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Autore: Lachiaretta    02/10/2014    22 recensioni
Amelia River, dopo quattro lunghi anni torna a New York per frequentare la Columbia University. Era scappata da un passato che non riusciva ad affrontare, ma soprattutto dimenticare. Nonostante tutti i suoi sforzi però questo passato tornerà a bussare alla sua porta, inghiottendola completamente.
Cattivi ragazzi, corse illegali, auto illegali, scommesse, sesso, droga e alcol.. ma soprattutto lui, Jake Haiden.
QUESTA STORIA PRENDE SPUNTO DALLA TRAMA DI GOSSIP GIRL, IN PARTICOLARE I PRIMI EPISODI, E DA FAST AND FURIOS. LEGGETE L'AVVISO IN APPENDICE AL PRIMO CAPITOLO PER TUTTE LE INFORMAZIONI AL RIGUARDO.
PRIMI CAPITOLI IN REVISIONE.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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THE RACER


Ciao a tutti..  sono Lachiaretta.. questa è la mia storia originale e spero che vi piaccia..
I primi capitoli sono in fase di revisione a causa di errori.. 

The Racer ha anche una pagina su FB sulla quale troverete ogni martedì un piccolo spoiler, immagini e su cui potrete farmi domande. Se volete accedervi clicca qui. Vi aspetto.

Buona lettura.


CAPITOLO 4
 



Sono costretta a sedere sul sedile anteriore accanto a Robert. Da quanto sono arrivati nel parcheggio della Eaton House e Micheal è balzato fuori dall’auto per correre incontro a Spencer, è stato impossibile separarli. Rob sorride indicandomi con il mento il sedile posteriore su cui la mia amica e la sua nuova fiamma scontrano furiosamente le loro labbra. Imbarazzata da quella scena quasi raccapricciante sorrido a mia volta a Robert sperando che non creda che possa succedere anche tra noi.
Quando parcheggiamo davanti all’ingresso del Victrola noto subito Jake alla corda di velluto mentre ride insieme al corpulento Adam. Lo sta aiutando a selezionare le ragazze all’ingresso e ovviamente lascia passare solo quelle particolarmente svestite e belle da mozzare il fiato. Non capisco perché questa cosa mi dà così tanto fastidio.
Appena i nostri occhi si incontrano concentra tutta la sua attenzione su di me, dimenticandosi delle altre ragazze in coda. Mi sorride appena, quasi felice del mio arrivo, e sussurra qualcosa all’orecchio di Adam indicandomi. Il suo splendido sorriso tuttavia si spegne nell’istante in cui Robert poggia il suo braccio sulla mia spalla stringendomi a sé e avanzando verso l’ingresso. Adam, che ovviamente non coglie il cambio di umore del cugino del proprietario, fa aprire un varco nella coda per lasciarci avanzare verso l’ingresso. Robert, senza smettere di abbracciarmi saluta Jake con un buffetto sulla spalla, mentre lui non distoglie i suoi occhi da me, scuri, rabbiosi, indispettiti. È arrabbiato. È arrabbiato che io sia venuta insieme a Robert? Senza nemmeno rivolgermi nemmeno un cenno di saluto si volta ed entra nel locale portandosi dietro un paio di biondine slavate.
In quell’istante, quello che fino a prima sembrava un fantastico piano, diventa il peggior parto della mia mente insana.
 
