Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Ricorda la storia  |      
Autore: fedetojen    28/09/2014    2 recensioni
In ogni scuola esiste un bullo, il capo dei bulli. Nella mia scuola, c’era un ragazzo, che aveva il volto troppo dolce per esserlo, ma, l’apparenza inganna.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In ogni scuola esiste un bullo, il capo dei bulli. Nella mia scuola, c’era un ragazzo, che aveva il volto troppo dolce per esserlo, ma, l’apparenza inganna.
Il suo nome era Jin, e la prima volta che lo vidi, arrivò sfrecciando con la sua moto nera e vestito in pelle, davanti al parcheggio della scuola.
Era abbastanza alto, più di me, e appena si levò il casco, si aggiustò i suoi capelli castani scuro, occhi a mandorla, labbra rosa e sguardo seducente. Tutte le ragazze avevano occhi solo per lui, e si notava parecchio a scuola.

Dopo pochi giorni seppi che lui era il capo dei bulli in quella scuola. Ero davvero scioccata quando sentii quella notizia.
In quel periodo era fissato con me, ogni scusa era buona per ‘rubarmi’ del tempo.

Quella mattina avevo le cuffie e la musica a palla. Non era un periodo bellissimo per me. Ero indietro con due materie a scuola e dovevo recuperare in fretta.

Mentre mi dirigevo verso il mio armadietto, lo vidi arrivare con la coda dell’occhio dal corridoio. Io feci finta di niente mentre prendevo i libri dall’armadietto. All’improvviso mi tira via un’auricolare facendomi male.

“Ahia!” gli dico stizzita mentre lo guardo. Era davvero bello ma l’aria da bullo non gli donava per niente.

“Sto parlando con te” mi dice irritato, mentre si appoggia all’armadietto di fianco al mio con le braccia conserte.

“Non c’era bisogno di strapparmi via l’auricolare dall’orecchio per parlare con me” gli dico cercando i libri che mi servivano dall’armadietto.

“E’ l’unico modo per attirare la tua attenzione” mi dice dolcemente spostandomi una ciocca di capelli dal volto per guardarmi. Lui è il tipo che va in giro con una buona dose di oche intorno a lui, quella mattina stranamente era da solo.

“Come mai sei solo stamattina? Le oche erano stanche di stare affianco a te?” mi fa un sorrisetto di sfida, era irritato dalla mia battuta. Non avevo paura di lui, ne avevo viste parecchie e ormai ero indifferente a quel tipo di persone.

“Non stuzzicarmi, sai che divento irascibile poi” mi dice con sguardo più che provocatorio. Per mia fortuna ero in classe con lui, ed era seduto proprio dietro di me.

“E’ meglio che vada” dico chiudendo l’armadietto. Quella mattina non mi ha fermato come al solito.
Era piuttosto strano, senza oche in giro e meno manesco del solito.

Andai in classe e già dalla prima ora iniziò a giocare con i miei capelli. Resistetti fino alla terza ora.

“La vuoi smettere” gli dissi girandomi indietro e fissandolo.

Fece spallucce e continuò, come se non mi avesse sentito. Non mi dava particolarmente fastidio quando qualcuno giocava con i miei capelli ma se lo faceva per farmi distrarre, allora li mi irritava parecchio, e quello era il suo intento.

“Signorina, cosa state facendo?” la professoressa di filosofia riusciva sempre a farti girare le scatole.

“Niente” dice Jin.
“Mi disturba” dico io irritata. Bene due risposte diverse, sempre meglio.

“Fuori” dice la prof verso me e Jin.

“Come?!?” dico quasi ruggendo.

“Ha capito bene. Fuori” non solo mi ha disturbata ora per colpa sua dovevo anche andare fuori. Sento una risata da parte di
Jin mentre lui si alza e inizia ad andare verso la porta. Io sbuffo e lo seguo fuori. Aumento il passo per distanziarmi da lui.

“Ehi dove vai?” mi dice lui con aria interrogativa.

“Lontano…da qualcuno” gli dico mentre cammino.
Mi afferra con forza il polso e aumenta il passo dirigendosi verso il parcheggio.

“Vieni” mi dice, come se avessi scelta. Si avvicina alla moto, si siede e la mette in moto fissandomi.

“Io non ci vengo con te” gli dico incrociando le braccia.

“Ti conviene venire.” Dice lui con sguardo severo.

“Solo per questa volta” gli dico sedendomi dietro di lui e aggrappandomi all’estremità della sua giacca in pelle.

