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Autore: Doctor Dragon    30/09/2014    2 recensioni
Fan della NyongTory?
Questa e` tutta per voi!
(piccola One Shot ispirata al recente incidente stradale del Maknae)
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: G-Dragon, Seungri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parigi.

Una splendida citta`, con innumerevoli palazzi di una bellezza classica, l'odore di romanticismo che invade le strade, l'affascinante accento francese, ma sopratutto un'infinita passione per la moda.

Ed e` proprio per questo che mi trovo qui: per assistere ad una delle piu` famose sfilate di moda, ormai e` diventata quasi una routine.

Tutti gli stilisti piu` famosi si condendono la mia presenza, chissa` poi perche`...

Non che non mi piaccia, certo ho una grande passione per la moda, anche se preferisco crearne una mia anziche` seguire quella di qualcun'altro. Tuttavia preferirei essere ricordato di piu` per la mia musica piuttosto che per cio` che indosso, ma diamo tempo al tempo: prima o poi anche la mia musica verra` ricordata. O almeno e` quello che spero...

Qui c'e` una gran folla, ho gia` fatto un'infinita` di foto con gente del tutto sconosciuta. Faccio fatica a capire se si tratta di fan o personaggi famosi molto in vista qui in Francia, percio` mi limito a sorridere ed essere gentile e cordiale con tutti. Alcuni di loro tentano addirittura di fare conversazione, purtroppo pero` non capisco una parola di francese cosi` non mi resta che alzare le spalle e sorridere chiedendo silenziosamente scusa per la mia carenza linguistica.

Chissa` forse un giorno, a forza di frequentare questa citta`, imparero` a masticare un po' la lingua, non mi dispiacerebbe affatto: trovo che l'accento francese sia molto elegante e sofisticato.

Ad un tratto si avvicina a me uno dei miei collaboratori, siamo in mezzo alla gente e ci sono fotografi ovunque percio`, appena si avvicina, saluta e sorride mentre i flash scattano all'impazzata. Poi avvicina il capo al mio orecchio.

"JiYong, ti devo parlare. Possiamo allontanarci da qui?" sussurra.

Io lo guardo, leggermente confuso, che cosa sara` successo? Saranno cambiati i piani per il mio soggiorno qui in Francia? Perche` certe cose le vengo a sapere sempre all'ultimo momento? A volte mi sento come se non fossi piu` padrone della mia vita, che le decisioni spettino a chi se ne intende di piu` di audience.

Annuisco quasi impercettibilmente e mi faccio guidare attraverso la folla, salutando e sorridendo a tutte le persone che mi passano accanto.

Non appena usciamo da quell'ingorgo di persone il mio collaboratore accelera il passo, quasi mettendosi a correre lungo il marciapiede. Io resto un attimo fermo, imbambolato, senza capire nulla: perche` non si ferma e mi dice che cosa succede? Puo` farlo qui, non c'e` quasi piu` nessuno e la situazione e` calma.

"Aspetta! Che cosa sta succedendo?" domando, raggiungendolo di corsa. Lui borbotta qualcosa a mezza voce, ma non riesco a capire cosa abbia detto, pero` non rallenta cosi` sono costretto a continuare a seguirlo.

Dopo circa dieci minuti di corsa, e una ventina di svolte tra marciapiedi affollati e incroci, capisco qual'e` la nostra destinazione: l'hotel in cui alloggiamo qui a Parigi. Perche` stiamo tornando li`? Io dovrei assistere alla sfilata che iniziera` tra poco meno di un'ora.

Raggiungiamo l'imponente e lussuosissimo albergo ed entriamo nella hall, qui e` pieno di gente e sembrano tutti su di giri. Non appena mettiamo piede nella sala tutti si voltano verso di noi e la maggior parte di loro inizia a chiamare il mio nome, tuttavia nessuno di loro e` felice, anzi, sui loro volti e` dipinta tristezza e preoccupazione.

Che diavolo e` successo???

Il manager mi si avvicina e posa una mano sulla mia spalla.

"JiYong-ha..." inizia, per poi sospirare e abbassare lo sguardo.

"Per favore parla, che cosa succede?" lo prego, sto iniziando ad essere ansioso.

"Si tratta di SeungRi. Lui..." risponde, ma la sua voce cala progressivamente fino a diventare un brusio incomprensibile.

"SeungRi? Che cosa gli e` successo?" chiedo, alzando la voce senza volerlo.

Che cos'ha il mio adorato Maknae? Solo pochi giorni fa ha avuto un incidente d'auto! Non puo` esserci nulla di peggio, vero? Sento l'angoscia crescermi dentro.

"Stava facendo le prove per gli Asian Games Concerts quando e` crollato." mi spiega il menager, con lo stesso tono in cui si parlerebbe di un funerale.

"Crollato? Crollato???? Che diamine vuol dire crollato?????" urlo.

Tuttavia e` tutto inutile: nessuno ha altro da aggiungere. Nessuno ha ulteriori informazioni a riguardo.

C'e` solo una cosa da fare: prendere il primo volo disponibile e correre da lui. Ed e` quello che faccio, senza pensarci due volte.

Al diavolo Parigi! Al diavolo la sfilata di moda! Devo correre dal mio Panda!

Il tempo sembra non scorrere piu`: devo andare all'aereoporto, salire sull'aereo, attraversare il pianeta... Perche` sono sempre cosi` lontano da lui?

