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Autore: MonaLuna    01/10/2014    1 recensioni
Una nuova minaccia sta sorgendo... Un mondo in pericolo... Una nuova avventura Knight vi attende!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginka Hagane, Kenta Yumiya, Madoka Amano, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The knigths of Xorax-Saga'
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Aria di festa

Note: Questa storia è la prima parte di tre racconti che hanno come filo conduttore il Signore Oscuro, un essere che vuole conquistare il mondo. Ci sarà un cambio alle squadre di Cavalieri, a causa di un tradimento. Inizia tutto da qui. Il primo antagonista è Valtor (Winx Club). Buona lettura.

La notte stellata baciava la città ove risiedevano i Ninja della Luce, alleati dei Cavalieri, che con coraggio avevano sconfitto gli Stregoni del Cerchio Nero e ricomposto il Numero Aureo. I ricordi di quegli stranieri che avevano bloccato il potere della Porta del Kaos erano ancora vivi. Erano passati mesi, e arrivò la splendida mattina del 27 gennaio, giorno in cui si ricorda l'ascesa al cielo della Dea Tartaruga.

La città era decorata con festoni verde smeraldo. I sacerdoti colmavano con i sacrifici i piatti: pane profumato, frutta e fiori. Il profumo delle bacchette d'incenso, insolitamente delicato, volava via col vento. Tutti gli abitanti erano agghindati a festa, le donne portavano sfarzosi kimono Porpora e Oro. Gli uomini affilavano le loro lame, lucidavano i monili e si vestivano con abiti bianchi bordati d'oro. Non era una loro tradizionale festa, ma era anche quella celebrazione di una nuova epoca di pace. Le lanterne erano pronte a splendere di notte. Il paesaggio urbano era bellissimo e a contrasto con la natura selvaggia.

Però un gruppo era impaziente per quella festa: nervosi, le guardie del governatore Evans, la squadra Raimon, si stavano vestendo con abiti oro e verde smeraldo. Sistemavano i loro gioielli (con poteri simili al Taldom Lux, lo scettro di Xorax) e sospiravano. Volevano che i Cavalieri assistessero al loro giuramento alchemico, che si sarebbe tenuto al tempio dedicato alla dea Jolia, ma sapevano che il desiderio non poteva essere esaudito.

Nel mentre, nei cieli di Tokyo, stava sfrecciando una navicella misteriosa. Dentro la nave si trovavano i cinque ragazzi della Giudecca, invitati alla festa: Dodo, con addosso un frac nero con una cravatta rossa come i capelli, Fiore con un tailleur verde smeraldo, Nina con un abitino arancione, Roxy con un abito lungo nero grafite senza spalline che esaltava il suo nuovo fisico perfetto e Cesco con un frac... effetto damerino. "Mi auguro che i Knights arrivino puntuali..." disse Nina, guardando assorta il cielo azzurro come i suoi occhi. "Io co... co... conosco i ragazzi! Fi... fida... ti, Ni... Nina, arr... arr...iveranno!" disse Dodo, che guidava come un esperto la nave. "Avanti, tesoro, guarda avanti" la vocina di Fiore pronunciò questa frase. Sì, Fiore e Dodo erano fidanzati da due anni. "Sembriamo dei babbei, ragazzi. Come posso immaginare, i Bellatores (Cavalieri, ndr) saranno già arrivati come dei fulmini." rispose acida Roxy.

Ma tornando alla roccaforte Ninja, i Cavalieri erano già arrivati al villaggio prima di Nina. Erano atterrati in una zona vicina all'aeroporto. E volevano fare una sorpresa alla squadra Raimon con il loro arrivo. Tutti in borghese, stavano andando al centro città. Finalmente potevano festeggiare dopo dieci mesi di estenuanti battaglie. Mentre la Raimon si vestiva sospirando, qualcuno bussò alla porta... Chi mai poteva essere? "Qualcuno vada ad aprire, ragazzi... Se è il postino, declinate le lettere..." strillò Gabriel sistemandosi i codini rosa. "Ma devo fare sempre io le cose?" il lamento di JP che andò ad aprire. Nel portone c'erano tre ragazzi... La reazione fu di gioia immensa: "Cavalieri, siete voi". "Salve, siete ancora qui a cambiarvi? Come state? Vi vedo cresciuti." rispose Gingka con uno smoking nero e il papillon azzurro come gli occhi. Le lentiggini trasparivano dalla pelle chiara. "Ciao, ragazzi. Come va?" domandò Madoka con un vestito nero e i leggings viola. Nei capelli castani portava una nuova fascia, color prugna. Correndo verso la squadra, il piccolo guerriero calciatore avvisò: "Ecco i Cavalieri". "Ciao, ragazzi, come siete cresciuti!" Il primo a parlare con tono arrogante fu Victor. Gli abiti esaltavano la pelle diafana: "Cresciuti? Gingka, son passati quattro mesi, non due anni... Allora, come va?" e avvicinò la mano per stringerla agli eroi che avevano salvato la città. "Va benissimo..." disse Gingka, che continuò: "Conoscete il mio amico, Kenta?" Entrò così il giovane dai capelli verdi, con uno smoking verde mela. (Scusate per il troppo verde). "Piacere, un vero onore" rispose la squadra.