Entriamo anche noi e prima che possa dirmi qualcosa mi slaccio dalla presa di Robert, lasciandolo interdetto. L’espressione sul suo volto mi turba, lasciare che mi abbracciasse deve averlo illuso. Mi scuso con lui dicendogli di aver bisogno di andare al bagno, verso il quale mi precipito. Una volta dentro mi sento al sicuro, nel bagno delle donne non posso incontrare né Jake né Robert, mi fermo davanti allo specchio sorreggendomi con le mani al freddo marmo del lavandino e scrutando la mia immagine riflessa nello specchio. Cosa avevo in mente di fare? Perché sono venuta qui stasera? Perché sto ancora fingendo di essere chi non sono? Se dicessi la verità adesso come la prenderà Megan? Si arrabbierebbero con lei? Ma soprattutto cosa penserebbero di me? Perché mi sono lasciata incasinare così?
L’ingresso di Jessica all’interno del bagno mi riporta alla realtà. Mi fissa inorridita.
«Ciao» la saluto alzando una mano impacciata.
«Sei l’amica di Megan?» mi domanda senza cambiare l’espressione del suo volto.
«Si» mi limito a rispondere, notando l’assenza di saluto da parte sua.
«Ma Megan stasera è a cena dalla sua famiglia? Cosa ci fai qui se lei non c’è’?»
Lascio cadere il discorso dirigendomi verso l’uscita del bagno. Non merita nemmeno una risposta da parte mia. Odiosa prima, ancora più odiosa adesso.
Lei però decide che il discorso tra noi non è ancora terminato e mi blocca stringendomi il gomito e intromettendosi tra me e la porta. «Ti ho vista ieri con Jake. Non montarti la testa, non credere che possa volere da te qualcosa che non sia una semplice notte di sesso. Se fossi in te gli starei lontana.» Alzo un sopracciglio stupita dalle sue parole. «Lontana? Come fai tu? Qualcosa mi dice che abbia usato anche te e che tu non veda l’ora di continuare ad essere usata.» L’espressione di rabbia che si dipinge sul suo volto mi fa intuire di aver centrato il bersaglio, tanto vale infliggerle il colpo di grazia. «O forse lui si è stancato di usarti?»
A queste mie ultime parole libera il mio braccio e scivola alla mia destra permettendomi di uscire. Che serata assurda. Non mi bastavano Robert e Jake? Doveva pensarci anche Jessica a mandarmi fuori di testa? Una serata come questa necessità di alcool, decisamente. Mi fiondo al bancone del bar, ignorando le ragazze semivestite con i vassoi di Champagne, ho bisogno di qualcosa di molto più forte. Poggio entrambi i gomiti al bancone e sovrastando la musica ordino alla barista un Vodka-Tonic ghiacciato, che mi viene servito pochi secondi dopo. Apro la borsetta per estrarre il portafoglio e pagare quando due mani afferrano possessivamente i fianchi.      
«Mettilo sul mio conto Janin.» La voce alle mie spalle è inconfondibile e devo respirare profondamente più volte prima di trovare il coraggio di voltarmi.
«Ti ringrazio Jake, ma non serviva» sorrido appena sperando che non colga il fremito che attraversa il mio corpo quando me lo trovo ad un paio di centimetri dal mio volto.
«Beh. Avrebbe dovuto pensarci Robert, ma lui non è troppo sveglio» dice ridendo, ma il tono aspro con cui pronuncia il nome del suo amico conferma ciò che pensavo. Gli ha dato fastidio che io sia venuta con lui.
