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Autore: La_Sakura    06/10/2008    6 recensioni
Mi chiamano cyborg del calcio, e un motivo ci sarà...
[Terza classificata (ex aequo) al Terzo Contest di ELF Quelli che il calcio...]
Genere: Sportivo, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlos Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa storia a tutti coloro che credono in me e mi sostengono nella mia "attività" di fanwriter...


Mi chiamano cyborg del calcio

Mi chiamano cyborg del calcio, e un motivo ci sarà...

Un saluto a tutti i telespettatori e benvenuti a questa finale del World Youth : si prevede una partita al cardiopalma, le squadre che si stanno per affrontare, Brasile e Giappone, possono contare su campioni del calibro di Santana, Luciano Leo, Pepe e Natureza per i verdeoro, e Ozora, Hyuga e il portiere Wakabayashi per i nipponici.

Freddo... impassibile... nessuna emozione traspare dal mio volto... siamo in finale, un solo passo e la vittoria sarà mia. Dimostrerò a tutti chi è il migliore, e una volta raggiunta la vetta non mi fermerò, continuerò la mia scalata, con un nuovo obiettivo, un monte sempre più alto, sempre più difficile...

Il Brasile ha raggiunto la finale del torneo con risultati strabilianti: trascinato da Carlos Santana, che ha segnato ben 16 reti in sei partite, ha decisamente surclassato le altre nazionali incontrate, mostrando un calcio decisamente forte e incentrato sulla figura del capitano. Dal canto suo, il Giappone ha faticato un po' di più rispetto ai verdeoro nelle fasi di qualificazione, ma nelle fasi a eliminazione ha superato tutte, imponendosi con il suo gioco fluido e di squadra.

Non ho paura di Tsubasa: mi ha già sconfitto in campionato, è vero, ma qui sarà tutto diverso. Siamo i migliori giocatori di tutto il Brasile, e io mi sento rinvigorito. Sono uscito più forte da quello scontro, più temprato, la mia supremazia in campo sarà totale, e a nulla serviranno i tentativi di quelle mosche nipponiche per segnare. Ozora mi ha insegnato che il gioco di squadra è importante, ma il gioco di squadra senza elementi di spicco è inutile, se non deleterio. Il leader di una squadra è fondamentale, deve guidare il gioco e condurre i compagni, che devono essere lì al suo servizio. Questo, per me, è il gioco di squadra. Mi hanno insegnato ad essere forte, superiore a tutti i miei avversari. Sono in grado di nascondere alla perfezione le mie emozioni, giocando con un unico scopo: vincere. Dubito fortemente persino di poterle provare, le emozioni…

Per i capitani delle due squadre si tratta dell'ennesima sfida: sia Ozora che Santana militano nel campionato brasiliano, il primo nel San Paolo, il secondo nel Flamenco. Il campionato appena concluso è stato vinto dal San Paolo grazie alle prodezze del nipponico, ma dubito che il "cyborg del calcio", come è soprannominato Santana, si lasci intimorire da questo pensiero. Sono sicuro, invece, che assisteremo ad un vero e proprio scontro tra titani: chi uscirà vincitore?

La mia vita ha avuto inizio su un campo da calcio, abbandonato come se fossi un pacco ingombrante… gli unici momenti di felicità li ho vissuti con i miei genitori adottivi, ma per quanto? Pochi anni, che non sono bastati… quanto è crudele il destino… una felicità effimera che ti sfugge via in un attimo… il fato dà, il fato toglie… mi sono salvato grazie al calcio: i miei genitori adottivi erano i custodi di quel campo dove sono stato lasciato, e così io potevo giocare liberamente quanto volevo… mi piaceva tanto correre, palleggiare, saltare, mentre mio padre mi guardava con un sorriso e gli occhi colmi di emozione… e poi è arrivato il signor Bala…

Il Giappone si trova in difficoltà: tutti i passaggi per il capitano nipponico vengono intercettati da un ottimo Brasile, che impedisce a Ozora di giocare come vorrebbe. Ci troviamo di fronte a due squadre decisamente determinate, che ci stanno mostrando un calcio d’altissimo livello: una volta raggiunta la nazionale maggiore – perché sicuramente la maggior parte di questi elementi ne faranno parte, nei rispettivi paesi d’origine – i Mondiali di calcio diventeranno un evento imperdibile!

