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Autore: LeTempImmoble    01/10/2014    1 recensioni
Nolan, solitario scrittore di racconti di fantascienza, troppo impacciato per lanciarsi in nuove esperienze, vive una vita monotona.
Fino a quando Harry, il compagno di sua madre, trasferendosi da loro porta con sé Anna.
Lei è imprevedibile, affascinante, scherzosa, curiosa, brillante e incredibilmente intelligente e per lui sarà inevitabile non innamorarsene.
- Storia ispirata al film "Mr.Nobody" di Jaco Van Dormael -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chapter 1
This boy’s life
 
Nolan era disteso sul pavimento, aveva macchiato la camicia nuova spruzzandosi della salsa di pomodoro sulla gola, un coltello, anch’esso sporco accanto a lui, sapeva che sua madre sarebbe tornata a momenti.
Di preciso non sapeva cosa avrebbe voluto scatenare in lei ma di certo una qualche reazione sorpresa, magari una vaga paura che fosse veramente morto.
- Nolan, sono io – eccola, aveva aperto la porta e come suo solito aveva appeso il cappotto turchese all’appendi abiti.
Il ragazzo sentì i tacchi della donna avvicinarsi, a qualche centimetro da lui, sua madre non lo guardò nemmeno e continuò la sua camminata verso la cucina.
- Spero tu abbia fatto i compiti – disse severamente – fai in fretta e finiscili -
Nolan restò impassibile sul pavimento, gli sarebbe bastata anche solo una piccola sgridata per il fatto che avesse sporcato la camicia a farlo rialzare, ma niente.
- Per cena ho invitato qualcuno, conto che tenga la bocca chiusa – lo avvisò con tono sprezzante.
Era ancora disteso sul pavimento con gli occhi chiusi.
Quando lei si allontanò nella sua camera per prepararsi il ragazzo alzò la testa e senza dire una parola andò a cambiarsi.
 
*
 
Harry, era così che si chiamava il nuovo compagno di sua madre.
- Hai visto degli appartamenti carini? – chiese lei.
- Un paio – l’uomo sorrise a Nolan cercando di conquistare la sua simpatia ma il ragazzo lo fissava da tutta la serata con aria scostante.
- Nolan, non guardare le persone in quel modo – lo sgridò sua madre.
Lui non si preoccupò neanche di voltarsi, rimase a fissare Harry.
- Va tutto bene – disse l’uomo chiaramente in imbarazzo dallo sguardo del ragazzo, ma era esattamente ciò che Nolan voleva ottenere.
- Ha il dono di mettere le persone a disagio – scherzò sua madre sentendosi divertente.
Harry ora si sentiva più tranquillo, e ciò a Nolan non andava bene, doveva sentirsi fuori luogo, era un intruso e tale era ciò che doveva capire di essere.
Il ragazzo fissò Harry con un’aria leggermente più furba.
- Succederà un Sabato – disse senza far capire a cosa stava alludendo – Starai guidando la tua macchina e starai fischiando -
L’uomo guardò la madre di Nolan come in cerca di una spiegazione ma solo il ragazzo sapeva di ciò che stava parlando.
- Non ti accorgerai dei binari del treno – continuò attento a non mostrarsi divertito dell’espressione confusa di Harry, doveva restare nella parte del ragazzo psicopatico per farlo andare via.
- Guarderai a sinistra – fece una pausa – Il treno arriverà alla tua destra –
Ora un leggero sorriso sadico dipingeva il volto del ragazzo – E sarai schiacciato – concluse mentre gli occhi azzurri mettevano a disagio l’uomo.
Harry lo fissò sconvolto, sua madre si mordeva il labbro imbarazzata e fu assolutamente soddisfatto.
- Non sei divertente – disse sua madre per spezzare il silenzio – Nolan crede di prevedere il futuro – la donna lo aveva detto apposta.
Il ragazzo ora si sentiva preso in giro, si guardò i piedi – Io posso – ribadì.
- Nessuno può prevedere il futuro, nessuno sa cosa succederà – si innervosì la donna.
- Io si – sussurrò Nolan e un secondo dopo sentì la mano di sua madre arrivargli sulla guancia.
- Se lo potessi fare avresti saputo che ti avrei tirato uno schiaffo – disse lei.
Nolan la guardò con odio.
- Sapevo che l’avresti detto – disse il ragazzo massaggiandosi la guancia.
Detto questo la cena finì in assoluto silenzio e alla fine sua madre e Harry si salutarono e Nolan capì che l’intruso sarebbe tornato.
 
*
 
- Sei fiero di te stesso? – chiese sua madre ironicamente circa un’ora dopo.
- Perché rovini sempre tutto? Non credi che anche io abbia il diritto di vivere? – chiese scocciata dalle abitudini di Nolan.
Il ragazzo finse di buttarsi giù dalla finestra, e la donna accese una sigaretta annoiata dell’ennesima finta morte del figlio.
- Potevi restare con tuo padre se volevi – concluse prima di andarsene.
Nolan si voltò verso di lei, riusciva sempre a dire una frase cattiva, anche senza volerlo, non l’aveva mai detto questo però, era chiaro che lei avrebbe preferito che lui restasse con suo padre.
Ma quando i suoi genitori si erano separati aveva solo otto anni e gli impossibile scegliere, e in realtà la causa della loro separazione era solo colpa di un tradimento di sua madre, e Nolan ebbe la vaga sensazione che l’uomo che sette anni prima era stato l’amante di sua madre
   
 
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