«E perché? Posso tranquillamente pagarmi da bere da sola.» Avvicino la cannuccia alla bocca e prendo un grosso sorso della mia bibita. Mi brucia la gola al solo passaggio, la barista deve aver abbondato con la Vodka e aver lesinato con la Tonic. Appena stacco le labbra dal tubicino nero lui si avvicina facendomi sobbalzare. Afferra la cannuccia e assaggia il contenuto del bicchiere.
«Ti piacciono le cose forti? Mi domando allora cosa ci fai con Robert?» domanda malizioso, senza allontanarsi da me.
«Cosa vorresti dire? Robert sembra un bravo ragazzo e …» ribatto ma vengo immediatamente interrotta.
«Appunto. Non mi sembra che a te piacciano i bravi ragazzi. Ti ho vista correre. Tu ami le emozioni forti. Non ti accontenti del vino, ti piacciono i super alcolici. Ed è così anche per i ragazzi. Non ti piacciono i bravi ragazzi! A te piacciono quelli come me!»
«Che cosa te lo farebbe credere?» gli domando pentendomene nell’istante in cui lui accorcia ancora di più la distanza tra i nostri volti.
«Semplice. La mia vicinanza ti fa avvampare. Al mio tocco il tuo corpo freme. E mi sono accorto di come mi guardavi quando ieri sera ho baciato quella ragazza, volevi essere al suo posto, non negarlo.»
Tutte le mie speranze che non si fosse accorto di nulla erano ovviamente state vane. «Ti sbagli. Io non avvampo se non per la frustrazione di sentirmi intrappolata da te, non fremo se non per il freddo e non ho voluto né voglio baciarti»
«Davvero?» La sua mano destra si sposta dal mio fianco, lentamente, salendo fino al collo mentre le sue dita si allacciano ai capelli scostandoli dietro le spalle, mentre l’altra mano, ancora ancorata al mio fianco sinistro, mi attira ancora più vicina al suo torace. La sua bocca si poggia alla base del corpo lasciata scoperta pochi istanti prima, per poi risalire lenta fino la mascella e all’angolo della bocca, lasciando una scia di candidi baci.
«Non mi sembri ancora convinta» Ansima alla fine tremendamente vicino alla mia bocca. Non colgo subito il significato della sua frase ancora rapita dal pensiero di quelle labbra così soffici e calde a contatto con la mia pelle e desiderosa di sentirle a contatto con le mie. Ha ragione. Io voglio baciarlo. Io voglio annientare la minima distanza che ci divide e che mi sta facendo impazzire. Ma non posso dargliela vinta così e non prima di aver risolto la questione Robert. Prima di essere totalmente incapace di allontanarmi da lui poggio entrambi i palmi aperti sul suo petto e con tutta la forza che ho in corpo, aumentata dalla vodka che è in circolo, lo allontano quanto più possibile da me.
«Si, Jake. Hai ragione, non sono per niente indifferente. Sei un bel ragazzo e devo ammettere di essere attratta da te. Tuttavia questo non vuol dire che ti permetterò di fare di me ciò che vuoi. Non puoi prendermi e cercare di sedurmi sul bancone di un bar ignorando che io sia venuta qui insieme ad un tuo amico» sbotto infastidita. Le braccia ancora tese contro il suo petto per tenerlo lontano dal mio corpo sensibile al suo tocco.
«Ancora Robert? Ti piace o no?»
«No» mi esce dalla bocca prima di rendermi conto di averlo detto. Un sorriso beffardo gli si dipinge sul volto. Lo fermo prima che possa parlare ancora. «Ma questo non vuol dire nulla. Ovviamente credo di dover chiarire questa situazione, ma con lui, non certo con te!»
A queste parole sguscio fuori dalla sua presa e senza dargli il tempo di dirgli nulla scappo via senza voltarmi nemmeno per salutarlo.
 
