Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Gloria Bennet    05/10/2014    2 recensioni
Erano solo loro, Damon e Bonnie, insieme. Poco importava che fossero lontani dal tempo e dallo spazio che conoscevano. Bastava guardarsi negli occhi per sentirsi a casa, tutti i giorni.
[Spoilers 6x01]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie/Damon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bright lights'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Everyday






Everyday I tell you that I hate it ...
And everyday I do it anyway.





 





Damon e Bonnie avevano attraversato la luce bianca provocata dall'esplosione dell'Altro Lato, qualche tempo prima.
Non sapevano esattamente quanto tempo fosse passato dal momento in cui erano morti.
Appena la luce bianca li aveva investiti, si erano ritrovati a chiudere gli occhi per poi riaprirli in un altro mondo, in un'altra dimensione. Bonnie aveva letto nel suo Grimorio che l'universo era costellato da varie dimensioni, ma non pensava potesse trovarsi per davvero in una di quelle. Invece, era proprio andata così.
Appena aveva aperto gli occhi, si era ritrovata di fronte a una strada all'apparenza infinita che si perdeva nell'orizzonte arancione del tramonto.
Stava ancora stringendo la mano di Damon.
Aveva abbassato lo sguardo sulle loro dita intrecciate per poi sentire la voce del vampiro.
«Ma dove diavolo siamo finiti?»
La risposta di Bonnie era stata la stessa che Damon le aveva dato prima di essere inghiottiti dalla luce bianca.
«Non lo so.»
Ed era vero, non poteva saperlo, non finché non avessero percorso quella strada infinita che si perdeva nell'orizzonte di fronte a loro. Tutto sembrava avvolto da una foschia.
Bonnie e Damon si ritrovarono a correre per quella strada con le mani congiunte fino a raggiungere quella che sembrava una cittadina qualunque americana.
Bonnie stava per avvicinarsi a uno dei tanti sconosciuti che passeggiavano per strada per chiedergli dove fossero quando Damon la trattenne per un braccio.
«Che cosa pensi di chiedergli? "Mi scusi, ma sono accidentalmente caduta nel vostro mondo e vorrei sapere su che pianeta mi trovo?" Credimi, é meglio non dare nell'occhio finché non abbiamo perlustrato per bene la zona.»
Bonnie inarcò le sopracciglia.
«D'accordo, nonno Damon. E dimmi, dove passeremo il resto dei nostri giorni? In mezzo ai campi a nutrirci di animaletti alieni?»
Damon la guardò intensamente.
«No, Bonnie. Andremo a casa di qualcuno. Almeno nell'aldilà, che adesso é aldiqua, gradirei dormire comodo.»
La strega gli scoppiò a ridere in faccia.
Così, prima di potersi accampare in una delle terre desolate lì intorno, Damon riuscì a trovare una casa apparentemente disabitata, ma equipaggiata come qualunque ordinaria casa terrestre.
Era chiaro che quella sarebbe diventata la loro dimora, almeno provvisoriamente.
C'era una sola camera matrimoniale e Bonnie riuscì a vincere il posto letto dopo una partita a scacchi con Damon.
Aveva il sospetto che lui l'avesse fatta vincere apposta, ma non osò lamentarsi, in ogni caso.
Damon si appropriò del divano e da quel giorno in avanti, dormirono nei loro rispettivi posti.
Ricordava ancora quando avevano aperto l'armardio della camera e tutti e due volevano appropriarsi della coperta di lana più grande.
Lei era riuscita a prenderla e Damon le aveva fatto il solletico finchè non gliel'aveva fatta cadere di mano.
Bonnie stava ancora ridendo e lo fissava in modo strano.
Non riusciva a smettere di guardare le fossette sul viso di Damon.
Non l'aveva mai visto così innocuo, così umano. E non poteva non pensare alla sensazione di essere solleticata da lui.
Damon ridacchiò, quasi imbarazzato.
- Che c'è? - le aveva chiesto.
