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Autore: gleebrittanastories    02/10/2014    1 recensioni
Quella sera era stata scelta di tacito accordo da tutti gli studenti dell'Ohio per uscire. Tutti i locali erano aperti e colmi di persone, l'età massima era 25 anni. Anche se la maggior parte della gente che era lì ne aveva sì e no 18. Le regole potevano essere lette nella descrizione dell'evento, su Facebook. Anche se chi le ha scritte lo sa bene che pochi, pochissimi le hanno lette. Quinn le ha lette, Santana non ci ha neanche pensato. Che le regole sono scritte per essere lette.
...e Santana Lopez non è una che si perde le serate indimenticabili, e Quinn si fa trascinare.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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/ Ehy! Sopravvissuta alla mia long, sono già tornata. Questa shot è abbastanza leggera, nata nella mia mente qualche sera fa. Grazie ad amJade per avermi convinta a pubblicarla, gentile come sempre. Spero piaccia anche a voi, fatemi sapere! In ogni caso, buona lettura /

"Domani ci pentiremo di questa serata"
 

Ma a Santana non interessa, si sta divertendo da morire. Però Quinn ha ragione, quella sbornia sarà già dura da smaltire così. Forse non è il caso di continuare a bere. Magari ancora qualcosina. 

Quella sera era stata scelta di tacito accordo da tutti gli studenti dell'Ohio per uscire. Tutti i locali erano aperti e colmi di persone, l'età massima era 25 anni. Anche se la maggior parte della gente che era lì ne aveva sì e no 18. Le regole potevano essere lette nella descrizione dell'evento, su Facebook. Anche se chi le ha scritte lo sa bene che pochi, pochissimi le hanno lette. Quinn le ha lette, Santana non ci ha neanche pensato. Che le regole sono scritte per essere lette. In sintesi non bisogna muoversi in macchina se non completamente sobri, ferire o uccidere qualcuno, baciare e toccare persone che non vogliono essere baciate e toccate. L'orientamento sessuale non conta, gli omofobi sono troppo intenti a ubriacarsi. Perché dire che nell'Ohio non ci sono omofobi è una bugia. Ci sono eccome, come da tutte le altre parti. E questo Santana lo sa, ma sa anche che nella Notte non deve temere il giudizio degli altri. Così è stata chiamata quella serata indimenticabile, la Notte. E Santana Lopez non è una che si perde le serate indimenticabili, e Quinn si fa trascinare. La bionda sa che con la sua migliore amica ci si diverte, e neanche questa volta è rimasta delusa. L'alcol scende a fiumi e i ragazzi sono molto interessanti. Ne ha già baciati due, altri dieci almeno li ha respinti. 

Santana non li guarda i ragazzi se non quelli che si fa Quinn per avere materiale per le sue battutine sarcastiche del giorno successivo. Quinn è una bella ragazza e si fa rispettare, per questo è amica di Santana. Il loro problema è che sono entrambe molto orgogliose, a volte la loro amicizia si trasforma in competizione. Ma a loro va bene così, vanno d'accordo e si divertono. Per fortuna non sono in competizione per i ragazzi, non più almeno. Da quando Santana ha ammesso a tutti e a se stessa di essere gay, i ragazzi li lascia tutti a Quinn. E si concentra sulle ragazze. 

Ne ha adocchiata qualcuna carina, grazie all'alcol e al suo fascino potrebbe farsele. Anche le più etero non resistono, non con lei. Certo, c'è stata qualche rarissima eccezione. Talmente poche da finire nel dimenticatoio. 

Fino a quel momento ha solo ballato con due, una delle quali dichiaratamente lesbica. Non gliel'ha detto, Santana ormai le riconosce quelle con cui non serve l'alcol. Ma non ha ancora baciato nessuna, non è da lei. Quinn se n'è accorta ma non ci ha fatto caso più di tanto, la sua amica sembra divertirsi comunque. E magari semplicemente non l'ha vista, ubriaca com'è. 

Le due camminano vicine, un po' traballanti, nella via principale di Lima. Ogni tanto si lasciano andare a qualche risata spensierata, la Notte fa quell'effetto. È quasi l'alba, decidono di prendere due birre. Quinn entra nel locale, Santana si butta su uno dei divanetti posizionati sul marciapiede per la serata e aspetta l'amica osservando tutti quei ragazzi che come lei vorrebbero che tutte le notti fossero come quella.  