Individuo immediatamente Robert dall’altra parte della sala, e anche se sono consapevole di avere ancora gli occhi di Jake fissi su di me non posso fare altro che correre verso di lui, maledicendomi per aver accettato di uscire.
«Dov’eri finita?» mi domanda allungando un braccio per cingermi le spalle. Mi lascio abbracciare mantenendo una certa distanza.
«C’era coda in bagno e ho incontrato la tua amica Jessica» rispondo scrollando le spalle sperando di poter giustificare la mia quasi mezz’ora di assenza. Lui fortunatamente sembra accontentarsi della mia risposta e non domanda nient’altro. «Ti dispiace se andiamo?»
«Di già? Siamo qui da poco?» Mi domanda stupito.
«Hai ragione, scusami, ma ho un gran mal di testa. Prendo un taxi, tu resta pure qui con gli altri» gli rispondo disegnandomi un falso sorriso in faccia.
«No. Non esiste. Ti riaccompagno, poi torno a prendere gli altri.» E senza smettere di stringermi a sé mi conduce verso l’uscita. Mi volto ancora una volta verso il bancone del bar, curiosa e speranzosa di trovarvi ancora Jake, ma di lui non c’è più traccia.
 
«Grazie» sussurro mentre l’auto di Robert si ferma di fronte all’entrata della Eaton House.
«Figurati. È stato un piacere per me» risponde slacciandosi la cintura di sicurezza e allungandosi verso di me. «Sono stato contento che tu mi abbia scritto oggi.»
Arrossisco leggermente imbarazzata. Perché mi devo cacciare in queste situazioni. «Robert.. anche a me ha fatto molto piacere… Grazie ancora» Apro lo sportello e metto un piede sull’asfalto, ma lui mi trattiene per un braccio. Mi volto verso di lui sorpresa e stupita dal suo gesto. «Hai bisogno di qualcosa?»
Lui fissa i suoi splendidi occhi marroni nei miei, serio e timoroso allo stesso tempo. «A-aspetta solo un minuto» balbetta e si avvicina ancora un po’ a me. «Amelia, se non l’hai ancora capito tu mi piaci, e non poco. Mi piacerebbe conoscerti meglio, uscire con te, ma senza Victrola, senza Micheal, Josh, Jessica e Spencer. Vorrei invitarti fuori a cena, o al cinema, o ovunque tu voglia. Mi piacerebbe aspettarti ogni mattina, accompagnarti a lezione, pranzare insieme e riaccompagnarti a fine giornata. Insomma mi piacerebbe frequentarti.»
Rimango in silenzio ad ascoltare ogni singola parola che esce dalla sua bocca. Da quando è diventato così romantico e sensibile? È così dolce e carino. «Oh, Robert. È… è così… non so cosa dire..»
«Dì di si» Mi interrompe, gli occhi lucidi di speranza.
Inspiro profondamente. Non posso prenderlo on giro. «No.» Alla mia risposta china improvvisamente il capo e lascia andare il mio gomito. «Robert… Tu sei fantastico e sono sicura che se mi conoscessi sul serio non ti piacerei più così tanto.» Se sapessi chi sono realmente mi odieresti per averti preso in giro.
«è per Jake?» Mi domanda sena alzare lo sguardo dalle sue mani che ora stringono con tanta forza il volante che ho paura possa romperlo da un momento all’altro.
«Jake?»
«Vi ho visti. Vi ho visti l’altra sera, e anche prima. E so che anche lui ti ha contattata. È per lui?»
«No!» Gli rispondo con voce stridula mentre il mio cervello urla “SI, SI, SI”
Sembra leggere nella mia mente perché sul suo volto si disegna un ghigno che di divertito aveva ben poco. «Chissà perché non ti credo. Ma voglio darti un consiglio. Sta attenta a Jake. Non è propriamente un bravo ragazzo, anzi. Non ama legarsi a lungo, o meglio più di qualche notte. Non permettergli di prenderti in giro!»
«Oh, ma io lo conosco bene» gli rispondo ridendo. Dal suo sguardo che improvvisamente ritorna curioso su di me mi rendo conto di aver detto qualcosa di azzardato. Mi correggo immediatamente. «Cioè, conosco bene i tipi come lui. Tranquillo, sono stata già avvisata da Jessica sulla reale natura di Jake e comunque io non mi concedo molto facilmente. Può usare tutte le sue migliori tecniche di seduzione con me ma non mi farò imbambolare da lui.» Robert mi sorride debolmente. «Però mi piacerebbe frequentarti, come amica intendo. Possiamo uscire a cena e andare al cinema ogni tanto, e possiamo pranzare insieme quando i nostri orari ce lo permettono. E puoi anche accompagnarmi a lezione se ti fa piacere, ma a condizione che ti faccia trovare provvisto di un choco-cappuccino bollente» azzardo speranzosa. Mi piacerebbe essere sua amica e vorrei avere una possibilità.
«Choco-cappuccino?»
«Si! Cappuccino allungato con la cioccolata calda. È DELIREVOLE.»
«Se lo dici tu!» Sorride ancora, ma con più naturalezza. Poi inspira profondamente. «Non che il mio orgoglio maschile non ne sia rimasto ferito ma va bene. A che ora passo domani?»
 