Per colpa/merito suo io sono diventato quello che sono: solo ripensare alle sue angherie, ai suoi allenamenti, alle botte che ho preso… quella piccola cella in cui mi teneva, in cui immancabilmente rimanevo solo con i miei pensieri! Com’è possibile non provare nessun dolore a ripensare a quei momenti? Non ho mai versato una lacrima… di chi è la colpa? È lui che mi ha trasformato in quello che sono? Credo di sì…
Quando i miei amici hanno tentato di liberarmi hanno rischiato la vita: gli uomini di Bala li hanno pestati a sangue, riducendoli in condizioni pietose, eppure loro ci hanno riprovato, durante quella partita… cosa li ha spinti a comportarsi così? E soprattutto, cosa ha spinto ME a non fuggire… per poi svelare tutto in quella conferenza stampa? L’euforia della vittoria? Chi lo sa… ultimamente mi ritrovo spesso a pensare a me stesso, alla mia vita, al mio passato e soprattutto al mio futuro… che sia grazie a te, Tsubasa?

Questa partita è importante, non posso farmi prendere dalle emozioni, non io, che sulla freddezza ho basato tutto il mio mondo… chi può biasimarmi se sono freddo e calcolatore come un vero e proprio cyborg? I miei veri genitori mi hanno abbandonato, le persone che mi hanno amato come se fossi stato loro figlio sono morte, lasciando il mio destino nelle mani di quel carceriere! E adesso che sono qualcuno, che potrei rendere orgogliose le persone che mi vogliono bene… mi ritrovo solo…

Alla fine di questo primo tempo decisamente emozionante le squadre vanno negli spogliatoi con un risultato di 0-0 che però non deve ingannare: se da una parte c’è un Giappone che viene salvato dalle miracolose parate del fenomeno Wakabayashi e che non è riuscito ad attaccare come ci ha abituati, dall’altra troviamo un Brasile che decisamente non ci sorprende, anzi, ancora una volta dà prova di grande abilità nell’ostacolare il gioco avversario e nel riuscire a creare problemi alla difesa. Il tiro di Hyuga, quel Raiju shot che ha determinato la vittoria del Giappone sul Messico, non è stato in grado di impensierire il portiere Salinas, che si è dimostrato un ottimo elemento per l’undici verdeoro. Il Giappone, che dovrebbe contare anche sul fattore "casa", dovrà inventare qualche magia per riuscire a battere questo Brasile, e soprattutto questo Santana che sembra intenzionato a non lasciarsi sfuggire il titolo del World Youth. Con tutta la sua freddezza, il capitano del Brasile si appresta a giocare un secondo tempo di fuoco per portarsi a casa il titolo.

E in tutto questo, sai cosa penso? Che ti devo molto, Tsubasa Ozora… fino a quando non ti ho conosciuto, fino a quando non ho veramente capito che persona sei, non sono riuscito a godermi appieno il mio gioco: quando dici che il calcio unisce… facevo male, decisamente male a sottovalutarti. Tu non hai una concezione frivola del calcio: tu giochi per divertimento, io gioco per vincere, anche se la vittoria non ha mai costituito per me motivo di vanto. Vincevo per il gusto di dimostrare la mia superiorità, per far capire a tutti che io, il grande cyborg del calcio, Carlos Santana (e non Carlos Bala…), sono il giocatore più forte. E lo sto dimostrando, eccome se lo sto dimostrando! Eccoti servito, Tsubasa!

Incredibile! Dopo 15 minuti di gioco nella ripresa, Santana segna un incredibile goal che decide le sorti di questa partita dominata dai brasiliani fin dall’inizio, mettendo in ginocchio i giapponesi. Ora per risollevarsi i campioni del Sol Levante dovranno veramente impegnarsi al massimo, più di quanto hanno fatto fin ora, perché il Brasile, e in particolar modo Santana, stanno mostrando a tutti il vero gioco del calcio!

