Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Stardust Queen    29/09/2014    1 recensioni
Ogni strada conduce ad un grande portone, la mia conduce verso Mika.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Marco Mengoni, Morgan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I
 
Le luci iniziarono a spegnersi fino a ridursi a una flebile luce che illuminava appena il palco. La folla era in delirio e non si poteva contenere nonostante i vari riferimenti di Cattelan nel fare silenzio. Tra poco si sarebbe saputo se sarei andata avanti, se avrei cambiato la mia vita e se finalmente avrei potuto fare qualcosa di buono nella vita. Sentivo che in un momento o l’altro il mio cuore sarebbe scoppiato, inondando il palco di tutto ciò che ho dentro e che comunque sarebbe uscito in un altro modo. Sentivo che prima o poi avrei ceduto il passo alla pressione e all’ansia e che sarei svenuta, lasciando cadere il mio corpo in mezzo ai coriandoli e alle urla dei festeggianti. Sentivo che stavo per perdere la concezione di me stessa quando sentì una forte stretta al fianco. Premeva forte, tanto da concentrare dolore, ansia e paura in un solo punto del corpo. Sentivo che le forze mi stavano tornando e che sarei stata capace di spostare una montagna. Sentivo la forza emessa da quella stretta e allo stesso tempo la calma che mi infondeva. Pensai che era già arrivato qualcuno della security a prendermi al volo prima che svenissi, ma invece trovai tutt’altro che un uomo tozzo, peloso e brusco. La luce mi dava fastidio agli occhi, impedendomi di vedere bene la figura che stava destando in me tutta questa forza , e mi concentrai sulla prima cosa che spuntava in quell’attimo. Dei riccioli ben curati cadevano dolcemente sul viso asciutto di un ragazzo di massimo 30 anni. Questi erano di un bellissimo castano intenso che scendevano dolcemente e gli si arruffavano dietro la nuca. Uno di essi sfiorava l’occhio che sbatteva freneticamente, ma senza darlo a vedere. Questo scrutava tutto il palco ed ogni centimetro che sovrastava i nostri piedi. Il suo bellissimo colore marrone trasmettevano la dolcezza che solo un buon amico sa fare e anche la determinazione di un uomo che ha fatto di tutto pur di essere se stesso. La sua bocca era divisa tra un mezzo sorriso e il labbro inferiore morso dall’interno. Cercai di guardarlo meglio e i suoi occhi si scontrarono con i miei. Mi guardavano come un ragazzo guarda una ragazza, come un padre guarda un figlio, come una fangirl guarda il suo idolo. Si inclinò leggermente verso di me, sussurrando dolci parole nelle mie orecchie che in questo momento non riuscivano a sentire nient’altro che il mio respiro affannoso e anche abbastanza irritante.