- Nulla - aveva risposto lei, lasciandogli definitivamente la coperta.
- Buonanotte, Damon. A domani.-
La loro prima colazione era stata talmente surreale da lasciare Bonnie a bocca aperta.
Si era svegliata, sentendo il dolce aroma del caffé penetrarle nelle narici e, quando aveva raggiunto la cucina, si era ritrovata la tavola imbandita con ogni ben di Dio immaginabile. Caffé, té, succo d'arancia, biscotti, bacon...
«Buongiorno, Bonnie!» esclamò Damon, apparendo all'improvviso dietro di lei.
Bonnie gli aveva sorriso, sorpresa.
«Per quanto tu mi abbia sorpresa con questa colazione molto invitante, ti devo confessare che non posso proprio iniziare la giornata senza un pancake.»
Damon sfoggiò il suo unico sorriso sghembo e tolse il coperchio dal piatto di Bonnie.
«Voilà, streghetta. Eccoti il pancake migliore dell'universo, preparato appositamente dal vampiro più sexy di tutti i tempi.»
Bonnie si accomodò al suo posto, scoppiando a ridere.
«La faccia non é per niente buona.» esclamò, indicando il pancake zannuto che Damon aveva decorato in modo vampiresco.
Lui si sedette di fronte a lei, sorridente più che mai.
«Non sarebbe il pancake piú buono del mondo, se non fosse zannuto.»
Bonnie si perse nei suoi occhi blu e, per un attimo, le parve di trovarsi ancora a Mystic Falls.
Di trovarsi a casa.
Lasciò che quella sensazione la scaldasse di nuove consapevolezze.
La consapevolezza che Damon, forse, le avrebbe sempre ricordato casa.
La consapevolezza che di tutte le persone che potevano farle compagnia, lui fosse la migliore.
Le piaceva questa sensazione, la faceva sentire al sicuro.
Per questo quando lui le sorrise ancora, fece lo stesso.
Era così facile iniziare le giornate al fianco di Damon.
Era così facile insultare i suoi pancakes e ritrovarsi a gustarli piú che mai.
Era così facile guardarlo negli occhi e sentirsi bene.
Perché per la prima volta, dopo tanto tempo, non aveva paura del domani.
Sapeva che l'avrebbe condiviso con Damon e, qualunque cosa fosse successa, loro avrebbero fatto colazione insieme e niente e nessuno li avrebbe potuti separare.
Erano solo loro, insieme.
Poco importava che fossero lontani dal tempo e dallo spazio che conoscevano.
Bastava guardarsi negli occhi per sentirsi a casa, tutti i giorni.
Damon, dal canto suo, non era mai stato così rilassato e spensierato nella sua vita.
Gli sembrava di essere ritornato umano.
Non aveva più desiderio di sangue e mangiare il cibo comune lo appagava.
Riusciva a gustarlo come non faceva da secoli e sapere che Bonnie sarebbe stata l'unica persona conosciuta in quel mondo gli dava grande speranza.
Non avrebbe mai pensato di trovarsi così bene con lei, battibeccando tutto il giorno e preparandole pancakes zannuti.
La verità era che poteva anche essere morto, ma si sentiva rinato, tutti i giorni.
E tutti i giorni, non smetteva di provare quella splendida sensazione.
Certo, avrebbe preferito dormire sul letto, ma sarebbe arrivato anche il momento di riempire quel letto matrimoniale, troppo grande per una sola persona, soprattutto se si trattava di una minuta strega...


A/N

Quando 40 secondi di #Bamon riescono a far delirare tutti ^^
Questo è quello che ho immaginato intorno a quella scena, come background e come riflessione dei personaggi ;)
Spero che apprezzerete questa mia introspezione nei personaggi di TVD che hanno più chimica insieme <3
Sarebbe un vero peccato sprecare quello che Kat e Ian riescono a dare quando recitano insieme.
I loro pochi secondi sono riusciti a eclissare le altre scene della 6x01...
In ogni caso, speriamo che il Bamon venga preso in considerazione per altre puntate e per una svolta ottimale nella trama!
Un bacio,
Gloria

 
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Gloria Bennet