Libri > I Miserabili
Segui la storia  |       
Autore: saitou catcher    04/10/2014    3 recensioni
Cosa succede se due mondi differenti si uniscono e personaggi che non hanno nulla in comune finiscono per incontrarsi?
O meglio: cosa succede se due folli decidono di fondere gli universi di Harry Potter e I Miserabili e di tirare a sorte per creare coppie imperdibili?
Raccolta di one-shot su coppie create dal caso fra i personaggi di Harry Potter e dei Miserabili.
Leggete e recensite!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La timidezza è composta dal desiderio di piacere e dalla paura di non riuscirci.”

Edme-Pierre Chauvot de Beauchêne

“Courfeyrac” disse improvvisamente Combeferre. “Non voglio più farlo”.

La calca di studenti che percorreva a passo spedito i corridoi di Hogwarts, bisbigliando frasi sottovoce, spiando ansiosamente i libri per controllare di aver dato le risposte giuste al G.U.F.O. appena affrontato, dedicò a malapena uno sguardo al terzetto di studenti che proprio in quel momento si era fermato all'ingresso della Biblioteca.

Courfeyrac si fermò di botto, stringendo il braccio dell'amico, e si voltò lentamente a guardarlo, con gli occhi stretti e l'espressione di chi non è sicuro di aver sentito bene. "Tu che cosa?" chiese, scandendo bene le parole e staccando le lettere l'una dall'altra.

Combeferre scosse con forza la testa, gli occhi blu improvvisamente grandi di panico dietro le lenti spesse degli occhiali. "Non lo voglio più fare".

Courfeyrac aprì la bocca e sbatté varie volte le palpebre, in maniera decisamente poco signorile, poi strinse la presa sul braccio dell'amico e lo spinse risolutamente in avanti. "Cammina, 'Ferre! Abbiamo fatto la prova centinaia di volte, non puoi tirarti indietro proprio adesso!".

"Non posso!" Combeferre puntò i piedi e scosse furiosamente la testa, del tutto in preda al panico. "Dirò qualcosa di stupido, Courf. Mi metterò a balbettare, arrossirò e me ne andrò via senza aver detto niente." La sua voce salì di parecchie ottave fino a farsi stridula. "Non posso farlo! Farò la figura dell'idiota!".

"La figura dell'idiota la farai solo se rimani qui piantato come un fesso"sbottò Enjolras, la cui pazienza stava arrivando decisamente al limite. "Deciditi una buona volta, non abbiamo altro tempo da dedicare a questa pagliacciata".

Courfeyrac diede una mezza occhiata di rimprovero a Enjolras, una d'incoraggiamento a Combeferre, e poi, prima che quest'ultimo potesse reagire, lo spinse con veemenza all'interno della Biblioteca, e gli chiuse la porta alle spalle, con un tonfo che alle orecchie bollenti di Combeferre risuonò come la tromba del giudizio universale.

Si fece avanti, assordato dal furioso tum tum che gli faceva il cuore nel petto, gli occhi che frugavano convulsamente quel luogo a lui familiare, senza trovarvi alcuna via d'uscita. La Biblioteca era il suo rifugio, il posto dove poteva dedicarsi a ciò che più amava, i libri, senza alcun timore di un giudizio esterno, senza alcun timore che qualcuno arrivasse a strapparlo a quelle pagine antiche orlate di muffa che rappresentavano la sua passione e la sua ancora di salvezza. Ma in quel momento quel luogo tanto amato gli pareva solo una prigione senza via di scampo.

Avanzò cautamente, passandosi più volte la lingua all'interno della bocca secca, le orecchie piene del fruscio di pagine e borbottì soffocati, e finalmente la vide. Il cuore parve ridurglisi a un ammasso rovente nel petto, per poi esplodergli dentro con violenza silenziosa, diffondendo ondate di calore giù per tutto il suo corpo, fino ad arrivargli il cervello, riempendolo di qualcosa di dolce e pungente al tempo stesso, che gli faceva sembrare il semplice atto del parlare la cosa più difficile del mondo.

Lei non alzò la testa. Rimase chino sul suo libro, scribacchiando appunti sul pezzo di pergamena che teneva accanto, mordicchiando di tanto in tanto l'estremità della piuma. E nel vederla in quella condizione, a Combeferre tornò in mente la prima volta che l'aveva vista, quando si era accorto che non tutto al mondo era scritto nei libri, e non tutto poteva essere fissato in trenta centimentri di pergamena.

Era stato al Ballo del Ceppo. Combeferre non sapeva nemmeno bene perché si trovasse lì. Non poteva fare a meno di sentirsi un idiota, immobile, in un angolo isolato lontano dalla pista da ballo, a osservare con un senso di malinconia misto a malcelato sollievo, le coppie scintillanti che roteavano abbracciate sotto le luci ondeggianti della Sala Grande. Eponine, bella come sempre, e straordinariamente meno trasandata nel suo abito blu, lo aveva lasciato con un sorriso di scusa, e si era andata a sedere accanto a Grantaire, abbandonato vicino al buffet, con l'immancabile bottiglia in mano e gli occhi cupi fissi su Enjolras e Cosette che volteggiavano con grazia al centro della pista. Nel vederla mentre toglieva con determinazione la bottiglia a Taire, e mentre gli poneva un braccio attorno alle spalle sussurandogli all'orecchio, Combeferre non ce l'aveva avuta con lei; non aveva provato gelosia, anche se gli ci erano volute tre settimane per trovare il coraggio necessario a invitarla. Aveva provato solo rassegnazione, e nessuna sorpresa. Dopotutto, lui era solo Combeferre, l'amico di Courfeyrac ed Enjolras, il topo di biblioteca, il noioso Corvonero accanto a quei due splendidi Grifondoro; non aveva ne la verve di Courfeyrac ne la capacità d'infiammare i cuori di Enjolras, era più bravo di loro negli studi, ma questo cambiava poco. Era un Nato Babbano, mentre loro erano Purosangue. Questo non contava granché, in realtà, ma Combeferre si era già rassegnato al fatto che non sarebbe mai fatto niente meglio di loro.

