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Autore: TheMasterSimo    29/09/2014    1 recensioni
Ragazzi ecco il decimo capitolo. Scusate se non sarà tra i più avvincenti ma per adesso ho avuto molto poco tempo e sto pubblicando questo oggi e non domani solo per tenere il ritmo di due al giorno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Percy and Annabeth: The story'
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Scusate ragazzi se questa non è tra le parti più avvincenti ma la sto pubblicando oggi e non domani solo per tenere il ritmo, dato il poco tempo a mia disposizione.

-Cosa intendi per “L’abbiamo già trovato”- Chiese Grover
-I druidi sono furbi, avevano previsto il nostro arrivo, ma non potevano sapere che uno di noi è un oracolo- Disse Rachel. Subito dopo, si avvicino al muro, spingendo una pietra verso l’interno. Così facendo, fece aprire uno scomparto nascosto nel muro. –Visto? Come fareste senza di me?- Replicò Rachel.
Era notte, non c’era molta luce, ma la forma del Triskelion fù comunque abbastanza facile da riconoscere. La chiave risiedeva nello scomparto in pietra grezza.
-Eccoci- Dissi allora io. La nostra meta era sempre più vicina. Presi la chiave, e la inserii nella serratura. Aspettammo alcuni secondi, ma non accadde nulla.
-Rachel?- Chiamai io la ragazza per spiegazioni.
-Non saprei che dire Anne. Forse… Il sangue si riferiva a questo- Ribatté Rachel
Da quelle parole mi tornarono in mente quelle della profezia. “Un semidio e una semidea la calma tener dovranno, finché il sangue nelle vene a bada tener potranno”.
Allora estrassi il pugnale e mi lacerai una striscia di pelle del dito.
Toccai il Triskelion e la chiave cominciò a girare in tondo,
-Ma come… come facevi a sapere… Ah.. non importa. Andiamo la dentro e recuperiamo l’antidoto per  Percy- Esclamò Grover.
Entrammo ed era tutto buio.
-Cavolo… Fa freddo- Disse Rachel. –Non trovate?-
Effettivamente, dopo che me lo fece notare era vero.

-Hei guardate, una luce. Tra poco dovreste scorgerla anche voi- Commentò Grover. I satiri hanno i sensi più affinati, quindi Grover riesce a vedere in più in lontananza di noi. Quel buio mi impauriva un poco. Speravo solo che non uscisse un ragno dal nulla, dato che ero e sono tutt’ora aracnofobica.

Passarono una trentina di secondi prima di riuscire a scorgere i primi fasci di luce.

-Rachel. Guarda, affrettiamo il passo- Esclamai io, cominciando ad accelerare i miei movimenti.

Quando arrivammo alla fonte di luce, ci trovammo una caverna. Si notava che qualcuno era stato li di recente.

Le pareti erano affrescate e al centro della grotta c’era un marchingegno strano, sembrava quasi un portale. All’improvviso udii delle foglie muoversi dal cespuglio dietro di noi, e da lì spuntò fuori un vecchio sulla settantina che cominciò ad attaccarci ed a emettere frasi in lingua druida.

   
 
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