“Andrà tutto bene, qualsiasi cosa accada.” Ma appena dette queste parole, vidi il suo sguardo pietrificato, fermo come una roccia e deluso… Deluso dal voto del pubblico e soprattutto deluso per quello che non ho saputo fare: vincere. Cattelan aveva appena letto ed urlato il nome della vincitrice quando questa si fiondò sul premio e mi lasciò indietro, spingendomi in quella orda di coriandoli e palloncini che fluttuavano nell’aria. Adesso il mondo non aveva più ne un colore ne un suono. Lasciai la presa di Mika e scappai il più lontano possibile. Usai i miei gomiti come arma e non esitai con i calci e mi liberai da quella massa di persone che si nasconde dietro le quinte. Sentivo Mika urlare il mio nome, ma era troppo tardi per raggiungermi o per lo meno farmi tornare sul palco. Non potevo sopportare la vista di quell’asina giuliva che stringeva fra le braccia il premio che ho sempre desiderato. Una voce metallica chiedeva di me, ma cercai di ignorarla e scappai ancora più lontano. Mi infilai nella prima porta aperta e mi nascosi dietro un divano di pelle nera lucida mentre le lacrime irrompevano e si lasciavano andare dai miei occhi. Cercai inutilmente di frenarle, ma era troppo tardi anche per questo. Avevo perso tutto in un solo secondo. L’unica possibilità di cambiare è svanita in un battito di ciglia e adesso mi toccava lasciare tutto ciò e tornare a fare quello che facevo prima.  Un brivido freddo corse lungo la mia spina dorsale che si era appena abituata ad una posizione alquanto scomoda e innaturale. Il vestito che indossava si era appiccicato alla mia pelle completamente sudata e sembrava che non volesse staccarsi. Volli spogliarmi e gettare tutto quello che apparteneva a questo mondo in un gabinetto ma, prima che lo potessi fare, una voce chiamò il mio nome quasi in un sussurro dolce come il vento di primavera. Non alzai il capo per non essere vista, ma sapevo benissimo chi mi stesse cercando e probabilmente anche il perché. Una mano mi afferrò il braccio, ma feci peso e mi accasciai giù e fu allora che sentì tutta la forza di Mika tirarmi verso di lui. Probabilmente la stanza delle cianfrusaglie non era il posto adatto per fare certe cose, tanto che appena mi tirò su mi ci trovai addosso. Il suo respiro caldo ma più calmo di prima si infrangeva sulle mie gote e i suoi bellissimi occhi di un cioccolato intenso perquisivano i miei con severa dolcezza.

“Mi dispiace… Vorrei che tutto questo fosse andato per come doveva andare.” Non dissi nulla. Lasciai che le sue morbide parole mi cullassero in questo orribile momento. Il suo accento inglese si sentiva in ogni singola lettera e frase. La cosa incredibile di Mika era che mi faceva stare bene anche quando la situazione non era delle migliori.

“Non posso tornare Mika, Tu sai il perché. Non farmi tornare.” Mika non disse nulla. Sapeva benissimo il motivo per cui non potevo tornare a ‘casa’. Il silenzio si fece quasi totale e i nostri corpi erano ancora uno sopra l’altro, ma non c’era pericolo che qualcuno ci scoprisse qui dentro, dato che la maggior parte erano ai festeggiamenti e Mika diciamo… aveva i miei stessi gusti. Ci alzammo levandoci un po’ di polvere di dosso e uscimmo furtivamente dalla stanza. I paparazzi correvano sul palco come se avessero un rinoceronte alle calcagna, prendendosi addirittura a bastonate per ottenere uno scatto sfocato della nuova vincitrice di X-Factor. Uscimmo da una porta secondaria, che si affacciava proprio sul retro del teatro, e ci acquattammo nell’ombra per non essere paparazzati. Chiamò velocemente il suo autista e gli ordinò di farsi trovare nel retro del teatro il più presto possibile. Aspettammo una decina di minuti e arrivò la macchina privata di Mr. Penniman.
“Aspettami qui. Devo pur dire qualcosa alla vincitrice e comunque non posso scappare così, senza nemmeno giustificare la mia assenza. Autista – fece cenno all’uomo che era seduto davanti a noi – portala a casa mia.” Si guardò intorno, osservando con attenzione ogni centimetro del viottolo. La zona era stata fatta sgomberare dai poliziotti, ma sapevamo benissimo che qualche simpaticone si poteva tranquillamente intrufolare. “Ci vediamo più tardi. Fa come se fossi a casa tua.” 

 
Spazio Autrice
Ringrazio tutte/i coloro che leggeranno la mia storia. Io amo Mika, dire che lo adoro è poco e vorrei renderlo protagonista di una fanfiction. Ho già dedicato un libro che sto scrivendo a lui e ad altri artisti che amo molto LOL. Anyway il primo capitolo è un pò cortino, lo ammetto ma è tutto ciò che posso fornirvi adesso. E' una bellissima storia, la consiglio a tutti quanti. Fatemi sapere però, voglio un vostro giudizio che sia buono o cattivo.

P.s. Se vedete qualche errore di battitura, mi dispiace molto e chiedo venia. Purtroppo la tastiera del computer è rotta, quindi le lettere non le mette tutte o anche di più.
  
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