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Autore: Goten    01/10/2014    4 recensioni
Di nuovo si era svegliato di soprassalto, non era possibile! Aveva avuto di nuovo quel sogno!
Erano mesi ormai che nella sua mente si susseguivano le sue avventure. No, ad essere precisi non erano le sue avventure, ma era come se in parte lo fossero.
Era tutto talmente bizzarro da farlo quasi impazzire, l'unica cosa certa era quel ragazzo dall'aspetto così simile al suo, i suoi occhi così limpidi e sinceri avevano il potere di mandarlo in subbuglio ogni volta che posava lo sguardo si di lui, o meglio, quando guardava quello che avrebbe dovuto essere lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atemu, Yuugi Mouto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Sono sempre io

Autore: Goten

Beta: Schiumi

Paring: Yugi – Yami/Atemu

Rating: Verdino-giallo- con arancio in fondo XD

Tipologia: Yaoi

Note autrice: post-canon, la storia ha dentro di sè alcune tracce di una puntata in particolare... buona lettura!

 

Di nuovo si era svegliato di soprassalto, non era possibile! Aveva avuto di nuovo quel sogno!

Erano mesi ormai che nella sua mente si susseguivano le sue avventure. No, ad essere precisi non erano le sue avventure, ma era come se in parte lo fossero.

Era tutto talmente bizzarro da farlo quasi impazzire, l'unica cosa certa era quel ragazzo dall'aspetto così simile al suo, i suoi occhi così limpidi e sinceri avevano il potere di mandarlo in subbuglio ogni volta che posava lo sguardo si di lui, o meglio, quando guardava quello che avrebbe dovuto essere lui.

Oh cavolo che casino!

Si sollevò di malumore dal letto, fuori la pioggia non dava scampo a nessuno, il vento sembrava volesse estirpare tutti da terra. << Che schifo di giornata. >> Borbottò andando in bagno, si osservò allo specchio, i suoi capelli scompigliati dai colori improbabili, per non parlare della forma a stella! Assurdo! Chi altri sulla terra poteva vantare dei capelli come i suoi? Nessuno... beh, a parte il ragazzo dei suoi sogni.

Si schiaffò una mano sul volto, non aveva mai raccontato a nessuno di cosa succedeva nella sua mente la notte, sapeva che lo avrebbero preso per pazzo.

E forse magari lo era, ma veramente non riusciva a darsi una spiegazione. Sentiva ogni giorno di più che i suoi sogni non potevano davvero essere solo tali. Non avrebbe avuto senso altrimenti che ogni santissima notte lui proseguisse con la storia!

Però, da una parte era sinceramente curioso e attratto, insomma, l'altro ragazzo era veramente carino gli piaceva stargli vicino, sembrava di conoscerlo da una vita.

Finì di lavarsi i denti e in pochi minuti indossò la sua tuta preferita, scese al piano di sotto dove il suo fratellino più piccolo stava guardando i cartoni in televisione.

Si sedette a tavola afferrando un toast e un buon bicchiere di succo d'arancia.

Osservò distrattamente i cartoni, suo fratello li adorava, riguardavano il famoso gioco di carte Duel Monster, quella che stavano trasmettendo in quel momento era la nuovissima serie che avrebbe spiegato le evocazioni pendulum, o una cosa del genere.

Non conosceva molto del gioco, sapeva solo che in tutto il mondo i ragazzi impazzivano per quelle carte, ma lui, appena tornato dal suo viaggio studio dall'Egitto non si era mai interessato a quell'evento. Aveva studiato tanto per diventare archeologo e ora, finalmente, poteva dirsi realizzato.

Aveva lavorato fianco a fianco con nomi stimati e prestigiosi, aveva perfino conosciuto alcuni nomi illustri di famiglie che custodivano tombe e altri reperti, i più strani gli erano sembrati gli Ishitar, quando li aveva visti per la prima volta aveva visto lo stupore sui loro volti, ma non aveva indagato più di tanto, troppo preso dalle scoperte che la squadra a cui era stato assegnato aveva fatto.

Sospirò, lì in Giappone adesso si stava godendo una meritata vacanza, ma quei dannati sogni non gli stavano dando tregua.

