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Autore: Little Redbird    30/09/2014    1 recensioni
Che cosa spingeva Clarke a stargli così vicino? A lasciare che lui la toccasse, la assaggiasse. Non poteva essere semplice pietà per un ragazzo maltrattato dalla vita. No, la verità - che gli piacesse o meno - era che Clarke si era sinceramente innamorata di lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Walk away.
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Bellamy guardò Clarke che, sorridente, lasciava che Octavia le intrecciasse i capelli. Ormai era di casa nella sua tenda, entrava ed usciva a suo piacimento, e a Bellamy non dispiaceva trovarla sul proprio letto quando tornava dalla caccia. Gli piaceva osservarla mentre studiava le erbe che le portava, concentrata sulle foglie e gli steli, con i capelli che le sfioravano le spalle ed il collo, invitandolo a fare altrettanto.
Però non capiva. Che cosa spingeva Clarke a stargli così vicino? A lasciare che lui la toccasse, la assaggiasse. Non poteva essere semplice pietà per un ragazzo maltrattato dalla vita. No, la verità - che gli piacesse o meno - era che Clarke si era sinceramente innamorata di lui.
Era così ingenuamente presa da quello che avevano da non accorgersi che erano diventati l’uno l’universo dell’altra. Bellamy la attirava a sé come un buco nero, risucchiandola in un vortice di dolorosa follia ed insani attimi di felicità.
La osservò sorridergli e non poté fare a meno di ricambiare. Si ammonì per le false speranze che le trasmetteva e si aggrappò alla vana speranza che per lui non fosse già troppo tardi, che non facesse troppo male il giorno in cui avesse capito l’enorme errore che aveva commesso e l’avesse lasciato.
Octavia fu chiamata da qualcuno fuori e uscì sventolando i lunghi capelli.
“Cosa ne pensi?” gli chiese Clarke indicando l’intricata acconciatura che già veniva giù.
“Ti stanno bene” mentì. A lui piacevano sciolti e selvaggi, con le punte crespe che le infastidivano le guance.
Clarke lo guardò stranita. “C’è qualcosa che non va?”
Bellamy deglutì. Doveva dirglielo. Doveva convincerla a lasciarlo perdere, a scappare prima che la deludesse irrimediabilmente. Doveva farle capire che non era lui il tipo giusto con cui ricostruire il mondo. Ma non ne aveva il coraggio. Il re del campo non aveva il coraggio di lasciar andare la principessa.
Clarke gli si sedette vicino e gli baciò una spalla, prima di poggiarvi sopra la testa bionda.
“Va tutto bene” gli sussurrò.
“Va tutto bene” le fece eco.
Che si fottesse, il suo altruismo, per quella volta. Ci avrebbe provato. Avrebbe cercato di non deluderla, ma col cavolo che l’avrebbe lasciata andare.
Ogni re ha bisogno di una regina, ed era Clarke l’unica a cui avrebbe concesso di sedersi sul trono al suo fianco.






 
   
 
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