NONOSTANTE CIO', CONTINUERO' AD ASPETTARTI
Trotterellai felice verso la stazione di Luminopoli, poi mi accomodai accanto ad un mio simile, l'espressione dormiente e l'animo beato.
Anche quel dì, avevo avuto il piacere di brucare erba fresca e girovagare per le piazzette della città, scrutandomi attorno come un turista… un umano.
Adesso però era giunto il momento di aspettare il tuo ritorno, Padrone.
Posai il capo a terra e attesi che il mio pelo lanuginoso mi riparasse la pelle da un'improvvisa folata di vento, quindi serrai gli occhi e mi risvegliai poco dopo, nel mondo dei sogni.
Sorrisi, un calore interno mi fece sentire magicamente bene.
In quel sogno c'eri tu, Padrone.
Mi carezzavi il capo, e a causa della nostalgia delle tue coccole ebbi come la sensazione di percepire le tue dita premute sulla mia testa.
Peccato fosse solo un'altra, insopportabile folata di vento.
- Mi mancherai, Skiddo - dicesti, con voce dolce e profonda.
Girai qualche volta su me stesso, poi ti guardai negli occhi, fiducioso, e ebbi modo di riflettermi nelle tue iridi scure e malinconiche. Non m'importava per quanto saresti stato distante, Padrone.
Io ti avrei aspettato, perché ero il tuo migliore amico, e l'amicizia vera è capace di resistere anche alla distanza più sofferente.
Con questo pensiero ti seguii fino ai binari, poi ti osservai darmi di spalle, salire sul treno e salutarmi dal finestrino. - A presto, Skiddo! - urlasti, e io afferrai il tuo grido al volo, commosso.
Da quel giorno decisi di frequentare la stazione praticamente ogni dì. Alle volte cercavo di decifrare alcuni numeri digitali posti su un tabellone, i cosiddetti orari, oppure tentavo invano di identificarti tra la folla. Passarono settimane, mesi...
anni. Precisamente quattro, se non mi sbagliavo.
… non tornasti mai più.
Ecco. Quel sogno, il mio unico sogno, ormai era l'unico barlume di speranza a cui ancora mi aggrappavo.
Tuttavia, non avevo perso la fiducia: ero, sono e sarà per sempre il tuo Pokémon, il tuo compagno di vita, il tuo Skiddo.
Ti voglio bene, Padrone.
E continuerò ad aspettarti.
Lo prometto.
Angolo Autrice
*dopo aver pianto per ore e ore*
Sob. (ri)Eccomi, per vostra sfortuna.
Allora, senza perderci in chiacchiere, per chi non l'avesse capito, lo Skiddo di questa storia è lo stesso Skiddo che, nel gioco di Pokémon X-Y, potete benissimo incontrare a Luminopoli, di notte, di fronte alla stazione che dorme beato …
se rivolgete la parola ad una donna di mezz'età vestita di viola, essa vi spiegherà il perché della sua presenza lì.
Semplice. Quel cossholino(?) cespuglioso aspetta, insieme a un altro adorabile Skiddo, il suo padrone …
sarà adorabile? E allora mi sono chiesta, perché non costruirci su una storiella? Dai, poverini … certo che sono proprio fedeli, che dolci :3.
Io l'avrei già infamato, quel maledetto cornut …!
… TRADUZIONE NON DISPONIBILE.
Bien, siccome sono parecchio stanca, direi che la posso anche chiudere qui.
Alla prossima fiction!
Bises,
May