(Piccola flashific scritta in un momento di libertà, spero appreziate.)


Quella bambina...
Lo avevo capito subito che aveva qualosa di speciale.
I suoi occhietti azzurri, i suoi capelli biondo platino....
L'avevo vista crescere, fare i primi passi, mormorare la prima parola (Neve, credo), le avevo dato una specie di aiuto, controllando i suoi poeri a distanza....
Fino al giorno dell'incidente.
Quel giorno, lei aveva solo sette anni, Anna, sua sorella, quattro...
Io....
E' stata la prima volta in cui....
Non gliel'ho mai detto., ad Elsa, anche se so benissimo che mi attraverserebbe come un fantsma, nebbia fastidiosa che le intralcia i passi, io...
Non gli ho mai detto che a colpire sua sorella sono stato io....
E' stato tutto un errore, io non volevo....
Non sapevo controllarmi, e nella foga dei loro giochi, conquistato dalla mania dell'esser visto lanciai quella STUPIDA, stupidissima palla di neve, incentrata di ghiaccio puro....
Elsa ha perso il controllo, ritenendosi responsabile, mentre io volavo via, incapace di prendermi le mie responsabilità.,..
....
Anna era davvero tenace...
Tutti i giorni, ogni mattina, alla stessa ora, con un tempismo quasi metodico, si alzava e cantava quella canzone...

''Sei già in piedi oppure dormi....
Giochiamo insieme dai....
Da quando non ti vedo più.
mi sento giù, 
mi manchi molto sai...
Noi siamo tanto amiche,
o forse no,
Che cosa ti ho fatto mai...
Se tu vuoi spiegarmi come...
Faremo un bel pupazzo insieme...''


E la risposta, metallica, era sempre, ''Vattene via, Anna''.
...
Elsa...
La mia Elsa....
Quel sorriso, così dolce, quellla gioia tanto infantile, l'avevo trasformata in un timore profondo, una voragine che non potevi sistemare con un po' di nastro adesivo.
Devo rimediare.
Anche se ormai Elsa ha quasi vent'anni, è tempo di chiedre scusa...E guadagnarsi il suo odio.


-....Elsa....
-Sì, sono io.
-Tu...Riesci a vedermi.
-Perché, non dovrei?
-Io...
-Tu sei quello che mi fluttuava vicino ai parchigiochi, sei quello che mi seguiva ogni giorno, sei quello che mi lasciava ogni tanto un biglietto per consolarmi se ero sola da bambina...-mi fissa intensamente-Tu sei quello che...Ha colpito mia sorella.
Le parole sono come una lama.
Ricordo che, tempo prima, il Canguro di Pasqua aveva detto ''Ma nessuno crede in te''.
Il mondo intorno a me era crollato come un castello di carte rimasto fermo troppo a lungo, e le parole di Elsa non avevano avuto un effetto diverso.
-Mi dispiace.
-Tutto quello che ho passato, anzi. che MIA SORELLA ha passato è stata colpa tua.
-Elsa...
-Ma ora che si è tutto risolto, tu ricompari.-mi guarda, con una dolcezza che non mi aspettavo-E' il premio migliore che abbia potuto desiderare.Mi mancavi, sai?
Il silenzio aleggia nella stanza, assordante, solo per qualche secondo, poi le parole che danno un senso ai trecento anni passati senza un amico.
-Ti aspettavo, Jack Frost.Ti aspettavo perchè....
Non c'è bisogno che dica altro.
Mi avvicino, piano, e lei resta ferma, posata, sorridente.
Sorrido anch'io.
E i nostri pensieri si fondono in un'unica frase, una frase che ci da' una speranza di ricominciare da capo, dimenticandoci del nostro passato, della tristezza, della solitudine e del rimorso:-Ti amo.




Dopo secoli mi faccio sentire, contenti?
(Vola una sedia)
Ok, tanto con questa storia sparirò fino a fino ottobre, probabilmente. :(
(Volano mazzi di rose e ovazioni)
Cattivi -.-

Vabbe'.
Spero che i fan della Jelsa l'abbiamo apprezzata....
A quest'ora di sera, non ho tante idee ma ci tenevo a lanciarmi in qualcosa di romantico!!^^
Ci si vede per Lucca Comics XD
A presto!