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Autore: _Lullaby99_    01/10/2014    2 recensioni
Raccolta di One shot a tema variabile che vedrà i nostri eroi alle prese con vari AU ( ma anche no xD ).
La prima cosuccia che riesco a pubblicare in questo sito, non mi aspetto gran che, ma tentar non nuoce. ^.*
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Friends Until the End
AU: Pokémon!AU
Personaggi: Jack Frost, Hiccup, Merida, Rapunzel
Parings: Nessuno
Rating: Verde
N.A.: Tra uno starnuto e l'altro ed il naso che cola, eccola qui, la vostra" sopravvisuta " ù.ù, pronta ad aggiornare, inaspettatamente, la raccolta. Si perché, come avevo detto precedentemente, l'avrei trascurata un po', visto che, con gli impegni che ahimè ho, dovevo darmi delle priorità ( e la priorità è la long xD ). E, oltre a questo, fino a... giovedì scorso non avevo alcuna idea interessante per una nuova One Shot. Poi, giovedì pomeriggio, tra una puntata dei Pokémon e l'altra ( Altro Fandom di cui sono pazza, ragazzi. x'D ) e qualche immagine della mia nuova OTP ( Ebbene si, sono in periodo Amourshipping *-* ), lampo di genio ( o pazzia dell'ultimo momento, decidete voi x'D ): I Big Four nel Mondo dei Pokémon. Tutta euforica ho cominciato a correre per casa scalza, come di mio solito ( poi mi lamento se sono raffreddata per 18 mesi su 12 ù.ù xD ) e, il sabato, ho cominciato a buttare giù qualche riga su questa strana idea. Credo di essere la prima ad azzardare una cosa del genere ( Ma penso di sbagliarmi xD Qualcuno ci avrà sicuramente già pensato prima! -.- ). 
Beh... penso che tutti conosciate il Pikachu puccioso, no? Beh, se non è così, non ho proprio la forza di spiegarvi qualcosa perciò, prima di leggere, potete andare ad informarvi =3 Scusate ancora una volta ma... sono veramente... sfatta ( ? ) 
E adesso, vi lascio alla lettura ^^ A dopo! <3 


Kecleon : Pascal
Dragonite: Sdentato

 

- Glaceon, geloraggio! – ordinò Jack al suo Pokémon che, obbediente, attaccò come richiesto.
Hiccup sapeva di trovarsi in vantaggio in quella lotta ma sapeva anche che il suo Dragonite non era ubbidiente come il Glaceon del compagno di viaggio. 
Il Pokémon del moro schivò in seguito con non curanza l’attacco di Glaceon sotto gli occhi stupidi dell’allenatore di quest’ultimo che non si aspettava di certo una così strabiliante velocità.
-    Bravo, Dragonite! – esclamò Rapunzel gioiosa mentre il suo Kecleon se ne stava comodamente sdraiato sulle sue ginocchia, con un occhio aperto puntato sulla lotta e l’altro chiuso a riposare
-    Dragonite, usa dragartigli! – urlò poi Hiccup al suo Pokémon, cercando di mantenere una voce ferma ed autoritaria.
Quel mattacchione non lo ascoltava mai. Era testardo e, con i Pokémon testardi come lui, di certo non potevi sperare di vincere una lotta. In quel momento però il lentigginoso sperava con tutto il suo cuore che quel comando venisse ascoltato, almeno per una volta non avrebbe fatto la figura dell’incompetente di fronte ai suoi amici. 
Ma, come previsto, Dragonite si limitò a sedersi sul terreno e ad incrociare le zampe anteriori, come se quella lotta lo stesse annoiando non poco. 
-    Dragonite è il solito antipatico. – borbottò Merida tra sé e sé mentre cercava di arbitrare quella strana lotta in cui solamente il Glaceon di Jack attaccava 
-    Oh andiamo, per favore. Solo per una volta, non chiedo di più! Potresti far ciò che ti chiedo di fare? – cominciò a supplicare un Hiccup ormai al limite della  pazienza, inginocchiatosi disperato al cospetto del suo possente Dragonite pigrone.
Quest’ultimo si limitò però a sbuffare e a dare le spalle al suo allenatore che, sfinito, si portò una mano alla fronte sudata. 