Un senso di pace le pervade quando il buio comincia a ritirarsi, il calore dell'alba dona loro una sensazione senza pari mentre sorseggiano le due birre. Restano lì, in silenzio per un bel po'. Non sanno quanto, la cognizione del tempo l'hanno persa qualche drink fa. 

"Perché non ne hai baciata nessuna?" 

"Non lo so, non mi andava" 

"È stata una grande serata, godiamocela finché siamo giovani" 

"Non sapevo avessi la sbronza malinconica" 

Santana non si fa mai mancare il suo sarcasmo, Quinn c'è abituata. 

"Dico davvero San" 

"Uh guarda c'è il tipo che ti sei fatta al Valerie" 

"Cos'è il Valerie?" 

"È il terzo locale in cui siamo state. O secondo? Non ricordo, comunque è il mio preferito" 

"Beh, mi sta guardando. Credo che andrò a chiedergli cosa vuole" 

"Come se non lo sapessi" 

"Ci vediamo lunedì a scuola" 

"Wow, ti deve piacere particolarmente se abbandoni così la tua migliore amica" 

"Sì, se ti dovessi dire. Stammi bene" 

"Sai almeno come si chiama?" 

"Puck mi sembra" 

"Che cazzo di nome" commenta acida la latina. Vede Quinn scuotere la testa divertita mentre si allontana. 

Se Quinn se ne va con un ragazzo è perché l'ha scelto con cura, è molto esigente. Santana lo è stata fin troppo, ma ora non vuole tornare a casa come una fallita. I suoi sono fuori come al solito e domani è domenica. Beh, in realtà oggi è domenica. Comunque sia prende la birra e torna indietro, ripercorre la strada a ritroso. La luce unica dell'alba rende tutto quasi irreale. Gruppi di ragazzi con bicchieri e sigarette in mano camminano, o meglio vagano, con espressioni fiere. Sono soddisfatti, sanno che quella serata ha meritato di essere vissuta.  

Dopo un po' rivede quell'insegna, l'insegna del Valerie. Santana non è conciata poi così male. Ha ancora voglia di girare, non di buttarsi sul letto. Non che non sia ubriaca, lo è eccome. Proprio come gli altri, ma le è rimasta un po' di lucidità. 

Entra nel locale e l'atmosfera è completamente mutata, la musica ha lasciato spazio a un buon odore di caffè. Il Valerie si è già ripreso dalla baldoria della Notte, è già un nuovo giorno. Santana si ritrova a desiderare ardentemente un caffè caldo, magari un cappuccio. Fa per sedersi al balcone quando sente una voce dall'unico tavolo occupato del bar. 

"Ehi! Cosa fai lì da sola? Vieni qui, la colazione si fa in compagnia" 

Probabilmente non dice a lei ma non sentendo nessuno rispondere si gira verso quelle persone. Sono tutti voltati verso di lei. Li ha già visti da qualche parte 

"Sì, dico a te latina. Vieni qui con noi" 

A Santana non piace fare colazione da sola e quei tipi le sembrano interessanti, sono cinque o sei ragazzi e ragazze più o meno suoi coetanei. Gli lancia un sorriso un po' malizioso e si va a sedere nell'unica sedia libera. 

Quei ragazzi le ispirano simpatia, sono tranquilli ma non hanno per niente la faccia noiosa. La osservano e decide di rompere il silenzio. 

"Santana Lopez" 

"Lo sappiamo" 

Santana è confusa, come fanno e sapere il suo nome? 

"Vieni al McKinley come noi" 

"Ma io non vi ho mai visti!" 

Impossibile che lei non li abbia mai notati, è il quinto anno che va in quella scuola. 

"Lo so, pensi che sia impossibile ma è così, diciamo pure che le persone popolari come te è difficile che badino a noi" 

"Voi non sembrate sfigati" 

È sincera, come sempre. 

"Magari qui, nel nostro habitat no. Ma a scuola siamo la base della piramide. Comunque sia, io sono Sam" 

"È un piacere Sam" 

"Io mi chiamo Mercedes" 

"Tina" 

"Io sono Blaine" 

"Brittany" 

"Artie" 

"Non credo di ricordarli già tutti, magari in un'altra occasione non avrei problemi ma dopo stanotte è già tanto se mi ricordo il mio, di nome" 

I ragazzi ridono di gusto, Santana nota che una no. È quella bionda, Brittany. Il suo se lo ricorda di nome. 

