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Autore: Ilune Willowleaf    21/01/2005    2 recensioni
Un finale un po' triste, per chi ama la coppia Amelia/Zelgadiss, e pensa che l'amore è superiore a ogni cosa...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lina Inverse, Amelia, Zelgadis Greywords
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA
PREMESSA
Questa ff è un po’ (molto) triste, e seria, malgrado il titolo possa far pensare a qualcosa tipo presa in giro. Se vi sconvolge non poco l’idea di una Lina ormai adulta e con non solo dei figli, ma anche dei nipoti, allora non leggetelo. Ma a me piace un sacco, scrivere storie incentrate sui ricordi e sui racconti ai bambini! Beh, se avete ancora voglia di leggerla, andate avanti… e preparate i fazzoletti!
IL BOSCO DELLA PRINCIPESSA DORMIENTE
C’era un gran prato, vicino al piccolo bosco che, inviolato da mezzo secolo, cresceva rigoglioso a qualche decina di chilometri da Saillune. Veniva chiamato "Il bosco della Principessa dormiente", quella piccola selva intricata, e si diceva che chiunque osasse entrarvi, si ritrovava immediatamente fuori, per quanti sforzi facesse per entrarvi.
Malgrado fosse fitto, e selvaggio, non v’erano bestie feroci, e il vasto prato che lo circondava era meta di scampagnate della gente dei paesi vicini.
Quella mattina, una famigliola arrivò su un piccolo carro, trainato da un cavallo. E c’era davvero bisogno di un carro, per portare il "cestino della merenda" della famiglia: abbastanza provviste per sfamare una trentina di persone per una settimana!
Un uomo piuttosto maturo, i cui lunghi capelli avevano ceduto quasi completamente il biondo al bianco, aiutò a scendere una distinta signora dai capelli rossi come la fiamma, striati qui e la da ciocche nivee. Una ragazza bionda scese portando in braccio un bimbo piccolo, aiutato da quello che doveva essere il marito. Un giovane uomo dai capelli corti e rossi, intanto, tirava già la moglie e due bimbe di forse quattro e cinque anni, mentre un paio di ragazzini più grandi saltavano giù e cominciavano a rincorrersi sul prato.
Le due donne più giovani apparecchiarono su una coperta sull’erba, poi chiamarono i bambini, e tutti quanti si misero a pranzare, incuranti delle occhiate sgomente di altre persone giunte a fare un pic-nic, a cui non pareva possibile che persino quei bimbi riuscissero a mangiare quantità di cibo sufficienti a sfamare un villaggio intero!
Dopo pranzo, troppo satolli per iniziare subito a giocare, i bambini, stesi all’ombra di una tenda leggera montata dai padri, chiesero a gran voce alla nonna di raccontare una storia, visto che lei ne sapeva di incredibili.
-Va bene, che storia volete sentire?-
-Una d’amore!- esclamò subito una delle due bimbe, alzando le braccia entusiasta.
-Si, si, una storia d’amore!- rincarò l’altra.
-No, una di demoni!- protestò il maschietto più piccolo.
-Va bene, vi racconterò una storia in cui ci sono sia i demoni, che l’amore. È la storia di questo bosco, e del perché è chiamato "Bosco della principessa dormiente".-
-EVVIVA!!!- gridarono all’unisono le bambine e i ragazzini.
-Tanto tempo fa, viveva, in una zona molto lontana da qui, uno spadaccino molto forte e in gamba; era anche un mago, e usava la magia bianca e quella shamanica. Era molto forte, ma voleva esserlo di più. Così, chiese a un mago-monaco molto potente di aiutarlo, e questi lo accontentò… trasformandolo in una chimera, per un terzo golem, per un terzo demone blu, e per un terzo essere umano. Naturalmente, lo shamano non ne fu contento, ma il mago-monaco non conosceva alcun modo per farlo tornare normale, così, lo shamano partì, esplorando il mondo, alla ricerca di un metodo per tornare umano. -
-Ma era proprio così brutto, nonnina?- chiese la bimba più piccola.
