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Autore: michaelgirl    03/10/2014    1 recensioni
''Ho bisogno di stringerti, stringerti tutta la notte, ho bisogno di dirti che va tutto bene''
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi sedetti al bancone del bar;
"Una cioccolata calda, per favore" dissi alla cameriera.Era una giornata fredda come al solito a Toronto ed io ero al centro commerciale a fare alcune compere.

Accanto a me sedeva un ragazzo alquanto bizzarro impegnato ad osservare il display del cellulare, portava un cappello dove si potevano intravedere alcune ciocche lilla.

Mentre osservavo il suo piercing al sopracciglio, lui, girò gli occhi verso di me; inizialmente vidi nei suoi occhi verdi la sua espressione seria, ma poi le sue labbra si allargarono in un dolce sorriso.
Mi girai velocemente e fissai la cioccolata calda che la cameriera mi aveva appena portato. Sentivo le mie guance farsi sempre più calde, sí, stavo cominciando ad arrossire.

“Non fui capace di ricambiare il sorriso dalla troppa timidezza o dalla troppo emozione?” pensai.

Cominciai a sorseggiare la cioccolata quando lui si alzò dal bancone e lasciò un biglietto sopra al tavolo.
Aspettai che uscisse per poterlo leggere, e quando lo presi c'era su scritto un numero di telefono con accanto -M. Mi guardai intorno abbastanza stupita e misi il bigliettino in tasca.

Finii di bere e mi diressi verso l'uscita del centro commerciale.
Andai in macchina e tornai a casa, non vedevo l'ora di farmi un bagno rilassante.

Misi un piede dentro l'acqua calda e appoggiai la testa sul bordo della vasca; ripensai più e più volte a quel numero scritto sul biglietto.
Appena uscii presi il mio iPhone e cominciai a scrivere messaggi a quel numero senza mai inviarli; ma finalmente, decisi di inviare un semplice "Hey".

Aspettai dieci minuti, venti minuti, trenta minuti quando finalmente due ore dopo mi rispose dicendo "Sapevo che mi avresti scritto".
Che caratterino, pensai.
"Come ti chiami?" inviai il messaggio.
"Il mio nome è Michael. Quanti anni hai?" chiese lui.
"Ne ho appena compiuti 17 e tu?"
"18."
Non risposi e mi arrivò un altro messaggio.
"Posso venire a casa tua?" Rimasi allibita da quel messaggio e non riuscii a rispondere. Chiusi velocemente tutte le finestre di casa mia e la porta a chiave. Vidi 4 chiamate perse da quel ragazzo di nome Michael. Per non pensarci posai il telefono e mi misi a cucinare qualcosa.

Accessi la Tv dove stavano trasmettendo il mio programma preferito: Pretty Little Liars. Io assomigliavo molto ad Aria, caratterialmente, molto timida ma allo stesso tempo coraggiosa; per questo lei era la mia preferita.

Ero impegnata a seguire la trasmissione quando improvvisamente suonò il campanello di casa mia.
Spaventata mi alzai dalla sedia ed andai a vedere chi era dall'occhiolino della porta.
Vidi il suo viso, era proprio lui, Michael.
Appoggiai le spalle alle porta e mi sedetti a terra, non sapevo che fare, ero così spaventata.
Cominciai a tremare e decisi di aprire lo stesso, qualunque cosa sarebbe successa.

"Finalmente hai aperto questa cazzo di porta." disse lui entrando senza farsi problemi.
"Vedo che stai cucinando, prepara anche per me." continuò.
"Intanto abbassa i toni, nemmeno mi conosci." replicai.
"Senti, io parlo come voglio. Capito? Devi sapere una cosa, con me non si deve discutere o finisce male." rispose lui gelido.
Non fui capace di dargli una risposta, quel tipo mi terrorizzava e non poco, ma infondo qualcosa mi diceva che dovevo farlo restare.
"Ah comunque, il mio nome e' Emily." gli dissi.

 
  
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