"Deve bere del caffè o non connette molto" 

Le sta spiegando il ragazzo con in papillon, Santana si chiede perché quei cosi non siano ancora illegali. Il ragazzo biondo, Sam crede che si chiami, fa cenno al barista che vogliono ordinare. Cinque cappucci, due caffe macchiati. E qualche muffin, se possibile. 

"Venite spesso qui?" 

Santana è incuriosita da quel gruppo, così unito. 

"Certo! Ogni volta che possiamo" 

È sempre Sam a risponderle. Poi è la ragazza orientale prende la parola. 

"Abbiamo imparato a non tener conto del giudizio degli altri. Qui al Valerie siamo apprezzati solo per quelli che siamo e per il nostro talento" 

Ancora non crede di aver capito, talento nel fare cosa? 

"Cantiamo, suoniamo e balliamo qualche notte al mese. Il proprietario è un amico di mio padre e ci fa esibire. In cambio drink gratis e colazione inclusa" 

Sam le fa l'occhiolino, è simpatico ma forse un po' troppo espansivo. 

"Io vado a casa ragazzi, il caffè non basta stamattina. Devo farmi una bella dormita" dice la ragazza bionda, sconvolta dal sonno. 

"Va bene, Britt" le dice Sam. 

"Sei a piedi?" le ha chiesto Barnie, o almeno così Santana crede che si chiami. No, Blaine. Ora lo ricorda. 

Brittany ci deve pensare un po' prima di rispondere. 

"Sì ma è meglio così, almeno non rischio di fare del male a qualcuno" 

"Giusto, ci sentiamo domani" "Ciao Britt" la salutano tutti. Anche Santana accenna un "ciao". Ha finito il cappuccio e ha voglia di andare a casa anche lei. L'atmosfera rilassante e accogliente del Valerie l'ha rilassata fin troppo, qualche ora di sonno è l'unica cosa che desidera in questo momento. 

"Anch'io devo andare, spero di vedervi in giro" 

"Certo Santana! Magari vorrai esibirti con noi ogni tanto" le dice quello sulla sedia a rotelle. Ha un nome corto ma proprio Santana non lo ricorda. 

"Al massimo posso venirvi a vedere, magari porto Quinn" dice la latina, più a se stessa che a loro. Vuole davvero rivederli. "Grazie per il cappuccio" aggiunge. 

"Offre la casa" Sam accompagna la frase con un occhiolino. Il secondo occhiolino da quando è lì, davvero troppo. Comunque è simpatico e decide di sorvolare. 

Saluta tutti, e tutti la salutano. Va decisamente meglio dopo un po' di caffeina. Devono essere le cinque e mezza, forse le sei. Esce dalla porta a vetri e gira a destra, in dieci minuti dovrebbe essere a casa. Una cascata di capelli biondi le fa girare lo sguardo a destra. Una ragazza è appoggiata al muro di una libreria con la testa piegata in avanti. Sembra proprio Brittany, decide di verificare. 

"Ehy" le poggia una mano sulla spalla. L'altra alza lo sguardo, gli occhi semichiusi. Le sorride, borbotta qualcosa con la voce impastata dal sonno. Quando Santana alza un sopracciglio lei si strofina gli occhi e parla finalmente una lingua comprensibile. 

"Stavo pensando a dov'è casa mia, mi sono appoggiata qui e mi sono addormentata" 

Adorabile, è la prima cosa che pensa la latina. Seguita da pazza, bellissima, strana e poi ancora adorabile. Santana le sorride, poi ride davvero. Non sta ridendo di lei, ride e basta. Quella situazione è davvero inverosimile. Quella ragazza è davvero bellissima. 

"Dai, pensaci bene e ti accompagno" 

"Non serve davvero. Basta che non mi appoggio più" ride anche lei.  

"Non ho fretta di andare a casa, lo faccio con piacere" per una ragazza bella come te, aggiunge nella sua mente. 

"Se insisti... Santana giusto?" 