Come ti senti adesso, Tsubasa? Sconfitto? Eppure ti conosco… e non ti sottovaluto, credimi. So che sei in grado di tirare fuori una grinta tutta tua, e per questo cercherò con tutte le mie forze di ostacolarti. Non ti permetterò di infrangere il mio sogno: il calcio è tutto ciò che mi è rimasto nella vita, il calcio È la mia vita. Vincere questo World Youth mi spalancherà le porte del calcio professionistico, nessuno potrà impedirmelo: gioco a calcio da sempre, sono praticamente nato giocando a calcio, e per questo alcuni mi chiamano figlio del Dio calcio, ma io continuo a preferire il soprannome di cyborg, perché solo questo nickname riesce a esprimere la mia vera natura. Non ho mai provato sentimenti, da quando sono bambino…

La tattica dell’allenatore del Giappone sembra funzionare, in questo secondo tempo: dopo il goal spettacolare segnato da Santana l’ingresso in campo Taro Misaki, ripresosi dal gravissimo infortunio dovuto ad un incidente stradale, sembra aver ridato ossigeno all’undici nipponico. Ozora infatti è riuscito a perforare la saracinesca che Salinas aveva calato sulla porta brasiliana e ha pareggiato il risultato. Tutto da rifare quindi in questa finale del World Youth, una finale che decisamente sta soddisfacendo le aspettative di tutti coloro che, davanti al televisore o qui con noi allo stadio, stanno guardando giocare queste due squadre.

Eppure, Tsubasa, tu mi spiazzi. Anche quando stai perdendo mantieni sempre la testa lucida e cerchi di non perdere il controllo della situazione. Per quanto le cose vadano male, tu non ti lasci mai abbattere, e ti impegni con tutto te stesso per risollevare le sorti della tua squadra. Come fai a non farti sopraffare dalle emozioni? Non è possibile mantenere un controllo così perfetto su sé stessi provando il batticuore o sentendo l’ansia per lo scorrere del tempo. Come fai a essere così? Come ci riesci? Che il tuo metodo sia meglio del tuo? Siamo simili, per certi versi, quando giochiamo a calcio ci mettiamo l’anima, ma lo scopo che vogliamo raggiungere è diverso. Tu provi gioia nel vincere… io non provo niente… io lo vedo il tuo sguardo, lo vedo come affronti le difficoltà di una partita… e so anche come le affronto io. Tu ci metti anche il cuore, cosa che io non riesco a fare.

Fantastico!!! Al 43° minuto del secondo tempo il Giappone si porta meritatamente in vantaggio con un favoloso Twin shot della Golden Combi Ozora-Misaki! A questo punto le sorti dello scontro sembrano segnate, anche se notiamo un certo movimento nelle file brasiliane. Dalla panchina verdeoro viene data segnalazione di una sostituzione… ed infatti ecco che si appresta a fare il suo ingresso in campo Natureza! Questo fortissimo calciatore riuscirà nella titanica impresa di pareggiare e spostare così il verdetto finale ai tempi supplementari? Un prolungamento di questo scontro sarebbe davvero impagabile per noi spettatori, ma questi ragazzi sarebbero in grado di sopportare altri lunghissimi minuti di gioco?

Lo sapevo che non ti saresti arreso, Tsubasa: l’ingresso di Misaki ti ha ridato la forza per segnare… ma io non mi arrendo, non io, io sono un cyborg che non molla. Mi basta chiudere la testa, non pensare più a niente, se non al pallone e alla porta avversaria. Cancello le emozioni dal mio cuore, mi concentro, ed ecco che do il meglio di me. E con Natureza al mio fianco saremo imbattibili!

