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Autore: TheMasterSimo    26/09/2014    1 recensioni
Bene ragazzi ecco il primo capitolo dell'ottava storia di Percy and Annabeth: The story. Domani il prossimo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chirone, Grover Underwood, Percy/Annabeth, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Percy and Annabeth: The story'
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Stupido ragazzo, stupido. Perchè doveva farlo? Perchè l'aveva fatto? Odiavo quando Percy cercava in tutti i modi di fare l'eroe, fuori dalle missioni. Non doveva mettersi in mezzo tra me e quella freccia. Io quel'estate ero andata a mare, non allo stige a farmi il bagno quindi probabilmente se avesse colpito me avrei subito solo il danno della freccia. Ero distrutta, ed avevo bisogno di lui, ora come non mai.  Quella notte non riuscii a dormire, continuavo a sognare quella profezia, per poi svegliarmi, riaddormentarmi e rimettermi a sognarla. Magari poteva anche non essere destinata a noi due, ma io sentivo che in qualche modo ci riguardava. Quando si fece mattino, Rachel venne in camera mia a svegliarmi, e insieme andammo a trovare Percy. Lei riusciva a comprendermi. Capiva la mia situazione. Tutt'un tratto, durante la strada mi venne in mente che Rachel doveva già essere partita per Boston due giorni prima. Non era giusto. Era rimasta solo per noi due. Lei doveva studiare.
-Rachel- Cominciai io. -Devi farmi una promessa-
-Bè... se posso. Parla- Mi rispose lei.
-Domani, devi tornare a Boston. Fallo per me-
-Non vi abbandonerò Anne- Rispose lei turbata.
-Per favore, fallo per me. Io mi sono ritirata per stare al campo, ma tu devi studiare. Tu hai una casa, una famiglia. La mia famiglia è qua al campo- La incitai io.
-Anche la mia è qua al campo. Anne io... io mi sono ritirata- Disse lei.
Non poteva essere. Perchè? Era brava, andava bene. Perchè accadeva tutto alle persone a cui volevo bene? Prima Percy e poi Rachel. Ero molto confusa.
-No... non... non puoi Rachel. Ti prego. Ripensaci- Anche lei aveva come passione l'architettura. Solo che lei aveva la possibilità di studiare in una scuola. -Ripensaci Rachel. Tu sei fortunata. Hai la possibilità di studiare, io no. Io sono una guerriera. La mia mente è programmata sul greco antico, sono dislessica. Tu no-
-Annabeth, per favore. Vedi... non... non è più lo stesso senza di te. Nessuno mi rispetta, vengo sempre derisa. Persino dai professori. Se le persone mi guardavano era solo perchè c'eri sempre tu al mio fianco. E io non voglio stare vicino a persone del genere- Ribatté lei. Dopo quella frase mi sentì un po in colpa. Avevo abbandonato il liceo per stare al campo, nonostante tutti gli avvertimenti di Rachel. Non potevo arrabbiarmi con lei solo poichè seguiva la mia strada. Le feci un amaro "si" con un cenno di testa, per poi passare tutta la strada in silenzio. Arrivammo all'infermeria. E una volta entrati notammo subito che accanto a Percy, era seduto Grover dormiente. Facemmo piano, in modo da non svegliarlo.
-Percy, amore, rispondimi. Ti prego Percy. Dammi un cenno che sei ancora qui- Urlai io, ad un volume talmente alto da svegliare Grover. Non lo chiamavo mai amore. Il mio volto era pieno di lacrime. Avrei fatto di tutto per fare in modo che si svegliasse. 
-Hei cosa succed...- Si fermò Grover, di fronte al mio volto rosso quanto un peperone.
-Scusate non ce la faccio- Dissi io uscendo dalla stanza.
   
 
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