Shot introduttiva digimon adventure 02

Ormai è san Valentino, la festa degli innamorati, ed un innamorato i particolare, Takeru Takashi, non sa, da tempo, né come dichiararsi alla propria ragazza, né che regalo farle per l’odierna festa.

È da quando Malomyotismon è stato sconfitto che quel povero ragazzo cerca di dichiararsi alla dolce Hikari Yagami e da allora è passato un anno senza che lui sia riuscito a combinare qualcosa.

Anche Daisuke, suo ex rivale in amore, aveva provato a dirglielo: doveva dichiarasi oggi, altrimenti non avrebbe avuto più occasione di fare sua la prescelta della luce.

Ma a lui, a differenza del compagno, era destinata un’altra digipietra, ovvero quella della speranza, e dato questo, lui continuava a sperare (inutilmente) che si facesse avanti prima la mora, e solo allora lui avrebbe risposto, diceva.

Annoiato.

Ecco come si sentiva in quel momento. Da quando aveva lasciato Patamon, suo fedele amico, nel mondo digitale, infatti, non accadeva nulla che richiedesse l’intervento dei due gruppi di digiprescelti.

Triste, per aver dovuto lasciare un amico a cui teneva molto e per non essere riuscito ancora a mantenere una promessa fatta non ad uno, ma a ben due compagni, ovvero quella di dichiararsi ad Hikari.

D’altro canto la piccola Yagami aveva molti spasimanti ai suoi piedi, in più aggiungi un fratello iperprotettivo quale era Taichi e le somme si tiravano da sole.

Qualcuno bussò alla porta, anzi, la usava come un tamburo a dirla tutta.

Takeru si alzç e, appena andò ad aprire, ecco Daisuke che lo guardava con il suo solito sguardo, uno sguardo pieno d’indignazione, indignazione per non aver mantenuto la promessa fatta.

<< Che aspetti? >>. Bastò questa frase per riportare TK fra i vivi.

Ora si guardavano come per capire che cosa volesse fare l’altro.

<< Allora? Vuoi che ti ci porti a pugni da Hikari? >>. Esclamò al massimo della rabbia.

Si, rabbia.

Chiunque conosca Daisuke sa che è cambiato. Ora cerca di avvicinare il biondino e la sorella del suo eroe, e per farlo prenderebbe a pugni chiunque, se servisse.

Un pugno.

Un altro sullo zigomo.

Ed un altro ancora nella pancia.

Dei pugni carichi di coraggio, un coraggio che voleva trasmettere anche a Takeru.

Il coraggio di fare ciò in cui lui, Daisuke Motomiya, non era riuscito a fare.

Ovvero, dichiararsi.

<< Allora? Dimmi, TK, ti sei deciso a dichiararti? >>. Disse lui, continuando a sferrare pugni contro l’amico, il quale non reagiva, continuando a riflettere, mentre l’altro continuava a parlare.

<< Se non vuoi parlare allora ti dico io una bella cosa. Hikari aspetta da chissà quanto che tu ti faccia avanti, è da quando abbiamo combattuto contro malomyotismon che lo sto notando, sai? >>.

Prese una pausa

<< La vedo triste ogni giorno, nemmeno Sora riesce a tirarla su di morale. E questo perché? Perché ti aspetta! >>.

A Takeru si spalancarono gli occhi per la notizia.

Hikari lo stava aspettando, e lui come un fesso se ne stava lì a fare l’imbambolato?

E così decise di reagire, e per prima cosa, cominciò col contrattaccare ai pugni del ragazzo dai capelli rossicci.

Daisuke sorrise.

Eccolo il vero Takeru, pensò.

Solo allora una luce dalle loro tasche riuscì a fermarli.

Erano i digivice, ma avevano qualcosa di diverso

Erano simili ai Xross loader solo che avevano una forma più arrotondata, lo schermo era esattamente come nei D-arc e i tasti erano in stile “I pod” come nel digivice dei fusion heart.

Da lì uscirono due strane creature che i due riconobbero come i loro Digimon.

<< C’è di nuovo bisogno di voi >>. Esclamò una delle due, la quale era blu e con una strana testa a forma di V.

I due si guardarono reciprocamente negli occhi, sapendo già cosa fare, ma il ragazzo rossiccio intervenne prima di fare qualsiasi cosa.

<< prima devi andare da Hikari a dichiararti >>.

Poi i due scoppiarono in una fragorosa risata.

Note dell’autore

So che non c’è il vero e proprio Takari, ma volevo sottolineare anche un cambiamento da parte di Daisuke.