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Autore: Greeneyes74    28/09/2014    4 recensioni
Sam e Dean sono appena tornati da una caccia. Niente di speciale, un caso risolto in un paio di giorni e una strega in meno. Stavolta però, una volta tornati al bunker, avranno un brusco risveglio, con una sorpresa molto particolare per uno dei due fratelli.
Una storia leggera ambientata nell’ottava stagione, prima che le cose prendessero la brutta piega che sappiamo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Dean si sedette su una delle poltrone e chiese a Sam cosa aveva trovato.
Il fratello rispose, “Fino a ieri abbiamo cercato un incantesimo per cambiare il sesso di una persona, ma senza trovare nulla. Allora ho pensato che forse stavamo cercando qualcosa di troppo specifico. Quindi mi sono concentrato sul trovare un modo per annullare un incantesimo, piuttosto che farne un altro”.
“Bravo fratellino. Io ho preso tutto il fascino in famiglia, ma tu hai un cervello fantastico. Che aspettiamo. Mettiamoci all’opera”, disse Dean con entusiasmo.
“Non è così semplice Dean. Ho trovato la formula su una copia di un trattato del sedicesimo secolo, ed è scritta in latino. Mi ci vorrà un po’ di tempo per tradurla”.
“Ti prego, fai in fretta”, rispose Dean, mentre usciva dalla stanza.
Ricomparve dopo un paio d’ore, e si sedette di fronte al fratello, senza dire nulla.
Sam lo guardò e disse, “Sembri un cane bastonato. Non hai ancora smaltito la sbornia?”
“No, non è questo. Ho la pancia gonfia, mi sento come se stessi per esplodere e le tette non le posso neanche toccare per quanto mi fanno male.   Tra l’altro stamattina ho avuto l’impressione che fossero più grandi. E poi… non lo so. Dovrei essere al settimo cielo, visto che quest’incubo sta per finire, ma ho il morale sotto terra. Mi metterei a piangere”, rispose Dean sconsolato.
Sam dovette fare uno sforzo sovrumano per non scoppiare a ridere. Cercò invece di assumere un’espressione preoccupata e disse, “Credo di sapere quale sia il problema. E non ti piacerà”.
“Che c’è ora? Cosa può capitarmi di peggio?”.
“Mai sentito parlare di sindrome premestruale?”, gli chiese Sam.
Sul viso di Dean si dipinse il panico.
“Cosa?”
“Sindrome pre…”.
“Si, ho capito non sono sordo. Stai scherzando vero?”
“No, per niente. Ho vissuto abbastanza con delle donne da saperne riconoscere i sintomi”. 
Poi aggiunse, tanto per dargli il colpo di grazia, “Direi che, se sarai ancora donna, in due o tre giorni ne avremo la conferma”.
 A quel punto un’espressione di puro terrore si dipinse sul volto di Dean.
Si alzò e disse al fratello con un tono isterico, “No, tutto ma non questo. Posso affrontare vampiri, mutaforma, demoni e tutti i mostri del purgatorio ma questo no. Hai finito di tradurre la formula? Devi farmi tornare uomo subito. Sono stato chiaro?”.
Sam a quel punto non ce la faceva quasi più a trattenersi, ma riuscì a fingersi arrabbiato e rispose, “Ehi, vedi di abbassare i toni principessa. Sono giorni che mi faccio il culo per risolvere il tuo problema.”
“Beh, forse non te lo sei fatto abbastanza”, ribatté Dean, acido.
“Sai che ti dico? Traducila da solo la formula. Io ho chiuso!”. Sam si girò e, con un sorriso a trentadue denti, fece per andarsene.
Dean lo seguì e lo afferrò per un braccio per trattenerlo. Sam, prima di girarsi assunse di nuovo un espressione seria e guardò il fratello, aspettando di sentire cosa aveva da dire.
“Non scherzare Sam. Non vorrai mica lasciarmi in questo casino?”, gli disse Dean con aria supplichevole.
“Pensi che non mia sia impegnato poi tanto fino ad ora. Magari tu puoi fare di meglio”.
“Dai Sammy, non dicevo sul serio. Scusami. Perché non ti rimetti al lavoro?”.
Sam lo guardava senza dire nulla, e non si mosse da dove si trovava.
“Andiamo fratellino. Farò tutto quello che vuoi. Se mi farai tornare normale sarò il tuo schiavo per un mese. Che ne dici? Abbiamo un accordo?”.
Sam esitò prima di rispondere, indeciso se tenere il fratello sulla corda ancora un po’. Si stava divertendo troppo.
Ma poi vide la sua espressione e si intenerì. Temeva che, con tutti gli ormoni in subbuglio, sarebbe scoppiato in lacrime e non aveva intenzione di assistere ad una scena del genere.
“Va bene, accetto.  Ma giusto perché mi fai pena”, acconsentì Sam mentre tornava al tavolo. Ci sarà da divertirsi per un mese, penso tra sé.
Passò all’incirca un’ora e Sam si rivolse a Dean, sempre più depresso, dicendogli, ”Ok, sorella, ho finito. Tutti gli ingredienti che ci servono dovrebbero essere nel magazzino del bunker. Tutti tranne uno”.
“E quale sarebbe questo ingrediente?”, chiese Dean.
“Un pezzetto della strega. Tra un paio d’ore sarà buio. Partiamo subito. Andiamo a recuperare quello che ci manca”.
“Perfetto. Disseppellire un cadavere in putrefazione è proprio quello che mi ci vuole. Sarà una serata fantastica”, bofonchiò Dean mentre andava nella sua stanza a prepararsi.
“E non chiamarmi sorella!”, gli gridò dal corridoio.

   
 
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