-    Andiamo male, Hiccup. Il tuo Dragonite è più pigro di Merida appena sveglia! – commentò ironico Jack mentre si avvicinava all’amico insieme al suo Glaceon
-    Sta zitto, Frost! – gli urlò contro la citata da lontano, arrabbiata
-    Non ce la farò mai. – sussurrava intanto sconfitto il moro – Sono una schiappa. Forse dovrei tornare a casa... -
-    Hic! – lo rimproverarono in coro i tre amici adesso che anche Merida e Rapunzel lo avevano raggiunto 
-    Dico sul serio. Guardatelo, per lui non esisto. – continuò indicando il Pokémon in questione che, tranquillo, scorrazzava sull’erba come se nulla fosse accaduto poco prima.
I tre amici si rattristirono improvvisamente. Non avevano mai conosciuto un Pokémon  testardo come quel Dragonite e vedere Hiccup in quello stato non era affatto bello.
-    Ehi Hiccup. – cominciò così Rapunzel, tentando di sollevare il morale dell’amico – Io e Kecleon all’inizio non eravamo poi così tanto amici, sai? – 
-    Davvero? – chiese stupito di rimando il lentigginoso
-    Si. – confessò la biondina – Vero Kecleon? – 
-    Ke-Kecleon! – rispose affermativamente il Pokémon
-    E come hai fatto ad istaurare un rapporto così solido con lui? –
-    Fammi indovinare - si intromise l’albino – Pokèbigné?
-    Esatto! –


Hiccup non credeva che far semplicemente ingozzare Dragonite dei dolcetti che cucinava Rapunzel potesse aiutarlo a recuperare un rapporto quantomeno decente col Pokémon ma, in fin dei conti, tentare non costava nulla.
-    Prendine uno e porgilo a lui. Tutti i Pokémon amano i miei bigné! – gli disse entusiasta la biondina mentre gli tendeva un sacchetto ricolmo di Pokèbigné colorati
-    Okay, proviamo. – rispose così lui, ancora però titubante.
Cominciò ad avvicinarsi con cautela al suo Dragonite, sperando vivamente che il metodo Rapunzel funzionasse. 
Desiderava tanto riuscire a raggiungere il rapporto bellissimo che i suoi amici avevano instaurato con i loro Pokémon ma, nonostante tutti i tentativi che aveva fatto, il tipo drago sembrava ancora non provare alcun interesse verso di lui dopo... quello che era successo qualche mese prima.
Quando poi fu finalmente abbastanza vicino al Dragonite, cercò di richiamare la sua attenzione.
-    Ehi bello, è l’ora della pappa. – affermò poi il lentigginoso con una voce vagamente tremante che, ovviamente, lo tradì inesorabilmente.
Il Pokémon però, nonostante il tono di voce incerto del suo allenatore, si voltò e cominciò ad annusare ciò che quest’ultimo teneva nel sacchetto. Sembrava molto interessato alle leccornie che Rapunzel aveva preparato per lui e questo suo comportamento fece accendere in Hiccup un barlume di speranza.
-    Si, bravo bello. Qui tanta buona pappa! – continuò, stavolta facendogli vedere anche ciò che il sacchetto tanto ambito conteneva.
Dragonite, dopo qualche attimo di esitazione, li addentò tutti in un solo boccone, come se non toccasse cibo da mesi. Hiccup fece un gesto di vittoria rivolto ai suoi amici, soddisfatto.
Poco più distante da lui, Rapunzel batteva le mani festosa mentre, appagata, sussurrava allo scettico Jack:
-    Ti avevo detto che piacevano a tutti! –
Peccato che, dopo la scorpacciata, la situazione non era mutata di molto, anzi, sembrava essere addirittura peggiorata! Con la pancia piena, Dragonite non ne voleva sapere di muoversi né tanto meno di attaccare Glaceon.
-    Basta con queste sciocchezze sui Pokèbigné – dichiarò poi Merida all’improvviso, interrompendo la pseudo - lotta Pokémon in corso – Il vero legame si instaura durante una lotta! –
-    E che cosa stiamo facendo noi secondo te, giochiamo? – rispose a tono Jack, leggermente irritato dall’ultima frase della rossa
-    No. Dico solo che a Dragonite serve uno stimolo maggiore del tuo... Glaceon. Ad esempio, il mio bel Ursaring. – 
-    Oh, certo. – continuò sarcastico l’albino – Allora vediamo se voi due riuscite a migliore la situazione. –
Detto questo, si andò a sedere insieme a Glaceon su di un tronco affianco a Rapunzel, sbuffando.
