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Autore: Dania    02/10/2014    1 recensioni
Il Titanic porta solo guai. Quindi se Castiel si è fissato con quel film, Balthazar deve scoprire quali guai affliggono l'amico. E trovargli un altro hobby, decisamente.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Balthazar, Castiel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Il Titanic porta solo guai
Fandom: Supernatural
Personaggi: Balthazar, Castiel
Rating: SAFE
Parole: 1019
Prompt: "Uscire? Ma se sono già in pigiama!" per la Notte Bianca #16
Genere: Slice of life, Generale
Avvertimenti: AU
Note: Non ho la più idea di cosa sia questa fic. Forse solo un esperimento per vedere com'è scrivere dal POV di Balthe. Il titolo è a caso come sempre, sob.
Riassunto: Il Titanic porta solo guai. Quindi se Castiel si è fissato con quel film, Balthazar deve scoprire quali guai affliggono l'amico. E trovargli un altro hobby, decisamente.
Disclaimer: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla.






Apre la porta dell'appartamento, appende le chiavi al loro gancio e allo stesso tempo richiude la porta con un leggero calcio.
« Ehy— » saluta i capelli neri, unica cosa che emerge dallo schienale del divano, mentre attraversa il soggiorno-ingresso per dirigersi in camera propria. Sente un « Bentornato! » mentre lascia cadere la tracolla sul pavimento vicino alla scrivania. Sorride. Un altro giorno in cui il suo coinquilino non è stato assorbito dal divano. Lancia la giacca sul letto e torna nella sala.
« Ti prego, Cassie, dimmi che non stai guardando ancora Titanic. » Lancia un'occhiata sospettosa verso il televisore acceso. Castiel emette un mugolio mentre si gira su se stesso e lo spia con i suoi occhioni blu da dietro quello che è, nei giorni in cui non ha lezioni, il suo fortino: il divano. Titanic, appunto. E occhioni da cucciolo bastonato. Diamine.
Si passa una mano sul viso.
« Oggi ho già avuto una giornata pesante, non potremmo cambiare film per una volta? » chiede quasi senza speranza.
« Giusto. Come è andato l'esame, Balthe? » Castiel prmai si è arrimpicato su per lo schienale, sul quale appoggia il mento e ai lati del volto tiene le mani.
Sposta lo sguardo dal ragazzo allo schermo e dallo schermo al ragazzo. « Non lo so, è andata. Cioè, vedremo quando usciranno i risultati. » Prende un respiro profondo. « Veramente Cassie, cambiamo film o usciamo o, guarda, anche i giochi da tavola vanno bene, ma non Titanic. » Cerca di usare il suo sguardo più supplichevole. Sono settimane ormai che Castiel guarda quel film. Ogni singola volta in cui ne ha la possibilità. Inizia a dubitare ci sia qualcosa che non vada nel verso giusto.
« Uscire? Ma se sono già in pigiama! » Castiel si solleva sulle allargando le braccia per mettere in mostra la maglia blu con tante piccole coppie di ali poste a distanze uguali le une dalle altre. Proprio in pigiama.
« Ma se non sono nemmeno le cinque! » ribatte. Poi ci ripensa. « Non è che sei già in pigiama, diciamoci la verità. Tu non ti sei proprio cambiato da queta mattina, è così? » Alza un sopracciglio ed incrocia le braccia al petto. « Balthe— ma è i mio giorno libero...! » Si imbroncia il moro, rimettendosi a sedere in una posizione più comoda. « Così non va, signorino. » Batte un piede a terra sovrappensiero. « Ora tu vai a vestirti e poi insieme usciamo. Possiamo andare al cinema a vedere un film vero, se vuoi. » Mentre parla gira intorno al divano, prende il telecomando da vicino i piedi di Castiel e spegne sia il lettore dvd che il televisore.
Il ragazzo emette qualche verso di disapprovazione, ma finisce per alzarsi e dirigersi vero la propria camera. Per fortuna pensa Balthazar, che temeva di dover caffrontare una battaglia molto più lunga. Decide di aspettare seduto; si massaggia le tempie. L'esame di quella mattina lo ha distrutto, letteralmente. Si ricorda il proprio nome solo grazie ad un qualche miracolo divino, ed ancora non è sicuro di come abbia fatto a ricordarsi quali fossero gli autobus di cui aveva bisogno per tornare a casa.
Castiel si ripresenta vestito poco dopo. « Allora, dove andiamo? »

***

Balthazar prende un sorso dalla sua coca-cola. « Allora » dice incrocando le dita sotto il mento « come mai sembra che da un po' di tempo Céline Dion ci abbia presi come ostaggi? » Osserva Castiel abbassare lo sguardo e prendere un altro paio di patatine, prima che si sciarisca la gola per rispondere.
« Non sono sicuro di cosa tu stia parlando. » sussurra, osservando probabilmente qualche strano disegno sul finto legno del tavolo. Che cosa terribile, i tavoli che non sono in legno, ma hanno quella superficie fatta di plastica con sopra stampata la trama del legno. Di pessimo gusto, veramente. « Cassie, lo sai benissimo. » Alza gli occhi al cielo. « Titanic? Seriamente? La nostra televisione non trasmette altro, ultimamente! » Sospira, pentendosi dell'approccio usato. « Lo sai che quando ti fissi con quel film significa che c'è qualcosa che ti turba. » Non per nulla odio quel film, pensa. Ogni volta che la custodia di quel dvd salta fuori porta guai. E quando hai visto un film un centinaio di volte, quando non solo sai le battute a memoria, ma conosci anche i tempi, le musiche, le inquadrature e le luci negli occhi degli attori, in casi di questo genere chi non verrebbe preso dalla nausea? (E poi ammettiamolo, Céline Dion non è che sia tutto questo piacere per le orecchie.) Ah, se solo potesse tornare indietro nel tempo e non far affondare mai quel maledetto transatlantico!
« Non... Non è successo nulla. Non preoccuparti. » Castiel si nasconde dietro al proprio bicchiere di fanta. Blathazar lo osserva di sottecchi, spizzicando le patatine fritte. Lascia all'amico il tempo di riprendere l'argomento e spiegare il problema, qualunque esso sia, ma ciò non accade.
« Be', allora cosa vuoi fare? Cinema? »
Il ragazzo alza lo sguardo ed annuisce accennando un sorriso.

***

« Posso capire tutto, nei film sui mostri e il sovrannaturale, ma gli zombie che corrono sono qualcosa di troppo disturbante. » dice all'uscita dalla sala. Come Castiel possa passare da film simile a Titanic ad uno come Word War Z in un paio d'ore Balthazar non lo sa – e probabilmente è una di quelle cose che non scoprirà mai. Comunque i gusti sono quello che sono, rimugina storgendo il naso. Poi sposta lo sguardo sull'amico.
« Ti prego. Non dirmi che ti è piaciuto. » Guarda preoccupato il sorriso che si fa largo sulle sue labbra.
« No, è che— Credo di essermi preso una cotta. »
Si ferma e lo scruta meglio. «Per Brad Pitt? O per la moglie di Gerry? Perché, no, devo dire che entrambi non erano mal— » « No, scemo. Per un'altra persona. Per questo Titanic. » dice Castiel continuando a camminare. Balthazar sorrise, poi allunga il passo per raggiungerlo.
« Devi raccontarmi tutto! » sorride.
   
 
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