Come tutti i giorni stava salendo le scale per raggiungere il suo appartamento al 221B a Baker Street, dove lo aspettava il suo coinquilino.
Salutò cordialmente la signora Hudson e le porse la spesa che lei gli aveva chiesto di comprare.
Fece per aprire la porta, ma la trovò chiusa. 
Da dentro proveniva una dolce melodia di violino: Sherlock stava suonando come il suo solito.
John notò che il suono si era fatto un pò tremolante e indeciso, probabilmente per l'emozione al pensiero dell'imminente evento perchè anche Sherlock, noto per la sua razionalità e la sua capacità di rimanere distaccato, non riusciva a non far trasparire le sue emozioni.
John si decise a tirar fuori le  chiavi dal giubbetto ed aprì la serratura. Entrò facendo attenzione a non disturbare Sherlock, quando gli passò a fianco per riporre sul loro tavolino la spesa. Si tolse il giubbetto e lo posò sulla poltrona. Nel frattempo Sherlock aveva smesso di suonare e stava osservando il suo coinquilino che con minuziosità e precisione di gesti quotidiani si sistemava sulla sedia, accavallava  la gamba destra sulla sinistra e apriva il suo computer per andare sul suo blog. Sherlock posò il violino e si diresse in cucina passando davanti a John.
Quest'ultimo lo stava guardando da dietro il computer, la sua figura sinuosa e magra.
John si era immerso nella letture dei commenti al suo blog e non si  era accorto della tazza di thè fumante di fianco al suo braccio sinistro. 
John si guardò intorno per cercare Sherlock, ma non lo vide. 
Sentì rumore dalla camera da letto e dopo poco lo vede uscire, col suo cappotto con il bavero rialzato che metteva in risalto il suo viso. "Io esco un attimo, John. A dopo" e poi uscì, lanciando un' ultima occhiata al suo blogger.
Passarono un paio d'ore e John stava già cucinando quando sentì la porta aprirsi.
Senza girarsi continuò a cucinare, tenendo in equilibrio le uova sulla padella, quando si sentì cingere la vita da due familiari braccia.
I capelli ricci di Sherlock  gli solleticavano il viso mentre lo baciava sulla guancia. John non si girò, ma finì di riporre le uova sui piatti mentre Sherlock gli rimaneva abbracciato.
Una volta finito John si girò e venne completamente circondato dalle braccia del suo coinquilino.
Non poteva crederci, ogni volta era come la prima, quando Sherlock gli aveva confessato ciò che provava per lui.
Quanto era stato impacciato, avrebbe portato con sè il ricordo per sempre.
Gli aveva detto che era innamorato di lui dal primo momento che l'aveva visto. Quando John gli si era presentato dentro di sè Sherlock aveva sentito una nuova sensazione che aveva da quel momento  tentato di nascondere agli altri, ma dentro di sè era stata sempre chiara: amava John. 
La sua quotidianità,  il suo blog, il modo in cui muoveva la testa spazientito quando lo faceva arrabbiare, la sua puntualità con la quale beveva il thè tutti i giorni alla stessa ora, ma soprattutto il fatto di essere l'unico che lo capiva, lo sopportava e lo amava per come era veramente. John era riuscito a far breccia nel suo cuore e a sciogliere il ghiaccio che lo invadeva. Nessuna donna ce l'aveva mai fatta, nemmeno La Donna. Per Sherlock non sarebbero mai più esistite donne, aveva il suo blogger.
John perso nei suoi pensieri sorrise divertito e Sherlock gli prese il viso tra le mani guardandolo negli occhi. A John si mozzò il fiato: aveva davanti gli occhi più belli del mondo dentro i quali avrebbe potuto perdersi per ore e ore. Passò le mani nei capelli ricci del compagno, il quale rise e avvicinò il viso a quello di John. I loro nasi si sfiorarono e le loro bocche erano a qualche millimetro di distanza. Sherlock parlò:"Oh John, il mio John"
John rispose :"Non posso credere che questo sia vero, che io sia qui con te, insomma, tu hai scelto me. Con tutto quello che avresti potuto avere hai scelto me. "
Sherlock gli prese i fianchi con le mani e lo avvicinò a sè, John contrò il bordo del tavolo.
Sherlock gli sussurrò alle labbra:"Sei entrato nella mia vita all'improvviso e da quel momento non ho più avuto bisogno di altro.
John io ...io ti amo. E lo sai, sarei perso senza il mio blogger" 
John non resistette e lo baciò, posandogli le mani sul collo, giocando coi suoi capelli.
Lo amava come mai aveva amato nessun altro.
E dall'indomani sarebbe stato definitivo.
Si sarebbero sposati.