti gli altri. Amy si guardò intorno, sperando di vederne una che non fosse come le altre.
La vide. Di fronte all’entrata della stanza c’era un campo di rose rosa. A prima vista Amy aveva pensato che fosse tutto lì. Ora vedeva la verità: nascosta al centro del campo c’era una singola lapide. Lentamente si mosse fra i fiori, seguendo un sentiero ben delineato che conduceva alla lapide e si inginocchiò di fronte ad essa.
                                                     
                                                                                                Rose Tyler
                                                                                          Difensore della Terra
                                                                                                 Per sempre
Rose Tyler… quella era la donna che aveva catturato il cuore del Dottore. Doveva essere davvero eccezionale.
Amy restò di fronte alla lapide per alcuni minuti prima di guardare in basso. Sul basamento c’erano una dozzina di rose gialle. La ragazza le sollevò, aspettandosi di trovare una lettera, ma la vista che le si prospettò non era qualcosa che si sarebbe mai aspettata.
Sotto le rose si trovava una scatola nera per anelli. Amy la prese dolcemente per poi aprirla.
L’anello all’interno era la cosa più bella che avesse mai visto: la fascia era di liscio argento, mentre la pietra era qualcosa da cui non avrebbe mai staccato gli occhi. Era di un luminoso rosa, quasi limpido che brillava quando la luce lo colpiva nella giusta direzione.
Dentro la gemma, potè vedere qualcosa muoversi e, guardando più da vicino sembrava che ci fosse una stella al suo interno.
Conoscendo il Dottore, probabilmente quella era una vera stella.
L’alieno aveva creato un anello con un astro per la donna che amava.
“ Dovresti davvero smettere di curiosare in giro, Pond”.
Amy si irrigidì all’istante. Con l’anello ancora tra le sue mani si girò verso il Dottore. Non era furioso come si aspettava. Stava sorridendo, ma quello era il sorriso più triste che il suo uomo stropicciato avesse mai fatto.
“Scusa. Io.. Chi era Rose, Dottore?”
Lui afferrò l’anello dalle sue mani e lo rimise nella scatola per poi riposarlo sotto le rose; subito dopo prese la mano della ragazza conducendola fuori dalla stanza.
“Era Rose Tyler. E’ stata ciò che mi ha impedito di uccidermi dopo la morte del mio popolo. E’ stata l’unica ad aver mostrato pietà per ogni essere vivente, persino per un Dalek. Mi ha impedito di impazzire mentre morivo. Sapeva sempre cosa fare… era sempre lì quando avevo bisogno di lei ma, l’unica volta in cui fu lei ad aver bisogno di me non ci fui. L’ho vista mentre veniva intrappolata in un universo parallelo e mi ha spezzato i cuori. Ho bruciato un sole solo per dirle addio e, anche allora, ho fallito: ho viaggiato al di là del tempo e l’ho lasciata senza che sapesse; non ha mai saputo che io l’amavo”
Nel frattempo uscirono dalla stanza delle lapidi e proseguirono lungo il corridoio. Mentre continuava la sua storia silenziose lacrime scorrevano sulle sue guance.
“ Quando finalmente l’ho riavuta con me, ho dovuto prendere la decisione più difficile: ho dovuto rinunciare a lei.
Questo mi ha ucciso anche se l’ho lasciata con me stesso, beh un’altra versione di me stesso e fa molto più male perché posso vedere ciò che avremmo potuto fare insieme. Posso vedere quanto felice l’avrei resa, come l’avrei baciata, ma lui non è me. Sono in grado di vedere come un altro la rende felice e questo spezza i miei cuori”
Amy non aveva realizzato che si fossero fermati fino a che non stette per cadere addosso al Dottore. Si era bloccato di fronte all’ultima porta, una porta bianca.
Il Dottore sorrise alla sua compagna prima di aprire la porta e farle cenno di entrare.
“Dottore!” una voce esclamò non appena entrarono.
“Ciao, Rose. Ho portato Amy per incontrarti”.
La bionda ragazza camminò quasi danzando verso una Amy bloccata di fronte alla porta. La rossa poteva scorgere un debole riflesso d’orato intorno alla misteriosa ragazza che sembrava un angelo.
“Rose sorrise e l’abbracciò “ Poterti incontrare è fantastico! Ti ho osservata dalla prima volta in cui hai messo piede sul TARDIS. Hai protetto il mio Dottore; lui ti vuole molto bene. Grazie di tutto.”
Amy era troppo confusa per replicare così guardò il Dottore che le sorrise.
“Questo è il cuore del TARDIS. Molto tempo fa Rose guardò nel cuore e il cuore in lei. Dopo che è andata via il TARDIS ha creato questo; non può lasciare questa stanza, ma è Rose con tutti i suoi ricordi ed emozioni. E’ stato il regalo del TARDIS per me”.
Amy spalancò gli occhi mentre mormorava: “volevi stare per sempre insieme a lei”
Dopo aver sorriso tristemente, il Dottore rispose: “ Lo volevo e l’ho fatto” poi tornò ad osservare Rose che danzava al suono di una musica che solo lei poteva sentire.
Lui sorrise citando se stesso: “ Il Dottore, nel TARDIS, con Rose Tyler, proprio come dovrebbe essere”.
Amy restò silenziosamente ad osservarlo: il suo sorriso mentre osservava la bionda le spezzò il cuore; aveva Rose Tyler per sempre, ma lei non avrebbe mai potuto lasciare il TARDIS ne avere nuove avventure con lui.
“Dottore” Lo richiamò Rose ridendo “balla con me!”
Ed immediatamente la tristezza nei suoi occhi svanì, sostituita dall’adorazione mentre si avvicinava alla donna che amava, dimentico completamente di Amy rimasta davanti la porta.
Il Dottore prese la mano della ragazza e l’avvicinò a sé e lei disse:
“ L’universo non imploderà in se stesso o qualcosa del genere se tu balli, vero?”
L’Alieno rise e, guardandola con malinconia, rispose, abbastanza forte da farsi sentire da Amy:
“Quindi?”
Entrambi sorrisero e, dopo averla stretta ancor più forte a sé, iniziarono ad ondeggiare su una musica che a tutti e due sembrava di sentire.
In silenzio, Amy lasciò la stanza. Aveva visto tutto ciò che doveva vedere: il suo uomo stropicciato non sarebbe mai stato solo.
 
NOTE DELLA TRADUTTRICE.
 
Se siete arrivati sino a qui senza piangere complimenti, altrimenti vi avrei prestato dei fazzolettini ma li ho finiti tutti.
Spero che abbiate gradito questa storia che, a mio parere, meritava di essere letta anche da chi non conosce bene l’inglese.
Se lascerete una recensione sarò felice di tradurla all’autrice; per quanto riguarda me qualunque critica costruttiva sulla traduzione sarà ben accetta.
Grazie per il vostro tempo,
con la speranza di aver contribuito, seppur minimamente, a donarvi un’emozione,
Lori Liesmith.
  
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