***
 
La mattina seguente vengo svegliata da una smagliante Megan che spalanca la porta e si tuffa nel letto accanto a me.
«Buongiorno» biascico con la voce impastata stropicciandomi gli occhi.
«Buongiorno Mia. Sentiamo, cosa mi sono persa ieri? E dove diavolo è Spencer?»
Istintivamente mi alzo a sedere e guardo il letto ancora intatto della mia compagna di stanza. Preoccupata afferro il cellulare dal comodino per chiamarla ma vi trovo un messaggio di posta da parte sua che mi avvisa di essersi fermata a dormire da Micheal e che ci saremmo viste direttamente a pranzo.
«Ah però, la nostra Spencer. Bisognerebbe avvisare Micheal di fare il bravo con lei, ma in fondo sembra piacerle molto» esclama Megan sorridendo «Bene, allora cosa mi sono persa ieri? Mi ha chiamato Jessica inviperita urlando non so bene che cosa su di te che l’hai insultata in un bagno, e su di te che fai la spola tra Jake e Robert.» Sgrano gli occhi indignata.
«Quella vipera che non è altro. No! Non l’ho insultata, le ho solo aperto gli occhi sul fatto che lei non veda l’ora di essere usata Jake ma che a quanto pare lui sembra essersi stufato di lei» ribadisco con forse eccessiva veemenza «e per quanto riguarda la cosiddetta “spola”» continuo mimando le virgolette con l’indice e il medio di entrambe le mani «ho solamente detto a Jake che anche se è un figo da paura non avrà mai nulla da me e ho chiarito con Robert che siamo e saremo solo amici.» E per dare maggior peso alle mie parole annuisco con forza.
«Ah ah. Che serata. Avrei voluto vedere tutto questo. La prossima volta ti attacco una cimice al vestito!» Senza smettere da ridere si alza dal mio letto e apre la finestra della camera per far entrare più luce.
«Ma se tu e Robert siete solo amici cosa ci fa qui sotto con in mano un caffè gigante?» domanda indicando fuori dalla finestra.
Un’ondata di panico mi percorre, afferro ancora una volta il cellulare e guardo l’ora. Le 8.30. «Merda! Sono di nuovo in ritardo!» Urlo tirandomi su dal letto e afferrando i primi vestiti che mi capitano sotto mano.
«Mia!! Blu e nero non stanno bene insieme» urla Megan di rincorrendomi in bagno con in mano un pantalone beige da abbinare al top nero che stringo in mano.
 
***
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Giovedì Ore 12.30. “Alla mia nuova amica, mi ha appena scritto Josh avvisandomi che il Prof. Collins vi sta trattenendo in aula per mettergli da parte un budino al cioccolato. Ne prendo uno anche per te?”
 
Messaggio di posta a Robert Campell. Giovedì Ore 12.32. “Ho il nuovo amico migliore del mondo. Tra dieci minuti arriviamo. Ps: che problema ha Josh con me? Ho provato a salutarlo e si è voltato dall’altra parte.”
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Giovedì Ore 12.35. “Ruffiana. Te ne ho presi due!! :) Ps: non badare a Josh, è un cretino.”
 
Messaggio di posta a Robert Campell. Giovedì Ore 12.38. “<3. Sto arrivando.”
 
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Venerdì Ore 8.15. “Ti regalerò una sveglia come si deve. Non puoi svegliarti tardi ogni santo giorno.”
 
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Venerdì Ore 18.30. “Amelia, so che è venerdì ma è uscito al cinema un film che vorrei vedere e diciamocelo.. è un po’ da donne.”
 
Messaggio di posta a Robert Campell. Venerdì Ore 18.33. “Ma va! Che film è?”
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Venerdì Ore 18.34. “Colpa delle Stelle.”
 
