Seoul mi è sempre piaciuta, un po’ per i paesaggi un po’ per i ragazzi.
Con i BTS avevo avuto la possibilità di stare nel loro dormitorio e il mio bias era Suga. Cambiarono molte cose in pochi mesi.

Siamo nella sala prove e i ragazzi sono stremati dopo le prove così mentre io vedo ballare da solo Suga, dopo che tutti se ne sono andati, lo guardo e lo fisso come una scema.
Quei capelli rossi e quel sorriso ogni volta mi stregavano, come se fosse la prima volta.

“Woow Suga, sei davvero migliorato!! Stai diventando bravo”

Gli dico applaudendo e ridendo. Si ferma e si gira a guardarmi. Si aggiusta il cappello fradicio e mi parla.

“Lo sono sempre stato!” dice lui sorridendomi.
Ogni volta che mi sorrideva e i suoi occhi diventavano piccole fessure il mio cuore vacillava e non riuscivo a capire più nulla.

“Vatti a cambiare” gli dico mentre spengo la musica che intanto continuava in sottofondo.

“Si signora!” mi dice avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia e si dileguò in pochi secondi.

Appena arrivammo al dormitorio e tutti si fecero la doccia, vidi Suga cercare le chiavi della macchina prendere una coperta e scendere.

Risalì dopo poco e prendendomi dal braccio mi forzò a seguirlo.

“Ragazzi io e Lucy stiamo uscendo. Veniamo fra un po’ ” dice portandomi fuori casa.

I ragazzi non obiettarono, forse perché erano troppo stanchi e avevano un sonno pazzesco.
Appena usciamo di casa mi prende per mano e mi sorride.

Ogni volta che mi prendeva la mano mi sentivo una vampata di calore salire per tutto il corpo, così da farmi avere le guance rosse come due peperoni. Appena arrivammo in macchina Suga, inizia a guidare.

“Suga ma perché ai ragazzi non diciamo che siamo fidanzati?” chiesi io appoggiando la mia mano sulla sua, che in quel momento era sulle marcie.

“Perché tu sei solo mia e mi darebbe fastidio abbracciarti o baciarti davanti a loro. Preferisco essere da solo con te e baciarti” mi risponde dandomi un leggero bacio sulla bocca e subito rimette gli occhi sulla strada.

Rimasi un po’ sbalordita da quella frase. Non me lo aveva mai detto, ma questo poteva farmi solo piacere.

Arrivammo in spiaggia e la sabbia sotto i piedi era rinfrescante e piacevole.

Prima di andare in spiaggia Suga prese la coperta e appena la mise sulla sabbia mi fece segno di sedermi così appena mi sedetti, lui si mise dietro di me abbracciandomi.

Ero in estasi per il suo profumo mi faceva letteralmente impazzire, le sue mani erano intorno alle mie e sentivo il suo petto dietro alla mia spalla, che ad ogni respiro si avvicinava a me e sentivo il suo cuore che andava a mille.

“Se potessimo stare così per sempre, starei in paradiso.” Mi dice avvicinandosi al mio volto e facendo aderire le nostre guance.

Era davvero caldo e in spiaggia c’era un leggero venticello.

Tanto che aumentai la mia presa sulle sue mani e lo feci avvicinare ancora di più a me.

“Be se non possiamo andare in paradiso ci incontreremo nell’inferno” dissi io ridendo.

Allora mi prende il volto e mi bacia. Il suo respiro era irregolare come il mio.
Quell’istante non finiva mai, ma appena finimmo il fiato ci staccammo e le nostre fronti si toccarono.

Sentire il suo fiato sul mio volto mi fece venire la pelle d’oca.
Mi guardò come se volesse rimanere così per sempre.

Mi sorrise di nuovo e gli sorrisi anche io dandogli un bacio veloce sulla bocca, mentre ancora stava ridendo, e ritornammo alla posizione di prima, dove lui mi abbracciava e mi teneva a se, mentre guardavamo la luna splendere davanti ai nostri occhi.