-    Oh andiamo, sai come è fatta Merida. Magari con la sua competitività riesce ad aiutare sul serio Hiccup e Dragonite! – 
-    Speriamo. –
La rossa chiamò il suo Ursaring al di fuori della sfera Poké e, quest’ultimo, una volta uscito, ruggì sonoramente rivolto al suo avversario. Hiccup deglutì a vuoto mentre Dragonite, per la prima volta dopo mesi, sembrava interessarsi finalmente ad una lotta.  Magari Merida aveva ragione: un avversario determinato lo avrebbe invogliato a lottare come si doveva.
Ancora una volta, però, Dragonite non si comportò come dovuto, mandando in frantumi ogni speranza del suo allenatore.
-    Avanti Ursaring, facciamo svegliare questo Dragonite cattivo! Martelpugno! –
Il Pokémon di Merida partì all’attacco. 
Dragonite schivò il Martelpugno con facilità: era piuttosto veloce. Se solo avesse usato quella velocità anche per attaccare! 
-    Dragonite, usa codadrago! – ma il Pokémon rimase nuovamente fermo, come se Hiccup non gli avesse imposto alcun comando
-    La tua tecnica ha migliorato la situazione, come bene vedo, rossa. – diceva intanto soddisfatto Jack a Merida che, però, lo ignorava, cercando di rimanere concentrata sul da farsi.
La sua missione era quella di svegliare quel Pokémon testardo e ci sarebbe riuscita, anche se per farlo avrebbe dovuto far cascare il mondo intero. 
-    Eh no, così non ci sto Dragonite. – continuò così, sicura – Sfuriate! –
Ursaring attaccò con sentimento e, stavolta, non mancò il colpo. Dragonite a quel punto fu come improvvisamente travolto da una cascata di rabbia: dal Pokémon pigro che era si alzò da terra, arrabbiato, e cominciò ad attaccare violentemente Ursaring con mosse che Hiccup non gli chiedeva di compiere.
-    No, Dragonite, fermo! – cercò di frenarlo l’allenatore, ma senza successo. 
In preda alla rabbia, Dragonite continuava ad attaccare furiosamente l’Ursaring di Merida che, di rimando, tentava di difendersi come meglio poteva.
-    Ascoltami, basta! – 
-    Oh no, dobbiamo fermarli! – esclamò Rapunzel preoccupata mentre si portava entrambe le mani alla bocca.
A risposta dell’ultima esclamazione di Rapunzel, il Glaceon di Jack intervenne, riuscendo a far cessare la lotta grazie ad un geloraggio ben assestato lanciato dritto verso Dragonite. 
A quel punto, Hiccup non sapeva più a cosa pensare. Doveva forse affidare Dragonite ad un allenatore più preparato di lui? Si, decise, quella ormai era la sua ultima opzione.
-    Io... –
-    Fermo! – lo interruppe Jack – Prima che tu scenda a conclusioni affrettate, io ti  consiglio di pensarci su un altro po’. Una bella dormita ti schiarirà le idee. –
-    Si, Hiccup, il sole sta tramontando. Cominciamo a preparare tutto per la notte? – propose così Rapunzel agli amici che annuirono poco dopo in risposta. 


Cenarono insieme come ogni sera da quando il loro viaggio era cominciato. Da lì a quel momento, pensò Hiccup, molte cose erano cambiate, come ad esempio il rapporto di amicizia tra lui ed il suo Dragonite. La loro storia non era come le storie di amicizia tra uomini e Pokémon che tutti raccontano, ovvero quelle di un ragazzo che incontra un Pokémon, gli diventa amico, lo cattura e poi vive insieme a lui felice e contento, destreggiandosi tra lotte e viaggi per intere regioni. Non era andata affatto così, anche se, in un certo senso, sarebbe stato meglio che lo fosse stato, almeno adesso i due avrebbero avuto un rapporto agli occhi di tutti “ normale “. 
E pensare che, all’inizio, le cose sembravano filare per il verso giusto...