Messaggio di posta a Robert Campell. Venerdì Ore 18.36. “Ok.. è un film da donne.”
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Venerdì Ore 18.39. “Beh. Tu sei una donna. Allora mia nuova amica del mondo femminile. Pizza e cinema?”
 
Messaggio di posta a Robert Campell. Venerdì Ore 18.45. “Pizza al SALAMINO e cinema!!! Passa a prendermi alla Eaton tra un’ora!”
 
 
Messaggio di posta da Jake Haiden. Venerdì Ore 22.00. “Ciao Amelia. Come stai? Non ti ho più né vista né sentita. Spero di non averti offesa l’altra sera. Io sono al Victrola e qui con me ci sono sia Megan che l’altra vostra amica. Magari mi sbaglio ma ho notato anche l’assenza di Robert. Spero che sia una coincidenza.”
 
Guardo il cellulare incredula del messaggio appena ricevuto.
«Inizia» mi sussurra Robert all’orecchio. «Spegni il cellulare.»
«Oh. Si.. lo stavo spegnendo» rispondo allontanando il telefono da lui affinché non veda il testo.
 
Messaggio di posta a Jake Haiden. Venerdì Ore 22.04. “Ciao Jake. Non mi hai offesa e non sono al Victrola. Non hai qualche biondina da infastidire?”
 
Digito velocemente prima di spegnere il cellulare.
 
Il film è fantastico. Robert un amico fantastico. Non mi tocca né cerca di abbracciarmi fingendo un banale sbadiglio. Per tutte le due ore del film siede composto sulla sua poltroncina commentando ogni tanto su come secondo lui la protagonista Shailene Woodley fosse molto più bella in Divergent con i capelli lunghi e che il protagonista maschile, Ansel Nonmiricordocomesichiama, non era poi così carino, rischiando di essere trucidato dalle 150 ragazze intorno a noi. Verso la fine mi porge anche gentilmente un fazzoletto di carte per asciugare i fiumi di lacrime che come cascate mi escono dagli occhi impiastricciandomi l’intera faccia di mascara.
Eppure nonostante sia tutto così perfetto io non riesco a togliermi dalla testa quel dannatissimo ragazzo. Mi avrà risposto? E cosa avrà risposto? Chissà se ha trovato una biondina da infastidire? O peggio… due.
 
***
 
Messaggio di posta da Jake Haiden. Venerdì Ore 22.06. “Io voglio infastidire solo te.”
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Sabato Ore 00.23. “Cara mia nuova, ormai non più tanto nuova, amica. Grazie per questa serata.”
 
Messaggio di posta a Robert Campell. Sabato Ore 00.25. “Caro mio vecchio amico, grazie a te. So che negherai anche sotto tortura ma mi sono accorta che anche tu ti sei commosso alla fine. Non ti preoccupare però, potrai comprare il mio silenzio con choco-cappuccini e budini al cioccolato.”
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Sabato Ore 00.29. “Io non mi sono commosso.”
 
Messaggio di posta a Robert Campell. Sabato Ore 00.31. “Dai, ti sentivo tirare su col naso e ti vedevo asciugarti le lacrime con la manica del maglione.”
 
Messaggio di posta da Robert Campell. Sabato Ore 00.33. “Ok. Mi converrà farmi l’abbonamento in caffetteria. :) Notte.”
 
Messaggio di posta a Jake Heiden. Sabato Ore 00.54 “è una minaccia?”
 
Messaggio di posta da Jake Heiden. Sabato Ore 01.04. “No. è una promessa.”
 
Messaggio di posta da Jake Heiden. Sabato Ore 01.05. “Spero di vederti presto. Notte.”
 