-No, affatto, anzi. Aveva ancora i suoi bei lineamenti, solo, aveva la pelle dura come la roccia, azzurra, e con delle placche più scure in rilievo. Dunque, dicevo, partì per il mondo, e conobbe delle persone che non facevano caso al suo aspetto, che avevano imparato a giudicarlo per quello che era dentro, e non per quello che appariva. Tra queste, c’era anche una giovane principessa, che girava il mondo per portare la pace e la giustizia, facendo uso della magia bianca. Era molto bella, e anche molto buona e dolce. Lei seppe vedere più di tutti oltre la maschera d’imperturbabilità e freddezza che la chimera s’era eretto intorno, e malgrado egli avesse un aspetto per il quale molte ragazze lo avrebbero respinto, lei non lo fece mai, anzi. La loro amicizia crebbe e s’approfondì, nei combattimenti erano sempre spalla a spalla, castando gli stessi incantesimi e proteggendosi a vicenda. Non se n’erano resi conto, forse, ma si amavano molto. Ma lei era troppo timida, per dichiararsi apertamente a lui, sebbene cercasse in ogni modo di farglielo capire, sembrava che lui la ignorasse. In realtà, ormai era chiaro come il sole, anche lui l’amava, l’amava tantissimo, tanto da rischiare spesso e volentieri la sua vita, per lei. Ma riteneva che, col suo aspetto mostruoso, o almeno tale lui si giudicava, non avesse il diritto di amare qualcuno, così, temendo di rendere infelice la principessa, tentava di apparire freddo e distaccato. Non si rendeva conto che era proprio quel suo tentativo di negare i reciproci sentimenti che faceva soffrire la principessa.
Tra le persone che saltuariamente s’erano unite al gruppo di amici della chimera e della principessa, c’era anche un demone, chiamato Tricker Priest. All’apparenza poteva sembrare un cretino, o uno stupido, oppure un simpatico bonaccione. Ma in realtà, era uno dei più perfidi e crudeli demoni esistenti. Ricordatevi di questo, bambini: i demoni più pericolosi sono quelli capaci di prendere sembianze umane, e più appaiono innocenti e simpatici, più, in genere, sono pericolosi. Hellmaster Phibrizio, il più grande e potente dei Dark Lords, assumeva spesso e volentieri le sembianze di un bambino della vostra età…-
Leggeri fischi ed esclamazione di stupore dei quattro bambini.
-Questo demone aveva seguito, per motivi di "lavoro", il gruppetto, e lo spadaccino shamano non l’aveva mai potuto sopportare. Forse fu proprio per quello, che scelse lo shamano per il suo atroce scherzo. -
-Uno scherzo?-
-Si. Uno scherzo terribile. Dovete sapere che il Tricker Priest non aveva sottoposti, malgrado fosse un demone potente. Ma un giorno, gli venne una "splendida" idea: avrebbe trasformato in demone uno dei suoi vecchi "amici", e il loro odio sarebbe stato per lui una vera leccornia. I demoni si nutrono dei sentimenti negativi delle persone, come l’odio, la rabbia, la paura e l’ira. Così, i demone andò nel regno della principessa, e la prese prigioniera. -
-Voleva trasformare lei in un demone?!?- chiese il ragazzino più grande.
