Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: xAlisx    06/10/2014    2 recensioni
Dal testo:
"C'erano poche cose che riuscivano a far rilassare Tebaldo, una di quelle era sua cugina, il viso da bambina e gli occhi grandi pieni di curiosità. Quando era con lei, era un'altra persona, privo di quell'odio velenoso che lo accompagnava sempre. Quando era con lei, l'amore, forte e straziante, lo investivano e lo accompagnavano ad ogni sguardo che le riservava."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una rosa ricoperta di spine
 
Giulietta non riusciva proprio ad addormentarsi. Il viso del suo amato, bello da togliere il fiato, continuava ad apparirle davanti quando chiudeva gli occhi. Si girava e rigirava nel letto, ma il sonno e la stanchezza non la portavano mai con loro.
D'improvviso si alzò, uscì dalla sua stanza e camminò per il corridoio. Arrivò davanti alla porta della stanza di Tebaldo e bussò due volte.
«Tebaldo? Sei sveglio?» chiese, avvicinando l'orecchio alla superficie di legno.
Giulietta sentì dei passi e poi la porta si aprì. Tebaldo aveva gli occhi socchiusi e quando mise a fuoco la cugina la guardò confuso.
«Cosa ci fai qui, Giulietta?» chiese, sottovoce.
La fanciulla fece spallucce. «Non riuscivo a dormire.» rispose.
Tebaldo sospirò e si fece da parte per farla entrare. Giulietta sorrise e lo sorpassò prima che lui richiudesse la porta.
«Sai che non è consono che tu venga nella mia stanza nel pieno della notte.» la rimproverò il giovane, incrociando le braccia al petto.
Giulietta assottigliò le labbra, colpevole. «Lo so.» disse solo, guardandosi i piedi.
«Cosa ti turba?» fece Tebaldo con un sospiro, abbandonando il tono accusatorio.
C'erano poche cose che riuscivano a far rilassare Tebaldo, una di quelle era sua cugina, il viso da bambina e gli occhi grandi pieni di curiosità. Quando era con lei, era un'altra persona, privo di quell'odio velenoso che lo accompagnava sempre. Quando era con lei, l'amore, forte e straziante, lo investivano e lo accompagnavano ad ogni sguardo che le riservava.
«Oh, cugino, c'è un uomo per me. Mi ama e io amo lui. Credi che possa succedere in una sola notte?» chiese Giulietta, guardando fuori dalla finestra con sguardo sognante.
La luna la guardava, nel suo trasparente e fresco amore.
Tebaldo incassò il colpo in un tacito dolore. «Sembra una cosa seria...» scandì, ripensando alla cugina tra le braccia di quel disgustoso Montecchi. Se fosse stato lui l'amore di cui parlava sua cugina, avrebbe dovuto sistemare la faccenda il prima possibile.
«Lui è così gentile e dolce. Credo che l'abbia mandato Cupido apposta per me.» spiegò Giulietta, sedendosi nel letto accanto al cugino. «A te è mai successo d'innamorarti?» domandò, incrociando il suo sguardo innocente con quello cupo di Tebaldo.
Il giovane restò ad osservare quegli occhi così profondi, quelle guance così candide e quelle labbra così pure. Era così bella, oh Giulietta, da levare ogni pensiero sensato dalla mente di Tebaldo.
«Sì.» rispose alla fine, con un dolore silenzioso ad accompagnare le sue parole. (1)
«Oh, ti prego, dimmi com'è. Come si fa ad amare?» chiese Giulietta, stringendogli il braccio con vigore.
La risposta, Tebaldo, se la riformulò una decina di volte nella mente. Perché il suo, di amore, era doloroso, corrosivo. Un veleno che uccide piano, che logora dentro e ti rinchiude il cuore in gabbia.
«L'amore è come una rosa.» disse infine, ma decise di non aggiungere altro e lo sguardo deluso di Giulietta gli fece capire che non aveva colto la similitudine.
Può essere bello, ma nasconde tantissime spine.
Il suo amore era una rosa rossa di proibizione e di passione, ricoperta di spine insanguinate. Il suo amore, però, non aveva niente di bello. Niente. (2)
«Il mio amore sarà come il sole: ci sarà anche quando sarà coperto dalle nuvole.» decise Giulietta, tornando davanti alla finestra.
Tebaldo sospirò, rimarcando il tormento dentro di sé. «E la notte come farai?» chiese, in tono di sfida.
Le sfide, per Tebaldo, erano un modo per andare avanti. E lui, le sfide, le vinceva tutte. Tranne quella contro l'amore: lui, oh, lui lo batteva sempre.
«La notte il sole esiste. Esisterà sempre anche il mio amore per il mio Romeo.» spiegò Giulietta, annuendo alle sue stesse parole.
Tebaldo quasi ringhiò a quel nome. «Non t'illudere, cugina, quel tuo amore, come tu lo chiami, non durerà davanti ad una tempesta.» ruggì, facendosi trasportare dalla gelosia.
Una feroce gelosia per la sua amata Giulietta. Il suo cuore urlava e trasudava astio per colui che l'aveva conquistata.
La fanciulla lo fulminò con lo sguardo e abbandonò la stanza indignata.
«Ti sbagli, comunque.» sentenziò, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Tebaldo restò da solo nel silenzio dei suoi pensieri. Nel cuore e nella mente vorticavano sentimenti forti quali odio, amore, rabbia, gelosia e vendetta. Avrebbe fatto qualcosa per estirpare quella rosa alla radice. La sua, di rosa, così piena di spine, sarebbe rimasta solo sua per sempre. (3)
 
 
 
(1) L'amore di Tebaldo è quello per Giulietta per questo è così addolorato.
(2) Non so come mi sia venuta la similitudine della rosa, ma trovo che ci stia: le spine che intende Tebaldo è il fatto che Romeo sia un Montecchi, quindi un nemico. E l'amore di Tebaldo è carico di proibizione perché è per la cugina e non ha nulla di bello perché è impossibile.
(3) Con la sua rosa s'intende Giulietta stessa. Se Tebaldo non può averla, non l'avrà nessuno, tanto meno Romeo, insomma.


SPAZIO ALIS: Avevo questa storia in testa da un po' e sono finalmente riuscita a metterla nero su bianco.
Chiarisco subito che l'ho messa in questa sezione perché mi figuro Tebaldo e Giulietta come gli artisti del musical.
La scena è ambientata dopo la festa a casa Capuleti. Giulietta è una bambina ancora e immagina l'amore come la cosa più bella del mondo. Tebaldo, al contrario, sa che l'amore non è affatto bello, non il suo almeno, perché lui ama sua cugina ed è sbagliato.
Il fatto che Tebaldo si strazi per Giulietta e lei pensi a Romeo è davvero doloroso. Tebaldo prova ad essere solo suo cugino, ma non è facile, soprattutto se lei è innamorata di un Montecchi.
Però, trovo anche che Tebaldo lasci da parte la rabbia e l'odio quando è con Giulietta, quindi se può sembrare fuori dal personaggio è solo perché me lo figuro diverso quando è in compagnia della cugina.
Okay, smetto di scrivere e vi lascio carta bianca per commenti e consigli :3
Alla prossima,
Alis
   
 
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