***
 
«Siamo arrivate e lui ci è venuto subito incontro. Ha salutato prima Megan e poi me, anche se credo che non ricordi il mio nome. Poi ha guardato alle nostre spalle e sono sicura che stesse cercando te. È rimasto con noi per un’ora buona, fissando continuamente l’ingresso. Alla fine Megan gli si è avvicinata e gli ha chiesto se stava aspettando qualcuno e lui blaterato qualcosa tipo che avrebbe dovuto infastidire una biondina ma non sono certa di aver capito bene.»
L’unica mattina che potevo dormire tranquillamente fino a tardi la mia compagna di stanza decide di svegliarsi presto e fare conversazione. Fortunatamente dopo aver trascorso un’ora buona a parlare di Micheal, di quanto siano affiatati, di quanto baci bene e di molte altre cose che faccio finta di non aver sentito, ha focalizzato il discorso su una persona molto più interessante.
«E?» domando alzando lo sguardo dalle mie unghie mezze smaltate.
«E cosa?»
«L’ha trovata una biondina da infastidire?» le chiedo facendola scoppiare a ridere.
«Gelosa eh? Comunque no! Ha passato tutta la sera al bancone del bar a bere birra, controllando il telefono ad intervalli regolari. Prima di mezzanotte è andato via facendo imbestialire la vostra amica Jessica.»
Controllava il telefono ad intervalli regolari? Magari… Lui mi aveva mandato un messaggio ma io avevo spento il cellulare per tutta la durata del film e anche dopo ho aspettato a rispondergli. Magari aspettava la mia risposta.
Spera di rivedermi presto.
«Stasera tornate al Victrola?»
 
 
***
 
L’intervento di Megan è determinante. Nessuna meglio di lei sa truccarmi, pettinarmi e vestirmi come una diva. Per un’intera ora la lascio coccolare dalle sue abili mani e quando riapro gli occhi stento a riconoscermi. Esce dalla cabina armadio e mi sventola davanti al volto un abito nero monospalla che non ricordavo nemmeno di avere. La sottoveste è molto corta e lascia le gambe quasi interamente scoperte, ma il secondo strato di stoffa trasparente che drappeggia libero sui fianchi è fortunatamente leggermente più lungo. Appuntata sulla spalla una fantastica spilla gioiello a forma di orchidea, identica agli orecchini. Con i capelli leggermente ondulati e gli occhi ombrati di nero faccio fatica a riconoscermi.
«Oh Mia, sei meravigliosa» si congratula Megan autolodando il proprio lavoro. «Stasera Jake non avrà scampo! Cadrà ai tuoi piedi come una pera cotta!»
«Non esagerare» la ammonisco rimirandomi ancora una volta allo specchio. Devo ammettere che il suo lavoro è stato notevole.
«Ah ah. Tu non hai la più pallide idea di cosa mi sta frullando in testa.» Non so perché ma le parole di Megan mi spaventano.
 
