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Autore: zwingli    03/10/2014    5 recensioni
“Non ti conviene giocare con me”
“Mh, dovrò iniziare a controllarmi anche io allora”
“Già, non voglio ritrovarmi un cadavere nel letto mentre facciamo certe cose, non è una cosa piacevole, ecco”
“Sei un idiota, Percy. Sei un idiota ma ti amo”
“Ti amo anche io, Nico, anzi, sei la mia morte”
“Non è divertente”
“Sì invece, è esilarante
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve ohohoh. Vi dico solo che è una piccola OS scritta dopo i postumi di un febbrone, quindi non so cosa ne sia uscito fuori deheh. Il Nico che troverete è mooolto cresciuto e forse sarà leggermente OC, ma spero vi piaccia comunque. Inoltre ne approfitto per dirvi che questo sabato sarò al Romics, quindi, in caso ci dovesse essere qualcuno di voi, salutatemi pure, porterò il genderbender di Castiel di Supernatural c,:
Detto ciò, buona lettura!
 
 
 
Punto debole
 
“Non ho mai baciato un’altra ragazza, eccetto il mio riflesso, ovviamente”
Drew guardava trionfante tutta la combriccola che beveva un sorso di vodka dal proprio bicchiere, eccetto alcune delle ragazze che non avevano avuto certe esperienze, e alcuni ragazzetti che ancora non avevano dato il primo bacio o forse, come Nico, non avevano dato il primo bacio ad una donna.
Si trovavano tutti nel salotto della piccola casa al mare di Percy, dove avevano deciso di passare l’ultima settimana di “vacanza” in serenità, prima di tornare a combattere mostri tutti i giorni. Doveva essere una villeggiatura piacevole, appunto, ma purtroppo Drew era venuta a saperlo e si era gentilmente autoinvitata.  Tuttavia quella serata non sembrava essere un completo disastro. Sebbene all’inizio la sua sciocca proposta di giocare a “Mai mai” fosse stata scartata da tutti, alla fine ognuno si era seduto in cerchio e si era riempito un bicchiere di un qualche superalcoolico, chi per farsi notare, chi per prendersi una sana sbronza e chi per sfuggire alla noia. Così in poco tempo si ritrovarono quasi tutti brilli, visto che Drew sembrava volersi impegnare a fare bere ognuno di loro.
Nico si stava persino divertendo a vedere Piper, palesemente astemia, che per orgoglio cercava di mandare giù i sorsi a tutti i costi, finché Travis Stoll non se ne uscì con “Non ho mai fatto sesso”, affermazione molto inverosimile, oltretutto. Pochissimi nella stanza alzarono il bicchiere per bere e Di Angelo pensò quasi di averla scampata quando Percy gli disse, leggermente titubante, che doveva bere anche lui.
Tutti si girarono improvvisamente verso i due ragazzi.
“Aspettate, aspettate, mi volete far credere che voi in 4 mesi di relazione non avete fatto niente?” i due gemelli Stolll stavano per scoppiare a ridere, indecisi se credere a quello che avevano sentito o no.
Percy si limitò a fare spallucce mentre Nico avvampò e perse colore così velocemente, quasi allo stesso tempo, che sua sorella Hazel si preoccupò.
“Be’ insomma, non ci sentiamo ancora pronti, vero Nico?”
Il fidanzato roteò gli occhi e sbuffò.
“TU, non ti senti ancora pronto”
Si mise le mani sulla bocca con aria assolutamente stupita quando realizzò ciò che aveva appena detto.
“Ceh, volevo dire, insomma…”
Stava cercando un modo per migliorare la situazione e renderla meno imbarazzante, ma ci pensò la versione sbronza e delirante di Jason a mandare a monte i suoi piani.
“Ma di cosa ti preoccupi Percy? Tanto l’hai già fatto con Annabeth!”
Nico strinse i pugni e si alzò.
“Magari è con me che non vuole farlo” e se ne andò verso la camera da letto.
Percy rimase stordito e ci mise qualche secondo prima di realizzare il tutto. Purtroppo ci mise qualche altro secondo per decidere se fosse meglio rimanere lì con gli altri o seguire il suo ragazzo. Inoltre non lo aiutava a riordinare le idee il fatto che tutti gli stessero chiedendo domande a raffica; fortunatamente intercettò gli occhi di Annabeth che gli facevano cenno di andare da Nico.
 