Durante il viaggio vorrei esplodere: tormentare di domande i miei collaboratori e il manager, telefonare direttamente al capo della YG, scoppiare in lacrime, deprimermi, gridare per la frustrazione, strapparmi di dosso questa odiosa sensazione di impotenza, correre fin nella cabina di comando e puntare un coltello alla gola del pilota costringendolo a spingere questo aereo fino al limite della velocita` pur di arrivare prima.

Tuttavia non faccio nulla di tutto questo: me ne resto seduto al mio posto, in silenzio, in uno stato di apatia. Non riesco nemmeno a pensare: non so se dovrei distruggermi dal dolore oppure divorare fino all'ultimo ogni briciola di speranza.

Non so che cosa sia successo, il che rende il tutto ancora peggiore.

Finalmente l'aereo atterra e noi possiamo scendere. Ad aspettarci in aeroporto c'e` papa` YG in persona che, senza dire una parola, ci fa salire sulla sua auto e corriamo fino all'ospedale.

Li`, in sala d'attesa, troviamo i genitori del Maknae insieme a SeungHyun, Daesung e YoungBae. Ero certo che loro sarebbero stati qui, noi siamo molto piu` che semplici colleghi: noi siamo una famiglia e ci siamo sempre l'uno per l'altro.

Corro ad abbracciare i miei amici, bisognoso di rassicurazione e risposte.

Finalmente scopro che cosa e` successo: SeungRi e` stato dimesso troppo presto dall'ospedale ed ha avuto una ricaduta, e` stato ricoverato dopo essere svenuto a causa della troppa febbre. Probabilmente l'emorragia al fegato e` piu` grave di quel che si pensava.

Piccolo Maknae...

Anche i suoi genitori mi abbracciano e nella piccola sala d'attesa si spargono parole di speranza e coraggio: ognuno di noi cerca di convincere se stesso e gli altri sul fatto che andra` tutto bene.

"I medici sono i migliori di tutta la Corea." dice qualcuno.

"E` stato ricoverato per tempo, non rischia nulla." concorda qualcun'altro.

"Dobbiamo solo dargli il tempo di rimettersi, non deve fare altri sforzi." esclama un'altro ancora.

"Posso vederlo?" chiedo io.

Tutti hanno i loro pensieri e le loro teorie. Tutti hanno ragione o tutti hanno torti, chi lo sa... Ma a me non importa: io voglio solo vedere il mio piccolo Panda.

Nessuno ha da obbiettare alla mia richiesta per cui mi e` permesso lasciare la sala d'attesa ed entrare nella camera in cui e` ricoverato SeungRi.

E` l'unico ospite in questa stanza: a parte il suo letto in metallo bianco, a cui e` collegato uno strano macchinario e una sacca strasparente piena di sangue appesa ad un tubo, le uniche cose presenti nella stanza sono una sedia in plastica, un comodino alto e stretto su cui e` appoggiato un piccolo mazzo di fiori, una porta che presumibilmente conduce al bagno e una finestra che da su un muro di mattoni.

Mi avvicino al letto, lentamente e con titubanza, lo sguardo fisso sul corpo del mio collega. A guardarlo sembrerebbe solo addormentato, se non fosse per quei disturbanti tubi in plastica a cui e` collegato, il suo corpo non presenta alcun tipo di ferita o danno fisico: il vero problema e` all'interno. Cio` che non si puo` vedere e` sempre piu` pericoloso di cio` che sta sotto gli occhi.

Allungo una mano per sfiorare quella del Maknae, la sua pelle e` calda ma insolitamente pallida. Mi siedo sul bordo del suo letto, senza mai smettere di accarezzare la sua mano sfiorando con le dita la sua pelle, facendo intrecciare le sue dita con le mie, mentre i miei occhi vagano sul suo viso: il pallore mette ancora piu` in risalto le sue occhiaie.

"Oh, Panda..." sussurro.

C'e` qualcosa che non sai, penso. Qualcosa che nessuno sa. Un segreto che ho custodito gelosamente per anni. Qualcosa che non potrei mai dire ad alta voce perche` rovinerebbe ogni cosa.

"Volevi fare come me, vero?" gli domando, ben sapendo che non puo` rispondermi.

"Volevi dimostrare di essere forte e indistruttibile, volevi tornare al lavoro senza dare al tuo corpo il tempo di guarire cosi` come ho fatto io." proseguo.

"Ma io mi ero solo slogato una caviglia, sciocco di un Maknae, la tua situazione e` piu` grave." scuoto la testa, rassegnato.

"Promettimi che avrai piu` cura di te d'ora in poi." concludo il mio monologo.

Mi alzo in piedi e mi avvicino di piu` a lui, al suo viso. Mi chino in avanti e poso le mie labbra sulle sue, faccio una leggera pressione, indugiando il piu` possibile, assaporando ogni istante.

Il mio cuore inizia a battere forte nel mio petto, voglioso di gridare al mondo un amore che puo` solo essere taciuto. Un'unica lacrima riesce a sfuggire ai miei occhi, scivolando lungo la mia guancia e finendo dritta tra le nostre labbra ancora unite.

Mi sollevo, rimettendomi dritto in piedi.

"Ti aspetto, piccolo Panda. Non farmi aspettare troppo, mi raccomando." sussurro.

Mi mordo il labbro inferiore e mi volto, per uscire da quella stanza.

  
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