Ciao
a tutti! È passato veramente molto tempo
dall’ultima volta che ho
pubblicato una storia su questo sito, in parte per mancanza di
ispirazione e in
parte per mancanza di tempo.
Devo
essere sincera di idee ne ho davvero molto e non vi dico quante
storie a più capitoli ho abbozzato, ma il problema
è proprio che non riesco a
trovare il tempo per scrivere una storia con la S maiuscola,
perciò per ora mi
sono accontentata di una short ovviamente in cui sia Elena che Damon
sono umani
e vivono in un universo che non ha nulla a che fare con The Vampire
Diaries.
Spero
che sia di vostro gradimento.
I
like our life when it’s like this
Elena asciugò l’ultimo piatto rimasto nel lavandino e lo ripose nel mobile della cucina sospirando, era stata una giornata lunga, ma d’altronde ormai le giornate erano sempre lunghe e faticose e cercare di non crollare era difficile.
I tempi in cui era solo una ragazzina erano ormai lontani e sarebbe tornata indietro volentieri per rimproverare quella 17enne che non vedeva l’ora di crescere perché pensava che la sua vita fosse uno schifo, e in parte forse lo era davvero, fino a quando non aveva conosciuto Damon, da quel momento si che aveva cominciato a vivere davvero e non solo a sopravvivere.
Elena si guardò intorno disorientata
cercando di riconoscere almeno una faccia amica in quella marea di
gente che
rideva e sorseggiava champagne nel giardino della pensione dei
Salvatore.
Era tipico di Caroline organizzare feste in
grande stile e di certo non si sarebbe smentita proprio per la festa
del suo
fidanzamento con Stefan.
-Oh scusami, non ti avevo visto-
borbottò la
ragazza andando a sbattere contro qualcuno mentre era intenta nella sua
ricerca.
-Nessun problema- rispose un giovane e solo
in quel momento Elena si rese conto che era di una bellezza che non
passava
inosservata: lineamenti marcati, fisico scolpito e capelli corvini che
creavano
un perfetto contrasto con gli occhi color ghiaccio.
-Tutto bene?- chiese perplesso il ragazzo di
fronte all’espressione intontita di Elena che si
affrettò a rispondere
imbarazzata –Sì, sì sto bene,
è solo che non conosco praticamente nessuno e
sono un po’ spaesata-
-Ora conosci me, piacere sono Damon
Salvatore- commentò ironico allungando la mano.
Elena si illuminò immediatamente
ricordandosi del fatto che Stefan avesse un fratello, ma che viaggiava
spesso
per lavoro.
-Io sono Elena, piacere, Stefan ha parlato
tanto di te- disse la ragazza.
-Beh a mio fratello piace vantarsi- Elena
sorrise di fronte a quella battuta consapevole
dell’umiltà di Stefan.
-Quindi sei amica di mio fratello?- chiese
Damon sempre più incuriosito da quella ragazza sbadata, ma
che era bella da
togliere il fiato, forse proprio per la sua semplicità.
-No, cioè sì, insomma
Caroline è la mia
migliore amica, ma conosco anche Stefan perché frequentiamo
insieme
l’università, è così che si
sono conosciuti-
-Oh quindi sono di fronte al cupido della
storia, ti devo ringraziare sai, era molto che mio fratello non era
così
felice- commentò Damon porgendo ad Elena un calice di
champagne.
Elena sorrise in segno di ringraziamento e
sospirò.
-Non c’era nessuno che potesse
accompagnarti
a questa festa? Tipo, che so, un fidanzato?- chiese il ragazzo cercando
di
tastare il terreno.
-No, non ho un fidanzato, vivo da sola in un
appartamento vicino al campus- si affrettò a rispondere
Elena cercando di non
mostrarsi troppo nervosa –E tu sei accompagnato?-
-No, single per scelta- rispose Damon
schietto.
-Oh- commentò leggermente delusa la
ragazza,
insomma che si aspettava? Che sarebbe cascato ai suoi piedi?
-Ma potresti avermi fatto cambiare idea,
sai?- aggiunse immediatamente il giovane sorridendo.
-Davvero?- sussurrò Elena scioccata per
il
commento.
-Vieni, spostiamoci in un luogo più
appartato-
-Perché stai sorridendo?- chiese Damon spuntando improvvisamente dalla porta della cucina facendo sobbalzare Elena che era immensa nei ricordi.
-Stavo pensando al giorno che ci siamo conosciuti- rispose strappando un sorriso anche al ragazzo che si avvicinò piano.
-“Potresti avermi fatto cambiare idea”- lo imitò Elena ridendo sulle sue labbra.
-Non mi sembravi contrariata nella biblioteca dei Salvatore- le ricordò ripensando a quegli attimi di intimità in cui era scappato qualche bacio.
-Per niente- confermò Elena tornando a dedicarsi alle sue labbra.
-Dormono?- esclamò la ragazza staccandosi improvvisamente dal corpo di Damon.
-Come angioletti- rispose lui stringendo a sé la giovane che scosse la testa di fronte a quell’appellativo che per niente si addiceva ai loro bambini.
Noah e Elizabeth avevano rispettivamente 5 e 3 anni, presi singolarmente erano anche docili, ma quando erano insieme diventavano ingestibili, ma Elena li amava con tutta sé stessa e non rimpiangeva nemmeno per un secondo di aver ridotto l’orario di lavoro per poter trascorrere più tempo con loro.
-Com’è andata la tua giornata?- chiese Damon godendosi finalmente un po’ di pace con sua moglie dopo il momento caotico, ma che tanto amava, della cena e della messa a letto.