Alle 22 in punto io e Megan arriviamo al Victrola, Spencer ci ha anticipate con Micheal ma non sembrano essere ancora arrivati. Avanzo a passi sicuri verso la zona vip dove individuo Robert, Josh e Jessica ma Megan mi afferra per un polso bloccandomi in mezzo alla pista.
«Divertiamoci un po’!» mi urla nell’orecchio ammiccandomi. Solleva il mio braccio destro sopra la testa e mi costringendo a fare un giro su me stessa. Appena ritorno a guardarla in volto stringe anche la mia mano sinistra con la sua destra e iniziamo a ballare a tempo di musica mentre la voce di Enrique Iglesias ci rimbomba nelle orecchie. Megan muove il bacino e le anche e mi invita a fare altrettanto e entrambe scoppiamo a ridere. Mi fa fare un altro giro e appena ci guardiamo ancora una volta negli occhi scoppiamo di nuovo a ridere. Prima che me ne possa rendere conto mi ritrovo accerchiata da ragazzi che ci chiedono di ballare. Noi però li ignoriamo e continuiamo a ballare insieme strusciandoci l’una all’altra e ridendo come matte.   Ondeggiavo i fianchi a ritmo di musica finché due mani bloccano la mia vita tirandomi indietro e separandomi dalla mia amica. Mi giro immediatamente pensando di trovare alle mie spalle Robert o Jake ma mi ritrovo di fronte un perfetto sconosciuto. Lui mi sorride smagliante mentre le mani dalla mia vita scivolano sul mio sedere, stringendolo con forza. Non ho nemmeno il tempo di pensare ad un modo per allontanarlo da me vengo separata dallo sconosciuto. Anche se posso vedere solo le sue spalle lo riconosco immediatamente, Jake.
«Se fossi in te mi farei un giro» gli sibila maligno.
Il ragazzo non se lo fa ripetere, saluta Jake con un cenno del capo e si allontana da noi.
«Ehm… Grazie» balbetto appena si volta verso di me. «Stavo per difendermi da sola comunque».
Lui mi sorride divertito «Come no. Si vedeva» mi risponde sogghignando. «Ora se non ti spiace spostiamoci nella zona Vip. Non vorrei dover litigare con qualcuno.»
Mi cinge i fianchi con il braccio destro e mi spinge verso la piccola pita sopraelevata, dove siamo subito raggiunti da tutto il gruppo, in particolare da Robert che mi guarda sospettoso e da Jessica che fissa con odio il braccio di Jake allacciato ai miei fianchi. Mi allontano immediatamente da lui lasciandolo interdetto e saluto ad uno ad uno i nostri amici.
Per l’intera ora successiva Jake riesce a meravigliarmi piacevolmente. Rimane vicino a noi, vicino a me, e ignora ogni altra ragazza che gli ronza intorno. Mi offre da bere ricordandosi che preferisco la vodka al vino e ogni tanto balliamo anche insieme.

Ad un certo punto la musica cambia, il ritmo rallenta e le luci si offuscano, e noi siamo esattamente l’uno di fronte all’altra. Lui mi fissa negli occhi e in quei pochi secondi mi perdo nell’azzurro delle sue iridi perfette.
«Su, vieni qua» sbotta divertito afferrandomi per le spalle e facendomi sbattere contro il suo torace e costringendomi a ballare con lui il lento che risuona nella discoteca. Allaccio le braccia dietro il suo collo e mi stringo a lui poggiando la testa sulla sua spalla, in modo da potergli nascondere il rossore sulle mie guancie. «È strano sai» sussurra al mio orecchio «Mi sembra di conoscerti da sempre…» Panico! Panico!
«Scusami Jake» la voce di suo cugino Charlie ci interrompe «Ha chiamato Mr Crab. È tra mezz’ora.»
Jake annuisce appena sciogliendo il nostro abbraccio. «Tu vieni?»
«Ok» gli rispondo sperando che non noti il colore ormai paonazzo del mio volto.


 

Angolo Lachiaretta - LEGGIMI


Eccoci qui... 
Come sempre inizio ringraziandovi tutti/e. 
Non avete idea di quanto mi abbiano resa felice tutte le recensioni ricevute.. Ben 9. E con mia grande sorpresa altre persone hanno aggiunto questa storia alle preferite/seguite... Ora sono ben 13 preferite e 7 seguite.. Non mi sembra vero..

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. 

Ne approfitto per pubblicizzare la pagina Facebook di The Racer che ho creato appositamente per questa storia, in modo da poter fare due chiacchere, pubblicare foto, idee e anticipazioni.
Infatti potrete trovare i volti che ho pensato di dare a MEGAN, SPENCER e ROBERT. Per quanto riguarda i protagonisti invece sono ancora poco convinta. Troverete un ipotetico JAKE e tre possibili MIA. Se avete Facebook e volete passare mi farebbe piacere avere una vostra opinione. 
Inoltre già stasera inserirò la foto del vestito di Amelia e in settimana ci sarà una piccola anticipazione del nuovo capitolo.
Lascio anche il mio contatto per chi volesse chiedermi l'amicizia. Lachiaretta Efp.

Grazie ancora a tutti/e
Al prossimo capitolo
Lachiaretta


 
 
 
   
 
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