Lo aveva catturato per sbaglio, con una rete, durante uno dei suoi numerosi tentativi di rendere suo padre fiero di lui. Quel giorno voleva a tutti i costi dimostrare a quest’ultimo che era pronto per intraprendere un viaggio per la regione e, per farlo, aveva deciso di catturare un Pokémon. Non avendo Pokéball a disposizione però, si era dovuto arrangiare con una rete da pesca che un amico di vecchia data di suo padre, Skaracchio, aveva costruito per catturare qualche bel Goldeen. 
Non si aspettava di certo che il Pokémon che sarebbe riuscito a catturare con quel marchingegno che aveva costruito apposta per l’occasione e la rete presa in prestito da Skaracchio fosse proprio un possente Dragonite, tanto bello quanto raro Pokémon. Lo stupore nel vedere ciò che aveva catturato era stato infatti così tanto che, in un primo momento, era addirittura svenuto per la paura! 
Dopo aver rispeso i sensi però, assalito dai sensi di colpa, lo aveva subito liberato. Appena libero dalla rete che lo aveva costretto per qualche minuto, Dragonite gli era balzato addosso e gli aveva ruggito contro ma, stranamente, non lo aveva neanche minimamente sfiorato con i suoi affilati artigli. Cosa ancora più strana, non era scappato, anzi, era rimasto lì, ad osservare curioso Hiccup che, attonito, si era limitato a ricambiare quegli sguardi. 
Si era poi fatto coraggio e lo aveva nutrito con del cibo per Pokémon e, dopo averlo fatto, aveva provato addirittura ad accarezzarlo! Dragonite però, inizialmente, non gli aveva permesso di farlo, ruggendogli contro furiosamente ogni volta che lui provava anche solo a sfiorarlo. Poi, col passare dei giorni, alla fine, aveva acconsentito.  
Era stato quel gesto a spingere Hiccup ad andare a rinvenire una Pokéball, quella Pokéball. Sua madre, prima di sparire, l’aveva data a Stoik e aveva detto a quest’ultimo di donarla ad Hiccup che, quando quel giorno speciale sarebbe arrivato, l’avrebbe utilizzata come meglio credeva. Hiccup aveva creduto davvero che Dragonite fosse il Pokémon giusto per quella Pokéball. 
Quest’ultimo si lasciò catturare facilmente ed Hiccup quel giorno si era sentito inspiegabilmente più legato al ricordo di sua madre, che era stata un tempo una grande allenatrice di Pokémon di tipo drago.
Adesso però che Dragonite non voleva saperne neanche di tornare in quella Pokéball, il moro si sentiva ancora più perso e triste. Fissava il piatto che Rapunzel aveva cucinato amorevolmente per lui, incapace però di assaggiarne anche solo un boccone.
-    Ehi, si sistemerà tutto, vedrai! – gli sorrise la biondina, cercando di tirargli su il morale
-    Già, Dragonite non può continuare a fare il duro per sempre. – continuò Jack con convinzione, probabilmente cercando di infondere la sua sicurezza anche nell’amico.
Hiccup annuì, accennando un sorriso. Un sorriso falso e forzato, che si era dovuto stagliare prepotentemente sul suo viso per non far preoccupare gli amici. Jack e Rapunzel sembravano essere cascati all’inganno, Merida invece no. Quando i primi due andarono a dormire, infatti, quest’ultima decise di fare una chiacchierata col suo amico Hiccup. 
-    Non ho tanto sonno. – disse così per attirare l’attenzione del lentigginoso
-    Neanche io. – rispose quest’ultimo mentre osservava il suo Dragonite intento a riposare.
Nonostante quello che gli stava facendo passare in quell’ultimo periodo, gli voleva bene ed il solo pensiero di affidarlo ad un altro allenatore lo uccideva. Ma, in fin dei conti, che senso aveva tenerlo con sé se non sapeva come addestrarlo adeguatamente? 
-    La prima volta che ti abbiamo incontrato, ci hai detto che Dragonite all’inizio non era così come è ora. Cosa è successo? – chiese poi la rossa, cercando di non apparire però invadente – Ovviamente se ti va di parlarne, se non vuoi dirmelo non importa. –
-    No, no, tranquilla. – la rassicurò quindi il moro, notando nell’espressione dell’amica un pizzico di disagio – Certo che voglio parlarne. – 
Intanto, Dragonite continuava a dormire serenamente come un cucciolo indifeso, nonostante il respiro gelido di Glaceon gli stesse letteralmente congelando la coda. 
Kecleon invece riposava tra le braccia di Rapunzel che, nel sonno, borbottava frasi incomprensibili all’orecchio umano. 