La latina annuisce sorridendo. La bionda le spiega che casa sua è a un quarto d'ora da lì. Santana le chiede dei suoi amici mentre camminano vicine. Le chiede delle loro esibizioni. Le chiede lei cosa fa. Brittany si è un po' ripresa dalla notte insonne. Le risponde che sono persone fantastiche, ognuno con il suo talento. Lei danza. Poi è il suo turno di domandare. Tu canti, balli, fai qualcosa? Hobby? Parlami dei tuoi amici. Lei canta, le hanno sempre detto che ha una voce particolare. Vorrei sentirla una volta, la interrompe Brittany. Ok, magari una volta ma prima voglio vederti ballare. Affare fatto! Comunque non ha molti hobby, le piace ascoltare musica, rock di solito, e uscire. Quinn è la sua migliore amica. Gliela descrive. Ed è tutto un parlare fitto, ognuna delle due insaziabile. Si dicono tutto, tra uno scambio di sguardi e l'altro. Due vite raccontate in quindici minuti. O almeno le cose più importanti, quelle che contano di più. 

"Questa è casa mia" indica una piccola casa indipendente, una monofamiliare sicuramente. È gialla, le persiane azzurre. Bella, la prima cosa che pensa Santana. Pierce c'è scritto sulla cassetta delle lettere vintage, azzurra. 

"Bella" dà voce ai suoi pensieri. 

Brittany sorride, la ringrazia. Figurati. Ci vediamo a scuola. Certo. 

Ma Santana non vuole che finisca tutto così. Quello che si sono dette le ha fatto solo venir voglia di parlare altre mille ore con lei. Le risate che hanno condiviso le hanno solo fatto venir voglia di vederla ancora ridere. La Notte è finita e lei non ha baciato nessuna. Ora è giorno e la ragazza che ha di fronte non è da una sveltina e via. Non appartiene alla Notte, una creatura come lei è fatta per essere inondata dalla luce. Come in questo momento in cui il primo sole si riflette sui suoi bellissimi capelli sciolti al vento mattutino. Santana non vuole andarsene, non prima di avere qualcosa. 

"Senti, forse ti sembrerà prematuro ma..." Dio, quanto è imbarazzata. Forse per la prima volta nella sua vita si sente vulnerabile. Ma non ha neanche il tempo di finire la frase, sempre cha avrebbe avuto abbastanza coraggio per farlo. Un guizzo negli occhi azzurri resi quasi trasparenti dalla luce e una frase da quelle labbra sottili, perfette.  

"Decisamente! Voglio decisamente uscire con te" esclama la bionda sorridente. Santana rimane un attimo immobile, metabolizza le parole appena sentite. Le ha davvero sentite? Ma anche stavolta Brittany non le dà il tempo di parlare nè di pensare. Le chiede il suo numero, la latina glielo detta ubbidiente. Ancora un po' interdetta. Ti ho mandato un messaggio, così salvi il mio. Grazie, ti scrivo stasera. Va bene! Allora ciao. A presto, Santana. Un veloce scambio di battute. Veloce il battito cardiaco. Il modo in cui pronuncia il suo nome, la latina crede di star per esplodere dalla felicità. La bionda non sembra intenzionata ad andare via. Anzi, ora fa per girarsi. No! Si è girata di nuovo verso Santana, si avvicina e le lascia un veloce bacio sulla guancia. Un ultimo sorriso e scompare in una nuvola di capelli verso la casetta gialla con le persiane azzurre con la scritta Pierce sulla cassetta delle lettere vintage, anch'essa azzurra. Santana è ancora lì quando la porta si richiude alle spalle di Brittany. Ancora non può credere a quello che è successo, anzi ci crede. E non è mai stata più felice. Come ha fatto a non notarla in tutti quei anni al McKinley? È decisamente intenzionata a recuperare il tempo perso. A conoscerla, a conoscere i suoi amici. Deve ringraziare la Notte perché l'ha portata dritta a un nuovo giorno. Un giorno che ha dato una svolta alla sua vita. Facendole conoscere persone meravigliose con cui condividerà bellissimi ricordi al Valerie, insieme a Quinn e a Puck. Un giorno che le ha fatto conoscere l'amore della sua vita. Ma questo Santana non lo può sapere. Per il momento può solo caricarsi in spalla tutte le emozioni delle ultime ore, memorizzare il numero di Brittany nella rubrica e tornare a casa decisamente soddisfatta e ottimista.

  
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