<< Ma non ti stanchi mai di guardarli? >> Domandò alzando la voce per sovrastare la sigla di chiusura dell'anime.

Suo fratello si voltò a guardarlo sconvolto. Ok, non aveva detto nulla di strano, eppure si sentì a disagio sotto quello sguardo.

 

Per un attimo, il suo sguardo fu catturato dalle immagini trasmesse dalla televisione dietro il fratellino, la pubblicità mostrava le nuove bustine di carte prodotte dalla All. Illusion di Pegasus, e il nuovissimo modello di duel disk proposto dalla Kaiba Corporation, non c'era nulla di strano in tutto ciò, ma quando la camera cambiò inquadratura, i suoi occhi color rosso rubino si allargarono stupiti.

“Ed ecco il presidente della Kaiba Corporation donare il primo modello di duel disk solid vision al Re dei Giochi: Yugi Muto, campione indiscusso di Duel Monster.”

Fu in quel momento che una valanga di ricordi, emozioni e sentimenti gli invasero l'animo.

Avrebbe potuto svenire per tutto quel sovraccarico di novità, invece, poco a poco il suo respiro tornò regolare, anche se i suoi pensieri ora erano più incasinati di prima.

Non poteva andare avanti così, doveva fare qualcosa in merito.

Appoggiò stancamente la testa contro le braccia incrociate sul tavolo, seriamente non poteva andare da un medico, gli avrebbe detto che era pazzo e lo avrebbe spedito in qualche manicomio, se avesse parlato con qualcuno avrebbe potuto dire addio alla sua carriera di archeologo. No, non se ne parlava proprio.

Sospirò avvertendo la testa cominciare a pulsargli per il nervoso.

<< Andiamo a prendere le nuove carte? >> La voce di suo fratello lo riscosse dai sui pensieri. I suoi occhi rossi lo fissarono vuoti.

<< Carte? >>

La testolina più piccola annuì. << Sì, escono oggi, dai Yami, per favore. >> Lo stava guardando con i suoi grandi occhioni, senza contare la presa stritolatrice contro il suo povero braccio.

Osservò prima il fratellino e poi guardò fuori la pioggia che scendeva senza sosta. << Starai scherzando. Fuori diluvia. >>

<< Ti prego. >> E la presa si fece più serrata, ah, avrebbe dovuto farsi amputare un braccio, lo sapeva. Già s'immaginava di andare al lavoro senza più il suo fedele braccio destro. << Yami, ti prego. >> Continuava a piagnucolare.

<< Tu mi ridai l'utilizzo del mio braccio? >> Quando la presa si allentò, avvertì chiaramente il sangue riprendere a scorrere: amputazione rimandata. << Dove si trova il negozio più vicino? >> Osservò la felicità segnare il volto di suo fratello. << Allora, quanto dista da qui? >>

<< In macchina dieci minuti... >>

Arcuò un fine sopracciglio, dieci minuti? Dove stava? Sicuramente non era lì vicino, ma se non ricordava male, non avevano il centro commerciale molto distante da casa loro. << Non mi pare che il centro commerciale sia così lontano. >>

La testolina si scosse vigorosamente. << No. Non andiamo lì, andiamo al Game Turtle! >>

<< Al cosa? >> Ora veramente non ricordava di aver mai visto quel posto.

<< E' il negozio di carte! >> Come mai gli pareva così entusiasta di andare lì?

L'osservò sospettoso. << Ma non le hanno anche in altri posti? >>

Il fatto che stesse evitando il suo sguardo la diceva molto lunga. << Sì... >>

<< Ma? >> Cosa non gli stava dicendo?

<< Ti prego? >>

Ma davvero credeva che si sarebbe lasciato infinocchiare così? << No. >>

<< Dai! >> I suoi occhioni adesso erano arrabbiati. Si stava divertendo un mondo a farlo arrabbiare.

<< No, voglio il motivo, quello vero. >>

Fu una vera e propria gara di sguardi per alcuni attimi, finché Yami ebbe la meglio e ottenne la sua confessione. << Ci sarà anche Yugi. >> Gli occhi di Yami si allargarono stupiti. << Il mio amico mi ha detto che ha sentito il nonno di Yugi dire a una signora che lui sarebbe tornato oggi. Posso fare un duello con lui! E gli chiederò anche l'autografo! >>

Era senza parole, mancavano solo le stelline e poi aveva una versione super luccicosa di suo fratello in modalità adorazione attivata.