Incredibile amici telespettatori! Allo scadere del 90° Natureza riesce nell’impresa: con un goal da fuori area riesce a sconfiggere il SGGK e a segnare il goal che riporta le due squadre in perfetta parità. Una partita al cardiopalma, questa finale del World Youth, uno scontro fra titani che rinvia il verdetto ai tempi supplementari. Vi ricordo che per i tempi supplementari vale la regola del golden goal, ossia la prima squadra che riuscirà a segnare si aggiudicherà il titolo. Chi sarà il vincitore? Il freddo e impassibile cyborg del calcio Carlos Santana, o il campione del Sol Levante Tsubasa Ozora?

Ci siamo… un goal… devo segnare prima di lui. Devo concentrare tutte le mie energie in un unico tiro che mi permetta di vincere. al diavolo tutto, io devo farcela, devo vincere! Io VOGLIO vincere! Non permetterò a nessuno di intromettersi fra me e il titolo mondiale: il calcio è la mia vita, è tutto il mio mondo, se fallisco cosa mi rimane? Cosa mi resta se neanche nell’unica cosa che so fare riesco a sopraffare i miei avversari???

È finita, signori telespettatori! Dopo un duello uno contro uno tra Tsubasa e Natureza, il capitano del Giappone ha segnato uno splendido goal in rovesciata! Il Giappone si aggiudica il titolo del World Youth, meritatamente posso dire, ma anche il Brasile ha dimostrato di essere all’altezza della situazione.

È finita… ho perso… lentamente mi avvicino agli spogliatoi, per togliermi di dosso questa sensazione di fallimento che mi avvolge… sento una stretta al cuore, come se una morsa me lo stesse stritolando forte. Ora che ho fallito nell’unica cosa in cui sono capace, ora che il mio mondo mi sta crollando addosso, cosa mi rimane? Il calcio è tutta la mia vita, non ho nient’altro che possa riempire il vuoto lasciato dalla mia famiglia… non ho affetti, sono solo… solo…
Arrivato davanti agli spogliatoi vedo il fratello di Natureza ad aspettarci, ma non è solo… con lui c’è una donna… perché il mio cuore inizia a battere così forte? Mentre la guardo riesco solo a sentire i battiti del mio cuore che mi rimbombano in gola, in testa, perfino nelle orecchie… più la guardo e più mi rendo conto di chi sia quella donna… ma… non può essere… mi ha abbandonato… abbandonato tanto, tanto, tanto tempo fa… mi avvicino a lei e vedo gli occhi che le si riempiono di lacrime mentre cerca le parole per dirmi qualcosa. Ma non ci sono parole, non ci sono spiegazioni. Ci siamo solo io e lei. Mi avvicino ulteriormente e tutto quello che riesco a fare è guardarla negli occhi, tutto quello che riesco a dire sono due semplici parole, che mi escono da sole dalla bocca… e forse anche dal cuore…

«Ciao, mamma…»

Mi abbraccia, mi abbraccia forte, e io ricambio questa stretta: il suo corpo contro il mio mi provoca sensazioni che credevo sopite, se non addirittura morte. Gli occhi mi iniziano a pizzicare mentre la sento tremare tra le mie braccia, scossa dai singhiozzi… qualcosa mi scivola lungo le guance, sono lacrime, lacrime che non riesco a trattenere e sinceramente non voglio nemmeno trattenere… Dio, non sono mai stato così felice di esternare le mie emozioni, non sono mai stato così felice di apparire debole e fragile come un bambino… perché in fondo per lei sono rimasto un bambino.
Mi prende il volto tra le mani, lo accarezza sorridendo mentre le lacrime continuano a bagnarle quel volto che avevo dimenticato… mi bacia, mi bacia la fronte, le guance, il naso, mi dice che mi vuole bene, che le dispiace per quello che mi ha fatto ma che non aveva scelta… non mi interessa mamma, non mi interessa niente… dici che d’ora in poi sarà diverso, che staremo insieme per sempre, e io ti credo, ti credo mamma, perché tu sei mia madre e io sono tuo figlio…

«Sei mio figlio… sei mio figlio Carlos…»

   
 
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