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Autore: ramoso_4    05/10/2014    0 recensioni
Anika Longo.Figlia di una modella, anche famosa. La più popolare, bella della sua scuola. La prima della classe,perfetta in ogni cosa che fa, è amata da tutti. Ma non è così, lei è insicura, sola e nasconde un segreto. Indossa una maschera ogni giorno per nasconderlo.
Daniel Edwards. Il novellino nella scuola più prestigiosa della città, sincero fino al midollo, si esalta per nulla, una specie di bambino nel corpo di uomo ( come dice sua mamma), di origine americane e ha la capacità di farsi nuovi amici nel giro di pochi secondi.
Cosa c'entrano due ragazzi così diversi, eppure così profondamente simili?
Un'amicizia. O un'amore?
Una decisione sul futuro e sul passato.
E la consapevolezza che insieme ce la faranno.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Appena sento la sveglia suonare, mi alzo di malavoglia dal letto, ma inciampo su quel bel paio di scarpe tacco dodici che ieri sera tornata a casa ho buttato sul pavimento … A dir la verità lo faccio tutte le sere, perché amo il disordine, ma questa cosa non c’entra con il mio discorso. Dunque, cado per terra, mi alzo e mi trascino in bagno. Impiego tipo un’ora e mezza per sistemarmi, truccarmi, scegliere i vestiti, essere perfetta, insomma.
La mia vanità non ha fine.
 Trangurgito una tazza di caffè e scappo fuori di casa, metto in moto la mia Vespa bianca e corro al centro commerciale. Mi piace andare sul motorino, mi sento libera, ma non l’ho mai detto a nessuno : prima di tutto la mia immagine. 
Quando arrivo, le mie “amiche” mi salutano; le odio, una dopo l’altra: sono delle oche, non sono per niente simpatiche e nel profondo ti odiano pure loro. L’unica sincera in questo branco di oche starnazzanti è Kate, una biondina, bassina ma con un cuore grande come il mondo. Lei da sempre una possibilità alla gente, io no, è amica di tutti; solo a lei riesco a dire quello che penso davvero, ma non ho mai tolta la maschera di brava e perfetta ragazza ed è terza nella lista. La prima, ovviamente, sono io. ( N.D.A: la lista è la classifica delle più popolari e belle ragazze a scuola)
Restammo  tutta la mattinata al centro per cercare “l’outif perfetto” per il primo giorno di scuola. Ho adocchiato tipo cento volte una megafelpa grigia e un paio di jeans strappati, ma per mantenere la mia immagine, ho scelto un vestito con un gilet di jeans e una vistosa collana abbinata ad paio di scarponcini con un po’ di tacco, ho speso un pacco di soldi, ma non c’era problema se dicevo a mia mamma che li avevo spesi per vestiti, non che a lei interessasse molto di me.
  Saluto le mie “amiche” con dei falsissimi sorrisi, ma saluto con un sorriso vero Kate. Entrata in casa, butto per terra quei inutili sacchetti e mi cambio. Tolgo il trucco e mi sistemo gli occhiali da vista sul naso, mi lego i capelli in uno chignon disordinato, mi infilo una t-shirt XXL e mi metto i pantaloncini della tuta, mi preparo per una giornata di svacco  e mi rilasso sul divano con in pancia un sacco abnorme di patatine alla paprika (le mie preferite) e in mano il telecomando per il mio consueto incontro pomeridiano con “ Gossip Girl”.
Prima che arrivi mia madre, le preparo la cena e un bicchiere d’acqua con un’aspirina. 
Mi sistemo sul letto e ascolto la mia canzone preferita, cercando di rilassarmi, non per la scuola, non perché non avevo fatto i compiti, ma al pensiero di mia madre che tornava dall’ “incontro con glia amici” mi agito come non mai.
Appena sento la porta sbattere e il rumore dei tacchi sul pavimento, butto fuori dal letto e chiudo a chiave la stanza e di corsa mi rinfilo sotto le coperte facendo finta di dormire. Lo so, è da scemi fare lo’ultima cosa, ma non ho ancora perso il vizio.
“ANIKKAAA!! QUESTO POLLO E’ UNA MERDA E TU SEI UNA MERDA!!”
Ha continuato così tipo per mezz’ora, ma io dopo la prima imprecazione avevo già la mia playlist rimbombante nelle orecchie e le lacrime agli occhi, come ogni stramaledettissima sera.
 