 

Eccoli lì sotto la pioggia a cercare parcheggio, non aveva potuto negare al suo adorato fratellino l'incredibile incontro con il campione in carica di Duel Monster, ma dentro di sé sapeva che quello non era l'unico motivo. Sentiva di doverlo incontrare, una forza sconosciuta lo stava praticamente guidando verso quel ragazzo che ormai popolava i suoi sogni.

Chiuse l'ombrello e lo lasciò fuori dal negozio, all'interno, diversi ragazzini attendevano impazienti il loro turno di vedere il Re dei Giochi, osservò distratto un anziano signore dall'aria simpatica tenere testa e tutti i piccoletti lì dentro. Ma la cosa che lo stupì fu di trovare ragazzi e ragazze di ogni età, non era solo un gioco per mocciosi come aveva sempre creduto.

Rimase più indietro a osservare il suo fratellino cercare di farsi strada fra la gente, gli sembrava così familiare quel posto, eppure sapeva in cuor suo di non averlo mai visto. Perché quelle sensazioni? Perché quelle emozioni?

La campanella della porta suonò segnalando l'entrata di un nuovo cliente, con tutte e sue forze, Yami, cercò di scacciare dalla sua mente tutte quelle emozioni che quel luogo gli stava dando, per un attimo ci riuscì, almeno finché non incontrò uno sguardo ametista sconvolto.

Era in piedi l'uno di fronte all'altro. Era lui! Ne era certo, solo lui aveva quegli occhi così splendidi, solo lui era il suo.. << Aibou. >> Sussurrò piano, mentre lo sguardo dell'altro si allargava ancora di più per lo stupore.

<< Mou hitori no boku.. >> La sua voce era debole, ma per Yami quelle parole era come se fossero state gridate.

E in quel momento un ricordo sovrastò gli altri confusi della sua mente... loro due in una camera da letto, erano, come in quel momento, l'uno di fronte all'altro, gli occhi di Yugi erano pieni di lacrime mentre ascoltava le sue parole.

“Voglio stare con te per sempre.” Gli stava confessando. “Non mi interessa se non recupererò i miei ricordi.”

“Anch’io, voglio rimanere con te per sempre.” E quella dichiarazione gli scaldò l'anima.

Per un breve e fugace momento, tramite il Puzzle del Millennio, era stato in grado di toccare il suo Aibou nel mondo reale e non solo nel mondo creato dalle loro anime.

Era successo di nuovo, ancora visioni! Ma stavolta, era stata completa e così reale da sembrare seriamente un suo ricordo. Perché?

Il campione in carica di Duel Monsters lo guardava senza pronunciare una sola parola, era sotto shock, come era possibile? Atemu era lì, davanti a lui, eppure, non era Atemu nello stesso momento! Cosa gli stavano mostrando i suoi occhi?

Allungò una mano incredulo e quando questa si scontrò contro il corpo solido dell'altro uomo, la ritrasse spaventato. Era vero! Era solido! << Sei.. sei.. >>

<< Yugi! >> Esclamò il nonno, facendo concentrare l'attenzione di tutti i clienti verso il nipote. Solo dopo si accorse dell'altro ragazzo vicino a lui e rimase veramente stupito. Non era possibile! Quello era il faraone! Ma non aveva senso! Lui era morto, lo avevano visto tutti compiere il passo per andare nell'aldilà! Come era possibile?

Una decina di ragazzini aveva accerchiato il re dei giochi, allontanandolo da Yami, in parte il giovane archeologo era grato per quella invasione, aveva almeno il tempo per pensare. Che cosa era successo esattamente? Perché nel vederlo aveva sentito una nostalgia e un affetto profondo, incredibilmente profondo verso di lui? E il suo tocco... si portò una mano sulla guancia. Avvertiva ancora il battito furioso del suo cuore. Perché? Perché gli stava accadendo questo?

I suoi occhi si posarono nuovamente sulla figura del re dei giochi, sospirò abbozzando un sorriso gentile. Non poté fare a meno di sentirsi a casa.

