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Autore: SaraWood    01/10/2014    0 recensioni
La mamma ha fatto un grande errore quando era giovane …e ogni tanto se ne ricorda.
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 2 – La rabbia della verità.
(2 giorno prima del disastro di New York) – 23/10/2014 Deserto del Nevada

<< Che cosa c’è che non va stavolta? >> Domandò il dottor Emlrik con spasmodica impazienza.
<< I test non sono positivi. I valori psicologici sono sballati. Bisognerà rimandare la disconnessione di almeno un anno per assicuraci che tutto vada come dovrebbe. >> La giovane donna , anche se esperta del settore non azzardava mai i calcoli. Tutto doveva essere perfetto. Tutto doveva combaciare e i dati dovevano essere elaborati da lei stessa prima di procedere anche solo di un passo. Il problema però, era che i dati combaciavano, i test erano positivi , e i calcoli esatti ; ma allora perché la giovane dottoressa Margaret era tanto riluttante ad avviare quel progetto cosi importante da rivoluzionare il campo della genetica da cima a fondo? Cosi importante da cambiare l’esistenza stessa del genere umano …
L’uomo la prese con forza e la scollò per qualche istante << Perché ti ostini a non andare fino in fondo? Perché ti ostini a combattere la natura stessa del tuo lavoro! Dovresti essere fiera del tuo operato! Sei tu che hai creato tutto questo! >>
Margaret diede uno spintone al dottor Emlrik per liberarsi, poi con tutta la rabbia e lo stress accumulato fino a quel momento gli gridò cosi forte che tutti gli scienziati nel laboratorio sussultarono << E COSA AVREI CREATO IO? UN MOSTRO! ECCO COSA HO FATTO IO PER L’UMANITA! HO CREATO L’ENNESIMA BOMBA ATOMICA! L’ENNESIMA MACCHINA DI SANGUE E MORTE! >>
<< Non dire cosi Margaret! Tu hai contribuito a l’evoluzione del genere umano. Non stiamo palando di armi, stiamo parlando di un essere vivente. E tu lo hai creato da zero; partendo solo da un filamento di DNA umano. Non è un arma! >> disse in tono pacato il dott. Emlrik mentre con un gesto di nervosismo si sistemava gli occhiali lucidi come uno specchio.
La donna in preda alla rabbia prese un povero porta pene poggiato su un scrivania sotto mano e lo scaraventò contro il suo collega.  << PERCHE’ DIAVOLO PENSI CHE IL GOVERNO CI STIA FINANZIANDO COSI PROFUMATAMENTE? PERCHE’ VUOLE CREARE LA NUOVA CURA PER IL CANCRO? IMBECILLE CHE NON SEI ALTRO! VUOLE UN ALTRO GIOCATTOLO DA METTERE NELLA COLLEZIONE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA! COME USERESTI TU QUALCOSA DI INDISTRUTTIBILE CHE PUO’ UCCIDERE QUALCUNQUE ESSERE VIVENTE GLI SI PONGA DAVATI? COME DIMMELO? >> la donna riprese fiato solo per un istante prima di partire di nuovo alla carica << Gli hai visti i test al simulatore neurale? DICO, LI HAI VISTI HO SEI CIECO ? ANZI FAI FINTA DI ESSERLO? >> rivolgendosi anche a gli altri la donna cominciò un comizio di riflessione collettivo. <>  
Il silenzio calò nel bianco laboratorio. Nessuno aveva il coraggio di contestare la stessa ideatrice e creatrice del progetto a cui tutti in quel laboratorio stavano lavorando da più di 5 anni.
Il dottor Emlirik fece un occhiolino a l’uomo della sicurezza, che subito andò a chiamare i suoi compagni.
<< Adesso calamati Margaret. Capisco il tuo nervosismo. Ormai siamo al culmine dei nostri sforzi e questo ti mette in agitaz.. >> la donna non fece finire neppure di parlare lo scienziato che subito lo agguanto per il camice e lo guardò dritto negli occhi , e con voce sussurrante scandendo bene le parole  disse << voglio-sapere-dei-test!>>
Il dottore si divincolo e si sistemò il colletto del camice. << E’ normale che nelle simulazioni reagisca cosi … non ha mai vissuto un solo giorno nella vita reale. Non ha mai conosciuto davvero nessuno di noi, quindi non ha mai avuto nessun tipo di rapporto sociale …per lui la vita umana non ha valore. E’ solo una bestia che ha sempre vissuto in una gabbia virtuale. Sta a noi educarla e insegnarli l’etichetta della società.>>
La donna rimase esterrefatta dalla risposta ingenua del collega, << Non stai parlando di un cane Rik! Un cane lo puoi addomesticare è vero! Gli puoi mettere un guinzaglio! Lo puoi sgridare! Come fai ad addomesticare un essere in grado di distruggere una citta anche solo per noia! Per questo lo paragono ad una bomba! Perché è imprevedibile cazzo! Non te ne rendi conto? Ti rendi conto che se lui decidesse di estinguere il genere umano potrebbe riuscirci? Lo sai questo? LO SAI QUESTO? BASTARDO CHE NON SEI ALTRO! >> concluse tirando un pugno sul petto dello scienziato.
 La sicurezza la prese con forza e la scortò fuori , ma lei divincolandosi continuò a gridare << NON VOGLIO PIU’ SAPERNE DI QUESTO! QUESTO NON E’ PIU’ IL MIO LAVORO! DICHIARO IL PROGETTO INFINITY CHIUSO ALL’ISTANTE! SPENGETE TUTTO E ANDATE VIA! ANDATE VIA VI HO DETTO! >> la voce di Margaret sfumò lentamente tra i corridoi dell’edificio. Anche se i suoi assistenti sentirono le sue parole, il progetto INFINITY continuò comunque sotto la guida del dottor Emlrik.
Quella fu l’ultima volta che Margaret collaborò in un progetto del governo.
   
 
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