-No, lei era troppo buona, e sebbene gli avesse giocato un paio di brutti tiri, in passato, bersagliandolo apposta di buoni sentimenti per indebolirlo, a lui non interessava. Non tanto quanto gli interessava lo shamano. Il fatto che fosse un giovane intelligente, abile tanto con la magia quanto con la spada, e già in parte demone lo stuzzicava ancora di più. Il ragazzo si trovava proprio nel castello della principessa, in visita, assieme ad altri amici, e quando il demone rapì la ragazza, lui si precipitò a sfidarlo. Il demone portò sé stesso, la ragazza e lo shamano in una valle lontana dal castello. Poi, fece una proposta agghiacciante allo shamano: o lui accettava di divenire un demone, sottoposto al Tricker Priest, o la principessa sarebbe morta tra atroci sofferenze, sotto tortura. Malgrado la ragazza continuasse a gridare allo shamano di non preoccuparsi per lei, di fuggire, di chiamare i loro amici, lui non scappò, e parlò al demone. -
-Cosa accadde, nonna?-
-Si, mamma, cosa accade? Non ricordo di averti mai sentito raccontare questa storia. - la ragazza bionda, che teneva in braccio il suo ultimo nato, era seduta accanto alle due bambine, sue figlie, e ascoltava il racconto della madre. Il padre, invece, si era addormentato sotto il sole, russando della grossa. La donna si voltò, buttando un panno sulla testa del marito, affinché non prendesse un’insolazione.
-Lo shamano accettò. Accettò di diventare un demone, per la salvezza della donna che amava. Il Tricker Priest rinchiuse la principessa in una gabbia, per evitare che scappasse mentre trasformava lo shamano in un demone. Durante la trasformazione, la principessa piangeva, supplicando l’amato di smetterla, di non farsi trasformare in demone. Ma ormai, era fatto. Il demone aveva trasformato in un suo simile la chimera. Poi, fece sparire la gabbia, e la principessa corse dall’amato, ormai non più umano. Ma non giunse mai. -
-Perché? Cosa successe?- chiese uno dei due ragazzini.
-Il Tricker Priest la colpì con uno strale d’energia. "Avevi detto che non l’avresti uccisa! Avevi dato la tua parola!" gridò lo shamano. "Io ho solo detto che non l’avrei uccisa con le torture, non che l’avrei lasciata vivere!" replicò serafico il demone "E ora, tu sei il mio subordinato. Andiamo…" disse. Ma lo shamano non si muoveva dal corpo sanguinante della principessa; "Va bene, voglio essere gentile: ti lascio libero di stare con lei finché non tira le cuoia. Ma dopo, verrò a prenderti." Gli disse, gustando il dolore che coglieva nei pensieri del neo-demone. Scomparve, lasciandolo con la principessa morente. Ma lo shamano, usando tutto quel poco di magia shamanica e bianca che gli era rimasta, la portò in questo boschetto, e prima che potesse morire, la chiuse in un feretro di cristallo, che la sigillasse per l’eternità, così potente che solo il Dio Drago Cephied, di cui aveva invocato per l’ultima volta i poteri, potesse aprirlo. In quel momento, giunsero infine i suoi amici, che avevano assistito impotenti, al castello, al rapimento della principessa e al sequestro dello shamano. Lui raccontò loro tutto, prima di farsi inglobare anch’egli nel cristallo magico che aveva creato per l’amata principessa.
Grande fu la rabbia dei suoi amici, che giurarono atroce vendetta al demone, colpevole di aver tradito la fiducia di tutti loro, e di aver ucciso l’innocente ragazza. - la donna s’interruppe.
-Poi cosa successe, nonna?- chiese il ragazzino più grande.
-Beh, nel piccolo gruppo di amici della principessa e dello shamano c’era una maga eccezionale, capace di usare la magia nera come mai essere umano era riuscito a fare, capace persino di invocare i grandi poteri di Lord of Nightmares. Braccarono il demone e, dopo molti mesi, riuscirono a prenderlo in trappola. Chiamando i grandi poteri di L.o.N., la maga castò un incantesimo talmente potente da distruggere il Tricker Priest, vendicando così i due amici e la lo tragica fine. -
-La storia finisce così?-
-Si. -
-Ma non c’è lieto fine?-
-No, tesoro. Questa storia non ha lieto fine. Non ha lieto fine perché è una storia vera, e la verità spesso è dolorosa. - la donna si alzò dalla coperta e, messasi un cappello di paglia in testa, uscì dall’ombra offerta dalla tenda di lino.