"Oggi ci sarà il Giuramento... Sono così emozionato..." fu l'esclamazione comune a tutti. "Cos'è il Giuramento?" chiese perplesso l'Air Knight. "Sarebbe quello che voi chiamate rito di passaggio. In quel giorno i ragazzi come noi bevono l'Essenza Lucente e diventano alchimisti a tutti gli effetti" fu la pronta risposta di JP. "Quando inizia? Serve qualcos'altro?" chiese il gruppo. "Fra... mezz'ora! Dobbiamo subito andare!"

Tutti si radunarono nel tempio della Dea Jolia, pronti a combinare il Giuramento fra loro e Xorax. La loro vita era stata preparata a questo giorno così speciale. I volti della Raimon erano radiosi, ma composti. I gioielli e gli abiti splendevano come cristalli. Questo giorno segnava l'inizio di una vita consacrata alla ricerca di quello che i loro avi non erano riusciti a trovare. "Caspita, che eleganza... Non sembrano neanche loro... Sono bellissimi..." esclamò stupito Gingka.

Tutti entrarono basiti nel tempio. Era enorme, con muri rosso cremisi e pavimenti decorati ad arabeschi. Nell'altare c'era una fonte di cristallo con dentro una sostanza che sembrava acqua. Era l'Essenza Lucente. Permetteva di trasformare il corpo in energia. Dietro, la statua della Dea Jolia. "Fra poco inizierà la cerimonia... Diventeremo grandi... Già, già..." i sospiri dei neofiti.

Arrivò poi un vecchio: aveva una tunica oro e scarlatto, portava una corona di alloro, aveva una lunga barba bianca e due piccoli occhi a mandorla color mare. I Knights rimasero stupiti. "Salve, figlioli" iniziò il vecchio "Se volete tutti accomodarvi alle panche, aspetterete l'arrivo degli anelli mancanti" "Sì, maestro Feng." risposero i neofiti. "Anche voi, Cavaliere. Non ho tutto il dì a disposizione." ordinò a Gingka. Una risatina nervosa precedette la risposta: "Sì, ma dove?" "C'è un posto libero fra il signorino Sherwind e il giovane Lapin. Provi lì."
"Mi scusi" domandò il Cavaliere dell'Aria "ma arriveranno anche i Capi Sharp ed Evans?" Il vecchio lo fissò accigliato (di sicuro non gli stava simpatico il poveraccio: pensava che fosse un povero scemo senza alcuna cultura) e rispose piccato, con gli occhi divenuti spilli e la voce rauca: "Ma certo, babbeo. Ora va' a sederti, e non mi seccare!"
"Mi scusi non si arrabbi" replicò innocente il Cavaliere, andandosi a sedere.

Alle dieci esatte, arrivarono tutti i capi e anche Nina e i suoi amici, assieme ai parenti dei neofiti. Feng salì nell'altare e si pose davanti alla statua d'oro, e si chinò in silenzio. Lo stucco degli stranieri era grande: di fatto le divinità non erano per loro così, e sentivano disagio. Feng andò al centro, e con a fianco Evans e Sharp, iniziò il discorso: "Carissimi, oggi siamo qui riuniti, davanti alla Dea Tartaruga, per celebrare il Rito dell'Iniziazione..." e iniziò a tossire. "Si sente bene?" chiese preoccupato Mark. "Le chiamiamo i soccorsi" aggiunse Sharp. "Sto benissimo, figlioli. Fatemi proseguire. Il Rito dell'Iniziazione richiede anche il Solenne Giuramento e la bevuta dell'Essenza Lucente, per unirci ai nostri gemelli di luce, lontani da noi ma vicini." e Nina singhiozzò ricordandosi del nonno. "Ora diamo inizio alla cerimonia" incitò il vecchio.