Jack, poco più distante dagli ultimi due, menava calci a destra e a manca: probabilmente stava sognando un ulteriore scontro con il Team Nightmare dato che mormorava: ‘ Lasciate andare i Pokémon! ‘ .
-    Eravamo abbastanza legati. Un tempo, volavamo insieme sopra la mia città, sai? – cominciò il moro dopo qualche istante di esitazione
-    Doveva essere bello. – commentò la ragazza, immaginandosi Hiccup in groppa a Dragonite che sfiorava le nuvole con un dito
-    Si, lo era. – annuì lui, sorridendo – Ma poi ... – e lì il suo volto si rabbuiò improvvisamente – una ragazza ci ha sfidati in una lotta e non è andata molto bene. Abbiamo perso e, da quel giorno, credo che Dragonite non voglia più lottare perché si sente... tipo ferito nell’orgoglio, credo. –
-    È anche orgoglioso! – affermò in risposta ridendo Merida – Quindi non è un problema tra... voi due. –
-    No, ma lo è diventato. Da quel giorno mi tratta male. Mi volta le spalle e rifiuta di tornare nella sua Pokéball. È come se si senta... un fallito. E credo sia colpa mia. –
-    Perché? Mica gli hai detto che è un cattivo Pokémon! –
-    No ma... lui sa quanto io ci tenga ad ottenere buoni risultati. Allenare i Pokémon di tipo drago per me è come... seguire le orme di mia madre. E mia madre era fortissima. Ma quello che Dragonite non sa è che anche lei un tempo era una schiappa come noi due. – 
La rossa si limitò ad annuire, non sapendo più cosa dire per replicare. 
-    È... complicato. – 
-    Già... più complicato di quanto pensassi. Ma, secondo me, dovresti provare a dirglielo. A dirgli che tu gli vuoi bene nonostante tutto. –
Hiccup a quel punto pensò che Merida non aveva tutti i torti.


Alla fine, i due erano riusciti a prendere sonno. 
La mattina dopo, al loro risveglio, Rapunzel era di già in piedi ed osservava pensierosa l’orizzonte.
-    Che cos’hai, Punzie? – chiese così Hiccup all’amica, notando nel suo sguardo una leggera nota di preoccupazione 
-    Oh, nulla di importante. Solo... c’è troppo silenzio. –
-    È una foresta, che ti aspettavi? – replicò Jack mentre si stiracchiava assonnato poco più distante da loro
-    Si ma... lasciamo perdere. –
Stringeva a se Kecleon come se temesse che qualcuno potesse portarglielo via. Era già successo una volta che quei mentecatti del Team Nightmare riuscissero a rubare per qualche ora i loro Pokémon ma, alla fine, erano sempre riusciti a recuperarli in qualche modo e a far saltare in aria quei criminali. Nonostante ciò, Rapunzel era terrorizzata all’idea che, in uno dei loro strambi tentativi di portarle via Kecleon, potessero riuscire definitivamente nell’impresa. 
-    Hic, ricominciamo l’allenamento? – propose poi l’albino una volta svegliatosi completamente. 
Il volto di Hiccup a quella proposta si rabbuiò. Merida, notando l’espressione di quest’ultimo, gli si avvicinò, gli posò una mano sulla spalla e gli sussurrò:
-    Non arrenderti. –
Lui non voleva arrendersi. Voleva seguire le orme di sua madre, diventare un allenatore potente specializzato in tipi drago. Ma, soprattutto, voleva riavere con sé il Dragonite di un tempo. 
-    Già, basta cincischiare, a lavoro! – rispose così, euforico, per poi correre verso un punto della foresta ideale per l’allenamento.
Dragonite intanto si stava scongelando la coda che Glaceon gli aveva congelato per sbaglio durante la notte, del tutto disinteressato all’allenarsi. 
-    Dai Dragonite, raggiungi Hiccup! – lo incitò Merida con un tono vagamente irritato. 
Quel Pokémon non voleva neanche fare due passi, il che le dava sui nervi.
Constato che neanche le maniere forti di Merida riuscivano a spostarlo, alla fine, Rapunzel decise di attirarlo verso Hiccup con i suoi magici Pokèbigné e, come previsto, la tecnica funzionò. 