Scosse la testa per scacciare quella sensazione. Basta! Doveva seriamente darci un taglio!

<< Sembri lui, ma non lo sei. >> Una voce sconosciuta lo fece voltare, si trovò faccia a faccia con il vecchio che stava dietro al bancone, non l'aveva visto arrivare.

<< Come prego? >>

Gli fece cenno di seguirlo e lui lo fece, lo condusse dietro il bancone e poi dietro ad una porta, si trovò improvvisamente dentro la loro casa. Perché nuovamente gli sembrava tutto così famigliare?

<< Accomodati. >>

Stava per rifiutare, ma le sue parole lo fermarono dal farlo. << Il ragazzino che stai aspettando non andrà da nessuna parte, stai tranquillo. >>

Titubante si accomodò sul divano e attese, una cosa che Yami odiava profondamente era il non sapere e il non avere il pieno controllo sulla sua vita.

 

La tazza da tè ormai vuota giaceva sul tavolino lì accanto, era incredibile quello che il nonno di Yugi gli aveva raccontato, pazzesco per non dire altro, ma dentro di lui sapeva che quella era la verità.

Ora molte cose avevano senso, il fatto che si sentisse a casa lì in quel posto sconosciuto, il fatto che provasse affetto per quel simpatico vecchietto e per alcuni nomi che gli aveva nominato prima, eppure c'era anche dell'altro, lo percepiva ogni volta che il nome di Yugi veniva pronunciato, un calore immenso lo invadeva.

Fu solo alcune ore più tardi, mentre cercava di dare un senso a tutto quello che gli stava accadendo che Yugi, accompagnato dal suo fratellino, fecero il loro ingresso in casa.

Era una gioia vedere i sorrisi sui loro volti.

Gli occhi ametista continuavano a saettare verso la sua figura, adorava quello sguardo, avrebbe potuto perdersi in quel mare viola.

<< Yami! Ho combattuto! >> Esclamò il più piccolo, arrivando a sedersi felice come non mai accanto al fratello.

Gli accarezzò gentile la testa. << Ti sei divertito? >>

<< Eccome! Yugi ha detto che posso venire quando voglio a trovarlo! >>

I suoi occhi si posarono sulla figura aggraziata dell'altro ragazzo, il lieve rossore sulle guance era un qualcosa che sentiva di aver sempre adorato. << Beh, se lui ha piacere, possiamo venire a trovarlo ancora. >>

L'urlo di gioia del ragazzino riempì la stanza.

Alcuni minuti dopo, grazie a una sfida lanciata da Soguroku al più giovane, i due ragazzi si trovarono da soli a parlare.

Yugi poteva sentire il suono del proprio cuore battere talmente forte da rimbombargli nelle orecchie. << Ti ha raccontato qualcosa, vero? >>

Yami poté solo annuire, ancora faticava a credere all'evento straordinario che stava vivendo. << Quello che più mi lascia confuso, sono i sentimenti che provo soprattutto verso di te. >> Ammise, osservando la reazione silenziosa dell'altro. << Non è solo affetto, quello che cerco di dire è che non vedo solo i ricordi di questo faraone, ma sento anche le sue emozioni. E credo di capire che lui ti amasse profondamente, non era semplice amicizia la sua. >>

Gli occhi ametista diventarono lucidi per la comprensione. Tutte quelle parole che lui e Atemu non si erano mai detti, perché consapevoli che un giorno avrebbero dovuto lasciarsi, adesso faceva male sentire che il faraone provava il suo stesso sentimento. Tanto male.

<< Però io vorrei non essere sopraffatto da tutto questo. >> Riprese a parlare, veder quel volto gentile carico di emozioni così importanti e in parte dolorose, lo faceva star male. << Non sono i miei sentimenti, sono quelli di un altro. Io non posso essere innamorato di te, perché non ti conosco. Non sapevo nemmeno della tua esistenza fino a poco tempo fa. >>

Da una parte, Yugi, poteva capirlo, ma vedere la copia quasi perfetta di Atemu era non solo destabilizzante, ma doloroso, se poi si associava quella figura a quelle ultime parole.

