Film > Pirati dei caraibi
Ricorda la storia  |      
Autore: Ariel_Uzza_    05/10/2014    4 recensioni
dal testo:
Barbossa mi sta parlando ma io non capisco una parola de quello che dice, vedo la sua bocca muoversi ma non sento nessun rumore, la mia vista si appanna, l'unico oggetto che vedo bene è la pistola, il resto è tutto offuscato.
Non ho paura, ho rischiato la mia vita tante, tante di quelle volte che oramai è quasi una routine.
Finalmente Barbossa preme il grilletto, un sorriso amaro incide il mio viso, un urlo.
Qualcosa non va, perché non sento dolore? Perché l'urlo non è uscito dalla mia bocca?
Sono a terra, non sono ferita, qualcuno mi ha buttato giù. Qualcosa di pesante è sopra il mio corpo, lo guardo, sgrano gli occhi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelica, Jack Sparrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono immobile, davanti a Barbossa, che mi punta una pistola al petto, non so perché sono finita sotto le mani di quel uomo, di nuovo colpa de Jack, sicuramente.
Sono immortale, sì, ma il mio cure pulsa, possono comunque uccidermi, e questa volta Jack non verrà a salvarmi.
Sono immobile, i miei occhi sono vuoti, fissano la pistola, quasi implorano Barbossa a premere il grilletto.
Non avrei mai dovuto innamorarmi di Jack, ero pronta a prendere i voti, donare la mia anima al Signore, e lui, ancora non capisco cosa ci faceva in quel convento spagnolo, ero pronta a donare la mia anima al Signore quando alla fine l'ho donata al demonio in persona, perché sì, Jack è el demonio!
Barbossa mi sta parlando ma io non capisco una parola de quello che dice, vedo la sua bocca muoversi ma non sento nessun rumore, la mia vista si appanna, l'unico oggetto che vedo bene è la pistola, il resto è tutto offuscato.
Non ho paura, ho rischiato la mia vita tante, tante di quelle volte che oramai è quasi una routine.
Finalmente Barbossa preme il grilletto, un sorriso amaro incide il mio viso, un urlo.
Qualcosa non va, perché non sento dolore? Perché l'urlo non è uscito dalla mia bocca?
Sono a terra, non sono ferita, qualcuno mi ha buttato giù. Qualcosa di pesante è sopra il mio corpo, lo guardo, sgrano gli occhi.
-Jack!- urlo.
Jack sorride, è ferito, i miei occhi pizzicano, voglio piangere, ma non posso, non devo piangere!
-Jack, cosa ci fai tu qui?- chiedo spostandolo.
-Ti ho salvato la vita così tante volte ormai.- tossisce -Che non posso più farne a meno.-
Mi ha salvato la vita tante volte, ma mai ha rischiato di morire per me, gli prendo le mani, sono fredde, quasi gelate, non ho mai sentito il suo corpo così rigido.
-Jack ti prego resisti!-
E' esausto, vuole dormire, ma se si addormenta rischia di non svegliarsi più, mi amor, ti prego resta con me, ho bisogno di te. Non posso immaginare una vita senza te. Tu sei un pirata non vivremo mai una vita normale, in una bella casa, con dei bei bambini che giocano per casa, no, la tua casa è il mare, io potrei accettare di vivere in mare con te ma tu, tu non sei bravo in queste cose, tu vuoi vivere la vita al meglio, senza nessuna rottura tra i piedi, se riesci a scappare pure a questa situazione, se riuscirai a rimanere in vita lo so, te ne andrai, lasciandomi sola, di nuovo.
Ma ormai ne sono sicura, tu mi ami, non avresti rischiato così tanto, giuro che ti vendicherò, mi amor.
Prendo una delle tue pistole, mentre ti dico che andrà tutto bene e di non addormentarti, che tra poco starai bene, sulla tua amata Perla.
Mi alzo con calma e mi volto, Barbossa è ancora lì, bastardo, sta ridendo, sta ghignando per quello che è successo, il suo più acerrimo nemico è morto, ma stai tranquillo, Hector, tra poco lo raggiungerai anche tu, non temere.
Alzo la pistola, prendo mira, tu non mi vedi, sei girato di spalle, premo il grilletto.
La tua risata muore, tu cadi in ginocchio, guardi il cielo, e poi cadi, sbattendo violentemente la faccia per terra.
Butto la pistola, quasi come se fossi sorpresa di me stessa.
Jack mi ha corrotto talmente tanto che oltre ad essere diventata piratessa, sono diventata anche un'assassina, quale girone dell'inferno mi aspetterà? Spero solo che sia lo stesso in cui andrà Jack, almeno lì potremo stare insieme come Dio comanda.
