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Autore: lapoetastra    03/10/2014    1 recensioni
La lettera d'addio scritta da Frodo a Sam per informarlo del suo viaggio senza ritorno a Gran Burrone.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Frodo, Sam
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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< Padron Frodo! Frodo! Dove siete? >, domandò Sam concitatamente entrando nella piccola ma accogliente dimora che lo aveva ospitato tante volte, prima del viaggio verso il monte Fato.
L'eco delle sue parole fu l'unica voce che gli rispose.
Solo allora si accorse che la casa era vuota.
I bei vestiti di Frodo, nell'armadio, erano scomparsi, così come Pungolo, la sua affilata spada.
I ritratti di famiglia che un tempo ornavano le pareti non c'erano più ed avevano lasciato il posto ad un alone bianco.
Sam si guardò intorno sconcertato.
D'un tratto vide che la superficie lucida del tavolo al centro del soggiorno era interrotta da una busta bianca.
La prese.
Su di essa c'era scritto, con la calligrafia che egli riconobbe immediatamente come quella di Frodo, soltanto un nome.
Il suo nome.
Sam.
Lo hobbit l'aprì con mani tremanti ed iniziò a leggere.

Mio caro Sam,
siamo partiti per salvare la Contea.
Ed è stata salvata.
Ma non per me.
Non posso più vivere qui, mio buon amico.
Non ce la faccio.
Ci sono cose che non si possono cambiare.
Che non si possono dimenticare.
Ma io voglio provarci lo stesso.
E per farlo non posso rimanere.
Ho capito cosa intendeva Bilbo quando diceva che aveva bisogno di un viaggio per schiarirsi le idee.
E' proprio da lui che sono diretto, ora.
A Gran Burrone.
E' l'unico luogo della Terra di Mezzo a non essere stato intaccato dal male.
E lì voglio ricominciare da capo.
Iniziare una nuova vita.
Sperando di poter aprire gli occhi, un giorno, senza che la mano mi corra al collo alla ricerca dell'anello.
Sperando di non svegliarmi più, la notte, con la sensazione viva e pulsante della lama Nazgul che mi penetra nella carne.
Ci sono ferite talmente profonde che non si possono cancellare.
Che lasciano un segno.
Ma io voglio far sì che almeno si rimarginino, prima o poi.
Non credo che ritornerò, Sam.
Ma non ti dimenticherò.
E quando vedrò il Sole luminoso fare capolino da dietro le nuvole, penserò al tuo sorriso, che è stato infinite volte la luce che mi ha permesso di uscire dal luogo più buio in cui mi ero perso.
Mi ricorderò sempre di te.
Del migliore giardiniere che abbia mai avuto.
Del mio migliore amico.
Addio, Sam.

Frodo



Le lacrime scorrevano copiose dai grandi occhi di Sam, cadendo sulle parole della lettera e cancellando l'inchiostro nero.
L'aveva abbandonato.
Proprio ora che la guerra era finita, che Sauron era stato sconfitto, che loro due avrebbero potuto vivere insieme per sempre, Frodo l'aveva abbandonato.
"Non devi perderlo, Samvise Gamgee".
Le parole di Gandalf gli risuonavano ancora nelle orecchie e nel cervello.
" E io non voglio farlo", sussurrò Sam alla casa che aveva ancora il profumo di Frodo.
Prese una decisione.
Sarebbe partito immediatamente.
Sarebbe andato anche lui a Gran Burrone, dagli elfi, a vivere per sempre con il suo Padrone, nonchè migliore amico.
Quella di non perdere Frodo era stata la sua missione fin da prima di partire verso il Monte Fato, e Sam aveva tutta l'intenzione di continuare a compierla per il resto della vita.
   
 
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