Ma non era a questo che stava pensando, davvero. Stava solo pensando che a quel punto, avrebbe potuto sgattaiolarsene nel suo dormitorio senza sensi di colpa, visto che era anche indietro con Trasfigurazione.

E poi, aveva visto lei.

Volteggiava con grazie tra le braccia di un quantomai insicuro Neville Paciock, e a dire la verità, Combeferre non aveva provato chissà quale emozione in quel momento. Ma senza che lui lo sapesse, lei gli si era depositata nel cuore, come una minuscola scintilla che poi era esplosa in un lampo accecante l'anno dopo, quando l'aveva vista scendere dalla scopa dopo l'ennesima, deludente perfomance del fratello come Portiere.

Era scesa in fulgore fiammeggiante, il sole che si scomponeva in prismi colorati contro il rosso ramato dei suoi capelli,e Combeferre aveva provato qualcosa che non aveva mai sperimentato, qualcosa che lo aveva riempito come una colata d'oro fuso. Il suo cuore, quel suo piccolo cuore impolverato innamorato dei libri, aveva preso a vibrargli dentro con forza impressionante,e da quel momento non aveva più smesso.

Ovviamente, era stato costretto a dirlo a Courfeyrac ed Enjolras. Avrebbe preferito evitarlo, perché era uno dei tanti aspetti in cui si sentiva inferiore nei loro confronti. Courf invitava a uscire praticamente qualunque cosa si muovesse, e Enjolras non s'interessava a questo genere di cose (Combeferre si sbagliava riguardo a questo, ma l'avrebbe scoperto solo molto tempo dopo). Ma alla fine, l'aveva fatto. E ovviamente, Courfeyrac aveva fornito prontamente la soluzione: invitarla a uscire.

Detto così, sembrava facile. E lo sarebbe anche stato, se Combeferre fosse stato Courfeyrac e non Combeferre. Aveva osservato spesso Courf all'opera, e sapeva che non sarebbe mai riuscito a replicarlo. Tutto quello che diceva Courf in bocca sua suonava stupido e forzato. Aveva nicchiato, finché Enjolras non aveva perso la pazienza e non aveva dichiarato che, o si decideva e la invitata a uscire, o la smetteva di torturarli tutti con quella storia, che era durata fin troppo.

E ora si trovava qui. Grazie tante, Courf pensò con ironia.

Prese un respiro profondo. E in quel momento una rabbia intensa s'impadronì di lui.

Sii un uomo, diamine! Invitala ad uscire, e che sia finito. Male che va, dopo potrai sempre buttarti nel lago.

Questo pensiero, stranamente, gli fu di conforto.

Si avvicinò e tossì delicatemente. "Posso?" chiese, accennando alla sedia accanto a lei.

Lei alzò lo sguardo. "Fa pure". Disse con un sorriso.

Lui lo fece. Aprì un libro. Rimase a lungo con lo sguardo fisso sulle lettere che gli si confondevano davanti. Alla fine, osò alzare lo sguardo.

"Senti..." iniziò esitante.

Lei si riscosse di nuovo dalla sua lettura. "Sì?".

Ed eccola che arrivava. La cara, vecchi, familiare, stramaledettissima timidezza. Combeferre la percepì distintamente che gli afferrava la lingua e gli imbrogliava le parole rendendole un gorgoglio confuso. "Io...volevo sapere...chiederti...cioè, solo se vuoi...se non vuoi, è ovvio...ma insomma... pensavo...volevo dire...".

Alla fine, in qualche modo, le parole vennero e le sputò fuori quasi tutto d'un fiato."Vuoi venire a Hogsmeade con me il prossimo fine settimana?".

Ci fu un lungo silenzio, durante il quale Combeferre rimase col fiato sospeso e la netta sensazione di avere un blocco di ghiaccio al posto delle viscere. Infine, lei sorrise.

"Va bene" disse. "Mi piacerebbe". Sembrò pensarci un attimo, per poi aggingere. "Molto".

Combeferre annuì, quasi con troppo vigore.

"Ok. Va bene. Allora... ci vediamo".

Raccolse le sue cose e corse fuori dalla biblioteca. Aveva di nuovo le orecchie in fiamme, ma anche un sorriso enorme stampato in faccia al pensiero di quello che avrebbero detto i suoi amici, e in particolar modo Courfeyrac, quando avessero saputo che aveva invitato Ginny Weasley ad uscire.

Ciao a tutti, belli e brutti!

Allora, a quanto pare, la protezione celeste continua, visto che anche la Combeferre/Ginny m'ispirava parecchio. E niente, questa volta il capitolo mi piace parecchio, forse non è un capolavoro, ma di sicuro è carino. Per l'ambientazione, diciamo che potete collocarlo durante un punto a piacere del quinto libro.

E se a qualcuno interessasse, ecco come, da chiusa quale sono, ho immaginato Eponine e Cosette al Ballo del Ceppo:


 

http://i957.photobucket.com/albums/ae57/ynnapadilla/oscars10_zps015fc482.jpg

http://cdn01.cdn.justjared.com/wp-content/uploads/2013/02/seyfried-oscars/amanda-seyfried-oscars-2013-04.jpg


 

Beh, buonanotte a tutti, spero abbiate apprezzato il capitolo! Recensite, e alla prossima!

Catcher

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: saitou catcher