Ritorno da te, ti prendo tra la mie braccia, i tuoi occhi che tanto ho amato sono spenti, offuscati.
-Jack! Non lasciarmi! Jack!- urlo, piango, lo scuoto ma niente, non succede niente, non vuole muoversi.
Mi stringo a lui, chiudo gli occhi e piango. -Come faccio a vivere senza di te, maledetto, me lo spieghi?-
E' pallido, non sembra neanche più lui, l'unica cosa sua che è rimasta è il suo odore, quell'aroma di Rum perennemente impregnato su di lui c'è ancora.
-Jack, ti prego, non lasciarmi! Ti prego.- continuo ad urlare, una lacrima bagna le sue labbra ancora rosse.
Una mano mi stringe la spalla, non ci faccio caso all'inizio, continuo a piangere avvinghiata a Jack disperata.
-Angelica, mi amor, mi stai soffocando.- alzo gli occhi incredula. E' lui.
Ha un sorriso debole, gli occhi socchiusi.
-Jack!- urlo stringendomi ancora di più a lui. -Jack!- ripeto con un tono più dolce posandogli un bacio sulle labbra.
Inizia a dimenarsi, non so cosa voglia fare, ma non sta fermo un attimo, inizio già a spazientirmi, con la vena che quasi mi scoppia in fronte gli chiedo -Se può sapere cosa cerchi de fare?-
-Aiutami ad alzarmi, la mia Perla?- chiede.
Lo aiuto ad alzarsi, e gli metto il braccio dietro la schiena, mentre camminiamo vede il corpo supino di Barbossa.
-Cosa è successo?- chiede.
Io sorrido amaramente -Ti ringrazio, Jack, per avermi salvato la vita.-
Lui capisce subito, e abbassa lo sguardo -Mi dispiace, mi dispiace sul serio.- dice.
Io sgrano gli occhi e lo guardo -Come scusa?- non sono abituata alle tue scuse, non me le hai mai fatte.
-Ti chiedo perdono, per averti corrotto, eri la ragazza più dolce, brava e caritatevole del mondo. Non avresti mai dovuto innamorarti di me, guardati adesso ... Non ti riconosco più, e tutto questo per colpa mia.-
-Jack, mio padre era Barbanera, ho il sangue pirata che mi scorre nelle vene, non so quanto avrei resistito a stare in quel convento, non è poi colpa tua, non tutta almeno.-
sorrido sarcasticamente, ma lui no, lui non sorride, continua a tenere gli occhi bassi, è davvero preoccupato e dispiaciuto, abbasso la testa anche io, non so cosa dire, del resto hai ragione.
-Jack, non mi interessa essere una brava ragazza o meno, quello che voglio è starti vicino- abbasso la testa -Ma tu non me lo permetteresti mai ...-
-Angelica, la mia vita è tutto uno spostarsi, è tutta una lotta, lo so che sembro uno che scappa sempre, ma la mia vita continuamente in pericolo, non voglio che ti succeda qualcosa.- dice guardandomi negli occhi.
-No Jack, è che tu vuoi vivere senza regole, non vuoi nessuno sulla coscienza e non vuoi dei limiti.-
Sorride, lo sa che ho ragione.
-Mi dispiace, Angelica.-
-Ti amo, Jack.-
-Ti amo anche io.- dice, mi prende il viso e inizia a baciarmi.
-Sta arrivando Gibbs, io vado, torna con lui sulla Perla. Ci rivedremo?-
sorridi, -Certamente.-
Arriva Gibbs, ti lascio nelle sue mani e ti guardo mentre ti allontani, non te ne sarò mai grata abbastanza, per avermi salvato la vita Jack, veramente.
Forse, in fin dei conti, non sei poi il demonio in persona.


ANGOLO DELLA SCRITTRICE:
Ciao fanciulli! Come state?
Vi prego, non vogliatemi male per la schifezza che ho scritto ma in questi giorno ho una voglia di scrivere che supera la voglia di disegnare!
Dato che questa notte non sono riuscita a dormire mi sono fatta tutto lo schemino di questa fic, non ho mai scritto cose così tristi, anche perché mi deprimo, ed è la prima volta che scrivo qualcosa in prima persona, anche ni temi in classe quando devo raccontare qualcosa che penso, il mio tema è in terza persona, quindi boh, ho provato.
Recensite in tanti e grazie solo a chi legge
Un bacione e Ossequi :)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: Ariel_Uzza_