Tutti i neofiti si alzarono eretti, con una grazia mai vista. Pronti. Iniziò un lungo canto a cappella sparso per il salone, che ritmava i passi dei giovani. Feng prese dalla fonte l'Essenza Lucente con un calice fatto d'oro e decorato con i rubini. Il primo era Gabriel. Pronunciò il Giuramento, bevve dal calice e sentì l'inviolabile Frase Finale, tornando a posto. Dopo due ore avevano finito tutti.

Alle tredici e trenta, Feng disse il discorso di congedo: "Cari neofiti, ricordatevi che siete gli unici a garantire la pace nel nostro mondo, ormai in declino, per colpa dei vizi che hanno attanagliato la Fantasia e la Libertà. Dovete costruire voi un futuro migliore, in modo che chi verrà dopo, non vivrà nella Sofferenza e nel Dolore. Vi rendiamo grazie, per aver abbracciato la causa del nostro mondo. Ora voi potete andare, e ricordate questo giorno sacro per voi e per le vostre famiglie. Arrivederci." e scese dall'altare. I Cavalieri iniziarono ad incamminarsi fuori dal santuario: "Almeno nel vostro villaggio pieno di catapecchie, si trova quel locale che noi chiamiamo Discoteca?" chiese Kenta, pronto a sciogliersi i muscoli.

"Sì, potete venire da Buffy's, un locale in fondo alla strada, offro io da bere." disse Samguk. "Perchè? Non capisco..." rispose Riccardo, diffidente. "Faccio il barista lì da un mese... Mi occupo di rinfresco." rispose il portiere.

Il locale era uno spettacolo: simile ad un bar statunitense, aveva due colori predominanti: il bianco e l'oro. "Adesso, stranieri, rimangiatevi quello che avete detto" disse la Raimon all'unisono, con le occhiatacce di Mark. "OK, me la sono cercata. Che fico questo posto! Complimenti per l'organizzazione!" disse il proprietario di Sagittarius. "Allora, ancora qui? Te lo scordi il giorno libero per oggi!" urlò un ometto vagamente somigliante a un pizzaiolo napoletano. Il tipo aveva un accento misto fra tedesco e spagnolo. "Avanti, Skull, non puoi farmi questo! Sono un neofita" si lamentò il portiere. "Chissenefrega! Tu sei un cameriere." rispose alterato Skull. "Chi si crede di essere? Trattenemi dal dargli un pugno!" provocò Victor. "Quello è il mio capo, Skull. Il suo vero nome è Shigeru Yuchika. Lo chiamiamo Skull perchè ha affrontato dieci morti viventi." sussurrò Samguk ai confusissimi Cavalieri.

Iniziò così la festa dell'intero gruppo, a cui parteciparono estasiati i Cavalieri. Gli unici in disparte dai bagordi erano Victor e Arion. "Dai ragazzi, unitevi a noi" invitò Gingka. "Gentilissimo, ma no, grazie. Ho problemi con la ferita al ginocchio che mi hai fatto. Ricordi Ogrom & Co?" disse il giovane ragazzo diafano (ricordandosi di essere stato prigioniero di Ogrom e che stava per finire nella Khaos Door croccante e pappato nella lava del Nulla), terminando il suo ginger con Miele Mentis, che spazza via la malinconia. "Io non so ballare. Vi sembro completamente bravo? NO!" aggiunse il castano, fissando con gli occhietti blu metallici il Cavaliere e finendo il suo bicchiere d'acqua con un pizzico di zenzero e cascata di scorze d'arancia.
"Avanti, ragazzi. Non fate così. E' il vostro giorno" intervenne Mark. "A proposito, v'iscriverete al Torneo dei Guerrieri? Siete molto forti e avreste più possibilità di vittoria!" chiese poi.
"Mah, io sì... " disse Arion. "Anch'io!" confermò Victor. "Ti prego, amico mio, fammi iscrivere..." chiese in modo patetico Gingka, con due occhi azzurri da cucciolo abbandonato. "E tu pretendi di vincere con quella faccia?!" canzonarono i tre patiti del calcio. "OK. Fatti vedere domattina... Ci sarò anch'io lì" aggiunse Mark. "Non te ne pentirai" replicò l'Air Knight.

  
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