 
“Nico?”
“Se vuoi farmi il discorsetto sulle api e i fuchi puoi anche andartene via”
Percy non fu sicuro di aver capito quella sua affermazione, ma fece comunque un sospiro di sollievo poiché, per un momento, aveva creduto che Nico se ne fosse tornato nel mondo dei morti in qualche modo che solo lui conosceva.
Non accese la luce convito che se l’avesse fatto si sarebbe potuto spaventare trovando il suo ragazzo schiacciato sopra l’armadio o rintanato in qualche altro posto assurdo. Tuttavia gli prese un colpo quando, mentre camminava a tentoni nel buio pesto, gli andò proprio addosso e finirono insieme a terra.
“Sei un idiota”
Si misero a sedere insieme uno vicino all’altro.
Rimasero per un po’ in silenzio, giusto il tempo di far abituare gli occhi di Percy all’oscurità e per fargli notare gli occhi lucidi di Nico. In un primo momento avrebbe voluto scherzare sul fatto che l’a sua stabilità emotiva era pari a quella di una donna in preda alle doglie, ma alla fine optò per un abbraccio, cosa che gli riuscì con un po’ di difficoltà dato che Nico ormai lo aveva superato in altezza. Faceva ancora fatica ad accettarlo, ma Di Angelo, una volta tornato al Campo Mezzosangue dopo tre mesi negli Inferi, aveva dimostrato di esser cresciuto di almeno 10 cm, sicuramente merito dei cereali di Demetra, per forza. In quei tre mesi, oltretutto, Percy aveva capito, tramite un lento processo e con vari aiuti dai suoi amici, che stare senza Nico era come stare senza ossigeno. Quindi capirete bene che vederlo ritornare molto più alto, con i capelli a doppio taglio e un piercing sul lato destro del labbro inferiore fu un vero trauma per Jackson.
Percy rimase quasi basito quando Nico non gli diede un pungo in mezzo al costato come si era aspettato, ma anzi appoggiò la testa sulla sua spalla.
“ Nico io volevo…”
“Senti ascoltami bene: tu non devi pensare che io sia un gay depresso assetato di sesso, non è così, solo, ecco, a volte ci penso e mi piacerebbe provare quelle sensazioni, ma ogni volta che stiamo per varcare quella soglia tu ti blocchi. Ne abbiamo già parlato, lo so, ma a volte penso che tu abbia paura di qualcosa… Che tu abbia paura di me…”
Percy lo strinse più forte e intrecciò la sua mano con quella del fidanzato.
“E’ vero, ho paura” Nico si irrigidì “Ho paura ma non di te, assolutamente, ammetto che a volte sei inquietante, ma non sei affatto tu il problema. Il problema sono io, ho paura di me, ho paura di non essere abbastanza, ho paura che non ti piacerà, ho paura di farti male, ho paura che tu poi possa sparire di nuovo, ho paura del dopo, ho paura di sbagliare qualcosa e di perderti per sempre e non potrei sopportarlo. Ho una miriade di paure, Nico”
“Poi sono io quello che si fa le turbe mentali”
Percy sorrise abbassando lo sguardo.
“Mi dispiace, davvero”
Nico gli alzò il viso e lo baciò, prima pudicamente, poi schiudendo la bocca e accogliendo la lingua del ragazzo senza tante cerimonie.
I momenti in cui lui prendeva l’iniziativa erano come piccole fette di paradiso per Percy. All’inizio della loro relazione Nico aveva timore persino di tenergli la mano, si vergognava addirittura della sua timidezza. Tuttavia Percy gli aveva insegnato che con lui poteva prendersi tutte le libertà che voleva e, con il tempo, il ragazzo aveva imparato a lasciarsi andare, a non ponderare ogni parola che voleva rivolgergli, semplicemente aveva tolto i freni e quei 4 mesi insieme erano stati i più belli della sua vita.
In breve tempo Percy si ritrovò Nico a cavalcioni sulle sue gambe, mentre lo avvicinava sempre di più, come se volesse farlo entrare nel suo corpo, stringendolo per il fondoschiena. Tenersi in jeans addosso era diventato quasi doloroso.
Quando Nico si sfilò la maglietta nera e scese con la bocca sul collo del suo ragazzo lasciandogli umidi baci, si sentì un tonfo dal bagno, seguito dal rumore di una cascata d’acqua, come se si fosse rotta qualche tubatura.
“Non dirmi che sei stato tu”
Percy girò la testa di lato per non farsi vedere in viso.
“Non ci posso credere”
Nico stava per scoppiare a ridere.
“Vedi, ho paura anche di questo, di non controllarmi. E’ il mio punto debole, tu sei il mio punto debole”
“Ho trovato un modo fantastico per stuzzicarti allora” il sorriso di Nico era come una stella nel buio della stanza.
“Non ti conviene giocare con me”
“Mh, dovrò iniziare a controllarmi anche io allora”
“Già, non voglio ritrovarmi un cadavere nel letto mentre facciamo certe cose, non è una cosa piacevole, ecco”
“Sei un idiota, Percy. Sei un idiota ma ti amo”
“Ti amo anche io, Nico, sei la mia morte
“Non è divertente”
“Sì invece, è esilarante”
E, slacciandogli la cintura, Percy si preparò per quelli che sarebbero stati i venti minuti più belli della sua vita.
 
  
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