Prologo
 

Dolore e rassegnazione è tutto ciò che mi passa per la testa al momento, non riesco a credere che la mia fine sia arrivata, ma soprattutto non avrei mai immaginato che sarebbe arrivata per mano di Elena Gilbert, la mia migliore amica di sempre. So che non è colpa sua ma del virus iniettatole da Katherine, come generoso regalo prima di morire e lasciare finalmente il corpo della vampira, ma questo non cambia la mia situazione attuale. Sto per morire sbranata da un mio simile, il che in sé ha un lato ironico che troverei sicuramente se questo fosse un film horror e non la mia vita. Non so perché sto pensando a tutto questo proprio ora, dovrei preoccuparmi di muovermi e scappare, di urlare sperando nell’aiuto di qualcuno o di trovare un modo di affrontarla senza che questo implichi i suoi canini nel mio collo, ma sono come bloccata. Probabilmente è un effetto dell’ultima modifica apportata da Wes, lo scienziato pazzo e sadico artefice del virus in grado di costringere i vampiri a nutrirsi unicamente tra di loro.
Sento le forze lasciarmi, ogni istante che passa divento più debole e molto probabilmente la mia fine è vicina. Ci sono così tante cose che avrei voluto fare, sogni che non riuscirò mai a realizzare, esperienze che non potrò mai provare, sentimenti tenuti nascosti che non potrò mai rivelare. Chiudo gli occhi sperando di non dover aspettare ancora molto prima che tutto finisca quando improvvisamente sento un botto e subito dopo sollievo, ha smesso di mordere. Riapro lentamente gli occhi e vedo Stefan con Elena ai suoi piedi in una posa innaturale dovuta al suo collo spezzato.
–Caroline tutto ok? – chiede preoccupato controllando il morso che sta già guarendo, –si, credo che tu sia arrivato appena in tempo – rispondo rilasciando un sospiro di sollievo – cosa facciamo ora? – aggiungo preoccupata per il futuro.
-La portiamo in cantina fino a quando non troveremo una cura – lo guardo preoccupata, non posso fare a meno di pensare che non è detto che troveremo una cura, Katherine ha ucciso Wes, probabilmente l’ultimo scienziato pazzo al lavoro per la Augustine, la società segreta che torturava i vampiri per trarne benefici personali.
- Stefan, e se non dovessimo trovare la cura? – la mia voce è dolce; non voglio sembrare dura, so quanto tiene ancora a lei nonostante tutto, ed è pensando a questo che mi accorgo di un dettaglio: dov’è Damon? Quando sono entrata nel salotto dei Salvatore alla ricerca del mio migliore amico, che mi guarda ora in modo contrito, ho invece trovato Damon ed Elena a baciarsi; non ho neanche avuto il tempo di tornare indietro per non interromperli che Elena mi è saltata addosso attirata dal mio sangue e ovviamente lui non è stato proprio al centro dei miei pensieri.
–Dov’è Damon? – chiedo quindi.
–E’ uscito appena Elena ti ha attaccato, voleva evitare di cedere alla tentazione anche lui e ha mandato un messaggio per avvisarmi, ora credo sia al Grill. Mi aiuti a portarla giù? – mi chiede riferendosi al corpo della nostra amica morta, anche se non ancora per molto. Annuisco mestamente e mi accovaccio afferrandola per le gambe e insieme a Stefan la porto in cantina attraverso la piccola porticina nascosta nell’atrio. Avevamo quasi finito di scendere le scale quando una fitta improvvisa al collo mi fa accasciare dal dolore, il mio amico trascina Elena per l’ultimo tratto di scale e si avvicina a me cercando di capire cosa sia successo. A malapena, ancora intontita dal dolore scosto i capelli, dove precedentemente ero stata morsa, per scoprire un altro tipo di morso comparso dal nulla, un tipo di morso che conosco fin troppo bene essendone stata vittima precedentemente, un morso di licantropo.

Note Autrice

Vi invito a farmi sapere cosa ne pensate attraverso una recensione, sia positiva che negativa.
Il prossimo capitolo arriverà la prossima settimana :D