RIPERCORRO I CLINI SABBIOSI
Ripercorro i clini sabbiosi
d'un deserto incantato e irreale,
dove un tempo ricordi gelosi
concessero vita immortale.
Dove il tempo, che pare infinito,
vi corrose sia il cielo che il mare.
Dove il tempo dagli Dči costruito
per un mucchio di pietre rimane.
Vecchi massi di etŕ ancestrale,
da esseri eterni innalzati,
non ricordano di chi cantare:
se di eroi o di sogni ingannati.
Ancora c'č l'Uomo che grida:
«Sparite, oh sabbie dannate!»
Soffocate dal silenzio le strida
lente ricadono inascoltate.
Cosě insegue, afflitto e sconsolato,
quella figura immensa e vana,
che all'orizzonte l'aspetto č dato
di una triste Speranza lontana.