-    Adesso che siamo riusciti a trascinare il pigrone sul Campo Lotta improvvisato - continuò  Jack, ancora divertito al pensiero di Dragonite che seguiva Rapunzel con in mano i Pokèbigné - cominciamo? –
Il moro dall’altra parte fece un cenno con la mano, come a dire Aspetta un secondo
-    Dragonite... – pronunciò poi avvicinandosi al suo Pokémon – non importa se vinciamo o perdiamo, l’importante per me è rimanere uniti. –
Fece seguire quell’esclamazione da un sorriso rassicurante e da un abbraccio altrettanto rincuorante che fecero stagliare sorrisi soddisfatti sui volti dei loro compagni di viaggio che gli osservavano da poco distante. Il Pokémon invece sobbalzò a quelle parole e a quei gesti. Sembrava come se qualcosa fosse scattata dentro di lui, come se, improvvisamente, si fosse pentito di ciò che aveva fatto in quegli ultimi mesi. 
Quando Hiccup tornò al suo posto, Dragonite, che prima giaceva seduto come di suo solito, si alzò sulle sue zampe posteriori, finalmente pronto a cominciare.
Gli occhi del lentigginoso, dopo aver assistito a quella scena, brillarono di una luce nuova e, con tutta la passione per i Pokémon che aveva dentro di sé, esclamò a gran voce:
-    Avanti Dragonite, dragartigli! –
Ma, quando il Pokémon fu finalmente sul punto di attaccare e quindi di ascoltare un comando del suo allenatore, un braccio meccanico afferrò il Glaceon di Jack, trascinandolo dentro ad una gabbia posta su di una mongolfiera a forma di nuvola temporalesca che i quattro conoscevano fin troppo bene.
-    Adesso che le cose si stavano sistemando, arrivano questi qui! – imprecò Merida fuori di sé.
-    Salve a tutti voi, bambocci. – proferì la donna riccia sulla mongolfiera, sogghignando malignamente – Stavolta i vostri Pokémon non ci sfuggiranno. –
-    Abbiamo studiato per bene il nostro piano d’azione e nulla ci fermerà. – continuò l’uomo massiccio che le stava di fianco, con voce altrettanto maldicente e rude.
Avevano avuto numerose volte a che fare con quei due criminali da quando il loro viaggio nella regione era cominciato. Sembravano seguirli ovunque, sempre pronti a mettere in atto i piani più disparati per rubare loro i Pokémon.
-    Il capo stavolta sarà fiero di noi! – 
I quattro avevano avuto anche il piacere di incontrare questo loro fantomatico capo, una volta. Pitch Black, fondatore dell’associazione criminale più temuta della regione: il Team Nightmare. Peccato che - o fortuna che - quei due non erano i perfetti esponenti della categoria a cui appartenevano! 
Rapunzel intanto, terrorizzata, stringeva forte a sé Kecleon, come a reclamare il possesso del Pokémon. Jack invece continuava a tenere i suoi occhi di ghiaccio puntati sul povero Glaceon che si dimenava all’interno della gabbia rinforzata, incapace di distruggerla con il suo potente geloscheggia.  
-    Lasciate andare Glaceon! – li urlò contro poi, arrabbiato 
-    Pensi che siamo stupidi? Siamo qui per rubarvi i Pokémon, mica per portarli in gita e restituirveli! -  rispose la donna, che loro conoscevano con il nome di Gothel, quasi offesa da ciò che l’albino aveva appena proferito
-    E adesso, fateci lavorare. – concluse così la frase di quest’ultima l’uomo, Drago Bludvist. 
Quest’ultimo fece partire dalla mongolfiera un altro braccio meccanico, stavolta rivolto verso Dragonite. Hiccup non esitò neanche per un istante. D’istinto, si lanciò in difesa dell’amico, guadagnandosi così un bel graffio sulla gamba sinistra. 
-    Hiccup! – urlarono all’unisono gli altri tre, preoccupati per le condizioni del ragazzo. 
A terra, sfinito, il lentigginoso riuscì però a dire con voce flebile:
-    Non avrete mai Dragonite. – 
Il Pokémon, ancora scosso da ciò che il suo allenatore aveva appena fatto per lui, fissava la scena confuso. Tutti i bei momenti passati con Hiccup riaffiorarono violentemente nella sua mente, come a ricordargli quanto quest’ultimo fosse importante per lui. Ricordò il loro primo incontro, la prima lotta persa e l’incontro con i tre allenatori che adesso li accompagnavano in viaggio. Perché era stato così testardo e cattivo con quel ragazzo che avrebbe dato anche la sua stessa vita per salvarlo? 