<< Io, capisco. Però vorrei chiederti solo una cosa, per favore. >>

Yami poteva sentire una nota d'incertezza e forse anche di speranza in quello che Yugi stava per domandargli. Gli fece cenno di continuare.

Il ragazzo si alzò dalla sua postazione e si sedette accanto a lui, il viso era a pochi centimetri dal suo, perché sentiva la sua anima cercare di avvicinarsi di più? Possibile che i sentimenti del faraone volessero...

Il rossore sul volto di Yugi divenne intenso. << Chiudi gli occhi per favore. >>

Avrebbe potuto dire di no, avrebbe potuto alzarsi e andarsene, invece fece quello che quella voce sottile e gentile gli aveva chiesto: chiuse i suoi occhi rossi e poi lo sentì.

Un bacio, dolce, leggero, delicato.

Un bacio che avrebbe potuto sciogliere il mondo.

Un bacio talmente gentile da far innamorare chiunque.

Un bacio che però non era per lui...

Quando quelle labbra morbide si staccarono dalle sue, aprì gli occhi perdendosi in un mare di ametista, fu in quel momento che Yami realizzò due cose importanti, la prima era che i sentimenti di Atemu si erano finalmente quietati e la seconda era che adesso era libero.

<< Grazie. >> Sussurrò solamente.

 

 

Un anno dopo...

 

 

Gli scavi in Egitto erano durati parecchio, da un anno non metteva piede in Giappone: la sua patria.

Sospirò rileggendo la mail che qualche giorno prima, Yugi, gli aveva mandato.

Erano rimasti in contatto da quel giorno in cui, finalmente, Yami aveva avuto di nuovo pieno possesso della sua mente e dei suoi sentimenti.

Lo spirito di Atemu si era placato, quando le labbra di Yugi avevano sfiorato le sue e lui, ancora oggi, ricordava perfettamente la loro morbidezza e dolcezza.

Aveva assimilato dai ricordi di Atemu quanto quel ragazzino potesse essere dolce, gentile e anche fastidiosamente eroico.

L'aereo era atterrato a Tokyo, adesso, sullo Shinkasen poteva finalmente rilassarsi un po', ci sarebbero volute almeno tre ore di viaggio per arrivare a Domino.

Ricordava ancora quando si erano scambiati gli indirizzi mail, nel caso in cui i ricordi di Atemu si fossero fatti ancora vivi, ma così non era stato, eppure, avevano preso a scriversi ogni settimana. Sapeva che adesso, Yugi, stava aiutando il suo amico Jonouchi con l'apertura di un bar, non poté evitare un piccolo sorriso. Chi si sarebbe mai aspettato che quel teppista potesse aprire un bar e gestirlo? Era una cosa a cui avrebbe volentieri assistito.

Ecco, un altro lato di aver vissuto i ricordi di Atemu era che si erano fusi con i suoi: conosceva praticamente tutti. Mai, Ryou, Honda, Jonouchi, Anzu... di quest'ultima ricordava la cotta che aveva avuto per il bel faraone, ma ovviamente non era contraccambiata.

Come poteva non aver capito che il cuore di quell'antico sovrano era sempre appartenuto a Yugi?

Fece scorrere con il dito le varie mail che si erano scambiati, una in particolare aveva attirato la sua attenzione, l'aprì rivelando anche l'allegato: una foto sua e di una sua collega durante gli scavi nella Valle dei Re.

Era stata scatta circa un paio di mesi dopo il suo ritorno in Egitto: era la sua fidanzata.

Erano assieme dai tempi delle scuole, tutto era cominciato un po' come il rapporto fra Yugi e Anzu. Lesse le prime e sentì lo stomaco aggrovigliarsi.

Solo ora si stava pienamente rendendo conto che era stato uno sbaglio scrivere del loro prossimo matrimonio. Gli aveva descritto così accoratamente la sua relazione con lei, da non tenere nemmeno conto dei possibili sentimenti di Yugi nei suoi confronti. Insomma, si era sempre ritenuto una persona intelligente, eppure non ci aveva pensato. Per Yugi, lui era in parte Atemu: il suo amore perduto per sempre.