 
 
 
La mattina dopo mi sveglio come al solito di buon’ora, e come al solito impiego una vita a prepararmi.
Alle 7:30 sono fuggita da casa e impiego tipo una decina di minuti ad arrivare al posteggio della mia scuola, L’ Alaite School.
L’Alaite Shool è una scuola dove vengono ammessi solo gli studenti più talentuosi e per entrare devi fare tre test : Matematica, Italiano ed Inglese; per superare questi tre test devi avere un minimo di risultato complessivo di 120 punti. Io l’ho superato con 135 punti totali, e ne sono  più che soddisfatta, visto che ho dovuto studiare tipo 6 ore al giorno. La mia scuola è tipo americana: hai quattro materie obbligatorie : Italiano, Matematica, Inglese e Storia, poi hai un sacco di corsi che puoi fare, oltre hai corsi pomeridiani, si intende. Io faccio, oltre alle materie obbligatorie, Latino, Greco, Francese e faccio un corso avanzato di Letteratura. Capitemi se poi sono pazza.
Posteggio la Vespa vicino a una vecchia Ducati.. strano… non l’ho mai vista.. Boh, probabilmente uno studente l’ avrà presa in estate.  Dopo questi pensieri profondi, mi sistemo gli occhiali da sole sugli occhi e incomincio a prepararmi mentalmente per l’incontro con il branco di oche.
Mi salutano da lontano e mi vengono incontro, splendide e perfette come delle bambole, e incominciano come al solito a sparlare e io come mi solito mi fingono entusiasta di commentare la maglietta di lei, il fatto che quello si è messo con quell’altro, che uno è gay eccetera … ma non hanno niente di meglio da fare la mattina?
Comunque, ci chiamano in gruppi (che poi sarebbero le classi) e ci indicano dove andare.  Quest’anno la mia classe è al secondo piano, vicino alle scale, che poi sarebbero al centro dell’atrio( la mia scuola è antica, sembra un palazzo ), e mi convinco i miei compagni con sorrisi e sbattiti di ciglia a lasciare a me e a Kate gli ultimi due banchi singoli. Accanto a me c’è un banco vuoto ma prima che mi chiedo chi ci possa sedere, la professoressa Di Marchi entra e a suo seguito un ragazzo.
 E che ragazzo. 
Alto, moro, occhi grigi, abbastanza muscoloso , in mano un mega casco e un sorrisone tipo quello dei bambini stampato sulla faccia.
“Classe, silenzio. Vi presento Daniel Edwarts. E’ nuovo e frequenterà questo corso per questi anni” e con il suo solito tono da strega col sorriso “ a meno che tu sia bocciato”
“Ne dubito, professoressa.” Il ragazzo è sincero, troppo sincero per i miei gusti.
“Dove mi siedo, glielo chiedo subito così non le tolgo tempo”
“ Pensiero carino, Edwarts, comunque là sotto con l’alunna migliore, Longo. Longo dopo gli mostrerai la scuola e le aule. Hai il permesso di ritardare alla prossima lezione”
“Ma certamente.” rispondo con un sorriso, sono curiosa di conoscere questo ragazzo, non fraintendete.
Kate mi guarda e trattiene una ristata e io le faccia la linguaccia. La lezione è stata noiosa come di consueto,anche se è il primo giorno di scuola, poi con la Di Marchi che parlava di suo nipote e dei cartoni che guarda. CHE C’ENTRA CON L’ITALIANO??
Ci viene presentato un nuovo prof e ci viene chiesto di presentarci a nostra volta. Al turno di Daniel, lui si alza e incomicia parlare a vanvera, le solo cose che ho captato sono che ha origini americani e che gioca a basket, poi non ho capito più nulla. Kate stava contenendo una risata isterica, lo vedevo dalle guance rosse e dalla mano intelligelmente appoggiata sulla bocca e si piega su se stessa per trattenere le lacrime : ragazza furba. Al contrario di me che scuoto la testa in segno di scemaggine altrui.
Passata l’ora di saluti e di figure di Daniel al di poco imbarazzanti, almeno io lo penso, mi piazzo davanti al novellino e gli sfoggio un suadente sorriso e lui senza darmi il tempo di spiccicare una parola: “Allora sto giro?” e io “Ma certo. Prima le presentazioni: Anika Longo, piacere.” 