Appena parte, sfreccia via come un pazzo e per non cadere, istintivamente metto le mie mani intorno al suo busto e abbasso lo sguardo.
Amavo le moto, ma non quando si guidava come in una gara. Dopo quasi 10 minuti, di strapazzo, ci fermammo.

Sentivo il rumore delle onde infrangersi sugli scogli e il profumo del mare. Scesi dalla moto barcollando e mi appoggia alla ringhiera. Mio dio, se non avrei vomitato in quell’istante, sarei morta più tardi.

“Tutto bene?” mi chiede spegnendo la moto.

“La prossima volta guida come se non ti stessero inseguendo d’accordo?” dissi io con un filo di voce.

Scoppiò a ridere, ma cosa rideva? Stavo per vomitare per la sua guida e lui rideva. Mah.

“Sei strano ultimamente. Non è che hai qualche malattia?” chiesi io fissandolo con sguardo interrogativo. Si avvicina alla ringhiera e mi fissa.

“L’amore è una malattia?” l’amore? In certi casi si. Ma lui si innamora? Un bullo innamorato, questa è bella. Continua a fissarmi con un mezzo sorrisino sul volto. Il vento mi scompiglia i capelli e mentre me li aggiusto Jin inizia a parlare di nuovo.

“Sai fare il bullo non è male. Hai tante ragazze intorno”

“Si che vogliono fare solo una cosa….” Lo interrompo, guardando il mare.

“Andare a letto con me? Si probabile” dice lui con aria divertita.

“Ma tu, non sei come quelle…fai di tutto per ignorarmi, per essere lasciata in pace. Le altre pagherebbero per essere infastidite da uno come me.” Dice lui guardando il cielo.

Stare da sola con lui, era diventata un’abitudine e ormai ero a mio agio anche se la maggior parte delle volte era scontroso e manesco.

“Infatti uno come TE può avere intorno solo ragazze del genere…” gli dico io con una certa severità.

“Vero, ma quelle ragazze sono solo un passatempo. Non sono loro che mi interessano…” dice guardandomi e avvicinandosi di un passo a me. Lo guardo e cerco di interpretare le sue parole. 

“Cosa vuoi dire?” gli dico non capendo il suo discorso.

“TU” mi dice. Tu cosa?

“Senti risparmiati i giri di parole” lui continua a fissarmi con una certa invadenza.

“Un bullo che s’innamora, stai scherzando vero? E poi di chi?”

Gli chiedo curiosa. Fa un altro passo continuando a fissarmi e mi sposta di nuovo la ciocca di capelli davanti al mio viso.
Mi percorrono dei brividi appena mi tocca di nuovo il volto con il dito.

“Non dirmi che…” si era innamorato di me? No, non è possibile, anche questa disgrazia. Non che non mi piacesse, ma il fatto che era il bullo della scuola non mi scendeva proprio.

Lui annuisce, mentre poggia una mano sul mio collo e si avvicina. Io mi allontano subito.

“Fermo piccolo bullo con problemi sentimentali” gli dico mentre ride al sentire la frase.

“Non ci arrivi eh?” mi dice guardandomi con sguardo deluso. Si avvicina di nuovo a me.

“Tutte le volte che ti stuzzicavo era solo per attirare la tua attenzione su di me, come ho già detto non sei come le altre che farebbero di tutto per essere spogliate e portate a letto da me. Tu sei come la mela più alta sull’albero, la più buona e la più difficile da prendere” bella metafora, senza accorgermene gli sorrido e si avvicina di nuovo, ma questa volta lo lascio fare.

Mette di nuovo la mano dietro al collo e prima di avvicinarsi aspetta. Appena capisce che non mi sarei allontanata di nuovo si avvicina al mio viso e le nostre labbra s’incontrano in un bacio pieno di passione.

Mentre ci baciamo la mia mano si poggia sulla sua spalla e lui porta anche l’altra mano sul mio volto, e dopo questo lungo bacio riprendiamo fiato. Era proprio bravo a baciare, ecco perché aveva parecchie oche che lo seguivano.

“Era così difficile?” mi dice lui con il fiatone allontanando il mio viso per guardarmi.

Il suo sguardo era dannatamente affascinante, così sentì una vampata di calore alle guance.
Così distolsi lo sguardo dai suoi occhi ipnotici e feci no con la testa.

“Vuoi essere la ragazza del bullo?” mi disse sorridendomi. Lo guardai e sgranai gli occhi. Ma subito gli sorrisi.

“SI!”
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: fedetojen