Con ansia aveva aspettato una sua risposta a quella mail, aveva atteso per oltre una settimana, ma quando questa aveva tardato ad arrivare, aveva cominciato a mettere in moto la testa.

Poi, era arrivata la sua risposta. Sono felice per te, Yami.

Mai quelle parole gli erano sembrate così pesanti da leggere.

Da allora aveva accuratamente evitato di parlargli della sua relazione, si era sempre mantenuto neutro sui vari argomenti... qualunque cosa che non riguardasse la sua situazione sentimentale.

Doveva ammettere che aveva trovato in Yugi un amico dolce, che sembrava comprenderlo anche tramite le poche righe scritte, ma poi, tutto era cambiato di nuovo.

Durante il Natale, aveva ricevuto una sua mail di auguri, aveva cliccato per aprirla e una piccola gif animata di Yugi era comparsa sul suo cellulare.

Era semplice, niente di esagerato, solo la sua immagine che si muoveva e salutava. Tantissime volte si era perso nel guardarla, a volte anche per ore intere, scatenando anche la gelosia assurda della sua fidanzata.

Mise via il cellulare e osservò il paesaggio scorrere velocissimo, non poté fare a meno di sospirare. Mancava poco...

 

<< Jonouchi! Insomma dove sono le buste di zucchero? >> Esclamò una voce che avrebbe riconosciuto fra mille.

Entrò nel locale avanzando verso il bancone, non era nemmeno andato a casa a cambiarsi, era andato lì diretto.

Osservò con un lieve sorriso divertito la figura di Yugi, accucciata e per metà dentro il mobiletto delle scorte che brontolava contro uno Jonouchi praticamente inesistente, visto che del ragazzo non c'era traccia.

Appoggiò la borsa sullo sgabello e si accomodò a sua volta, voleva vedere la sua faccia quando lo avrebbe rivisto, voleva perdersi nuovamente in quel mare di ametista che per un anno aveva solo ricordato.

Lo sbuffo infastidito accentuò il suo sorriso, lo sentì chiudere le ante dell'armadietto e lo vide alzarsi, ma quello a cui non era pronto era l'espressione sconvolta del suo viso e il battere furioso del proprio cuore.

Era la cosa più bella che Yami avesse mai visto. << Ciao, Yugi. >> I suoi grandi occhi lo fissavano increduli.

<< Yami. >> Ah, pura gioia dei sensi la sua voce.

Non poté trattenere oltre il sorriso sincero che ormai era nato sul suo viso. << E' bello rivederti. >>

Avrebbe giurato che gli sarebbe corso incontro e lo avrebbe abbracciato, ma qualcosa gli stava dando l'impressione che Yugi si stesse trattenendo.

Il suo sorriso dolce, aveva anche un qualcosa di amaro. << Sì, anche per me. >> Ammise sincero, mentre un filo di rosso compariva sulle sue guance.

Perché? Perché c'era questo imbarazzo fra loro?

<< Sei arrivato adesso? >> La voce di Yugi lo lasciò un attimo sorpreso, assottigliò gli occhi.

<< Sì... >> Ok, decisamente qualcosa non andava. << Sono venuto da te perché volevo farti una sorpresa. >> Ammise, cercando di mettere a fuoco la situazione. << Mi sei mancato. >>

Lo vide afferrare nervosamente un panno. << Beh, anche tu mi sei mancato. >>

<< Allora perché ho la sensazione che tu non vuoi che io sia qui? >> Era stato brutalmente sincero, ma aveva percorso metà globo per tornare lì e adesso perché questa improvvisa freddezza nei suoi confronti?

La testa di Yugi si scosse con vigore. << No, ti sbagli. E' solo che... >> Abbassò lo sguardo. << Sono felice che tu sia qui, Yami, ma credo che... insomma non dovremmo vederci, anche la nostra corrispondenza, io penso che dobbiamo smettere. >>

Spalancò gli occhi rossi. << Scherzi?! Perché? Ho fatto qualcosa di male? Io non capisco! >> Non era arrabbiato, era terrorizzato. Non vedersi più? Nemmeno una lettera? No! Non poteva! Lui doveva sentirlo, avere la certezza che in qualche modo Yugi lo ricordasse. << E' perché ti ricordo lui, vero? Atemu! E' perché ho i suoi ricordi, il suo aspetto? >>

Gli occhi di Yugi si fecero per un attimo lucidi. << No, so che tu non sei lui. Lo vedo che siete simili, ma diversi. >>

<< Allora perché? >> Sinceramente non capiva, perché non voleva più vederlo?

