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Autore: nihal_black17    01/10/2014    1 recensioni
‘’Sherlock. Il piccolo bastardo è preoccupato che il suo paparino possa avere un tracollo nervoso. Che adorabile merda a mandare il suo fidanzato a spiarmi’’
Possibili spoiler sull'ottava stagione di House (se c'è ancora qualcuno che non l'ha vista -me-)
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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House odiava i turni al pronto soccorso, erano il suo personale inferno: tutte quelle persone così comuni, con quei problemi comuni lo annoiavano a morte e mettevano a dura prova la sua educazione. Non che ne avesse molta, ma in quel momenti raggiungeva il limite di guardia.

Si trovava lì ormai da due ore e la sua pazienza era ufficialmente giunta al termine: decise che avrebbe maltrattato il malcapitato nuovo paziente in modo da farsi cacciare per quel giorno e al diavolo i buoni propositi per l’anno nuovo.   
Diede a malapena un’occhiata al biondino zoppicante che era appena entrato.
“Il mio turno è finito, le mando qualche altro poveraccio a cui potrà raccontare la storia della sua vita” e si affrettò ad uscire ma qualcosa lo trattenne. Con faccia allibita si girò per scoprire il biondino zoppicante che lo tratteneva per un braccio. Se lo scrollò di dosso e lo guardò attentamente: capelli corti biondo cenere, occhi grigi che brillavano di insolita malizia, labbra tirate che celavano un ghigno.
“Cosa c’è?” grugnì infastidito.
“Non voglio un qualunque altro medico, voglio parlare con lei: il famoso e cortese Gregory House. La sua fama travalica i confini degli stati” disse con espressione serafica lo strano uomo dal fintissimo accento americano.
“Beh se è così…si allunghi” House osservò incuriosito quell’uomo dal finto accento che fingeva di zoppicare: era un veterano della guerra; faceva un lavoro da ufficio; era stato recentemente scottato da una delusione amorosa. Anzi, il suo anulare indicava chiaramente che era stato sposato. Le rughe di espressione indicavano che probabilmente la moglie era morta. Qualcosa non quadrava e non riusciva a capire cosa. Percepiva in lui un’aria quasi famigliare: il modo in cui era vestito e pettinato gli ricordava molto il Wilson casalingo che  qualche anno prima lo sgridava per aver sporcato la cucina. Wilson. Si diede dello stupido. Non doveva pensarci.  Non doveva pensare a Wilson.
“Ci conosciamo per caso, signor Watson?” lo interruppe mentre raccontava come si era fatto male. Watson lo guardò incredulo.
“No, se la conoscessi non avrei fatto tante storie per farmi visitare da lei”
“E non so cosa voglia da me: il suo dolore è inesistente. La prossima volta venga con un vero caso. Magari un trapano piantato nel cervello, quello si che sarebbe interessante” aprì la porta e gli fece segno di uscire. L’uomo indugiò prima di uscire, come se volesse aggiungere qualcosa.
“Un’ultima cosa” aggiunse House “Afghanistan o Iraq?”
Watson aprì la bocca ma non rispose.
“Il suo zoppicare è una messa in scena ma ciò non toglie che non sia un veterano. Medico di guerra, ferito alla spalla…sinistra, presumo”. L’uomo lo guardò incredulo, raddrizzò la schiena e poi scoppiò a ridere.                                         
“Siete due coglioni pretenziosi” sentenziò e uscì sbattendosi la porta alle spalle. House rimase interdetto fissando la porta mentre assimilava e metteva insieme i pezzi del ‘puzzle’ ; si precipitò fuori dalla stanza e corse fin fuori dall’ospedale ma lui era veramente zoppo, non riusciva a correre come l’altro. Rientrando un’infermiera gli consegnò un pacchetto.
“L’ha lasciato qualche minuto fa un uomo con un cappotto nero dicendo di darlo a lei…”
Con un ghigno House aprì il pacchetto e prese in mano la pallina antistress.

‘’Sherlock. Il piccolo bastardo è preoccupato che il suo paparino possa avere un tracollo nervoso. Che adorabile merda a mandare il suo fidanzato a spiarmi’’
 
**
“Come ti è sembrato?”
“Come l’unica altra persona al mondo capace di essere allo stesso tempo ridicolmente brillante e insopportabilmente saccente e cogliona”
“Quanti aggettivi, John” Sherlock mise giù il binocolo e s’incamminò, subito seguito dall’altro.
“Ancora non capisco l’utilità di questo teatrino. Mi ha sgamato dopo cinque secondi. Se sei preoccupato per lui perché non andargli a parlare e basta?”
“Sarebbe troppo strano. Abbiamo un rapporto complicato. Credimi, così è meglio”
“Come vuoi, è tuo padre”  borbottò John, accelerando il passo per stare al passo col detective.
Sherlock gli scoccò una breve occhiata e sorrise. John non poteva capire, nessuno avrebbe potuto  e andava bene così. Tutto ciò che importava era sapere che suo padre se la cavava. Il dolore l’avrebbe superato col tempo. In fondo non si dice che il tempo guarisce tutte le ferite?
 
 
 
 
 
 
Dovevo rispondere a una domanda su Ask ed è uscita questa robetta idiota. Lo so, è pessima ma I mean, gestire Gregory House e Sherlock Holmes non è il massimo della facilità ;_; Magari un giorno la riscriverò o la modificherò, who knows. L’idea  comunque mi è venuta grazie a un video visto tempo fa, un crossover Sherlock/House passando per FortySomething, tf british in cui hanno recitato Laurie e Cucumber come padre e figlio ** (e c’era anche Capaldi!) That’s all folks :)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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