< Fili? >
< Dimmi, Kili >
< Stiamo per morire, vero? >
< Sì, fratellino. >,rispose a bassa voce Fili.
Poi aggiunse: < L' unica speranza che abbiamo è quella di rimanere qui nascosti e sperare che non ci trovi e che si stanchi di cercarci >
< Non succederà mai, lo sai? >, affermò Kili con voce strozzata.
< Lo so, certo che lo so.. Ma tu non pensare a questo. Non aver paura. Ricordati di tutte le cose che abbiamo fatto insieme durante la nostra vita. Ad esempio, pensa a quella volta, quando avevamo sette anni, che siamo andati a rubare le verdure nel giardino nel vecchio Bronx, ti ricordi come urlave e strepitava? >
< Sì.. e poi io quella sera sono stato anche male per aver fatto indigestione. >, rispose Kili, abbozzando un sorriso tirato.
< E quando abbiamo detto a mamma che andavamo a trovare lo zio Thorin ma invece siamo stati tutto il pomeriggio con le gemelle Blays? >
< Oh, è mancato poco che lei non ci scoprisse, menomale che nostro zio ci ha retto il gioco! Secondo me anche lui ha fatto la stessa cosa, quando era giovane >, rise Kili, dimenticando per un momento il terrore e la preoccupazione.
< Nahh, te lo vedi Thorin con una donna? Io proprio no! >, disse Fili con una smorfia.
< Già, hai ragione fratellone, come sempre. E...e ti ricordi di quando eravamo piccoli e io facevo un brutto sogno e tu venivi nel mio letto e mi tenevi stretto fino a quando non mi riaddormentavo? >
L'altro rimase in silenzio per un momento, ricordando quei bellissimi momenti che li univano così tanto.
< Sì, Kili, non potrei mai dimenticarlo. >, disse poi, con immensa tenerezza.
< Ti voglio bene, Fee. >
< Anche io, Kee. Sei la persona più importante per me. >
Kili non rispose e si limitò ad abbracciare forte il fratello maggiore, che rispose con dolcezza alla stretta, proprio come quando erano piccoli.
< Senti? Sta arrivando. >, mormorò dopo un po' il minore, con una punta di panico nella voce, staccandosi dall'altro.
< Sì, lo sento. Non ti preoccupare. Stringimi la mano. Ci sono io con te e finchè siamo insieme andrà tutto bene, te lo prometto >, lo rassicurò Fili.
Una figura scura e imponente si chinò verso di loro.
I due fratelli si avvicinarono maggiormente l'uno all'altro e trattennero il fiato.
L'ombra era ad un passo da loro.
< Ecco dove vi eravate nascosti! E' tutto il giorno che vi cerco, non sapete quanto mi avete fatto spaventare! >, disse la figura, con voce tutt'altro che tenebrosa e losca.
< Ma mamma, avevi detto che se ci avessi preso ci avresti ucciso! Non volevamo rischiare... >, disse Kili, uscendo goffamente da sotto il letto.
< Già, Kee ha ragione! Sappiamo benissimo che quando dici una cosa non scherzi affatto! >, aggiunse Fili, mettendosi a fianco del fratello.
< Mhh... vediamo... Un vaso rotto, seppur bello e costoso, vale forse la vita dei miei unici e speciali due figli? >, si domandò Dìs, con voce divertita.
I due nani attesero con impazienza, e una certa dose di preoccupazione, la risposta.
< Sì! >, grido all'improvviso la mamma, mettendosi poi subito a ridere, imitata da Kili e Fili.
< Beh, però prima devi prenderci! >, disse il minore, iniziando a correre verso il giardino della loro grande casa, seguito a pochi passi da Fili e, più indietro, da Dìs, che ancora rideva, come i suoi figli.
Loro tre costituivano una famiglia molto unita, e di certo non si facevano mancare quei momenti di gioco e di divertimento.
Ma quella volta fu... speciale.
Kili, Fili e Dìs non la dimenticarono mai.
E neanche i vicini, svegliati, dalle loro risate a crepapelle e dalle loro grida di felicità, dal sonnellino pomeridiano.