<< Perché ho imparato a conoscerti in questi mesi di lontananza. Le tue passioni, i tuoi gusti, conosco buona parte di te, perfino il modo in cui cerchi di non parlarmi di qualcosa... è per questo che non voglio andare oltre, non voglio che questa infatuazione che ho per te vada avanti! Io... >> Non era riuscito a proseguire, il nodo alla gola era diventato ancora più forte, impedendogli di parlare, perché doveva sempre essere così difficile per lui la vita? Perché Yami era arrivato sconvolgendola di nuovo? Non era bastato Atemu e il loro amore impossibile?

Era questo il punto, era perché Yami era vivo e gli piaceva, sapeva che questo amore sarebbe potuto nascere, ma lui apparteneva già a qualcun altro.

Yami lo fissava sconvolto, era per questo che le sue mail arrivavano sempre più raramente? Era per questo che contenevano sempre meno dettagli della sua vita? Perché non voleva andare oltre?

<< Io sono già oltre, Yugi. >> Sussurrò rauco. << Sono già oltre da quando mi hai baciato un anno fa. I ricordi di Atemu non hanno fatto altro che mostrarmi che persona meravigliosa tu sia. >>

Le lacrime a lungo trattenute dal re dei giochi scesero sulle guance.

<< Voglio che anche tu, con me passi quella soglia, voglio renderti felice, voglio sapere di essere l'unico per te. Voglio passare il resto della mia vita con te. >>

<< Stai per sposarti. >> Provò a obbiettare con un filo di voce.

La testa di Yami si scosse. << Ci siamo lasciati dopo la tua mail di Natale, è stato in quel momento che ho deciso che sarei tornato a casa da te. >>

Scese dallo sgabello raggiungendolo dietro al bancone. << Voglio rimanere con te, voglio che tu mi conosca ancora più a fondo, permettimi di diventare ancora più importante di Atemu. >>

Aveva messo tutto sé stesso in quelle parole, e adesso era lì ad aspettare una sola risposta che avrebbe potuto cambiare per sempre la sua vita.

<< Sì. >> Fu solo un sussurro, ma bastò.

Con impeto si impossessò di quelle labbra bagnate di lacrime salate, con gioia le assaporò di nuovo. Le braccia di Yugi si allacciarono dietro al suo collo, mentre le mani di Yami lo afferrarono saldamente sotto i glutei. << Ti voglio. >> Mormorò rauco contro il collo dell'altro.

Le gambe di Yugi si allacciarono dietro la sua schiena. << Di là. >> Sussurrò fra un bacio e l'altro. Il piede di Yami chiuse la porta del piccolo magazzino.

Con mani veloci, eliminò il grembiule di Yugi e prese a slacciare con bramosia i pantaloni, anche le mani del re dei giochi erano impegnate nello stesso tipo di percorso, quando i loro indumenti furono calati a terra e le loro erezioni si scontrarono l'una contro l'altra, nessuno dei due poté minimamente immaginarsi lo scoppio di piacere che ebbero solo con quel semplice tocco.

La mano di Yami afferrò assieme i membri pulsanti muovendosi su e giù, le loro bocche erano saldamente unite in un bacio bagnato, fu questione di pochissimi attimi e fra le dita Yami pota sentire il piacere di Yugi unirsi al suo.

<< Oh Dio... >> Sussurrò gemendo, adorava nascondere il volto nel collo del suo amante.

<< E' stato... >> La voce di Yugi era ancora carica di lussuria e Yami non resistette, lo morse sul collo lasciandogli anche un succhiotto come souvenir.

<< Yami! >>

<< Delizioso. >> Leccò il punto dolorante. Si sollevò dal suo nascondiglio e lo fissò negli occhi. << Assieme, adesso e per sempre. >>

<< Adesso e per sempre. >> Concordò, lasciando che la bocca dell'altro riprendesse il pieno possesso della sua.

 

FINE

   
 
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