-Bene, se tralasciamo il fatto che Liz odia l’asilo e che Noah continua a picchiarla quando litigano- rispose sincera Elena.
-Andrà meglio vedrai, cresceranno e impareranno quel che è giusto e sbagliato- commentò il ragazzo baciando ancora una volte Elena che sorrise ancora.
-Altro ricordo?- chiese Damon.
-Il matrimonio- sorrise Elena tornando a quel giorno.
Finalmente il momento del fatidico
“Sì” era
arrivato, Elena aveva passato mesi a fantasticare su quel momento e
tutta la
mattina a pensare a qualsiasi cosa sarebbe potuta andare nel verso
sbagliato,
ma ora niente aveva più importanza.
Pronunciando quelle parole tutta sembrava
perfetto e quando Damon le aveva sorriso asciugandole le lacrime per
poi avvicinarsi
per baciarla piano tutto sembrava incastonarsi perfettamente come un
puzzle.
Non era stata una cerimonia troppo pomposa e
la cosa aveva molto infastidito Caroline che non aveva potuto
sbizzarrirsi per
quell’occasione, ma alla fine aveva lei stessa riconosciuto
che era tutto
meraviglioso e che non se lo sarebbe immaginato in maniera diversa.
-Posso portarla a ballare signora
Salvatore?- sussurrò Damon cogliendo di sorpresa Elena
intenta a parlare con i
parenti di Denver o di Los Angeles, aveva incontrato talmente tante
persone che
non riusciva più a distinguerle.
-Ma certo, signor Salvatore, ne sarei
onorata- gli rispose sorridendo e sentendo un certo brivido nel pensare
che ora
era la signora Salvatore.
-Sei bellissima- le sussurrò il neo
marito all’orecchio
una volta raggiunta la pista da ballo.
Elena gli sorrise grata osservando il suo
vestito, tanto semplice quanto bello.
-Mi sento un po’ ingombrante in
realtà-
commentò la ragazza facendo un cenno alla gente che si era
voltata per
osservarli, inclusa Caroline che sospirò con aria sognante
mentre si
accarezzava il pancione ormai pronunciato.
Damon sorrise a sua volta sentendosi
l’uomo
più fortunato del mondo
per averla
trovato una ragazza speciale come lei e sentendosi doppiamente
fortunato per il
fatto che lei lo avesse scelto.
-So a cosa stai pensando e smettila- lo
rimproverò Elena facendosi improvvisamente seria e Damon
sorrise colpevole.
-Damon, io ti amo, quand’è che
lo capirai?
Ti ho appena sposato, sono innamorata di te- ripeté per
l’ennesima volta la
ragazza.
-È solo
che tu sei così buona e gentile e tremendamente bella e
giovane oserei
aggiungere-
-E ho scelto te, mettitelo in testa, ti ho
scelto perché mi fai sentire bene, perché sei
simpatico, intelligente e
estremamente sexy- rispose alla provocazione la giovane sentendosi
stringere
ancora di più in quell’abbraccio.
-Ti amo da impazzire- gli sussurrò Damon
e
Elena percepì il brivido che sentiva ogni volta che lo
diceva.
-Era tutto perfetto- sussurrò Damon sorridendo a sua volta.
-Già, e se non ricordo male anche la prima notte come marito e moglie è stata divertente- commentò maliziosa Elena.
-Sta alludendo a qualcosa signora Salvatore?- la riprese giocoso il giovane fiondandosi sulle labbra della moglie senza aspettare una risposta.
Tra il lavoro, la casa e due bambini da gestire erano pochi i momenti di intimità della coppia e qualche volta si permettevano il lusso di lasciare i figli da Caroline e Stefan per un’uscita romantica.
-Mamma- una tenera vocina fece tornare alla realtà Damon e Elena che si affrettarono a sciogliere quel complici abbraccio.
-Liz, cosa ci fai alzata, torna a letto- commentò Elena avvicinandosi alla piccola che stringeva tra le mani il suo orsetto.
-Non ci riesco, voglio dormire con voi- mugolò la piccola sfoderando la sua arma migliore: il tipico broncio ereditato dalla madre e come se non bastasse, sbatteva anche i suo occhioni azzurri.
-Povera la mia principessa, vieni nel lettone con mamma e papà?- esclamò Damon prendendo la piccola in braccio e Elizabeth gli sorrise adorante buttandogli le braccia intorno al collo.
-Damon- lo richiamò Elena con le braccia incrociate, dei due era decisamente quella che assecondava di meno i capricci, ma alla fine cedeva anche lei.
Il marito si avvicinò piano e le lasciò un dolce bacio a fior di labbra.
-Pare che anche per questa sera i nostri piani siano andati in fumo- sussurrò la ragazza sorridendo riferendosi a poco prima.
-Sai una cosa? Non potrei immaginare una conclusione migliore per questa giornata- gli confessò il moro stringendo a sé la bambina che aveva tra le braccia e avviandosi verso la camera da letto.
Elena li osservò sorridendo ripensando nuovamente alla sua adolescenza e si rese conto che non avrebbe potuto chiedere di meglio per la sua vita.
Note
autrice:
Come
vi avevo anticipato non ha nulla a che fare con The Vampire Diaries,
ma mi sono svegliata una mattina con questo pallino in testa di un
universo in
cui Damon e Elena vivono una meritata vita felice e normale.
Spero
vivamente di poter tornare con storie più corpose
perché la
scrittura è davvero una grande passione.
Federica