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Autore: Maria_Kurenai    03/10/2014    1 recensioni
Questo breve testo vuole descirvere i sentimenti che si provano quando ci si sente incapaci di trasformare la propria negativita' in qualcosa di artisticamente concreto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dicono che le grandi cose derivino da sentimenti negativi, ma per qualche motivo la mia negativita' e la mia depressione non fanno altro che bloccare qualsiasi sbocco di creativita'.
Vorrei riuscire ad afferrare il mio dolore, la mia apatia e trasferirli come il pittore sulla tela, come il musicista sulle note della sua chitarra.
Vorrei riuscire a riversare i colori grigi e spenti della mia anima su qualcosa di concreto, vorrei dar voce all'oblio che mi pervade le viscere e svuotarle del tutto nella speranza che un raggio di sole, uno schizzo di colore, riesca a raggiungere la mia anima dannata.
Vorrei potermi liberare dal peso che mi stritola i polmoni e mi impedisce di respirare, vorrei poter tornare alla vita, prosciugare i fiumi  della mia agonia e veder sbocciare nel loro letto piccoli fiori azzurrini. Vorrei che l'odore di quei fiori inondasse i miei sensi, vorrei che la pioggia purificasse la pece che paralizza la mia umanita' e ridonasse al mio essere la sua vera forma. Vorrei tornare a risplendere, come la rugiada sui petali di rosa dopo la tempesta, dopo il freddo dell'inverno
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