Fu proprio questo a far smuovere Dragonite che, infuriato, scagliò un potente tuono contro la mongolfiera del Team Nightmare, liberando così il suo amico Glaceon e facendo volare via, come di routine, i due sciocchi criminali. 
-    Perché finisce sempre così? – domandò Gothel a Drago seccata, mentre entrambi volteggiavano nell’aria
-    Non chiederlo a me, non ne ho idea. – 
Mentre questi ultimi precipitavano chissà in quale parte del mondo Pokémon, Merida fece mente locale di quello che era appena accaduto. Dragonite aveva davvero abbandonato la pigrizia e salvato tutti quanti! 
-    Oh mio dio, Dragonite, sei stato fantastico! – esclamò così gioiosa mentre però il Pokémon in questione si avvicinava al suo allenatore ancora steso sul terreno
-    Sei stato bravissimo. – sussurrò quest’ultimo al suo Dragonite sorridendo e, il Pokémon, posò in risposta la testa sul petto del ragazzo.
Poco dopo, Hiccup, grazie all’appoggio offerto da Dragonite, riuscì finalmente ad alzarsi da terra, ignorando per un attimo il dolore insopportabile che il graffio profondo gli provocava. 
-    Ci saremo sempre, l’uno per l’altro. – riuscì a dire dopo aver poggiato il capo sul muso del suo Pokémon – E’ una promessa. - 
La sua ferita infondo sarebbe sparita pochi giorni dopo, esattamente come il ricordo di quella brutta avventura. La cosa che invece mai sarebbe venuta meno era la loro solida e potente amicizia, indistruttibile a differenza delle stupide gabbie che il Team Nightmare fabbricava puntualmente ogni singola volta! 


 


N.A. (  di fine One Shot  ): Okay, non so assolutamente come abbiate reagito a questo mio esperimento x'D Spero bene. ^^" 
Riflettendoci bene in questi giorni, questa raccolta è davvero importante per me, non solo perché è stata il mio... trampolino di lancio su EFP ma anche perché ogni singola One Shot racconta un pezzo di me ( perché le mie passioni sono ME ) e per questo ha un forte impatto emotivo nei miei confronti. Nonostante non abbia successo come la mia long, credo di essere più affezionata alla raccolta. Ed è con questo che vi annuncio che, molto probabilmente ( ma non sicuramente ), la prossima One Shot sarà l'ultima e spero di scriverla il più epicamente possibile xD 
Ma adesso parliamo della One Shot. ;)
Allora, Sdentato nelle vesti di un Dragonite disubbidiente ce lo vedevo troppo, perciò eccolo lì, a far sgolare il povero Hiccup. xD 
Glaceon è un Pokémon che amo TANTISSIMO ( come tutte le evoluzioni di Eevee ) ed essendo un tipo ghiaccio era perfetto per Jack. ^^
Pascal che diventa un Kecleon... beh, se non conoscete il Pokémon vi consiglio di andare a vedere una sua immagine e, a quel punto la mia scelta vi sarà chiara xD
E Merida con un Ursaring... anche qui non c'è nulla da spiegare, secondo me xD Sembrano perfetti l'uno per l'altra ( non solo perché gli Ursaring sono tipo... degli orsoni xD ).
Il Team Nightmare al posto del Team Rocket... ragazzi, sono completamente pazza, lo so x'D 
E, su questo punto, devo ringrazire DioMagoPrescelto99 che mi ha dato l'idea di aggiungere degli antagonisti alla One Shot. Non so proprio come farei senza di te che mi sopporti durante i miei scleri da scrittrice in crisi =3
Che dire, aspetto ansiosamente le vostre reazioni a questa One Shot. Giuro, non sono mai stata così ansiosa di ricevere recensioni come stavolta xD
Adesso, la vostra raffreddatissima LullabyChePuòFarcela vi lascia e vi avvisa che l'aggiornamento della long, esclusi imprevisti, avverà domani! =3
Non smetterò mai di dirvi quanto ognuno di voi sostenitori sia importante per me. Grazie davvero a tutti, di cuore. =3
Alla prossima! <3 


 

 

 

  
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