“Oddio scusa! Ahahaha! Mi chiamo Daniel Edwarts, ma questo già lo sai, visto che la prof mi ha presentato e poi mi sono seduto accanto a te e….”
“Ahahahah sisi ho capito, andiamo” gli dissi ancora ridendo, nessun ragazzo mi aveva fatto  veramente ridere.
Facciamo il giro delle aule, gliele mostro e lui mi fa ridere sempre con delle battutine che sembrano totalmente naturali, forse perché lui lo è.  Davanti all’ aula di arte emetto un sospiro : è una vita che non dipingo e po’ mi manca.
“Perché sospiri?” mi ha chiesto lui con aria interrogativa
Ma i cavoli suoi no, eh?
“ Preferirei non parlane, ok? andiamo in palestra..”
“Ok.. Finalmente la palestra!” disse buttandosi le spalle dietro le spalle e facendo un ghigno divertito.
Trattenni una risata. Era così facile ridere con lui?
Davanti alla palestra mi volto verso Daniel e vedo che i suoi occhi brillano.. com’è carino.
No. Anika,no. Non pensarlo.
Esco dai miei pensieri e gli mostro la palestra, gli spogliatoi e il deposito degli attrezzi. in quella stanza lui prende una palla da basket e inizia a palleggiare: cavolo, è bravissimo!
“Wow.. dovresti entrare nella squadra di basket, sai?”
“Ci penserò..”
“Ok, ora basta, dammi la palla  e torniamo in classe” ho detto con voce sicura da professorina
“Ma certo sua eccellenza” risponde inchinandosi e io rido come una pazza, sembriamo due bambini.
Mi consegna la palla e ci dirigiamo verso l’aula, ci scusiamo con il professore di Matematica e lui ci risponde che è tutto ok. Adoro quel prof! E’ sempre così disponibile e comprensivo.. praticamente ci fa fare tutto, ammettiamolo.
La scuola, per fortuna, finiva presto quella settimana visto che era la prima, e non c’era pensiero migliore che tra qualche minuti quella tortura finisse.
 Avete presente quando una diga si rompe all’improvviso e quei milioni di litri scorrono giù a valle? Ecco.  Scambiate l’acqua con degli studenti stanchi e incazzati con il mondo, questa è l’immagine esatta dell’uscita scolastica il primo giorno.
Saluto Kate e mi dirigo frettolosa verso la mia Vespa ,aggancio la borsa nel gancetto, mi infilo gli occhiali, stavo per mettermi il casco quando vedo Daniel accompagnato da un amico che si dirige nella mia direzione … Oddio!
Tutta rossa in viso faccio finta di cercare qualcosa nella borsa, dopodiché mi giro verso la sua direzione e lui è già saluto su quella Ducati che avevo visto stamattina e mi fa l’occhiolino, poi sgomma via.
Sono in stato di trance catatonico: faccio le cose meccanicamente e senza pensieri rilevanti ad esse: metto il casco, sistemo la borsa, accendo il motore, accelero e vado via, come la mia mente fa dalla mia testa.
Mentre sfreccio tra le case e le viuzze , ripenso a quello che mi è successo oggi. Già, che mi è successo? Sono scombussolata, agitata,  non capisco più nulla. Capisco solo che Daniel mi ha fatto ridere come nessuno, mi ha fatto sentire vera nella mia maschera.
Arrivata a casa, sistemo un po’ di cose in giro , studio e mangio, dopodiché mi butto sul letto disordinato e mi infilo le cuffie nelle orecchie prima che mia madre arrivi completamente ubriaca.
Prima di addormentarmi spengo le luci e l’Ipod, mi accuccio nelle lenzuola e un nome mi balena nella mente.
 
 
 
 
 
 
Daniel. 



Angolino dell' autrice

Zalve a tutti! Siate clementi, è la mia prima storia e mi sono convinta che potevo farla originale.( che stupida eh?) Quindi recensite, anche se sono negative mi vanno più che bene, visto che le critiche vanno sempre accettate :) 
Siccome sono pazza, e le pazze vanno assecondate , ho cercato alcune cosette... le vedete, please?

Un bacio,

ramoso_4

outfit di Anika il primo giorno di scuola( è la terza foto)

http://www.asos.com/ASOS/ASOS-Large-Flower-40s-Tea-Dress/Prod/pgeproduct.aspx?iid=1772582&r=2

Anika: 
   
 
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