-Mamma, dove vai?- chiese il giovane uomo dai capelli rossi.
-A fare un giro. Non temete, non mi perderò. So ancora difendermi da sola!- rispose sorridendo. I figli annuirono, sapendo che la madre era una maga piuttosto in gamba, per l’età più vicina ai sessanta che ai cinquanta.
Camminando lentamente, immersa nei suoi pensieri, la maga che un tempo era conosciuta come Terrore dei ladri, Lina Inverse, attraversò il prato, e aggirò per una parte il bosco, fino a trovarsi fuori della vista dei figli e dei nipoti. Con un ultimo sguardo a Gourry, che ancora dormiva beatamente sotto il caldo sole di maggio, Lina entrò nel bosco. Solo lei, Gourry e Philia, che erano all’interno quando era stata gettata da Zelgadiss la speciale barriera magica, potevano entrarvi e uscirvi senza perdersi, o trovarsi col bosco alle spalle. Camminando per il sottobosco, colse alcune viole che spuntavano dove sporadici raggi di sole s’insinuavano tra le chiome degli alberi, aggiungendole agli altri fiori che aveva colto nel prato, margherite, botton d’oro, non-ti-scordar-di-me, piccoli gigli selvatici. Quando arrivò al centro del boschetto, ne aveva un bel mazzo, in mano.
Si avvicinò al grande cristallo che troneggiava al centro di una radura, illuminata dal sole. In più di quaranta anni, nulla era cambiato. Pareva essere successo solo un attimo prima, quando Zelgadiss s’era fatto avvolgere dallo stesso cristallo che inglobava già Amelia, con, nelle orecchie, le ultime parole di lei. "Ti amo, Zelgadiss". Piangeva, lui, sempre così freddo e distaccato, piangeva come un bambino, maledicendosi e dandosi dello stupido, quando lo avevano finalmente trovato, Amelia ormai già inglobata nel cristallo, e lui, che la reggeva tra le braccia, con amore, rinchiuso nello stesso cristallo fino al petto. Aveva raccontato loro cos’era successo, li aveva pregati di vendicarli e, se possibile, di non dimenticarli. Poi aveva chiesto loro di andar via, e gli avevano detto addio.
-Zel… ti abbiamo vendicato, lo sai, amico mio?- disse piano Lina, sfiorando la lucida superficie del cristallo magico con la mano, dopo aver deposto alla base i fiori raccolti. Ogni volta che veniva lì, da quaranta, lunghi anni, ripeteva quelle parole. Vide degli altri fiori, abbastanza freschi, delle campanule lilla che crescevano tanto bene nel giardino di Philia, e che ad Amelia piacevano tanto. Quello che forse nessun’altro oltre a Lina aveva capito, era che alla principessa quei fiori piacevano tanto perché avevano lo stesso colore dei capelli di Zelgadiss.
Sotto il liscio cristallo, la principessa riposava, in uno stato di morte apparente, tra le braccia dell’amato, con un’espressione serena, in volto.
-Dormi, principessa, dormi tra le braccia dell’uomo che ami. Noi non vi dimenticheremo mai…- disse Lina, prima di allontanarsi dalla radura, per tornare nel prato, alla sua famiglia –Non vi dimenticheremo mai…-
THE END
Che dite? Triste? Lo so! Mi sono messa a piangere mentre la scrivevo! Cribbio, sono troppo emotiva! Sigh! Sobh!
OK (PRRRRRR… soffiata di naso che ricorda il suono di un trombone), ho fatto fuori un altro pacchetto di fazzoletti… prima di finire tutta la scorta di fazzoletti che ho in casa passo a scrivere un capitolo di un’altra ff decisamente più allegra (PRRRRRRR PRRR PRRRRRR…).
Ombra e acque fresche
By Ilune Willowleaf
  
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