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Autore: darkrin    27/09/2014    2 recensioni
Certe volte l'unico lieto fine possibile è quello che non avresti mai immaginato possibile a diciassette anni. Altre volte, invece, il lieto fine, semplicemente non c'è.
1. Caroline dimentica perché è felice e neanche una volta pensa a come sarebbero andate le cose se avesse scelto altro, se avesse scelto altri.
2. Klaus osserva la sua mano come se fosse altro da sé e stringe le dita.
(Due-shot, NOT Klaus/Caroline)
Genere: Angst, Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Warnings: future!fic, riferimenti a Steroline e Carenzo.

 
  1. DI COSE NON DETTE E STRADE NON PRESE
 
 
 
Caroline dimentica - dimentica la voce di sua madre, il profumo che aveva la sua casa a Mystic Falls, il numero dei gradini che portavano alla sua stanza a le rughe che si formavano agli angoli del volto di suo padre quando rideva. Caroline dimentica e la vita va avanti.
Non dimentica il suo volto, non può farlo perché lui è ancora vivo - e Caroline impara presto che è più difficile dimenticare i vivi rispetto ai morti -. ma non ricorda più come il solo sentirlo nominare le facesse scorrere brividi lungo la schiena e le facesse stringere le gambe in cerca di qualcosa – sollievo, forse, o una via di fuga, dalla sua pelle prima ancora che da lui. Il suo nome ora è solo uno fra tanti: non ha più nessun significato, nessun segreto, nascosto tra le sue sillabe che scorrevano sulla lingua come foglie sulla sua pelle e a Caroline non importa.
 
È semplice davvero: è la vita. Sono le infinite possibilità, sono le scelte che Caroline ha preso e quelle di fronte a cui ha voltato il capo.
C’era una volta un uomo, sa..
 
 
 
Si sposa, una volta, con un uomo che ha i capelli così scuri e gli occhi così chiari e che sorride sempre. Quando pronuncia Sì, lo voglio, di fronte al volto commosso di sua madre e di Stefan e al matrimonio che ha sempre sognato, Caroline non pensa a nessun altro.
C’era una volta un uomo –
 
 
 
La pelle è ancora sudata e i corpi sono ancora nudi e quella solitudine che li ha spinti a cercarsi, a stringersi, sembra essersi nascosta in un armadio - ma Caroline sa che è pronta a saltare alle loro gole non appena la biancheria tornerà al suo posto -, quando si guardano e scoppiano a ridere perché è così sbagliato e imbarazzante e si conoscono da cento anni e –
- Mai più, - afferma Enzo e, un tempo Caroline avrebbe sentito il serpente del rifiuto scivolarle lungo la schiena, ma non ha più diciassette anni e si limita a storcere il naso e ad annuire con convinzione.
- Assolutamente, mai più. –
C’era una volta un uomo che aveva promesso a una ragazzina, poco più di una bambina –
 
 
 
Un giorno giura a un ragazzo di amarlo per sempre, per sempre, hai capito? Peeer sempre, mormora, strisciando le parole contro il palato e lui ride perché è Stefan e lei è Caroline ed è ubriaca e –
C’era una volta un uomo, Stefan lo sa, che aveva promesso a una ragazzina di amarla per sempre ed aspettarla
 
 
 
Si dimentica di Klaus perché ogni scelta compiuta l’ha portata di un passo più lontano da lui, dalla vita che avrebbe potuto avere se solo, a diciassette anni, avesse messo da parte i suoi amici e tutto quello che Caroline Forbes era stata cresciuta per essere e avesse preso la mano che le veniva tesa. Si dimentica di lui ed è così naturale che Caroline neanche per un momento si pente delle scelte che ha compiuto e che l’hanno condotta dove si trova ora, dove loro non si trovano.
Si dimentica di Klaus, semplicemente, perché è felice.
 
Si incontrano, una sera, ad una festa tenuta da un qualche nobile vampiro francese (Marcus? Marc? Marcel?, Caroline non ricorda e non le interessa) e sotto la luce dei candelabri di cristallo, che si riflettono sui ricchi abiti degli ospiti, e che sembrano tintinnare al suono delle risate che riempiono l’ampio salone, Caroline, improvvisamente, realizza che non sono nient’altro che sconosciuti.
Gli sorride, da un capo all’altro della stanza, e lui solleva il calice in un gesto di saluto. Caroline ride e stringe il braccio del suo accompagnatore.
C’è una piega leggera che solca il volto di Klaus, quando la vede. Una smorfia sottile gli piega le labbra e forse è dolore o forse solo sorpresa. Quale che sia la verità, Caroline spera che anche lui trovi presto qualcuno che gli riempia la vita.
 
C’era una volta un uomo che aveva promesso a una bambina di amarla per sempre ed aspettarla e ora non si conoscono più.
 


 
Note:
- ovvero tutto ciò che potrebbe accadere se JP avrà l'ultima parola e che io prego non accada mai.
- la seconda parte (che dovrei aggiungere tra un paio di giorni) sarà ambientata in un altro possibile futuro e sarà dal punto di vista di Klaus.
- IDEK era da un sacco che non scrivevo angst ed è sorprenente perché io nell'angst ci sguazzo come i maiali nel fango (che paragoni poetici) (ciao, Dante, guarda con che roba che me ne esco).
- potete insultarmi, eh. 

 
   
 
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