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Autore: Lumos9690    02/10/2014    1 recensioni
Il destino. Una grande cosa. Vera o falsa? Giusta o sbagliata?
L'allineamento delle stelle, è tutto collegato?
C'è stato un errore, la sua morte non doveva avvenire.
Le stelle, il destino. Tutto distorto.
C'è un modo per tornare indietro? No, le persone non possono resuscitare.
Ma ci può essere un modo per rimediare?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hazel Grace Lancaster, Isaac
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono passati 5 minuti d’orologio da quando Augustus mi ha lasciato alla fermata dell’autobus. Decido di farlo, prendo coraggio, e lo chiamo. Risponde e, se fossi al suo posto, mi verrebbero anche a me certi sospetti.
- Senti amico, per caso sei innamorato di me? Sei il mio migliore amico ma, mi dispiace dirtelo, non sei il tipo che aleggia nei miei pensieri dalla mattina alla sera.
- Oh, come hai fatto a scoprirlo? – rispondo, tenendo il gioco.
- Ti si legge in faccia! – ride – Dai, smettila di fare l’idiota, cosa vuoi ora?
Eccolo, il momento di smettere di scherzare.
- Lo sai che tra poche settimane mi operano e lo so che tu con tutte queste cazzate del cancro hai chiuso, e io di certo non vorrei stressarti ma …
- Isaac. Arriva al punto.
- Verresti al cuore di Gesù con me? – sputo tutto d’un fiato – Sai, quel gruppo… potrebbe essere l’ultima volta che vado e che ci vedo, quindi mi chiedevo se …
- Si. Certo. Che giorno e a che ora?
- Grazie, Gus, sei un vero… - termina lui la frase prima di me.
-…amico, lo so, lo so, ricominciamo con tutte queste smancerie?

                                              Un anno e mezzo dopo

Cosa fare oggi? Bella domanda, alla quale, come ogni giorno, io, Isaac Paine, cieco di professione, non so rispondere. La vera domanda sarebbe “cosa fanno i ciechi?”, ma questi, sono solo dettagli. Una volta sarei uscito col mio migliore amico e, aggirandoci per le strade, avremmo notato tutte le curve da urlo delle passanti, cosa che ora mi è impossibile perché a) sono totalmente cieco e b) il mio migliore amico è morto. Che poi, se ci penso, anche se Augustus fosse ancora vivo di certo non passerebbe le giornate a chiedersi quanto portano di seno le passanti, lui starebbe con la sua Hazel Grace a parlare di quel libro, un’afflizione imperiale o qualcosa così. Ma ormai non può permettersi né l’una né l’altra cosa perché ora lui è lassù a fare chi sa cosa. Hazel invece è ancora qui (con me) a chiedersi perché le stelle le hanno riservato un destino così. Dopo un paio di mesi dalla morte di Gus, Haz, si è ripresa, il che vuol dire che ora riesce a non singhiozzare quando si parla di lui. Quando si riprese venne a casa mia, le aprì mia madre, e mi disse, con voce stranamente calma:
- Giura che mi farai il più bel discorso funebre di sempre. Giuralo. -
Giurai.




S.A.: Ehilà gente! Questa fic era sul mio quaderno già da
un po', sono già pronti anche i prossimi due capitoli,
che pubblicherò a breve. Spero che vi inspiri a 
leggere altro! Sono accettate tutte le critiche, quindi
se avete qualcosa da dire, recensite. :)

Un bacio 
   
 
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